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Lazio, le ultime in vista della Salernitana

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Serie A Lazio, Luis Alberto

La Lazio sfrutta la sosta delle nazionali per fare il punto sugli infortunati. Le ultime su Vecino, Zaccagni, Casale e Marusic in vista della Salernitana.

Indice

Vecino ancora fuori

Sarri fa la conta degli infortunati in vista della trasferta di Salerno, che sarà in programma alla ripresa del campionato. A destare maggiore preoccupazione nel tecnico napoletano è Vecino. Il centrocampista uruguaiano si è infortunato nel derby contro la Roma, poco dopo essere subentrato nella ripresa.

Calciando, l’ex-Inter ha avvertito una fitta che gli ha comportato un problema muscolare di lieve entità. L’infortunio è quindi meno grave del previsto, ma il calciatore non si è ancora mai allenato con la squadra.

Difficile, se non impossibile, che possa rientrare già a Salerno. Vecino salterà sicuramente la partita di Champions contro il Celtic (sarebbe stato comunque squalificato) e proverà a tornare per la partita casalinga contro il Cagliari.

Lazio

Lazio in ansia per Kamada

Lazio, rebus Kamada: può salutare già a Giugno?

Oltre allo squalificato Luis Alberto e l’infortunato Vecino, la Lazio rischia di non poter contare neppure su Kamada. Il giapponese è in viaggio per Roma dopo aver abbandonato il ritiro della sua nazionale a causa di un problema alla schiena.

Non dovrebbe trattarsi di nulla di grave, ma l’ex-Eintracht dovrà essere valutato nella giornata domani. Se martedì, alla ripresa degli allenamenti, Kamada non sarà ancora tornato in gruppo allora sarà da considerarsi in dubbio per la trasferta in terra campana.

L’emergenza potrebbe costringere Sarri a rispolverare Basic. Il croato non ha ancora fatto minuti in questa stagione, dopo essere stato messo ai margini della rosa e sul mercato in estate, ma è l’unica mezz’ala rimasta a disposizione.

L’alternativa sarebbe quella di spostare uno fra Cataldi e Rovella dalla cabina di regia. Conoscendo la rigidità tattica dell’allenatore, un cambio di sistema di gioco è assolutamente da escludere nonostante l’emergenza.

Lazio

Zaccagni e gli altri: come stanno?

Nessun allenamento con la squadra neppure per Zaccagni. L’ex-Verona ha da poco ricominciato a correre sul tapis roulant e anche lui sarà da valutare alla ripresa degli allenamenti. I tempi decisamente stretti rendono difficile ipotizzare che possa scendere in campo dal primo minuto a Salerno.

Andrà al massimo in panchina, con la speranza di averlo a pieno regime contro il Celtic. Al suo posto dovrebbe giocare Pedro: favorito su Isaksen. Un altro uscito acciaccato dal derby è stato Marusic, che infatti non ha risposto alla chiamata della sua nazionale per restare a Formello a curarsi.

Il montenegrino è in dubbio per la partita contro la Salernitana, ma dovrebbe comunque farcela. Chi ci sarà sicuramente, invece, è Casale. Il centrale italiano è recuperato e sarebbe stato a disposizione già contro la Roma. Quella di non farlo giocare è stata una scelta tecnica. Il ballottaggio con Patric tornerà in auge alla ripresa del campionato e Sarri sarà chiamato a decidere in merito a una eventuale staffetta. Non è da escludere però che lo spagnolo possa giocarle entrambe da titolare, con Casale riproposto da titolare contro il Cagliari.

Serie A

Napoli, Buongiorno insuperabile: la clamorosa statistica

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Beppe Riso su Napoli e Buongiorno

In queste ultime uscite del Napoli ha colpito principalmente la solidità in fase difensiva. L’arrivo di Buongiorno ha cambiato volto al reparto arretrato.

