Lunedì sera si gioca Lazio-Parma, partita che era un classico negli anni ’90, soprattutto quella della stagione 1998/99, che si giocò nell’ultima giornata.
Lunedì sera si gioca Lazio-Parma, che erano uno delle classiche negli anni ’90. In particolare quello dell’ultima giornata della stagione 1998/99, 23 maggio che si giocò in un Olimpico pieno ai limiti della capienza, con vittoria biancoceleste per 2 a 1, che non servì per vincere lo scudetto che andò al Milan di Zaccheroni.
Lazio-Parma si gioca lunedì sera all’Olimpico, una sfida che negli anni ’90 era un classico, soprattutto per i ducali che fu un decennio irripetibile, con vittorie in Italia ed in Europa, soprattutto l’ultima stagione del Millennio, 1998/99, fu magica per la squadra allenata allora da Alberto Malesani, che vinse Coppa Italia e Coppa UEFA.
Ma anche per la Lazio fu una stagione indimenticabile, con il successo nell’ultima Coppa delle Coppe a Birmingham contro il Maiorca di Hector Cuper. I biancocelesti erano in lizza per vincere il secondo scudetto della propria storia, con un confronto che si giocò nell’ultima giornata di quella stagione, il 23 maggio 1999 con un Olimpico stracolmo, quasi 74000 spettatori sugli spalti.
Ovviamente, le radioline erano accese per sentire quello che faceva il Milan a Perugia contro una squadra che doveva evitare la retrocessione. Nonostante tra il trionfo di Birmingham e quella partita c’erano stati solo 4 giorni di riposo, i biancocelesti non accusarono la stanchezza. La Lazio andò in vantaggio con Salas al 27′ minuto, ma in contemporanea il Milan si era portato sul 2-0 a Perugia. Rabbia negli spalti dell’Olimpico, ma poi la radio comunicò il gol del perugino Nakata al 34′ minuto, che accorciava le distanze per il Perugia, ancora qualche speranza per i biancocelesti c’è.
Nel secondo tempo, al 54′ minuto l’attuale tecnico del Torino Paolo Vanoli siglò il pareggio, rabbia ancora sugli spalti per uno scudetto che stava prendendo direzione Milano. Poi al 76′ minuto Salas segnò la rete del definitivo 2 a 1, doppietta per il cileno che però non riuscì ad essere decisiva per le sorti del tricolore. Al fischio di chiusura dell’arbitro Bazzoli, con quello in contemporanea a Perugia di Braschi, che sancì lo scudetto ai rossoneri di Zaccheroni. Pianti sugli spalti e in campo, ma il presidente Cragnotti parlò con un microfono dal campo ribandendo che l’appuntamento era solo rimandato. Infatti, il 14 maggio dell’anno successivo arrivò il meritato titolo per i biancocelesti.
Aggiornato al 26/04/2025 16:16
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