Serie A
Lazio, Baroni: “Non voglio alibi. Siamo determinati per il finale di stagione”

Il tecnico della Lazio Marco Baroni è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara dell’Olimpico contro il Torino.
Al termine della sosta il campionato della Lazio riparte contro il Torino, nel posticipo in programma lunedì sera allo stadio Olimpico. A due giorni dalla gara, l’allenatore biancoceleste Marco Baroni ha risposto alle domande dei cronisti presenti nella sala stampa di Formello. Di seguito le sue dichiarazioni:
I confronti col presidente e il direttore sportivo sono stati utili? Farà più turnover?
“La società non mi ha detto nulla, abbiamo sempre lavorato in questa direzione. Anche da parte dei ragazzi che sono arrivati a gennaio ora sono sicuramente più pronti. Il presidente l’ho visto ieri per la prima volta, abbiamo pranzato con altre persone e siamo stati 20 minuti insieme. Con il direttore c’è un confronto quotidiano, non c’è stato nulla di diverso in queste due settimane di diverso rispetto alla quotidianità del nostro lavoro“.
Fabiani ha detto che il suo futuro è legato ai risultati, è preoccupato?.
“No, noi siamo concentratissimi sulla prossima partita. Lo sono da appena finita la partita di Bologna. Le critiche fanno parte del lavoro, sono utili quando circostanziate. Ho preso questo aspetto come una leva del nostro lavoro. Vanno utilizzate per fare un bel finale”.
Momento fondamentale della stagione.
“Stiamo entrando nell’ultimo quinto della stagione, sappiamo che è la parte più importante. Siamo coscienti di questo, ci portiamo dietro quanto di buono, per affrontare il finale al massimo”.
Come sta la squadra a livello atletico?
“Stiamo bene, non cerco mai alibi ma siamo arrivati alla settima partita con diverse situazioni da valutare. La pausa serve a ricaricare più le energie mentali che fisiche. Abbiamo lavorato con tutta la squadra soli pochi giorni, i nazionali hanno continuato a giocare e viaggiare. Siamo consapevoli che qualcuno farà 60 partite, sono quasi 2 campionati. Non deve essere un alibi, ma qualcosa che ti rafforza e indica il percorso che stiamo facendo. C’è un’opportunità incredibile”.
Condizioni di Castellanos e Tavares.
“È chiaro che il calcio sia l’unico sport dove ci sono così tante componenti fisiche, dai contatti ai campi che ti possono portare all’infortunio. Stiamo cercando di recuperare tutti, l’infortunio di Taty è una condizione dove io ascolto sempre il mio giocatore e lo staff medico, era programmato per lui un part-time. Ho chiesto al giocatore e mi ha detto di fare altri dieci minuti, poi ci sono tante situazioni che possono uscire dal controllo del calciatore e dello staff medico. Nuno oggi si è allenato con la squadra, sta meglio. È arrivato leggermente intossicato, è il campionato dove sta avendo più minutaggio, valuteremo insieme domani ma sicuramente sarà dei nostri in queste partite importanti che ci attendono“.

