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Serie A

Lazio-Monza, probabili formazioni e dove vederla

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Le probabili formazioni di Lazio-Monza, partita valida per la 24a giornata di Serie A. Fischio d’inizio domenica 9 febbraio alle 15.

Archiviata la sconfitta interna con la Fiorentina, la Lazio è ripartita battendo 2-1 il Cagliari in trasferta nello scorso turno di campionato, con i gol di ZaccagniCastellanos. I biancocelesti vanno a caccia di un altro successo per mettere pressione alla Viola, impegnata lunedì a San Siro contro l’Inter, e per tornare davanti alla Juventus, vittoriosa a Como nell’anticipo del venerdì.

All’Olimpico arriva un Monza in forte crisi di risultati. Solo 2 vittorie fin qui, una nelle ultime 15 partite di Serie A. Nemmeno il cambio di allenatore, con Bocchetti subentrato all’esonerato Nesta a dicembre, ha portato a miglioramenti significativi, anzi. Il mercato ha portato via 4 perni come MarìBondoMaldiniDjuric. Sono arrivati anche alcuni innesti, ma avranno bisogno di tempo per ambientarsi.

Qui Lazio

Torna a disposizione Tavares, si ferma invece Hysaj. Ancora ai box PatricVecino. L’allenatore Marco Baroni sembra intenzionato a schierare i titolarissimi senza badare a grosse novità di formazione. In porta Provedel. Difesa a 4 con Marusic più di Lazzari a destra, Tavares a sinistra e la coppia formata da GilaRomagnoli al centro: insegue Gigot.

Lazio-Monza

Boulaye Dia ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

GuendouziRovella in mezzo al campo, dove potrebbe trovare spazio nel secondo tempo Belahyane, appena acquistato dall’Hellas Verona. Sulla fascia destra Isaksen, dall’altra parte Zaccagni, con Dia a supporto del Taty CastellanosDele-Bashiru, TchaounaNoslinPedro mine vaganti dalla panchina.

Qui Monza

Non ci saranno gli infortunati Gagliardini Pessina. L’allenatore Salvatore Bocchetti spera di recuperare qualcuno tra CaprariAkpa AkproBirindelli, D’AmbrosioCaldirolaTurati. Davanti al portiere Pizzignacco si va verso la conferma della difesa a 3, con Izzo e Tomas Palacios da braccetti e l’esordio di Brorsson al centro: in alternativa, panchina per il nuovo arrivato e spazio ai due terzini Pedro PereiraCarboni.

Lazio-Monza

Pereira è atteso inizialmente da esterno destro a tutto campo, a sinistra Kyriakopoulos. In mediana Bianco Urbanski favoriti su Sensi Castrovilli. Possibile tridente leggero davanti, con CiurriaVignato a supporto di Mota. Verso la panchina Petagna e l’ultimo acquisto Ganvoula, ma non si escludono sorprese last minute.

Lazio-Monza: probabili formazioni

Lazio (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. Allenatore: Baroni.

Monza (3-4-2-1): Pizzignacco; Izzo, Brorsson, Tomas Palacios; Pedro Pereira, Bianco, Urbanski, Kyriakopoulos; Ciurria, Vignato; Mota. Allenatore: Bocchetti.

Lazio-Monza: dove vederla

L’incontro dell’Olimpico sarà trasmesso in diretta esclusiva sulla piattaforma streaming DAZN. Si scende in campo domenica 9 febbraio alle 15.

 

Serie A

Parma, Cuesta: “Recuperati Circati e Del Prato. Possiamo fare meglio”

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Sassuolo e Parma

Il tecnico del Parma, Carlos Cuesta, ha avuto modo di esprimersi sulla partita di domani contro la Fiorentina. Ecco le parole dell’allenatore. 

Parma

Adrian Benedyczak ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Parma, le parole di Carlos Cuesta

“Siamo stati abbastanza focalizzati sul creare di più, soprattutto negli ultimi 30 metri: siamo stati concentrati nel lavorare sul campo. è un processo che ha visto dei miglioramenti diverse fai, ci sono degli spunti che hanno dimostrato che siamo arrivati di più. Lo vogliamo fare meglio e con maggior continuità. Dobbiamo essere più consistenti: stare concentrati sui dettagli che fanno la differenza, è una catena di eventi che sono necessari per riuscire ad attaccare meglio e di più”.

Che settimane sono state?

“Abbiamo provato a sfruttare le due settimane per consolidare certi aspetti: la solidità e l’aspetto di squadra. Allo stesso modo abbiamo provato a sviluppare cose che ci possono aiutare in altre fasi, come avere la capacità di sbloccare le partite in certi contesti, per diventare una squadra con più soluzioni”.

Cosa ha chiesto alla squadra?

