Serie A
Lazio: Immobile nella leggenda.
Il 27 luglio del 2016 la Lazio perfeziona l’acquisto dal Siviglia di Ciro Immobile e la storia tra l’attaccante e il club biancoceleste ha inizio.
Le sue precedenti stagioni in Italia erano state altanelanti. Aveva giocato poco a Siena e reso ancor meno a Grosseto. Appena un gol in 16 presenze in serie B. Poi la svolta. Zeman lo vuole con se’ a Pescara e li esplode. Trascina con Insigne e Verratti i biancoazzurri in serie A e realizza 28 reti.
Il Genoa di Preziosi soffia sul tempo le rivali e si assicura le sue prestazioni. Ma anche qui non rende come ci si aspettava. Solo 5 gol in 33 presenze coi rossoblu’. E’ il Torino a puntare su di lui ed a vincere la scommessa. Coi granata Immobile ritrova fiducia e gol. Saranno ben 22 a fine stagione.
Il suo inizio di stagione non e’ entusiasmante. Le prime giornate non fa gol e a volte non viene nemmeno schierato dall’inizio. Non e’ nemmeno il rigorista. Gli viene preferito Alessio Cerci. Poi tutto cambia.
E’ il 66 esimo di un Samp Torino quando, con la sua squadra sotto di un gol, un pallone lo raggiunge in area sul secondo palo.
E lui fa quello che sa fare meglio: la butta dentro. Non si ferma piu’.
Le sue esperienze all’estero.
Segnera’ tra gli altri a Milan Inter Lazio Napoli e Roma.
Senza tirare rigori. A fine stagione il Borussia Dortmund in Bundesliga vende Robert Lewandowsky al Bayern.
Klopp, il tecnico dei gialloneri opta per Immobile come sue sostituto. Una scommessa vinta a meta’.
In Champions Ciro fa benissimo: 4 gol in 6 gare ma in campionato delude. Solo 3 gol in 24 presenze.
Niente per uno come lui. Va meglio in Coppa dove segna un gol a partita (3 su 3).
Va allora a giocare in Spagna al Siviglia ma anche qui non si ritrova e ritorna a Torino a meta’ stagione. Cinque gol fino al termine del campionato coi granata che non lo riscattano.
Il suo ritorno in Italia con la maglia della Lazio.
Ci pensa la Lazio a riportarlo nel nostro campionato. Lo ufficializza alle 16 e 35 di quel 27 luglio del 2016 e nessuno, nemmeno il piu’ ottuso degli ottimisti, puo’ immaginare cio’che andra’ a verificarsi.
Quel timido (all’apparenza) biondino, educato e spontaneamente affabile, giocatore è destinato ad entrare nella leggenda del club biancoceleste.
Sono molti i dubbi e le incertezze che lo circondano.
Molti non lo reputano adatto al gioco di Inzaghi e altri ne vedono nel suo fallimento a Dortmund e Siviglia la sua presunta mediocrita’.
Ciro Immobile da Torre Annunziata ci mette esattamente 15 minuti ad azzittire tutti.
E’ la prima di campionato e la Lazio gioca a Bergamo. Milinkovic lo serve in profondita’ e lui fa gol.
Il primo di 159 gol l’ultimo dei quali non poteva che realizzarsi appunto a Bergamo. Dove tutto era iniziato.
Immobile in questi anni ha fatto gol a tutti. Veramente a tutti.
Ha segnato su rigore, su azione, su corner, di rapina, di potenza., di destro, di sinistro e di testa.
Ha giocato con un attacco a 3 ed a 2. Movimenti diversi e compiti diversi. Ma ha continuato sempre a fare gol.
Nell’indifferenza assoluta di chi, attaccandolo subdolamente, gli riconosce ancora una presunta mediocrita’.
“Non sa giocare”. “Non sa stoppare un pallone..”. “Fa gol solo su rigore”. Ecco alcune delle frasi che qualche ciarlatano del football gli rivolge.
Qualcuno che ha segnato magari nella sua carriera un decimo dei suoi gol.
Immobile non merita simili epiteti. Oltre ad essere un eccellente goleador e’ anche e soprattutto una persona perbene.
Mai una parola fuori posto. Mai una polemica.
Mai un fallo cattivo contro un avversario. Solo sorrisi, impegno, dedizione e gioia di giocare.
I suoi record.
Ha vinto un europeo. Ha vinto una scarpa d’oro realizzando 36 gol in 37 match nella stagione 2019/20 ed eguagliando lo storico record di Higuain. Alle critiche risponde con i numeri. Agli insulti mediatici risponde coi fatti. Alle parole risponde con i gol. Le persone serie, quelle che non vivono di gelosie e di invidie lo hanno giustamente tributato.
Ieri e’ entrato nella leggenda della Lazio raggiungendo un mito come Silvio Piola nel conteggio dei gol fatti con la maglia della Lazio.
Centocinquantanove volte GOL! Ha urlato e fatto urlare ai suoi tifosi che se lo coccolano quotidianamente.
Eh già perchè ” tutti parlano, tutti criticano, ma oggi solo un giocatore in Italia potete scommetterci, riesce a fare più di 20 gol a stagione”.
Non sono parole mie. Sono di Francesco Totti. Uno che non vive di invidie e che, cosa rara, puo’ permettersi di dire ciò che pensa nel calcio. E raramente sono cose inesatte.
