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Lazio, intreccio Guendouzi-Kamada: cosa sta succedendo

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Guendouzi

Sarà un’estate di porte girevoli in casa Lazio. Non solo gli addi annunciati di Felipe Anderson e Luis Alberto: tutti gli scenari.

La Lazio ha riscattato Guendouzi: i dettagli

Quest’oggi è arrivata l’ufficialità del riscatto di Mateo Guendouzi dal Marsiglia. Una pura formalità, come vi avevo raccontato negli scorsi giorni, ma non una garanzia della permanenza del francese a Formello.

Il transalpino è costato alla Lazio complessivamente circa 18 milioni di euro. 1 milione era stato già pagato in estate per il prestito oneroso, a questi vanno aggiunti circa 15 milioni per l’obbligo di riscatto più un altro paio di milioni legati a bonus concernenti le prestazioni individuali del calciatore e della squadra.

Nonostante ciò, il rapporto fra Guendouzi e Tudor ai minimi storici. Nell’ambiente laziale continua a serpeggiare una certa consapevolezza circa il presunto infortunio che lo avrebbe costretto a saltare le sfide alla Salernitana e al Genoa. Dietro la sua esclusione, in realtà, non si celerebbe una reale indigenza fisica ma bensì una scelta tecnica dell’allenatore che contiene in sé i prodromi di un addio in estate.

Kamada o Guendouzi? Tudor ha già scelto

La richiesta di Tudor alla società è stata chiara. Il tecnico croato vuole la permanenza di Kamada, di cui si è calcisticamente innamorato, e avrebbe anche indicato nell’ex-Marsiglia il sacrificato ideale sul mercato. Una volontà confermata dalle parole che l’ex-allenatore del Verona ha rilasciato dopo la vittoria sul campo del Genoa, in cui si augurava una permanenza del giapponese oltre l’estate.

Lo stesso Kamada, fino a un mese fa praticamente certo di voler abbandonare la Capitale per non farci mai più ritorno, ora starebbe pensando seriamente di attivare la clausola unilaterale presente nel suo contratto. Il giapponese è divenuto elemento centrale nel progetto calcistico di Tudor, che lo ha rimesso nel suo ruolo naturale (interno a due davanti alla difesa) e nel sistema di gioco (il 34-2-1) con cui giocava all’Eintracht.

Come tutti sanno, la Lazio ha bisogno di (almeno) una cessione illustre per poter finanziare la tanto agognata rivoluzione estiva. Non sarà Zaccagni, che di recente ha rinnovato il proprio contratto, e con ogni probabilità neppure Romagnoli. I principali indiziati rimangono Provedel e Guendouzi, ma Tudor ha già le idee chiare su chi terrebbe volentieri e su chi invece manderebbe via a cuor leggero.

Serie A

Fiorentina, si accelera per il riscatto di Gudmundsson

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Fiorentina

Fiorentina, l’attaccante islandese ha trovato la sua dimensione in viola. Ora il club è pronto a investire per il suo futuro.

La Fiorentina sta lavorando sempre più concretamente al riscatto di Albert Gudmundsson. L’attaccante islandese, arrivato in estate dal Genoa, ha vissuto un iniziale periodo di adattamento alla nuova realtà, ma nelle ultime settimane sembra aver trovato la giusta continuità, sia nelle prestazioni che nelle realizzazioni. I numeri parlano chiaro: tre gol consecutivi tra campionato e coppe che certificano la sua crescita e il suo peso sempre più determinante nell’attacco viola.

Il calciatore ha sbloccato definitivamente il suo rendimento con 2 gol pesantissimi in Serie A, contro avversari di livello come Napoli e Juventus, oltre a una rete fondamentale in Conference League al “Franchi” contro il Panathinaikos. A questi si aggiunge un assist messo a segno con la sua nazionale, confermando un momento di forma straordinario.

Fiorentina

Fiorentina pronta a chiudere l’affare con il Genoa

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la società viola sarebbe pronta a esercitare il diritto di riscatto dell’attaccante, versando nelle casse del Genoa i 17 milioni di euro pattuiti in estate. Un investimento significativo, ma che appare sempre più giustificato dalle prestazioni dell’islandese.

