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Lazio, parla Cataldi dal ritiro di Auronzo: le sue parole

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Lazio: sconfitta che ridimensiona il sogno scudetto

Lazio, Danilo Cataldi, centrocampista classe 94′, nella scorsa stagione con la maglia della Lazio ha collezionato 42 presenze e 2 gol.

Cresciuto nel settore giovanile biancoceleste, dopo alcuni anni in prestito fra serie B e A, dalla stagione 2018 è stabilmente in prima squadra attualmente allenata da mister Sarri.

Nel corso delle sue stagioni in maglia Lazio, Cataldi è sempre stato ritenuto un ottimo calciatore di ripiego nel ruolo di mediano che si alternava con Lucas Leiva nelle stagioni con mister Inzaghi in panchina.

Con l’arrivo di mister Sarri, il centrocampista ha giocato con più continuità nel 4-3-3 del tecnico toscano che gli ha affidato assieme a Milinkovic-Savic e Luis Alberto le chiavi del centrocampo e lo dimostrano le 42 presenze stagionali fra campionato, Europa League e Coppa Italia.

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Lazio, parla Cataldi dal ritiro di Auronzo: le sue parole

Lazio Cataldi

In questi giorni di ritiro ad Auronzo di Cadore, il centrocampista biancoceleste ha parlato al settimanale Lazio Style summer, ecco una parte della sua intervista:

Sulla sua titolarità

E tutto relativo, per me essere titolare non vuole dire giocare tutte le partite ma essere un calciatore importante che può dare una mano dentro e fuori dal campo. Personalmente sento di avere l’età giusta per diventare una persona importante, un riferimento, all’interno dello spogliatoio.”

Su chi scommetterebbe tra i compagni attuali?

Luka Romero: è un ragazzo con la testa sulle spalle, arriverà ad alti livelli. Spero per lui che quest’anno possa giocare tanto. Al di là del calciatore, è un bravo ragazzo, giovane ma grande di testa. Ha già la cultura del lavoro.”

Riuscite a far gruppo?

“Radu lo sento almeno una volta alla settimana. Il boss fa parte di quelle persone che mi hanno dato tanto, quindi è automatico che si crei questo rapporto.”

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Serie A

Hellas Verona, concluso il girone di andata: montagne russe per Zanetti

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Hellas Verona-Udinese, Zanetti

Si è concluso il girone d’andata anche per l’Hellas Verona, attualmente in piena lotta salvezza. Gli alti e bassi sono evidenziati da un solo pareggio.

Dopo un inizio scoppiettante di stagione con un sonoro 3-0 casalingo contro il Napoli, si pensava che il Verona potesse viaggiare in una posizione di classifica più tranquilla rispetto agli ultimi anni. Come il proverbio recita però: una rondine non fa primavera e puntualmente i gialloblu si trovano a dover combattere per la salvezza.

Questo però non toglie meriti alla gestione di Paolo Zanetti, il quale ha trasmesso alla sua squadra una grande grinta e l’ossessione nel conquistare punti, fondamentale se si lotta nelle zone basse della classifica.

Hellas Verona, tra scivoloni e belle notizie

Quello dei veneti è stato fino a questo momento un girone d’andata ricco di alti e bassi. Una fase difensiva da rivedere poiché non ha offerto fino a qui grandi garanzie, al netto di un ottimo Montipò. Infatti, con 42 gol subiti è per distacco la peggior difesa del campionato e pesano molto le sconfitte rotonde contro Atalanta, Inter ed Empoli. Nonostante questo però, il Verona è stata protagonista anche di grandi prestazioni, portando a casa i 3 punti da campi difficili come quelli di Genoa, Parma e Bologna.

Nella rosa sta uscendo fuori qualche giocatore molto interessante sulla quale tanti club di Serie A stanno cominciando a buttare l’occhio. Si tratta del classe 2004 marocchino Belahyane, centrocampista dotato di un’ottima pulizia tecnica, ma soprattutto dello svedese Amine Sarr, autore di 3 gol fin qui, ma che ha fatto trapelare un talento fuori dal comune.