E potete scommetterci che Ciro Immobile da Torre Annunziata continuerà a sorridere.
A impegnarsi, a correre ed a giocare. In definitiva a fare cio’ che sa fare meglio su un campo di calcio: far esultare i suoi tifosi.
Ammutolendo gli ottusi e gli invidiosi.
Da innamorato del calcio una sola parola: chapeau.
Serie A
Roma-Parma, le formazioni ufficiali: la scelta su Pellegrini
Roma-Parma, incontro valido per la 17^ giornata di Serie A 2024/25, le scelte ufficiali di Claudio Ranieri e Fabio Pecchia per il lunch match.
Roma-Parma sarà il lunch match di questa diciasettesima giornata di Serie A. I giallorossi per allontanarsi dalla zona retrocessione. I crociati per adoperare il sorpasso in classifica. Sono questi i temi principali dell’incontro che si giocherà allo stadio Olimpico di Roma, dove le due squadre che sono separate da un solo punto in classifica.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.
La designazione arbitrale
ARBITRO: DI BELLO
ASSISTENTI: LO CICERO – FONTEMURATO
IV: GALIPO’
VAR: DI PAOLO
AVAR: CAMPLONE
Roma-Parma, le formazioni ufficiali
Serie A
Bove via dalla Roma, parla l’agente: “Pressioni dell’ex CEO”
A mesi di distanza dalla fine del calciomercato estivo, l’agente di Edoardo Bove, Diego Tavano, è tornato a parlare del rapporto con la dirigenza giallorossa.
In particolare, si è soffermato sulle motivazioni che hanno quasi obbligato il ragazzo a lasciare la Capitale nonostante fosse amato dai tifosi. Di mezzo c’è l’ex CEO del club.
Bove, l’agente rivela: “L’ex CEO voleva mandarlo al Nottingham”
Durante un’intervista al Corriere dello sport l’uomo che cura gli interessi sportivi del calciatore ha dichiarato quanto segue:
“I sostenitori della Roma lo hanno amato incondizionatamente anche dopo il cambio di maglia. Certo, non sarebbe voluto andare via, voleva diventare una bandiera della squadra giallorossa. Ha svuotato l’armadietto e abbiamo pianto mentre andavamo alla stazione per prendere il treno. Di contro sapevamo che la scelta era giusta perché Edo ha sempre considerato Firenze una città piena di passione”.
Bove era innamorato della maglia e i tifosi di lui ma a quanto pare alcune pressioni lo hanno costretto a cambiare aria precocemente:
“È stata un’estate particolare. Avendo un ottimo rapporto con De Rossi ci siamo sempre confrontati. Non a caso, cercavo di portare Badé con il mandato del Siviglia: in quel momento era la prima scelta di Daniele. Mi diceva che Bove poteva restare ma che avrebbe avuto tanta concorrenza.
Io gli dissi che doveva essere la stagione della consacrazione, era importante giocare con continuità. Da lì è iniziata una forte pressione dell’ex Ceo per portarlo via. Il tutto è culminato il 30 agosto, quando voleva spingermi ad accettare la cessione al Nottingham per 8 milioni. Per me c’era l’ombra di un prestito all’Olympiacos dal Nottingham e poi ritenevo basso quel valore.
Abbiamo battagliato, io la rassicuravo: avrei trovato una soluzione più gradita a tutti, che avrebbe fatto guadagnare di più il club. Questa soluzione per noi era solo la Fiorentina. De Rossi, comunque, ha sempre consigliato alla società di dare Edo con la possibilità di rientrare”.
Serie A
Roma-Parma, è sfida salvezza: occhio all’attacco
Il lunch match all’Olimpico di oggi, Roma-Parma, è una sfida cruciale soprattutto per la Roma, a soli due punti di distacco dalla zona retrocessione.
La partita Roma-Parma di oggi è fondamentale: lo sa bene Claudio Ranieri, allenatore di una squadra che nelle ultime 5 partite ha rimediato una vittoria e 4 sconfitte.
Il monte punti accumulato dai giallorossi, al momento, è del tutto insufficiente: solo 16 punti. Un unico punto di vantaggio in classifica sull’avversaria di oggi, il Parma, che attualmente occupa il 16esimo posto.
Roma-Parma, un’avversaria temibile
Si tratta di un’avversaria che non si può e non si deve prendere sotto gamba: abbiamo visto come è riuscita a pareggiare contro la Juventus allo Stadium (2-2) e a vincere di misura in casa contro la Lazio (3-1).
A livello realizzativo, in campionato ha 5 gol di vantaggio rispetto alla Roma (23 contro 18) e i gol incassati la portano a una pari differenza reti rispetto alla padrona di casa (-5).
Nelle partite di questa stagione è raramente rimasta a secco di gol, sia contro le big che contro avversarie meno temibili sulla carta: a zero gol: in effetti è capitato solo due volte, contro il Bologna in trasferta (0-0) lo scorso ottobre e contro il Genoa in casa a novembre (0-1).
La difesa della Roma, per questo, dovrà essere la migliore possibile: l’idea di Ranieri, in occasione di questa sfida, è puntare nuovamente su Mats Hummels, fondamentale contro l’Atalanta malgrado la sconfitta.
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