Serie A
Lazio, Tudor: “Con l’Inter servirà la partita perfetta. Kamada è stata una scoperta”
L’allenatore della Lazio Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro l’Inter, in programma domenica alle 18:00.
Lazio, le parole di Tudor
Di seguito le parole dell’allenatore della Lazio Igor Tudor, rilasciate in conferenza stampa in vista del match contro l’Inter in programma domenica alle 18:00 allo stadio San Siro:
Che Lazio vorrà vedere domani a San Siro?
“Una Lazio perfetta, andiamo a casa della squadra più forte d’Italia che sta giocando un calcio bello e concreto. È la miglior squadra di questo anno, stanno facendo un grande lavoro nella programmazione e nella crescita.
Andiamo la per fare del nostro meglio, ci sono due gare da disputare e sei punti ancora in palio, bisogna stabilire la classifica nell’ottica europea e vedere a quale competizione partecipare”.
In che percentuale sta lavorando su fase difensiva e offensiva? Un pensiero su Inzaghi?
“Percentuali cambiano sempre, tu lavori su qualche aspetto dove la squadra non ti è piaciuto nella gara precedente. Su Simone ho già detto, stanno gestendo alla grande la crescita della squadra anche grazie alla scelta dei giocatori.
C’è però tanto merito di Inzaghi, qui c’è la moda di parlare di calcio europeo e di moduli, difesa a tre o a quattro, dicendo che la difesa a quattro è più europea. Simone invece ha dimostrato che il sistema di gioco non c’entra nulla con l’essere europei o meno.
Gioca con un 3-5-2 che però non è mai fisso, è un calcio assolutamente europeo, anche se non ho mai capito questo concetto di calcio europeo. Si può giocare in maniera molto moderna anche con la difesa a tre, questi sono concetti che si possono adattare perfettamente.
Poi bisogna scegliere bene i giocatori, a centrocampo hanno tre numeri 10 che corrono, difendono e fanno assist allo stesso modo.
Loro hanno sempre scelto giocatori giusti in quell’ottica, hanno saputo scegliere giocatori completi e Simone li sta facendo giocare bene”.
In cosa deve migliorare ancora questa squadra?
“Il top non c’è mai, un allenatore aspira sempre al massimo. Ci sono scelte dei giocatori importanti, le caratteristiche dei giocatori per un certo di calcio sono diverse da altre.
L’importante è avere giocatori forti, il calcio fatto qui negli ultimi tre anni è diverso da quello come lo vedo io il calcio.
Ci sono somiglianze, anche a me piace avere la palla, ma ci sono distanze decisamente diverse. Il calcio fatto da Sarri era comunque bello e ha ottenuto risultati, ma nel mio calcio ci sono distanze diverse e in questo calcio ci sono giocatori che si adattano meglio.
C’è questa diversità e questo non significa che questi elementi della rosa non possano far bene anche in questo calcio. Dobbiamo finire bene queste ultime due partite poi ci metteremo a programmare la prossima stagione, con calma e con lucidità facendo le scelte giuste. Prima però bisogna finire bene”.
Quanto pesa il derby perso nella classifica? Luis Alberto è convocato?
“Luis Alberto è convocato, ha fatto una settimana normale ed è convocato. Ci sono 38 partite nel campionato, io credo che si tirano le somme alla fine e si vede dove si arriva”.
La Lazio è etichettata come squadra che vince solo con le piccole, la Lazio può far bene anche con un’avversaria come l’Inter?
“Dopo dieci giornate già si fanno etichette sbagliate, abbiamo fatto due gare con Juventus e Roma, poi in trasferta con Genoa e Monza poi tre squadre di medio-bassa classifica.
Questa analisi sulla difficoltà di partite affrontate è sbagliata, abbiamo giocato quattro partite con grandi squadre, due gare di medio livello e tre piccole.
Genoa e Monza fuori casa sono due partite sono super difficili e guardate i punti che hanno fatto le altre. Sono state partite abbastanza toste, per domani si prepara la partita allo stesso modo, sia se affronti Verona o Empoli in casa, sia se affronti Juventus o Inter fuori casa.
Non ci sono etichette, né pensieri o calcoli. Questo è il calcio vissuto, poi c’è il calcio di opinioni e chiacchiere”.
Che ruolo ha Isaksen nel presente e nel futuro della Lazio?
“Isaksen ha avuto minutaggio all’inizio poi ha giocato poco. È un ragazzo che stimo tanto con doti importanti dal punto di vista fisico e di approccio, è da poco in Italia, in un campionato non semplice.
Io scelgo sempre il meglio per la squadra e per il club perché ci sono anche altri, tutti hanno possibilità di dimostrare domenica dopo domenica.
La stima c’è e in futuro lo vedremo insieme. Nel calcio cambia tutto in due gare, si sale e si scende”
Come gestirà la situazione portieri visto il valore di Provedel e Mandas?
“Qua c’è una gerarchia chiara. Provedel è il titolare e domani torna in campo. Mandas ha fatto molto bene in queste settimane, ma Provedel è il numero uno e domani torna in porta”.
Come può crescere ancora Kamada?
“Con lui parlo poco, non per la lingua perché parliamo in inglese e sta migliorando anche l’italiano. Parliamo poco perché sta facendo le cose giuste.
Si fa come con i bambini, se ne hai 4-5 a casa con chi fa le cose giuste ci parli meno. Kamada è una macchina nel senso positivo, non sbaglia niente, ha un cervello pazzesco collegato al talento calcistico.
Può giocare tutti i ruoli a centrocampo, ruba palla e porta avanti la squadra, lo stimo ed è una bella scoperta per me”.
