La Lazio ha presentato due dei nuovi acquisti estivi, ovvero Dia e Gigot, che hanno parlato ai microfoni della società biancoceleste.
Prima ha parlato l’attaccante senegalese:
“Sono contento di essere alla Lazio, ringrazio il DS. Ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma alla fine sono contento di com’è andata la trattativa. La squadra è molto forte, ci sono tanti giocatori di qualità. Posso muovermi io dietro al Taty o il contrario, mi muovo tra le linee e do una mano nella ricerca della profondità.”
Lazio
“Si conosce la grandezza della Lazio, per tutti è uno step importante per migliorare. Qui si gioca contro le squadre migliori. Conta fare tanti gol, un attaccante si giudica da questo. Dobbiamo fare del nostro meglio senza pensare a chi è stato qui prima di noi.”
Salerno
“Mettere un obiettivo alla stagione significa porre un limite, a Salerno non avevo detto ‘quest’anno ne segno 16″, ma ho pensato a farne il più possibille. Salerno è stata una tappa nuova nella mia carriera, poi un momento duro, non sento di dovermi rimproverare niente.”
Inizio
“Ho segnato un gol subito, è ancora più bello farlo in casa. Sono stato felice. Si giocherà ogni 3 giorni, per noi sarà importante iniziare bene
“.Gruppo
“Non sento il peso di essere un giocatore importante, lo siamo tutti, abbiamo tutti delle responsabilità. Il gol alla Roma è stato bello, ma è stato spiacevole perché in quell’occasione mi sono anche infortunato (ride, ndr)“.
Attacco a due o a tre
“Ci sono delle differenze. La qualità dei giocatori soprattutto, l’intensità degli allenamenti. Qui bisogna vincere, nient’altro. La competizione con gli altri attaccanti fa bene a prescindere, non c’è più o meno pressione. La cosa importante è allenarsi bene per conquistare la titolarità oppure per giocare insieme agli altri attaccanti in rosa“.
Milan
“Con il Milan è stata la seconda presenza, mi aspettavo di essere decisivo, sì. Mi preparo per questo, perché quindi aspettare? Meglio farlo subito. Ero lì in attesa, impaziente, ma sapevo che qualcosa stesse succedendo“.
Equilibrio
“Giocare con due attaccanti significa avere una soluzione in più per segnare, è importante. Non conta chi segna, posso segnare io, il Taty o i centrocampisti. Naturalmente come ha detto Baroni devo impegnarmi anche nella fase difensiva per dare una mano“.
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