L’entourage di Gudmundsson è già stato informato della volontà del club, e la Fiorentina sembra intenzionata a chiudere l’operazione prima della fine della stagione, evitando possibili rialzi di prezzo o inserimenti di altri club interessati. L’obiettivo è blindare uno dei talenti più brillanti dell’ultimo periodo e renderlo un punto di riferimento per il futuro della squadra.

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Serie A

Genoa, un osso duro per le big: a Torino per fare la partita

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Genoa

Il Genoa si prepara alla sfida delle 18:00 contro la Juventus di Tudor. Il grifone è un cliente scomodo per le big e i bianconeri non avranno vita facile.

Questa sera andrà in scena il primo capitolo della nuova Juventus di Tudor ed è attesa fin da subito una reazione tattica ma soprattutto emotiva. Dall’altra parte però, c’è una squadra che di certo non ama tirarsi indietro dalla lotta e andrà a Torino per dire la sua. Da quando Vieira siede sulla panchina dei rossoblu, il Genoa è stato definito “l’ammazza piccole”, visti i 24 punti in 12 partite con le squadre di pari o inferiore livello ed un tema salvezza archiviato in anticipo.

Genoa, avversario ostico per le big

Il grifone, oltre ad aver trovato una grande continuità di prestazioni e di punti contro le medio piccole del campionato, ha sempre dato fastidio anche alle grandi della Serie A: è andato a San Siro prima a pareggiare con il Milan e poi a far sudare l’Inter per tutti i 90 minuti, ha rinchiuso il Napoli nella propria metà campo per quasi un tempo intero ed ha perso di misura all’Artemio Franchi di Firenze creando occasioni fino al triplice fischio.

Genoa

A Torino per fare la partita

Il Genoa questo tipo di partite tende ad approcciarle sempre con uno spirito attendista, per capire le intenzioni dell’avversario e stabilizzare in primo luogo il castello difensivo. Dopo una prima fase di gara, comincia ad alzare il proprio baricentro, prendendo a tratti in mano il palleggio e dettando il ritmo partita a prescindere dall’avversario, tipico del calcio di Vieira.

Nella seconda frazione i rossoblu cominciano a creare maggiori occasioni e a testimonianza di ciò, si nota che sotto la gestione del tecnico francese sono stati segnati 14 gol sui 18 totali nel secondo tempo. Dunque la squadra ligure andrà a Torino senza nulla da perdere e con la sua solita leggerezza, vogliosa di fare la sua partita e di mettere in difficoltà la squadra di Tudor.

Genoa

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Serie A

Bijol interessato all’Inter: “A chi non piacerebbe?”

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Udinese, Runjaic, Atalanta

Il giocatore dell’Udinese Jaka Bijol è sotto osservazione dall’Inter per essere acquisito la prossima stagione. Il giocatore risponde felice ad alcune domande.

Nell’attesissima partita di campionato tra Inter – Udinese ne succederanno di cose, dentro e fuori il campo, come l’attenta osservazione da parte dell’alto comando interista verso il centrale udinese Jaka Bijol, che da ormai diversi mesi suscita l’interesse al di fuori del suo contesto friulano.

Infatti il club neroazzurro è attualmente alla ricerca di un nuovo difensore per la prossima stagione e ha dunque puntato i suoi occhi sul giocatore sloveno.

Bijol ha risposto a tali lusinghe con una lunga intervista a La Repubblica, alla quale ha manifestato il suo profondo interesse per la squadra interista.

Ha quindi aperto un piccolo spiraglio per il suo trasferimento quest’estate, dicendo:

 “Inter? A chi non piacerebbe? Non credo ci siano tanti giocatori al mondo che in questo momento non vorrebbero essere all’Inter. Sicuramente mi interessa, ma intanto voglio batterla domenica, poi si vedrà in estate“.

