Serie A
Lazio, in arrivo partnership con due squadre israeliane

La dirigenza della Lazio, ha incontrato gli omologhi rappresentanti dei club israeliani Maccabi Tel Aviv e Maccabi Haifa.
L’idea è quella di iniziare una collaborazione tra le tre società. L’obiettivo è promuovere i valori di integrazione e inclusione sociale.

L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, Lotito fiducioso del progetto
Ecco le parole del Presidente della Lazio:
“Sono orgoglioso di poter avviare un percorso di collaborazione con i due club israeliani di Tel Aviv e Haifa. Le nostre organizzazioni hanno molti aspetti in comune, a partire dalla storia di oltre 120 anni e dalla multidisciplinarità. Per questo motivo redigeremo un memorandum che ci permetterà di creare sinergie tecniche nel settore calcistico e promuovere uno scambio culturale, anche attraverso il lancio di una campagna contro l’odio razziale”.
L’incontro si è svolto presso il “The Leo David Maccabi Campus” di Tel Aviv.
Serie A
Cagliari, brutte notizie: infortunio e lascia la Nazionale

Da questa sosta per le Nazionali arriva una brutta notizia per il Cagliari di Davide Nicola che è in piena lotta salvezza: infortunio e rientro in Italia.
Si tratta dell’esterno sinistro Adam Obert, che ha rimediato un problema fisico in Nazionale. Nella sfida di andata contro la Slovenia era subentrato al posto di Vavro e solamente 11 minuti dopo è stato costretto ad abbandonare il campo a causa di un problema al tendine che lo perseguita già da qualche settimana.
Il tecnico della Slovacchia Calzona gli ha dato il via libera per tornare in Italia in anticipo e saltare di conseguenza la sfida di ritorno contro la Slovenia. I tempi di recupero sono da valutare e il giocatore lavorerà con lo staff medico del Cagliari per cercare di recuperare in vista della sfida salvezza contro il Monza del prossimo 30 Marzo.
Serie A
Juventus, Yildiz elogiato da Montella: futuro da scrivere

Kenan Yildiz ha preso parte all’importante vittoria della sua Turchia contro l’Ungheria. Montella gli ha concesso tutti e 90 i minuti, revitalizzandolo.
L’esterno della Juventus ha ritrovato il campo dopo le recenti panchine in Serie A. Una prestazione più che convincente ha reso i tifosi bianconeri ancora più disorientati.
Juventus, Yildiz ritrova spazio e fiducia
Un messaggio chiaro quello mandato a Thiago Motta che, società permettendo, è chiamato a compattare il gruppo per chiudere in positivo la stagione. Nonostante il turco non abbia inciso direttamente sulla vittoria della sua nazionale, è stato protagonista di una prestazione molto importante.
Il C.T. Montella non ha mai nascosto la sua ammirazione per il talento classe 2005 e in vista delle prossime competizioni intende puntarci più che mai.
Le motivazioni dietro alla sua esclusione in bianconero sono ancora ignote ma è da ipotizzare una questione disciplianare, visto l’ottimo impatto (4 gol e 2 assist in 28 partite) che l’ex Bayern Monaco ha fatto registrare nella sua prima stagione tra i professionisti.
I prossimi impegni in bianconero saranno decisivi per capire quale sarà il futuro di Yildiz, alla luce anche di quello di Thiago Motta che sembra sempre più lontano dalla Continassa.
I due destini sono legati indirettamente, infatti se il tecnico dovesse lasciare allora potrebbe esserci un’apertura da parte dell’entourage del giocatore a considerare una permanenza; tuttavia alla luce di un’offerta irrinunciabile anche la società potrebbe vacillare col Manchester United che osserva dalla finestra.
Serie A
Pisilli: “La Roma? E’ la mia vita. Bove fondamentale. Su Ranieri…”

Il giovane centrocampista della Roma, fresco del rinnovo con i giallorossi fino al 2029, ha parlato del suo momento personale e delle sue ambizioni future.
Niccolò Pisilli è diventato, in questa stagione, uno dei cardini della Roma. La società lo ha voluto premiare, rinnovandogli lo scorso febbraio il suo contratto con il club capitolino fino al 2029.
Intervistato a Sportsweek, il centrocampista giallorosso ha parlato del passato che lo ha portato a vestire i colori della squadra del suo cuore, e del suo momento personale.
“Ecco il mio ricordo di quando ho iniziato con la Roma”
“Ricordo i miei tre provini a Trigoria con altri ragazzi, ed il momento in cui mi consegnarono per la prima volta il kit giallorosso. Il provino con la Roma? Non me l’aspettavo. Mia madre me lo comunicò nascondendomi la lettera sotto la tovaglia del tavolo.”
“In pochi anni è cambiato tutto”
“C’è stata un’evoluzione, è cambiato il centro sportivo, la scuole e moltissime alte cose. Sono cose che fanno la differenza, specie nel settore giovanile. Ho lavorato con tantissimi allenatori come Marco Scisciola, che adesso non c’è più. Quando sono entrato in prima squadra c’era Mourinho, che non ha bisogno di presentazioni. Poi ho avuto De Rossi, Juric ed ora mister Ranieri. Quando è arrivato quest’ultimo ci ha riportato calma e serenità dopo un periodo molto negativo. Il suo segreto? Forse quello di fare le cose in maniera semplice.”
“Il mio rapporto con Bove”
“Sono molto timido come persona, e quando sono arrivato avevo paura di sembrare di troppo. Una persona importante per integrarmi è stato Edoardo Bove. Lui veniva dal settore giovanile come me, e mi dava consigli su come comportarmi. E’ stato fondamentale. Il suo malore? Stavo guardando la partita e mi sono spaventato molto. Ogni tanto ci sentiamo, ma cerco di non tartassarlo. Aldilà del regolamento è un peccato per il calcio italiano. Lui è un grande calciatore, ed una grande persona.”
“Con il gruppo di adesso mi diverto molto”
“Come va con i compagni di adesso? Meglio, mi sono integrato molto. Quando stiamo insieme ci divertiamo e questo è anche un segreto per poter far andare bene le cose. Sono tutti simpatici. Mancini fa molto ridere, ma mi trovo bene anche con Baldanzi. Dybala? In campo lo vedete tutti, ma forse fuori è ancora meglio. Ha una parola buona per tutti. Potrebbe fregarsene, invece è un esempio in tutto quello che fa.”
“La Roma va meritata”
“Restare tutta la vita con una sola maglia nel calcio di oggi? Sì, ma spesso poi la scelta non è solo del giocatore. In ogni caso bisogna dimostrare tutto sul campo. Se un giocatore rende e la società è felice, si può fare. Il derby? Qualcosa di incredibile. Quest’anno l’ho giocato per la prima volta, durante la gara hai un adrenalina clamorosa. I nostri tifosi? Sono unici, il loro appoggio è continuato con tutti gli allenatori ed i giocatori che sono passati. Non lo trovi da altre parti.”
“Ecco il mio idolo da bambino”
“Se devo fare un nome dico Claudio Marchisio, per le sue caratteristiche ed i suoi movimenti. Forse dire che è un idolo è un po’ troppo, ma l’ho apprezzato molto. Come mi immagino tra dieci anni? Un giocatore migliore con qualche trofeo. Ma soprattutto spero di rimanere la persona umile che sono.”
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