LA FORMAZIONE DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Cosa non sta andando rispetto alla prima parte di stagione?
“Noi guardiamo i numeri, si parte sempre dall’analisi sia positiva che negativa. Noi abbiamo guardato il nostro percorso, c’è tanto di buono ma adesso affrontiamo partita dopo partita il momento più importante della stagione. Sono convinto delle qualità di questa squadra. Preferisco fare le analisi per acquisire fiducia, non sto qui ora a dire i tanti fattori perché poi sembrano alibi. Non voglio alibi. Lunedì affrontiamo una squadra importante che ha perso solo una partita nelle ultime 12 e servirà la miglior Lazio”.
La partita.
“La vittoria lunedì è fondamentale, davanti ai nostri tifosi e lo sappiamo. Conosciamo le difficoltà della gara, ma siamo concentrati e determinati nel fare una grande partita”.
Come stanno i nuovi arrivati a gennaio?
“Abbiamo seguito Oliver con la sua nazionale e ha fatto molto bene, oggi sono più pronti perché hanno fatto un percorso di crescita con la squadra. Quando sei così giovane un periodo estivo ti aiuta con il ritiro e le amichevoli, loro sono entrati in una squadra che giocava partite importanti. Sono contento però di loro, Ibra dovrebbe rientrare la prossima settimana. Provstgaard e Belahyane stanno bene e in questo momento dove non ci sono stati i nazionali abbiamo lavorato molto con loro”.
Sui singoli.
“Boulaye è arrivato meno lucido sotto porta nelle ultime partite, ma sta bene. Noslin e Tchaouna sono ragazzi giovani che sto cercando di alleggerire, capisco le difficoltà e le pressioni ma quando si alza il livello devi imparare a gestire e metabolizzare tutto questo. Ai miei giocatori chiedo di andare in campo sereni e liberi con la voglia di rischiare qualcosa. Su Luca ve lo dissi subito, ha lavorato con attenzione e determinazione, rientra con noi ma non era in punizione. Adesso sarà una risorsa importante perché forse è stato fatto quello step utile a lui e alla squadra”.
Avete analizzato i gol subiti?
“Ci stiamo lavorando, è fondamentale. Sono convinto che da questo punto di vista non si parla solo di difesa, ma di fase difensiva della squadra, che deve essere solida nelle due fasi. Ci stiamo lavorando ogni giorno”.
Sente la pressione?
“In questo momento la mia attenzione è veramente rivolta solo al Torino. Ho l’esperienza per capire e schermare la squadra, è giusto fare così, dobbiamo lavorare sulla consapevolezza del percorso e le gare da affrontare. Non va mai lasciata la fiducia e la voglia”.
Cosa ha detto ai ragazzi per affrontare al meglio questa fase?
“Una cosa che ci siamo detti tra noi. Io non nascondo mai la realtà, va guardata negli occhi, non bisogna avere paura. Per questo parlo di fiducia, così si trova la forza di affrontare questa fase che è la più importante, ma anche la più bella. Serve il massimo del coraggio per affrontare il finale“.
Serie A
Fiorentina, solo la Champions per evitare l’esodo

Solo la massima competizione europea garantirebbe alla Fiorentina la certezza di permanenza dei suoi giocatori migliori, a partire da David De Gea e Moise Kean.
La Viola è reduce da due vittorie importantissime, contro la Juventus prima della sosta e contro l’Atalanta domenica scorsa. Risultati che hanno permesso alla squadra di Raffaele Palladino di restare agganciata al treno per la qualificazione alle prossime coppe europee, Champions compresa. La classifica ancora non sorride, visto l’ottavo posto momentaneo, ma questo finale è tutto da scrivere e può ancora succedere di tutto. In tutto ciò, l’argomento che tiene banco oltre la corsa per i posti migliori è quella relativa al futuro di alcuni giocatori. Due su tutti: Moise Kean e David De Gea.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Due destini che si uniscono
Il portiere e il centravanti sono arrivati in estate tra lo scetticismo di molti. Quello che non convinceva i più da una parte era legata dall’inattività dello spagnolo, e dall’altra gli zero gol segnati nella passata stagione dell’attaccante. Con il passare del tempo però, i due giocatori si sono prese le luci della ribalta, conquistando Firenze e non solo. Il problema adesso è la possibilità di vederli andar via.
Kean ha una clausola da 52 milioni valida dal 1° al 15 luglio, che fa gola soprattutto in Premier. Mentre per De Gea arriveranno quasi certamente offerte, che lo spagnolo potrebbe anche prendere in considerazione. Il condizionale è d’obbligo però, in entrambi i casi, visto che la permanenza non è certo da escludere.
Fiorentina, finale di stagione decisivo
Difficile immaginare come andrà a finire la stagione viola. La cosa certa è che, in base ai risultati si deciderà il futuro dello spagnolo e dell’italiano. Per fare chiarezza: se la squadra di Palladino dovesse qualificarsi alla prossima Champions League vedere Kean e De Gea con la maglia viola anche il prossimo anno sarebbe quasi sicuro. Di contro, se i gigliati dovessero restare fuori dall’Europa sarebbe invece quasi impossibile. Nel mezzo tutte le altre possibilità: soltanto con il passare del tempo sarà possibile capire quale sarà la strada.
Serie A
Behrami: “Milan la più grande delusione. Come si fa…”

L’ex calciatore e oggi commentatore Valon Behrami, intervenuto ai microfoni di DAZN nel corso di Step On Football, ha detto la sua su Napoli-Milan.
L’ex centrocampista svizzero di origini kosovare ha analizzato il posticipo soffermandosi molto sulla partita dei rossoneri, a detta sua troppo molli sui gol e discontinui per tutta la gara.

