Serie A
Lazio, Baroni sempre più in emergenza infortuni: out anche Dia e Vecino

Il tecnico della Lazio, Marco Baroni, deve fare i conti con una vera e propria emergenza. Infermeria piena per i biancocelesti che perdono anche Dia e Vecino.
La Lazio sta preparando la sfida di domani contro il Parma. Continuano gli infortuni con Vecino che è uscito per un dolore muscolare nell’ultima partita di Europa League contro il Ludogorets, problemi anche per Boulaye Dia.
Lazio, le condizioni di Dia e Vecino
La speranza per il club biancoceleste è che l’uruguaiano si sia fermato in tempo e rischi solo 2 settimane di stop. Problemi anche per Dia, il senegalese ha la caviglia destra dolorante e le speranze per recuperarlo sono davvero poche. Pedro è uscito sfinito e Castrovilli e Nuno Tavares sono ancora out, con la speranza per il portoghese di rientrare per la sfida al Napoli.

Boulaye Dia in Europa League ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Fiorentina-Atalanta 1-0, Kean non ha pietà della Dea: le pagelle gigliate

Fiorentina-Atalanta 1-0, basta un gol di Kean per far piacere Gasperini e ravvivare i sogni europeo dei viola. Le pagelle gigliate.
De Gea 6: l’Atalanta ha le polveri ancora bagnate dopo la sosta, e per questo non lo vedi mai impegnato, o quasi.
Pongracic 7: tanto personalità e perfette letture tattiche. Un giocatore che si sta, piano piano, ritrovando.
Pablo Mari 6,5: prende a guardia Retegui e non lo molla un attimo. Al 90′ a referto ci sono zero occasioni pericolose per il 32 bergamasco, e il merito e’ tutto dell’ex Monza.
Ranieri 6,5: buona la sua prova, anche se si mangia un gol che avrebbe reso più rotondo il risultato.
Dodo 7: anche per lui e’ un gran pomeriggio, essere sempre pronto ad affondare lungo la sua fascia di competenza. Bene anche in ripiegamento, quando serve (dall’84’ Comuzzo sv).
Mandragora 6,5: un paio di tentativi su punizione e tanta diligenza a centrocampo.
Cataldi 6: molto gioco prudente, il compitino come stella polare del pomeriggio.
Fagioli 7: la dimensione viola e’ quella giusta. E’ sempre più a suo agio in una squadra che lo valorizza (dall’84’ Richardson sv).
Parisi 6: non sfigura nel complesso, ma forse risulta troppo timido (dal 70′ Folorunsho 6: venti minuti fuori ruoli, senza infamia né lode).
Kean 7: ancora una volta man of the match della Fiorentina dopo la doppietta in nazionale (dall’84’ Zaniolo sv).
Gudmundsson 5,5: imbrigliato negli schemi offensivi che privilegiano le doti di Kean. Pomeriggio opaco per l’islandese (dal 67′ Beltran 6: porta forforo in attacco).
Raffaele Palladino 7: la sua viola punisce anche l’Atalanta, portando a casa tre punti davvero meritato. Disinnescare il primo attacco del campionato non e’ cosa da tutti.
Serie A
Fiorentina, Palladino: “Vittoria figlia del percorso. Fagioli è un campione”

Al termine di Fiorentina-Atalanta, l’allenatore della Viola, Raffaele Palladino, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico della Fiorentina dopo la splendida vittoria contro l’Atalanta che riaccende le speranze per il sogno Champions League.
Fiorentina, le parole di Palladino
Cosa ha segnato la svolta per questa Fiorentina?
“Non credo ci sia stato un singolo momento che ha fatto la differenza, è stato un percorso. Se oggi siamo ancora in corsa per l’Europa e dentro la Conference a due mesi dalla fine, significa che tutto ha funzionato bene. Sin dall’inizio, dal ritiro. Devo ringraziare la società per avermi messo a disposizione un gruppo con valori tecnici, umani e fisici molto forti. Abbiamo cambiato spesso sistema di gioco, ma è il lavoro quotidiano che dà valore alla classifica e alle prestazioni”.
Contro le grandi date sempre il massimo, è un caso?
“Contro le squadre di vertice facciamo sempre partite importanti e questo ci rende felici. Ma dobbiamo restare concentrati anche contro le formazioni che occupano posizioni più centrali in classifica. Ho chiesto ai ragazzi di vivere questi due mesi con intensità, entusiasmo e consapevolezza. Li vedo sereni, convinti, ma dobbiamo mantenere l’umiltà”.
Nel finale ha chiesto l’aiuto del pubblico.
“Il nostro approccio è sempre pensare partita per partita, pur avendo obiettivi chiari. Ora andremo a Milano per giocare una grande gara, con lo spirito giusto. Ho un gruppo equilibrato. Dedichiamo la vittoria al presidente, che era con noi e ci ha trasmesso energia nello spogliatoio”.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Gosens sarà a disposizione per la prossima?
“Ieri in rifinitura ha preso un colpo al ginocchio, si tratta di una contusione. Non dovrebbe essere nulla di serio, speriamo di recuperarlo per martedì”.
Parisi ha avuto problemi fisici?
“Solo crampi. Sta bene”.
Come ha giudicato l’ingresso di Zaniolo?
“Tutti quelli che sono entrati mi sono piaciuti, la partita era in una fase delicata. Chi entra dalla panchina è spesso più decisivo di chi parte titolare”.
Questa è la Fiorentina che immaginava a inizio stagione?
“Mi è stata data una rosa di grande qualità. Oggi abbiamo anche aggiunto forza fisica: contro una squadra come l’Atalanta abbiamo vinto tanti duelli e seconde palle. I valori c’erano, dovevamo solo lavorare. Anche le critiche ci hanno aiutato a crescere. Gasperini? Non era una sfida personale, mi è dispiaciuto non vederlo perché era squalificato. Ma questa era Fiorentina-Atalanta, e dopo la vittoria con la Juventus era importante dare continuità”.
Oggi non avete concesso nemmeno un tiro in porta.
“Avevamo davanti giocatori molto forti e tecnici, quindi è un motivo d’orgoglio. È stata una gara un po’ spezzettata, ma è normale con tanti duelli. Abbiamo sbagliato qualche scelta in transizione”.
Ora pressate molto più alti, cosa è cambiato?
“La mia idea è sempre stata quella, anche a Monza volevamo aggredire in avanti. Non è una questione di modulo, ma di principi. Quando siamo passati al 4-2-3-1 ci siamo abbassati un po’, era un momento in cui ci sentivamo più sicuri così. Adesso invece possiamo spingere di più: con Pablo Mari abbiamo un difensore che ama il duello, e la squadra fisicamente sta benissimo. Questo ci permette anche di recuperare quando perdiamo palla”.
Come sta lavorando Fagioli?
“Ha un potenziale enorme, è un campione. Guardate cosa fa nello stretto, ma anche il lavoro in fase difensiva: ne parlavamo proprio l’altro giorno. Se continua così, può arrivare molto in alto. Ha bisogno di sentirsi dentro al progetto, di fiducia e affetto. I compagni l’hanno accolto benissimo, e lui sta dando tutto quello che ha”.
Serie A
Atalanta, Gasperini: “Sogno Scudetto svanito già con l’Inter. Sul mio futuro…”