Altre domande a Bijol

Ecco le risposte di Bijol ad altre domande che gli sono state poste da La Repubblica durante l’intervista.

  • Marcherà lei Thuram?

    «Un giocatore del genere va contenuto con il gioco di squadra. E dell’Inter non devi dimenticarti nessuno. Segnano tutti, difensori compresi».

 

  • Dei centrali nerazzurri, chi le piace di più?

    «Dico Bastoni, uno dei migliori al mondo. Ha un sinistro incredibile, è bello vederlo giocare».

 

  • Chi vincerà il campionato?

    «Penso che l’Inter ce la possa fare».

 

  • E l’Udinese per cosa corre?

    «La Conference League è distante 11 punti. Fino a quando la matematica lo consente ci crediamo».

 

  • L’episodio del rigore di Lucca

    «Abbiamo parlato già a fine primo tempo, Lorenzo ha capito. È un bravo ragazzo, con una personalità forte. Voleva a tutti i costi fare gol, ma ha esagerato. Sono cose che non devono succedere. Ma dopo si è rafforzato il nostro legame. E anche la stima per l’allenatore. D’istinto ha reagito bene, prima lasciando a noi la gestione in campo, e poi sostituendo Lucca per dargli un segnale. È finita nel migliore dei modi: a tavola. Lorenzo ha pagato a tutti una cena di carne. Abbiamo preso il filetto migliore del menù, così impara».

 

  • Lei ha iniziato a centrocampo, poi è passato centrale di difesa. È il suo ruolo definitivo?

«Sono quattro anni che gioco in questa posizione, mi piace. Oggi i difensori portano palla, creano gioco, attaccano.
E sarà sempre più così. Nella Slovenia giochiamo a quattro, qui all’Udinese c’è una tradizione di difese a tre, da Guidolin a Zaccheroni. Mi piace studiare la storia dei club in cui gioco. Oggi alterniamo i due moduli».

 

  • Com’è il lavoro con Runjaic?

    «Ama ascoltare e confrontarsi. Ci coinvolge, poi decide. Ci chiede di tenere palla, ha un approccio offensivo, è un piacere».

 

  • Runjaic ha origini balcaniche, ma è tedesco. Lei ha giocato nell’Hannover. Che lingua parlate?

«Per lo più serbo-croato, ma anche tedesco. Io oltre allo sloveno parlo anche inglese, italiano e russo».

 

  • Nel tempo libero cosa fa?

«Vorrei andare in mountain bike e giocare a tennis, ma rischio di farmi male. Faccio beneficenza per i ragazzini con problemi psichici. E prima di venire in Italia cucinavo ottime tortillas. Adesso ho smesso, il vostro cibo è troppo buono. Siamo nella patria del San Daniele. Ma la mia vera passione è la lettura».

 

  • Cosa legge?

    «Di tutto. Libri di sport, saggi di ogni tipo e romanzi. Mi aiutano a distrarmi. Ho appena finito Il Mago del Cremlino, di Giuliano da Empoli. Bello. Visto che qui non trovo libri in sloveno, ne compro in inglese e in italiano. Voglio migliorarmi».

 

  • Pensa di restare a giocare in Italia, nei prossimi anni?

«La Serie A è uno dei più bei campionati del mondo e sono contento di avere scelto l’Udinese. Qui sono cresciuto. La Premier mi affascina. E da bambino ero tifoso del Barça. Ora mi sento pronto per fare un passo in avanti».

 

  • Chi è il suo idolo nel calcio?

    «Messi. Guardo ancora i video delle sue giocate, che spettacolo. Quanto ai difensori, non ho un modello. Li osservo tutti, cerco di imparare».

 

  • E nella vita, a chi si ispira?

    «Papà e mamma, persone serie con valori sani. Hanno un’azienda che costruisce parti per gru, ruspe e camion. Fuori dalla famiglia, dico Pogacar. Appena posso, seguo le sue corse. Mi è spiaciuto che non abbia vinto la Sanremo. Vorrei stringergli la mano. È un esempio per tutto il Paese».

    Bijol

    L’ESULTANZA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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