Hellas Verona

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Serie A

Roma, Capello: “Ranieri? L’Ancelotti romano”

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Roma, Capello su Ranieri

Ospite a Radio Anch’io Sport, l’ex allenatore della Roma Fabio Capello ha commentato la figura e l’operato dell’attuale tecnico in panchina della Roma.

All’indomani del Derby di Roma Fabio Capello, allenatore dei giallorossi dal 1999 al 2004, esalta la figura di Claudio Ranieri, la figura ideale per restituire un po’ di serenità e benessere alla Roma e ai suoi tifosi.

Un tecnico di 73 anni che è tutt’altro che finito. Così Capello: “Ranieri è una persona anziana che sta dando dei consigli a tutti quanti, viene ascoltato e recepito dai giocatori perché tocca le corde giuste. Ranieri è l’uomo adatto per riportare serenità alla squadra, ai giocatori e ai tifosi. Sta dimostrando di capire molto di calcio, i risultati sono una logica conseguenza.

Non è l’età da criticare. Tante volte, in questi casi, si dice che un allenatore è bollito. Era bollito Ancelotti che ora al Real sta vincendo tutto, era bollito Ranieri che sta facendo bene a Roma. L’esperienza è una qualità importante”.

Capello torna a riferirsi al tecnico giallorosso anche quando gli si chiede se consiglierebbe ad Ancelotti di un’esperienza alla Roma come tecnico.

La sua risposta è inequivocabile: “La Roma ha già il suo Ancelotti romano, è Ranieri. E poi ho qualche dubbio che Claudio andrà a fare il dirigente. Se farà bene, magari gli verrà proposto di prolungare ancora di un anno il contratto e probabilmente accetterà, con un ruolo da manager da campionato inglese, tra campo e scrivania. Alex Ferguson, con l’aiuto dello staff, alla fine andava in campo una volta alla settimana. Ranieri può fare lo stesso”.

Non solo Roma: le parole di Fabio Capello a Radio Anch’io

A Radio Anch’io Sport Capello ha commentato anche le recenti performance delle altre squadre di alta gamma.

Del derby di Supercoppa ha detto: “L’Inter contro l’Atalanta mi ha impressionato. Da milanista, dire che l’Inter mi entusiasma mi fa preoccupare. Gioca con una velocità, una determinazione, una qualità che non avevo mai visto all’Inter.

Anche Inzaghi ha esaltato la prestazione dell’altra sera. L’Inter è una squadra che ti mette in difficoltà per la corsa e la forza che mette in ogni contrasto. Aver dominato così l’Atalanta è una grande dimostrazione di forza e condizione.

Il Milan, invece, ha sofferto nel primo tempo con la Juve, poi Conceicao ha capito i problemi che aveva e con delle scelte azzeccate ha dato nuovo vigore alla squadra. Anche nelle dichiarazioni post-partita, mi è piaciuto Conceicao: ha capito cosa deve fare e quali corde toccare per una squadra apparsa un po’ anarchica in molte situazioni che abbiamo criticato nelle settimane precedenti. Ha bisogno di riportare quella umiltà e quell’ordine che forse mancava. Il Milan, comunque, mi sembra inferiore a questa Inter“.

Sulla competizione per lo Scudetto: “Il Napoli può pensare solo al campionato, può curare pregi e difetti durante la settimana. Quando c’è un giocatore stanco, c’è la possibilità di farlo allenare di meno. Conte ha grande esperienza, riesce a tenere tutti sulla corda.

