Serie A
Lazio, la vittoria ha la firma di Dia: torna il gol dopo oltre un mese I L’aneddoto su Scuffet..

Lazio, Boulaye Dia è tornato al gol in concomitanza con una vittoria biancoceleste. Il senegalese ha parlato nel post partita e ha raccontato un aneddoto interessante. Vediamo, qui di seguito, le sue parole.
Un digiuno lungo più di un mese, spezzato dalla rete dell’1-0 al Cagliari. Porta la firma di Boulaye Dia il primo gol biancoceleste di ieri sera, un mattoncino che ha contribuito alla vittoria finale.
Il senegalese, era fermo allo scorso 29 settembre, quando l’ex Salernitana fu decisivo nell’exploit di Torino.
Fiducia e morale per Dia, che partecipa alla festa finale, che significa altri tre punti per la Lazio, oltre al traguardo dei 22 punti, al pari di Atalanta e Fiorentina.
Nel post partita, le sue parole hanno descritto un aneddoto sul gol realizzato, grazie alla goffa respinta del portiere del Cagliari, Scuffet.
“Si, ero sicuro che avrebbe respinto così” – ha detto Dia – “perché in allenamento il mister ha detto che dobbiamo seguire ogni tiro, sapevo che Pellegrini avrebbe tirato forte e l’ho seguito“.
Le bombe di Vlad
Napoli: Il secondo tempo resta un tabù

Il pareggio di Bologna lascia il Napoli a -3 dall’Inter, ma i segnali dal campo non convincono. Il secondo tempo resta un enigma, e ora con l’Empoli servono risposte.
Missione compiuta, almeno sulla carta: tornare da Bologna mantenendo il distacco dall’Inter era l’obiettivo minimo di giornata, e il Napoli ci è riuscito. Ma il pari del Dall’Ara, complice anche lo stop nerazzurro, nasconde più ombre che luci. La squadra di Conte continua a mostrare due facce, e quella vista nel secondo tempo comincia a diventare un caso serio.
Napoli, due squadre in una
Primo tempo autoritario, tante occasioni costruite, ritmo alto, qualità. Poi, come già accaduto più volte in stagione, il buio. Il Napoli si è praticamente sciolto nella ripresa, lasciando campo e iniziativa a un Bologna più fresco e determinato. La fotografia di una squadra che ancora non riesce a gestire le partite nei 90 minuti, con un crollo che non può essere spiegato solo con un calo fisico.
I precedenti sono ormai troppi per non parlare di tendenza: Como, Milan, Fiorentina, Udinese, Roma. Stesso copione. E in molti casi, i punti sono arrivati solo grazie al vantaggio accumulato nei primi 45′. Il problema, stavolta, è che nonostante le occasioni, il Napoli non è riuscito a concretizzare e si è trovato a gestire un risultato mai realmente al sicuro.
Questione tattica e mentale
Conte sembra preparare molto bene i piani gara iniziali, con approcci convincenti. Ma quando gli avversari cambiano assetto e intensità, gli azzurri faticano ad adattarsi. Il baricentro si abbassa, si difende il risultato invece di cercare il colpo del KO, e i cambi arrivano spesso troppo tardi – quando arrivano.
Stellini nel post-partita ha parlato di “pressione di fare risultato” come possibile spiegazione. Una pressione che sembra bloccare le gambe e, forse, anche le idee. E contro squadre organizzate come il Bologna, il rischio di pagare caro certi passaggi a vuoto è altissimo.
Nuovo allarme in vista dell’Empoli
Il calendario adesso sembra più favorevole: le ultime sette partite saranno tutte contro squadre della parte destra della classifica. Ma guai a pensare che siano incontri semplici. L’Empoli, prossimo avversario al Maradona, è in piena zona salvezza e arriverà a Napoli con il coltello tra i denti.
E Conte dovrà ancora una volta fare i conti con le assenze. Out per squalifica sia Anguissa che Di Lorenzo, ammoniti a Bologna. Da monitorare poi le condizioni di Meret, che potrebbe tornare dopo l’influenza, e quelle di McTominay e Buongiorno, entrambi acciaccati. Resta fuori anche Spinazzola, ancora ai box.
Insomma, una nuova emergenza per l’allenatore azzurro, che dovrà cambiare almeno due pedine e sperare in qualche recupero last minute. Il finale di stagione si preannuncia intenso, e il Napoli – se vuole restare aggrappato all’obiettivo – deve imparare a durare più di 45 minuti.
(Foto: DepositPhotos)
Serie A
Serie A, le designazioni arbitrali della 32° giornata

L’AIA ha reso note le designazioni arbitrali della 32° giornata di Serie A. Atalanta-Bologna a Mariani, Lazio-Roma affidata a Sozza.
L’Associazione Italiana Arbitri ha diramato le designazioni arbitrali della 32° giornata di Serie A, in programma da venerdì 11 aprile con l’anticipo serale tra Udinese e Milan al posticipo del lunedì, 14 aprile, tra Napoli ed Empoli.
Due i big match di questo turno: Atalanta–Bologna, decisiva per il terzo posto, e Lazio–Roma, stracittadina che si presenta da sola.

