Il progetto del nuovo stadio della Lazio sta prendendo forma, ma resta una sfida con molti ostacoli da affrontare per il presidente Lotito.
Il desiderio di Claudio Lotito di vedere la Lazio giocare nel rinnovato Stadio Flaminio non è più solo un sogno. Con la presentazione dello studio di prefattibilità, il progetto è diventato concreto: un impianto da 50mila posti con un nuovo anello che abbraccia l’iconica struttura di Nervi, per un investimento complessivo di 392 milioni di euro. Tra le novità, una Ztl speciale nei giorni delle partite per limitare il traffico nella zona.
La Lazio propone un intervento che integra lo stile originale di Nervi con elementi moderni, come nuovi alberi e pavimentazione fonoassorbente. Pensato per soddisfare gli standard UEFA e ospitare eventi come EURO 2032, lo stadio sarà anche un centro polivalente, con spazi per negozi e concerti. I lavori, se approvati, richiederanno circa tre anni, e la società non esclude la possibilità di chiedere contributi pubblici.
Nonostante l’ambizione del progetto, gli ostacoli rimangono significativi, come evidenziato da Calcio e Finanza. Il Flaminio è al centro di una conferenza dei servizi che valuta anche il progetto rivale della Roma Nuoto, più conservativo rispetto a quello della Lazio.
Il principale nodo da sciogliere sarà il parere della Soprintendenza, data la natura tutelata dell’opera di Nervi. Le riserve già espresse sull’intervento meno invasivo della Roma Nuoto fanno temere un esame ancora più severo per la proposta biancoceleste, che prevede modifiche notevoli alla struttura originaria.
Un’altra questione critica riguarda la gestione della mobilità. Lotito ha ipotizzato una Ztl attiva tre ore prima delle partite e parcheggi di scambio a Saxa Rubra e Tor di Quinto, collegati tramite navette.
Il piano prevede anche il recupero del ponte Bailey e l’accesso tramite la futura fermata Auditorium della linea C della metropolitana. Tuttavia, quest’ultima non sarà pronta prima del 2032, mentre lo stadio potrebbe essere completato in molto meno.
La conferenza dei servizi dovrà valutare ogni aspetto e fornire un responso entro la primavera del 2025. Il progetto, ambizioso e innovativo, rappresenta una grande opportunità per la Lazio, ma dovrà superare ostacoli complessi per diventare realtà.
Aggiornato al 14/12/2024 13:47
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