Dopo la sconfitta alla prima giornata contro il Verona, il Napoli ha completamente invertito la rotta, trasformandosi in un vero e proprio fortino nelle ultime settimane. Nelle successive sei partite, la squadra guidata da Antonio Conte ha subito soltanto un gol, peraltro su rigore, nella sfida contro il Parma. Un rendimento difensivo straordinario che ha reso la squadra azzurra una delle più solide del campionato. Merito di una perfetta organizzazione tattica: la squadra si muove come un blocco unico in entrambe le fasi di gioco, coprendo gli spazi con precisione e non lasciando margini agli avversari.

Le prestazioni individuali hanno certamente avuto un ruolo fondamentale in questo rendimento. Alex Meret, in particolare, è stato decisivo nel mantenere la porta inviolata contro il Cagliari, salvando più volte la squadra con interventi spettacolari. Tuttavia, c’è un giocatore che ha davvero fatto la differenza nell’assetto difensivo del Napoli: Alessandro Buongiorno.

Napoli-Palermo, Antonio Conte

Napoli, Conte si gode il suo Buongiorno

Buongiorno è stato il colpo più costoso della campagna acquisti del Napoli. Il difensore, arrivato dal Torino per 35 milioni di euro più 5 di bonus, si è inserito perfettamente nei meccanismi difensivi della squadra di Conte, portando sicurezza e solidità. Un dato clamoroso evidenzia la sua importanza: Buongiorno non subisce un dribbling da febbraio, cioè da quando vestiva ancora la maglia granata. Ben 1513 minuti senza essere superato neanche una volta.

Questo rende evidente perché Conte abbia insistito per portarlo in azzurro. La sua assenza contro il Verona alla prima giornata si è fatta sentire, ma da quando è entrato in pianta stabile nell’undici titolare, la difesa del Napoli è diventata praticamente impenetrabile.

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Serie A

Inter, le telefonate tra Inzaghi e il capo ultras

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Inter, Inzaghi

La vicenda che riguarda Marco Ferdico, capo ultrà dell’Inter, è emersa nel contesto di un’indagine sugli ultras, culminata con un’ordinanza cautelare che ha portato Ferdico in carcere.

inter

Secondo gli atti, Ferdico avrebbe chiesto all’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, di intervenire con la società, in particolare con l’amministratore delegato Beppe Marotta, per ottenere 200 biglietti aggiuntivi per la finale di Champions League a Istanbul del 2023.

Dalle intercettazioni risulta che Inzaghi avrebbe promesso di parlare con i vertici della società, citando nomi come Riccardo Ferri, vicepresidente Javier Zanetti e lo stesso Marotta. Questo episodio si inserisce in un’indagine più ampia che sembra rivelare un legame problematico tra alcuni dirigenti degli ultras e il mondo del calcio professionistico.

Si tratta di un episodio significativo che potrebbe avere implicazioni sia per i rapporti tra la società Inter e i suoi tifosi organizzati, sia per la reputazione del club e dei suoi dirigenti. Le indagini in corso getteranno luce su eventuali altre connessioni o richieste illecite.

Come scrive il Corriere della Sera, il 26 maggio 2023 c’è una telefonata tra Ferdico e Inzaghi, con l’allenatore che spiega come non gli sia piaciuta la decisione di scioperare nei primi minuti della finale di Coppa Italia per la decisione della società di dare un numero limitato di biglietti per la sfida al Manchester City in finale di Champions League.

«Leggo il messaggio che la curva non canta a una finale… io mi sono imbestialito (… ) nel senso… non con voi… con la società», dice Inzaghi, che poi riferisce di aver detto in quell’occasione alla società che «mancano 4 ore… cercate di sistemare sta roba perché non esiste (…) risolvetelo… questo è stato il mio appello Marco».

In risposta, il capo ultras chiede a Inzaghi di intervenire con la società per ottenere più biglietti per la curva. «Te la faccio breve Mister… ci hanno dato 1.000 biglietti… noi ci siam fatti due conti… ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli…».

«Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta… parlo con quelli (…) poi ti faccio sapere qualcosa… gli dico… che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (…) Marco io mi… mi attivo e ti dico cosa mi dicono», la risposta di Inzaghi.

Per la finale contro il Manchester City, in particolare per la questione dei biglietti, da cui gli ultras sperano di ottenere un buon guadagno, i capi del gruppo organizzano diverse trattative.

L’indagine riporta che sono entrati in contatto con Marco Materazzi e con Javier Zanetti, attuale vicepresidente dell’Inter. L’obiettivo viene raggiunto in tempo per la finale a Istanbul. Il club acconsente e aumenta la quantità di biglietti destinati alla curva.

«Mi hanno dato 1500 biglietti!», disse Ferdico.

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Como, Ludi: “La proprietà è forte. Fabregas un grande allenatore”

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Como, il direttore sportivo Ludi

Dopo un avvio di stagione complicato, ieri il Como ha ottenuto la seconda vittoria consecutiva in campionato. Il ds Ludi ha commentato il momento della squadra.

Il direttore sportivo del Como, Carlalberto Ludi, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Rai in cui ha analizzato il momento positivo che sta vivendo la squadra allenata da Cesc Fabregas. Dopo un avvio di stagione complicato, con solo due punti nelle prime quattro giornate, i lariani hanno imboccato la strada giusta battendo Atalanta e Verona.

Ludi ha sottolineato che non ci sono segreti particolari dietro a questi risultati, ma ha attribuito gran parte del merito alla solidità della proprietà: “Abbiamo una base forte su cui sviluppiamo il nostro lavoro. Abbiamo seguito un percorso metodologico e siamo guidati da un allenatore giovane ma già di grande livello come Fabregas. Il nostro equilibrio gestionale è fondamentale, soprattutto in un campionato che ci mette alla prova come la Serie A, che ci spaventa ma affrontiamo con consapevolezza”.

Parlando del fitto calendario e dei nuovi format europei, Ludi ha spiegato come questo possa rappresentare un’opportunità per squadre medio-piccole come il Como. Il club, essendo neopromosso, punta alla salvezza, ma è consapevole che la densa sequenza di partite possa riservare delle sorprese. “È una direzione pericolosa per il calcio, ma per squadre come la nostra, che non giocano durante la settimana, potrebbe esserci un vantaggio”.

Un altro tema trattato è stato l’ottimo momento di Patrick Cutrone, attuale capocannoniere della squadra. Ludi ha elogiato l’attaccante, sottolineando come abbia trovato un equilibrio emotivo e stia dando molto alla squadra: “Patrick sta ritrovando quello che merita, la Serie A è il suo palcoscenico. Ha già quattro gol e, considerando anche un rigore sbagliato e un autogol procurato, avrebbe potuto essere già a quota sei”.

varane como

Como, Ludi sul mercato e il futuro di Varane

Il direttore sportivo ha poi spiegato la logica dietro il calciomercato del Como. L’obiettivo del club è stato quello di portare esperienza con giocatori come Belotti, Reina e Sergi Roberto, oltre a mantenere un’identità italiana con l’acquisto di Mazzitelli e Dossena, e di valorizzare giovani talenti come Nico Paz. “Un club deve anche sapersi sostenere attraverso la crescita dei suoi giovani”.

In merito al futuro di Raphael Varane, Ludi ha dichiarato che le discussioni con il giocatore sono in corso, ma si è mostrato fiducioso sul fatto che rimarrà al Como. Ha lasciato però alla proprietà la responsabilità di annunciare ufficialmente le decisioni.

Guardando alla prossima sfida contro il Napoli, Ludi ha parlato dell’entusiasmo con cui la squadra affronterà la partita. “Al momento sono la squadra più forte del campionato. Andremo lì con umiltà per fare la nostra partita, come successo con l’Atalanta”.

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