VALENTIN CASTELLANOS RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’assenza del Taty Castellanos per la Lazio è più seria del previsto. Senza l’attaccante argentino il reparto offensivo biancoceleste è sterile.
Problemi per mister Marco Baroni da quando la punta centrale laziale si è infortunata, poco dopo la metà del primo tempo, contro il Napoli. Da allora la capacità realizzativa della squadra biancoceleste è crollata, come probabilmente le speranze di quarto posto.
Dopo un inizio di stagione ad alti livelli, la Lazio di Baroni si sta man mano spegnendo. L’accesso alla prossima edizione di Champions League, almeno fino a inizio 2025, sembrava concreta. Ora non più: il quarto posto dista quattro lunghezze e per i laziali ci sono le sfide contro Atalanta e Roma.
C’è la possibilità di riprendersi in Serie A, ma è molto difficile: soprattutto considerando lo storico degli scontri diretti del mister toscano quest’anno. La Lazio di Baroni è stata una macchina di gioco e di gol, ora non lo è più. Ha vissuto momenti d’oro alternati a giorni da crollo dell’impero come se tutto fosse già finito. Non lo è, anche se può sembrarlo. C’è comunque un Europa League da vivere.
Smarriti, ma non ancora perduti Baroni e i suoi uomini. Una cosa è certa: bisogna ritrovare smalto e soprattutto i gol persi. Sono tanti dall’inizio del nuovo anno. E ovviamente sono scomparsi da quando la Lazio è scaduta di forma e Castellanos s’è fermato.
L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Non che il Taty sia il bomber perfetto, ma quest’anno 9 gol in campionato li ha fatti registrare. Inoltre, prima dell’infortunio con il Napoli, aveva segnato a Cagliari e contro il Monza.
Degli ultimi cinque gol messi a segno dalla Lazio, quattro sono arrivati da difensori e uno solo da un attaccante: 3 di Romagnoli
(Plzen, Udinese, Plzen), Isaksen (Viktoria Plzen) e Marusic (Torino).
Ancora prima c’erano riusciti Zaccagni e Pedro a San Siro contro il Milan. Per un gol di un attaccante centrale bisogna tornare a quello di Dia con il Napoli. Senza Castellanos la media punti è crollata a 0,9 a partita, con lui era di 2. Il raffronto si può fare, teoricamente, perché le gare giocate con Taty e senza sono numericamente differenti, ma la media è indicativa. Sono ventidue le presenze dell’argentino a fronte delle 8 assenze in campionato. Con Castellanos si sono contate 14 vittorie e sono stati segnati 45 gol. Senza Castellanos s’è contata un’unica vittoria, i gol fatti sono stati 6.
A questo si aggiunge un altro dato significativo a sfavore dei biancocelesti: da agosto a dicembre (18 match) Zaccagni e co. avevano tirato 224 volte. Da inizio 2025 fino al match di lunedì scorso contro il Torino (12 gare) invece sono stati 176 i tiri totali. Per questo cruciale finale di stagione serve una svolta decisiva: non si può buttare tutto quello che di buono la squadra ha seminato.
La situazione della compagine di mister Baroni sembra molto simile a quella delle Lazio degli ultimi 20 anni, riassumibile con: volere, provarci e non potere, non riuscirci. Tutto questo, inevitabilmente, riporterebbe gli aquilotti ad una normalità disarmante, a fronte del buonissimo inizio di stagione. Ovviamente niente è perduto. Sta di fatto che la Lazio deve ritrovare il gioco, i gol perduti e una vittoria all’Olimpico che manca da due mesi. A questo punto del campionato non si può aspettare nessuno, neanche Castellanos (che dovrebbe comunque tornare a disposizione per il derby). Necessità virtù dunque. Alla fine di tutto sarà sempre il campo a decidere.
Aggiornato al 03/04/2025 19:17
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