Serie A
Lazio, Fabiani: “Le idee contano più dei soldi, acquisti solo per migliorare”

Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha dichiarato che le idee nel calcio contano più dei soldi: puntando a migliorare la squadra.
Le strategie di mercato della Lazio e di Fabiani
Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha recentemente rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha delineato la filosofia del club riguardo il calciomercato. Fabiani ha sottolineato come le idee e la strategia siano più importanti delle risorse finanziarie. “Compriamo solo per migliorare”, ha affermato, indicando che la società non è disposta a fare acquisti impulsivi. Inoltre, le cessioni avverranno solo alle condizioni dettate dalla Lazio e se ciò contribuirà a un ulteriore miglioramento del team.
Stabilità finanziaria e prospettive future
Il dirigente ha rassicurato i tifosi sulla solidità economica della Lazio, affermando che i conti della società sono sani e che l’indice di liquidità non rappresenta un problema. Queste dichiarazioni mostrano una gestione oculata e responsabile, che punta non solo al successo sportivo, ma anche alla sostenibilità finanziaria a lungo termine.
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Fonte: l’account X di Schira
Ds #Lazio (Angelo #Fabiani) al CorSera: “Le idee nel calcio sono meglio di soldi. Compriamo solo per migliorare. Cessioni? Solo alle nostre condizioni e se capiamo di poter migliorare. I conti della società sono sani e l’indice di liquidità non ci preoccupa”. #calciomercato pic.twitter.com/6jpCL4Sj5z
— Nicolò Schira (@NicoSchira) January 28, 2025
Serie A
Serie A, Napoli-Inter: come funzionerebbe lo spareggio?

La stagione 24/25 potrebbe non concludersi con la 38esima giornata. Lo spauracchio dello spareggio incombe sulla Serie A. Tutto ciò che bisogna sapere.
Ormai da due anni è stato introdotto nel regolamento uno scontro diretto per decidere il vincitore della Serie A in caso di arrivo a pari punti, oltre ovviamente anche a chi si salverà e retrocederà. Due campionati fa, per esempio, ci fu lo spareggio salvezza tra Hellas Verona e Spezia. Le due squadre, arrivate a pari punti, si erano affrontate al Mapei Stadium in gara secca, con gli scaligeri a prevalere sui liguri e mantenere così la categoria.

ANTONIO CONTE RAMMARICATO A BRACCIA APERTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A: uno spareggio per due
Lo scenario potrebbe ripetersi quest’anno. Ma questa volta per decretare lo Scudetto. A contendersi il premio Inter e Napoli, distanti pochi punti. Ma cosa succederebbe se nerazzurri e partenopei arrivassero al primo e al secondo posto a pari punti? Dove si giocherebbe l’eventuale spareggio per il titolo?
Le regole dello spareggio sono semplici: una partita di novanta minuti senza tempi supplementari. In caso di parità al triplice fischio, si andrebbe direttamente ai calci di rigore.
Se si manifestasse quest’ipotesi lo spareggio si giocherebbe in casa della squadra che ha gli scontri diretti a favore. Da questo punto di vista, tuttavia, Inter e Napoli si trovano in situazione di perfetto equilibrio. In questo caso specifico, esisterebbero altri criteri per stabilire chi avrebbe il diritto di giocare lo spareggio Scudetto tra le mura amiche.
In ordine, sarebbero: differenza reti negli scontri diretti, differenza reti nell’intero campionato, goal fatti nell’intero campionato e sorteggio.
Se fossero invece tre o anche quattro le squadre ad arrivare a pari punti, rimarrebbe lo stesso principio: le prime due squadre a primeggiare nella classifica avulsa (punti scontri diretti, differenza reti scontri diretti e così via) si giocherebbero lo spareggio Scudetto, sempre in casa della migliore.
Serie A
Inter, Taremi torna alla ribalta: ecco perchè