“Che dobbiamo consolidare le cose positive che stiamo facendo, perché sono fondamentali per il nostro percorso e per avere i risultati che vogliamo. Sappiamo che possiamo fare meglio. Quello è stato il nostro focus”.

Due squadre che si affidano molto al centravanti. Con Ondrejka e Oristanio cambierà il modo di servire Pellegrino?

“Sarà uno dei nostri focus: aumentare le possibilità di creare pericolo. Senza dubbio avere giocatori come loro ci può aiutare a creare di più, diversamente e meglio”.

Chi è il Simon Sohm di questo Parma?

“È una squadra diversa, con un modello di gioco diverso. Lui ha delle caratteristiche particolari ma noi facciamo diverso. Ogni giocatore è unico e speciale, quindi nessuno può essere direttamente paragonato a un altro”

Prima del Como alzò la voce spiegando che il Parma sarebbe migliorato dal punto di vista della costruzione, e peraltro il giorno dopo arrivò una delle migliori gare dell’anno. Però sono passati due mesi (25/10) e questi passi avanti, non si sono visti contro Lazio, Pisa ed Hellas.

“Siamo stati abbastanza focalizzati sul creare di più, soprattutto negli ultimi 30 metri: siamo stati concentrati nel lavorare sul campo. è un processo che ha visto dei miglioramenti diverse fai, ci sono degli spunti che hanno dimostrato che siamo arrivati di più. Lo vogliamo fare meglio e con maggior continuità. Dobbiamo essere più consistenti: stare concentrati sui dettagli che fanno la differenza, è una catena di eventi che sono necessari per riuscire ad attaccare meglio e di più”.

Keita ha il maggior numero di dribbling in squadra. Come interpretate questo dato?

“A volte ci sono situazioni di parità numerica in questo campionato e i giocatori si trovano in situazioni bei duello e questo ti provoca che il miglior modo per esaltare la pressione è il dribbling. Mandela ha la capacità di usare questo e le statistiche lo dimostrano”.

È presente una componente di libertà per giocatori come Ondrejka?

“La libertà dentro il calcio è organizzata, ma nello stesso modo bisogna riconoscere che bisogna fare ciò che è giusto e non solo quello che ti piace. In funzione del contesto si deve fare una o un’altra cosa: noi puntiamo molto su riconoscere e avere una stabilità nel nostro modo di fare”.

Domani ultima partita casalinga del 2025. Un appello ai tifosi?

“Ci piacerebbe tantissimo che fossero con noi. Ci sarebbe piaciuto anche allenarci di fronte a loro e iniziare a creare quel legame più forte. Non è stato possibile per il meteo, ma speriamo che domani possano essere con noi e che anche noi possiamo fare il massimo affinché lo siano. La loro spinta può aiutare i ragazzi ad alzare il livello della prestazione”.

Che partita si aspetta a livello mentale?

“Mi aspetto un livello di aggressività alto, che l’importanza della partita sia uguale come per noi. Quindi sicuramente entrambe le squadre approcceranno col massimo livello di determinazione. Noi proveremo ad approcciarla con l’atteggiamento giusto, per portare la partita dove vogliamo”.

Quanto cambia la percezione della Fiorentina?

“Non cambia, ci concentriamo su quello che è sotto il nostro controllo. Sappiamo delle loro qualità ma anche la partita che vogliamo affrontare”.

Che partita si aspetta? Visto che il Parma ha saltato un turno. È positivo?

“Mi aspetto una partita dove useremo l’amarezza di quanto accaduto contro la Lazio ma in modo positivo. La useremo come spinta per affrontare la partita con determinazione e con l’atteggiamento che ci deve portare al risultato che vogliamo”.

Come sta la squadra?

Circati è andato in progressione e domani sarà convocato, così come Delprato“.

 

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Serie A

K. Thuram: “Giocare nella Juventus è un sogno. Sono in uno dei club migliori al mondo. Marcus? dico questo”

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Juventus

Khephren Thuram si racconta a Dazn: “Giocare nella Juve, la squadra di mio papà, è una storia bellissima”.

Khephren Thuram e il suo legame con la Juventus

Khephren Thuram, giovane centrocampista di talento, ha condiviso le sue emozioni in un’intervista a Dazn, esprimendo la gioia di far parte della Juventus, la squadra che ha segnato la carriera di suo padre, Lilian Thuram. “Giocare nella Juve è una storia bellissima”, ha dichiarato Thuram, sottolineando come il legame familiare renda questa esperienza ancora più speciale. La Juventus, riconosciuta come uno dei club più prestigiosi al mondo, rappresenta per Khephren l’opportunità di crescere e confrontarsi a livelli altissimi, con l’obiettivo costante di vincere.