Nella lotta scudetto c’è l’Atalanta. Con la formazione che ha messo in campo in Supercoppa, Gasperini mi ha dato l’impressione di essere molto ambizioso per il campionato. L’Inter ha molta qualità, anche se cambia i giocatori, il livello di qualità rimane sempre alto. Inzaghi può permettersi queste rotazioni, qualche volta forse esagera ma i risultati gli danno ragione e quindi ha ragione lui. Gare da recuperare? Bisogna vedere come i giocatori reagiranno alla stanchezza, saranno molto importanti anche le scelte degli allenatori”.

Sulle difficoltà della Juventus e sull’obiettivo Zirkzee: “Zirkzee è il giocatore che cuce tutto il gioco che vorrebbe fare Thiago Motta. Vlahovic non ha un grande tecnica, è più un uomo d’area di rigore. Se non lo porti in area di rigore, per lui diventa difficile giocare. Quando Motta lo toglie, è perché ritiene che Vlahovic non faccia parte del sistema di gioco che vuole lui, è una scelta sia tattica che tecnica”.

In particolare, sul rapporto tra Motta e la Juve: “Hanno dato credito a tutte le idee dell’allenatore e per ora i risultati non sono quelli che si aspettavano. Motta viene giustamente criticato, anche se nel primo tempo contro il Milan a Riad è stata la migliore Juve di questo periodo“.

Tra le altre cose, Capello ha parlato anche di un suo possibile futuro in panchina: “Mi diverte quello che sto facendo adesso. Anche qualche anno fa con Pizzul, commentando la Nazionale, abbiamo vissuto bei momenti, dentro e fuori dal campo.

Adesso, siccome sono bollito con l’età che ho, non sono da campo. (scherza, ndr). Da dirigente? Magari qualche consiglio penso di essere in grado di darlo. Molte proprietà ora sono straniere e non ti danno tempo, ti segano subito. Ti chiamano e poi ti licenziano subito, senza spiegazioni. Questo metodo americano non mi convince”.

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Serie A

Empoli, concluso il girone di andata: D’Aversa si gode il talento di Esposito

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Lazio

Si è concluso il girone di andata anche per l’Empoli di Roberto D’Aversa, il quale è sicuramente soddisfatto della sua squadra. Brilla il talento di Esposito.

Ad inizio stagione c’era chi pronosticava l’Empoli tra le squadre con maggiori possibilità di retrocedere e chi mente. Ai blocchi di partenza i toscani sembravano quasi non essere attrezzati per fare un campionato di un buon livello viste le tante cessioni in estate, ma con il grande lavoro di D’Aversa sono esplosi giovani talenti che stanno rendendo al meglio delle loro capacità.

Dopo un inizio di campionato incredibile, adesso l’andamento della squadra si è un pochino frenato, ma la salvezza sembra essere al momento un problema lontano.

I diamanti dell’Empoli

La rosa dei toscani è ricca di talento e Roberto D’Aversa è molto bravo nel farlo esprimere al meglio. Partendo dalle retrovie, oltre ad un solido Ismajli, si stanno affermando il classe 2002 Viti ed il georgiano 2004 Goglichidze. In mezzo al campo la sorpresa più grande è Anjorin, prodotto del vivaio del Chelsea classe 2001 che ha tutti i presupposti per diventare un grande giocatore ed in una piazza come Empoli ha tempo e modo di migliorare ed imparare.

Anche se sembra ormai essere sull’uscio della porta, non si può non considerare Jacopo Fazzini come uno dei punti di forza di questa prima parte di stagione: piccoletto e brevilineo, dotato di una grande tecnica di base, che sembra essere ormai destinato a vestire un’altra maglietta bianco e azzurra.

Infine, probabilmente il più talentoso e sicuramente il più determinante è Sebastiano Esposito: 7 gol e 1 assist in 15 partite di Serie A. Il giocatore scuola Inter ha trovato finalmente una realtà ed un allenatore che lo mette nelle condizioni di far sbocciare il suo talento e sta sfruttando al meglio la sua occasione di diventare grande.

Empoli

SEBASTIANO ESPOSITO E JACOPO FAZZINI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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