Quanto è importante per il suo calcio incrementare la fisicità di questa Lazio?
“Non si tratta solo di centimetri, si parla di gamba e motore, di potenza e di accelerazione. Non sono solo i centimetri a fare la differenza, è una cosa naturale.
Basti vedere la Premier, se vai a vedere sembra che vanno a una velocità diversa, non è un discorso di altezza ma di potenza e di accelerazione. Il calcio va in questa direzione, quelli che sono bravi e veloci però costano tanto e per questo vanno tutti in Premier.
Se si vedono i dati sulla corsa, tra alta velocità e chilometri percorsi rispetto agli anni ’90 c’è stata una crescita pazzesca. Non è facile trovare questi giocatori, nessuno vuole un giocatore che va a due all’ora. Bisogna essere bravi a scegliere questi giocatori, il calcio sta andando in quella direzione”.
Come stanno Gila e Guendouzi?
“Stanno bene entrambi, Matteo ha avuto questa bellissima cosa che è diventato papà e si è allenato poco in settimana. Vediamo oggi di fare le scelte giuste, domani bisognerà fare le cose bene, avremo bisogno di 16 giocatori pronti a lasciare l’anima in campo per portare a casa punti”.
Come pensa sia stato gestito il calendario?
“Ne abbiamo già parlato, sicuramente non è una cosa normale. Dobbiamo aspettare una settimana per capire quello che succederà, non si tratta di avvantaggiare qualcuno ma di regolarità del campionato. Non è bello per nessuno e penso che bisogna migliorare su questo”.
Pellegrini può avere più spazio?
“Domani gioca, gioca anche Rovella. Vi ho dato due nomi così, altri non ne dò”.
Serie A
Inter, Thuram: “La caviglia mi fa un po’ male, ma l’importante è vincere. In nazionale vado con la testa leggera”
Super show di Marcus Thuram, che fa vincere l’Inter. L’attaccante francese strega la difesa e il portiere del Torino, mettendo a segno una bellissima tripletta.
La sfida di ieri sera tra Inter e Torino (match valido per la settima giornata di campionato) si conclude con un risultato di 3-2 per la squadra di Inzaghi.
Marcus Thuram, player of the match, dopo la partita ha parlato ai microfoni di Sky in merito allo scudetto, al numero di gol e al suo leggero infortunio alla caviglia.
Le parole di Thuram
Sulla tripletta “Era da due-tre partite che non facevo gol. L’importante è che la squadra abbia vinto. Oggi ho segnato, bene per me”.
Sulla questione scudetto “Dipende da noi? Ogni partita in Serie A è difficile, abbiamo una grande rosa e proveremo a fare sempre meglio”.
Sulla classifica dei marcatori “Non mi interessa. L’importante è che l’Inter vinca e portare a casa i tre punti”.
Per concludere, l’attaccante francese ha parlato anche del suo infortunio alla caviglia procuratosi durante la partita: “Come va la caviglia? Un po’ male, ha girato un po’ e farò esami. La nazionale? Meglio aver vinto, ci vado con la testa leggera”.
Serie A
Fiorentina-Milan, formazioni ufficiali: Kean vs Morata
Al Franchi si conclude la 7° giornata di Serie A con Fiorentina-Milan. Palladino vuole la seconda vittoria interna di fila mentre Fonseca cerca conferme.
Entrambe arrivano dalle fatiche di coppa tra Champions e Conference League ma l’obiettivo è vincere a tutti i costi. Ecco le scelte ufficiali dei due allenatori.
Indice
Qui Fiorentina
Palladino conferma le indiscrezioni e schiera la migliore formazione possibile. Le energie risparmiate in settimana saranno impiegate tutte per questo match.
Tra i pali torna De Gea con Dodò e Gosens sulle fasce insieme alla copppia Ranieri–Comuzzo. In mediana Cataldi e Bove completeranno insieme all’ex Adli
Colpani e Gudmundsson agiranno alle spalle dell’unica punta Moise Kean.
Qui Milan
Fonseca opta per il 4-2-3-1 e Abraham prima punta. Tomori confermato in difesa al fianco di Gabbia, con Emerson Royal e Theo Hernandez a completare la linea difensiva davanti a Maignan.
A centrocampo Fofana e Rejinders saranno la coppia di mediani incaricata di bloccare le offensive viola. In avanti sulle fasce ancora spazio a Leao e Pulisic mentre Morata fungerà da collante fra trequarti e punta.
Fiorentina-Milan, formazioni ufficiali
Serie A
Roma, continua la contestazione: “Società fantasma, ‘na squadra de zombie”
La contestazione in casa Roma continua, con i tifosi che manifestano il loro malcontento verso la società.
Durante l’ultima partita, dal settore ospiti è stato esposto uno striscione con la scritta “Società fantasma, ‘na squadra de zombie”, riferendosi in modo critico alla mancanza di coinvolgimento della dirigenza in un momento delicato e alle deludenti prestazioni della squadra, soprattutto dopo la sconfitta contro l‘Elfsborg in Europa League, che ha lasciato la Roma con solo un punto in due giornate.
Nonostante questa situazione critica, l’allenatore Ivan Juric ha cercato di mantenere la calma prima della sfida contro il Monza*, esprimendo fiducia nei suoi giocatori.
Juric ha sottolineato che la squadra è fisicamente in forma e che stanno sfruttando ogni allenamento per migliorare, nonostante il poco tempo a disposizione tra le partite.
Ha anche espresso dispiacere per la recente sconfitta, ma ha visto segnali positivi nelle prestazioni della squadra.
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