La doppia felicità di papà Thuram

Nonostante Lilian Thuram sia storicamente legato alla Juventus, il padre del giovane Khephren non potrebbe essere più felice di vedere i suoi figli brillare nei rispettivi club. Infatti, anche Marcus, fratello di Khephren, gioca in Italia, indossando la maglia dell’Inter. “Papà è juventino, ma è contento anche di Marcus all’Inter”, ha aggiunto Khephren, confermando quanto sia speciale vedere la storia della famiglia Thuram continuare nei campi della Serie A. La scelta della Juventus, secondo Khephren, è stata la più giusta per la sua carriera, e il centrocampista è pronto a dare il massimo per onorare la maglia bianconera.

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Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Genoa, De Rossi: “L’esonero a Roma? Ecco cosa è successo”.

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De Rossi, Genoa

L’allenatore del Genoa ha parlato a DAZN dei retroscena del suo esonero con la Roma, che ritroverà da avversario lunedì prossimo all’Olimpico.

Lunedì sera alle 20:45 la Roma e il Genoa si affronteranno nel match che chiuderà diciassettesima giornata di Serie A. Sarà una gara a dir poco speciale per Daniele De Rossi, tecnico dei genoani, che per la prima volta si ritroverà da avversario la squadra di cui è tifoso e di cui è stato giocatore ed allenatore.

Proprio del suo ritorno, e non solo, De Rossi ha parlato in una lunga intervista a DAZN con Massimo Ambrosini.

“Il mio arrivo al Genoa? Non ho rifiutato altre squadre”

“Forse ho rifiutato la categoria, quindi gli altri hanno rifiutato me. Nelle mie prime due esperienze da allenatore ho avuto dei problemi. Alla Spal con un dirigente (Lupi) abbiamo chiarito, mentre a Roma ho avuto problemi con l’AD. Non voglio che però passi come l’allenatore che abbia problemi con i dirigenti. Non sono una m…., non tradisco i giocatori e non faccio promesse che non posso mantenere.”

“Alla Roma ho avuto problemi con l’AD”

“Alla Spal in conferenza dissi di quanto non fossi soddisfatto del mercato e Tacopina, che era il presidente, mi disse: “chi ti ha detto che puoi dire la verità?“. Da quel momento ho capito tante cose. La Roma una ferita aperta? A vederla lì un po’ mi dispiace, hanno avuto l’exploit che avevo predetto. Il primo anno si costruisce, il secondo si cresce, il terzo si lotta per lo scudetto. Non eravamo proprio pazzi. I presidenti pendevano dalle mie labbra, hanno iniziato a chiedermi le cose prima di darmi la conferma per altri tre anni. Poi le cose si sono incrinate, ma io e il mio staff non meritavamo questo trattamento. Il mio esonero più doloroso di quello alla SPAL? No, non credo. A Ferrara c’era una palestra che era molto più brutta di quella di Trigoria, ma al mio addio piangevano tutti. Ti rimane quel senso di incompiutezza.”

Genoa

DANIELE DE ROSSI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

“Tornare alla Roma? Non penso ci sia mai stata realmente una possibilità”

“Hanno fatto una scelta talmente evidente , ma non credo che sarebbe stato il passo giusto per me: per la squadra e per i giocatori ovviamente sarei tornato. Ho avuto dei problemi con l’a.d., ma niente di clamoroso. Oramai è acqua passata.”

“Spalletti un genio, Conte non lascia niente al caso”

“Luciano è un genio. Quando faceva le riunioni tecniche me le mangiavo, mi piaceva capire ogni cosa, forse anche perché mio padre faceva lo stesso mestiere. Conte? E’ meglio saper fare una cosa mediocre tutti e 11 piuttosto che una cosa geniale in 4. Luis Enrique? Gli chiesi di poter assistere ai suoi allenamenti e lui mi disse che aveva cambiato tutto rispetto a quando allenava la Roma. La cosa più illuminante di Luis Enrique è stato il suo approccio umano, mi ha cambiato profondamente. Guardiola e De Zerbi? Una volta andai a cena con loro e scrivevano sui dei fogli: sembravano Leonardo e Michelangelo. Andai anche da Maresca e Iraola al Bornemouth, anche per il rapporto che c’è con Tiago Pinto.”

“Ecco come ho deciso di smettere di giocare”

“E’ tutto molto affascinante a Genova. Giocare tutta la vita alla Roma? Sì, ma ero curioso di fare anche altre esperienze. Non avrei odiato smettere quanto avrei odiato trascinarmi in campo. Quando la dirigenza mi comunicò la scelta ero pronto, ma ero anche curioso di togliere questo elefante dal centro della stanza. Per questo chiedi a Guido Fienga di dirmi le cose, perché io volevo uscirne con eleganza. Avevo vissuto l’addio di Totti e non volevo starci così male, quindi ho provato a prepararmi.”

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