Al termine di Fiorentina-Atalanta, l’allenatore della Dea, Gian Piero Gasperini, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dell’Atalanta, che vede sfumare probabilmente del tutto il sogno Scudetto dopo la sconfitta contro la Fiorentina.
Atalanta, le parole di Gasperini
Cosa è mancato oggi alla squadra?
“È stata una di quelle giornate che possono capitare durante una stagione, soprattutto con il cambio di clima e subito dopo la sosta. Purtroppo va accettata. Poi ci si è messo anche quel gol un po’ fortuito preso alla fine del primo tempo, proprio quando stavamo facendo qualcosa in più. Da lì si è complicata: se ti mancano gamba, energia e ritmo, non riesci a rimetterla in piedi e rischi pure di prenderne un altro”.
Il sogno Scudetto è ormai svanito?
“Sì, direi che era un sogno già complicato, e credo sia svanito con la gara contro l’Inter. Anche se lì avevamo fatto una buona prestazione. Ora ci sono squadre che hanno inanellato risultati importanti e mancano ancora otto partite. Abbiamo comunque un piccolo vantaggio e cinque partite le giocheremo in casa. Subito affronteremo Lazio e Bologna, che saranno fondamentali per la classifica, ma anche le altre si sfideranno tra loro. Dobbiamo arrivare forti a quel momento, perché l’Atalanta è ancora terza nonostante due sconfitte di fila, e questo è un segnale di forza”.
Le critiche nei suoi confronti hanno influito?
“L’importante è che non sia io a parlarne… Non posso controllare tutto. Sul mio futuro sono stato molto chiaro, e comunque non è quello il motivo della sconfitta. Ora dobbiamo solo completare un campionato straordinario: siamo ancora terzi e con sette punti di margine sulla Fiorentina. Ci sono tante squadre lì vicino, ma siamo sempre stati davanti, anche nelle stagioni passate”.
Col senno di poi, rifarebbe la scelta di far partire Retegui e Lookman dall’inizio?
“In partite così non esistono vie di mezzo, e l’Atalanta è questa. Retegui rientrava, ma nel primo tempo è stato tra i più vivaci: farlo arrivare a 90 minuti era rischioso. Venerdì abbiamo deciso che avrebbe giocato, con l’idea di fare un certo tipo di partita che però non siamo riusciti a interpretare. Lookman è tornato solo venerdì, ma è uno che porta vivacità e velocità là davanti. Gli altri cercano di più la palla sui piedi. Poi abbiamo provato con Maldini, Samardzic, Brescianini, Cuadrado… ma davanti è mancata in generale la brillantezza”.
Come valuta l’arbitraggio?
“C’è stato un episodio nel primo tempo, un tocco di mano, ma per il resto mi è sembrata una gara gestita normalmente”.
Quanto stanno pesando gli infortuni?
“Alcuni giocatori li perdiamo da giugno, è stata davvero sfortuna. Koussonou potrebbe rientrare presto, se non per la prossima già per quella prima del Bologna. Però siamo stati in emergenza tutto l’anno, in difesa e in attacco, e la squadra ha sempre retto bene. Oggi però non siamo mai riusciti a tirare in porta, anche se c’erano le condizioni per essere molto più pericolosi”.
Si aspettava qualcosa in più sulle corsie esterne?
“Su quelle zone di campo ci siamo un po’ annullati con gli avversari. In un primo momento sembrava che avessimo noi l’inerzia della partita, poi il gol subito ci ha messo in difficoltà e non siamo più riusciti a trovare energie per reagire. È stata una gara abbastanza semplice da interpretare”.
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