Taremi abbandona il ‘segreto professionale’ e mostra di cosa è capace. C’è ancora lavoro da fare ma ora fa di nuovo parte del progetto. E Inzaghi l’ha capito.
Il percorso di Taremi in nerazzurro: da comparsa a protagonista
Dieci giorni possono cambiare una stagione. Chiedetelo a Mehdi Taremi. L’iraniano è passato dall’essere una comparsa utile all’occorrenza, a diventare un main character dell’Inter. Tutto è cominciato in una serata folle a Barcellona: 3-3 sul campo dei blaugrana, l’iraniano entra e si inventa un assist per Frattesi. Un lampo, il primo.
Poi il Torino, la svolta vera. Taremi si prende un rigore guadagnato con strategia. Asllani segna, ma la scena se la prende l’ex Porto, che lotta, smista palloni e si muove in chiave offensiva. Da qui Inzaghi ha capito: non è solo un’alternativa, è una pedina che sa come incidere. Finalmente mostra le qualità che avevano convinto i nerazzurri a puntare su di lui.

MEHDI TAREMI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La stagione di Taremi: pochi goal, ma rendimento in crescendo
I suoi numeri non sono strabilianti: 3 gol in 41 presenze, uno solo su azione. Ma chi si sofferma solo su questo perde il quadro. Taremi è diventato altro: un riferimento offensivo, un punto di equilibrio, che fa giocare meglio chi gli sta intorno. E pensare che nella prima parte della stagione tutto sembrava andare storto. L’attaccante aveva avuto una pubalgia che non dava tregua. E, come se non bastasse, c’era stato un rientro dalla nazionale segnato da una lesione. Inzaghi aveva provato a inserirlo, ma ogni volta qualcosa lo frenava.
E ora? Lazio, Como e finale di Champions League col PSG. Inzaghi lo ha scelto per partire titolare contro i biancocelesti. Non era mai successo due volte di fila in campionato. Thuram sarà al suo fianco, ma Taremi non è più una comparsa. Dalla panchina, invece, Lautaro Martinez , Arnautovic e il Tucu Correa aspettano il loro turno. Ma ora Mehdi è parte del piano.
La profezia di Sneijder su Taremi
Il suo segreto? Non solo tecnica, ma lettura del gioco. Non è il classico bomber da area di rigore. È un attaccante che sa giocare per la squadra. Si abbassa, dialoga, apre spazi. E questo Inzaghi l’ha capito.
A dire il vero, qualcuno lo aveva previsto. Wesley Sneijder, ex Inter e vecchio compagno di squadra di Mehdi in Qatar, lo aveva detto: «Nella seconda parte della stagione Taremi sarà prezioso». La dichiarazione è stata una profezia: parola di uno che di calcio se ne intende.
Serie A
Milan, Scaroni replica a Boban: “Critica i dirigenti del Milan? Forse parla di sé”

Paolo Scaroni risponde a Zvone Boban: “Forse parla di sè stesso” quando critica i dirigenti del Milan di non capire di calcio.
Tensione tra Scaroni e Boban
La recente dichiarazione di Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha acceso i riflettori sul dibattito interno al club rossonero. Scaroni ha risposto con fermezza alle critiche mosse da Zvone Boban, ex dirigente del Milan, che aveva accusato i vertici del club di mancare di competenze calcistiche. Scaroni, con una punta di ironia, ha suggerito che Boban potrebbe riferirsi a sè stesso, alimentando ulteriormente le discussioni tra i tifosi e gli appassionati di calcio.

Zvonimir Boban during Events Festival dello Sport 2021 – Saturday at the Trento in Trento, Italy, October 09, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
Il contesto della polemica
Le parole di Boban, che ha ricoperto un ruolo fondamentale nel Milan fino al 2020, non sono passate inosservate. La sua esperienza e il suo contributo al club sono stati significativi, ma la sua critica ha sollevato interrogativi sulla gestione attuale del Milan. Scaroni, da parte sua, ha difeso la sua squadra dirigenziale, sottolineando il loro impegno e professionalità. Questo scambio di battute tra due figure di spicco del calcio italiano ha riacceso l’attenzione mediatica sul Milan, un club che continua a essere al centro di dibattiti e analisi.
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Fonte: l’account X di Schira
Paolo #Scaroni risponde a Zvone #Boban: “Dice che i dirigenti del #Milan non capiscono di calcio? Forse parla di sè stesso…” pic.twitter.com/L0pGEPEcKG
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 14, 2025
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