L’ARBITRO LUCA PAIRETTO SEDA LA LITE TRA MATTEO GUENDOUZI E MANU KONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, le designazioni arbitrali della 32° giornata
Udinese – Milan, venerdì 11 aprile ore 20.45
Arbitro: Sacchi
Assistenti: Del Giovane – Rossi C.
Quarto ufficiale: Crezzini
VAR: Marini
AVAR: Massa
Venezia – Monza, sabato 12 aprile ore 15.00
Arbitro: Maresca
Assistenti: Mokhtar – Fontemurato
Quarto ufficiale: Collu
VAR: Di Paolo
AVAR: Volpi
Inter – Cagliari, sabato 12 aprile ore 18.00
Arbitro: Di Bello
Assistenti: Berti – Cecconi
Quarto ufficiale: Perenzoni
VAR: Chiffi
AVAR: Paterna
Juventus – Lecce, sabato 12 aprile ore 20.45
Arbitro: Zufferli
Assistenti: Vecchi – Bercigli
Quarto ufficiale: Arena
VAR: Mazzoleni
AVAR: Massa
Atalanta – Bologna, domenica 13 aprile ore 12.30
Arbitro: Mariani
Assistenti: Giallatini – Colarossi
Quarto ufficiale: Ayroldi
VAR: Paterna
AVAR: Chiffi
Fiorentina – Parma, domenica 13 aprile ore 15.00
Arbitro: Manganiello
Assistenti: Scatragli – Moro
Quarto ufficiale: Cosso
VAR: La Penna
AVAR: Pezzuto
Hellas Verona – Genoa, domenica 13 aprile ore 15.00
Arbitro: Marchetti
Assistenti: Di Iorio – Yoshikawa
Quarto ufficiale: Perri
VAR: Gariglio
AVAR: Mazzoleni
Como – Torino, domenica 13 aprile ore 18.00
Arbitro: Marcenaro
Assistenti: Bindoni – Biffi
Quarto ufficiale: Rutella
VAR: Aureliano
AVAR: Guida
Lazio – Roma, domenica 13 aprile ore 20.45
Arbitro: Sozza
Assistenti: Perrotti – Rossi M.
Quarto ufficiale: Doveri
VAR: Meraviglia
AVAR: Di Paolo
Napoli – Empoli, lunedì 14 aprile ore 20.45
Arbitro: Fabbri
Assistenti: Baccini – Lo Cicero
Quarto ufficiale: Rapuano
VAR: Pezzuto
AVAR: Aureliano
Serie A
Juventus, Tudor non cambia il futuro di Vlahovic: sarà addio

L’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juventus sembrava poter cambiare il futuro di Dusan Vlahovic. Il serbo, però, sembra ormai destinato all’addio.
L’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juventus ha riportato Dusan Vlahovic al centro dell’attacco. Il tecnico croato ha da subito mostrato grande fiducia nel serbo, relegando Kolo Muani, titolare fisso con Thiago Motta, ai margini del progetto. Il francese, arrivato in prestito con grandi aspettative, è ormai fuori dai piani tecnici e con ogni probabilità in estate farà ritorno al PSG. Ma non sarà l’unico a dire addio: anche per Vlahovic, nonostante il rinnovato ruolo da titolare, il destino sembra già segnato.

IGOR TUDOR SPRONA DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, l’addio di Vlahovic è solo rimandato
Nonostante le parole di stima di Tudor, i piani del club per Vlahovic non sono cambiati. La Juventus e l’entourage del giocatore non hanno trovato un accordo per un rinnovo a cifre più basse rispetto all’attuale contratto da 10 milioni di euro a stagione. E la dirigenza bianconera non intende sostenere il suo ingaggio, che dal 2025/26 sfiorerebbe i 12 milioni, per un altro anno.
A fine stagione, dunque, sarà addio. Resta da capire quali saranno le offerte e da parte di quali club. La Juventus, ovviamente, non pensa minimamente di recuperare i quasi 80 milioni investiti nel 2022 per strapparlo alla Fiorentina, ma l’obiettivo minimo resta quello di incassare almeno 30-35 milioni.

RANDAL KOLO MUANI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Rivoluzione in attacco in vista dell’estate
Con gli addii ormai scritti di Kolo Muani e Vlahovic, la Juventus dovrà, per forza di cose, intervenire in maniera decisa sul mercato estivo per ricostruire il reparto offensivo. Per Vlahovic si potrebbero aprire soprattutto le porte della Premier League, dove club con grande disponibilità economica potrebbero garantirgli lo stipendio richiesto.
Intanto, a Torino si comincia a riflettere sul profilo ideale per il dopo-Vlahovic: un attaccante più sostenibile a livello economico, ma in grado di garantire gol e continuità, per ripartire con basi più solide nella prossima stagione. Molto dipenderà, però, da chi sarà il nuovo allenatore.
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