Strahinja Pavlović ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’analisi di Behrami sul Milan
“Il secondo gol che prende il Milan per me è qualcosa di clamoroso. L’azione è fatta bene dal Napoli con il recupero di palla alto, però obiettivamente io quel movimento di Pavlovic non riesco ad interpretarlo. Non capisco perché lascia andare Lukaku alle sue spalle. Non è Lukaku che fa un grande movimento, alla fine lui sta fermo in posizione centrale tra l’altro, ma Pavlovic lo lascia libero”.
Queste le dichiarazioni dell’ex azzurro, che non ha mezze misure neanche sul primo gol dei partenopei: “Il gol di Politano? Troppo semplice prendere un gol così, sono tre passaggi in verticale…. Il Milan ha fatto davvero una stagione tanto complicata, forse è stata la più grande delusione del campionato”.
Una cosa è certa: ai rossoneri ormai, probabilmente, è rimasta soltanto la Coppa Italia per andare in Europa. In campionato servirebbe solo un miracolo.
Serie A
Lazio, l’Olimpico un tabù: non vince in casa da due mesi

Dopo il pareggio di ieri sera contro il Torino, la Lazio ha incrementato la sua striscia negativa: nessuna vittoria nelle ultime quattro gare.
Ebbene si, la Lazio ci è ricascata ancora. La partita contro il Torino (terminata 1-1) è stata la quarta gara di fila, fra tutte le competizioni, in cui i biancocelesti sono usciti dal campo senza il bottino pieno in tasca.
Una parità deludente, all’interno dello stadio Olimpico, per la squadra biancoceleste, che ora si trova in grave difficoltà per la sua corsa alla Champions League.
Una battaglia controversa, che vede la rosa di Mr. Baroni affiancata, nella posizione in classifica, dalla Roma, entrambe con un punteggio di 52 punti.
Una graduatoria che pone il club laziale a – 4 punti dal 4° posto generale, ma che porta dietro di sé una crisi longeva di diverse settimane.
Soltanto le vittorie dell’ultimo secondo contro il Milan e il Viktoria Plzen (in trasferta) avevano riequilibrato leggermente la situazione della Lazio, un po’ più entusiasta e vigorosa del solito. Doti che però ben presto sono state soppiantate da una sfiducia collettiva nelle gare successive (in casa), che hanno fatto molto riflettere.
Lazio, un disastro dietro l’altro e magre consolazioni
Infatti, a onor del vero, l’ultima volta che una squadra avversaria non ha segnato nella rete laziale allo stadio Olimpico è stato lo scorso 28 Novembre (2024): quando il club bulgaro del Lodogorets ha strappato uno 0-0 alla Lazio in Europa League.
Da quel momento in poi la disfatta è stata totale per la casa biancoceleste, al di là dell’assenza di clean sheet, che ha accumulato solo 3 vittorie in casa nei successivi 4 mesi di campionati e tornei di Serie A e Coppe.
Per di più, in tutti e questi tre mesi di gioco targati 2025, la Lazio ha conquistato solo un successo, il match contro il Monza del 9 Febbraio.
Una lotta al rialzo molto lenta per la società dell’Aquila reale, che vede 1 vittoria e mezzo nel suo storico appena trascorso. Un trionfo del 3-0 contro il Bologna il 24 Novembre 2024 e la mezza riuscita, se la vogliamo considerare tale, del 3-1 con il Real Sociedad il 23 gennaio di quest’anno.
Una piccolissima boccata di aria fresca che è stata subito smorzata con l’avventurarsi del nuovo anno, con le 4 parità contro il Como, il Napoli, l’Udinese e, ora, il Torino.
Tutto ciò, ovviamente, baipassando la sconfitta con la Fiorentina per un punteggio pari al 1-2. Insomma, con una media in Serie A nel 2025 che vede 7 punti in 6 partite la squadra laziale sta viaggiando sul filo del rasoio della classifica. Mettendo in dubbio non solo la possibilità di restar vicina ai primi podi, ma anche di poter usurpare un posto in Europa League ai suoi affiatati avversari.
Pertanto, a seconda di chi sarà il vincitore di Coppa Italia, il club biancoceleste potrebbe restare fuori dalle competizioni europee nella prossima stagione: in quanto è scivolata al 7° posto.

MARCO BARONI PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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