Serie A
Lazio, Zaccagni: “Nessun limite, consapevoli di essere una squadra forte. Il mio idolo? Del Piero, da piccolo studiavo i suoi gol”

Mattia Zaccagni, capitano della Lazio, ha rilasciato una lunga intervista a The Laziali Founder, facendo il punto sulla stagione dei biancocelesti.
Nel corso della chiacchierata, il numero 10 Mattia Zaccagni ha toccato diversi temi: dagli obiettivi della squadra alle lezioni apprese da mister Baroni, fino a condividere i suoi idoli calcistici.
Lazio, le parole di Zaccagni
“Stiamo facendo un grandissimo lavoro e siamo tutti molto contenti. Il percorso è positivo, grazie ai dettagli: dal lavoro della società a quello dello staff tecnico fino ai medici”.
Sul tecnico Baroni: “Nel calcio di oggi si lavora molto sulla testa e lui è molto bravo a farlo, insieme a tutte le cose tecniche e tattiche del campo. L’obiettivo è sempre quello di scendere in campo e divertirsi. Noi cerchiamo sempre di dare il 110% in campo che è quello che ci chiede Baroni, che poi ci dice sempre che se mettiamo quell’umiltà e quella foga per vincere le partite diventa tutto più facile”.
Riguardo gli obiettivi della Lazio: “Non ci poniamo limiti, siamo consapevoli di essere una squadra forte che può raggiungere grandi obiettivi. Pensiamo sempre alla partita successiva. Ognuno di noi ha qualcosa di diverso in attacco, siamo molto bilanciati. Quest’anno sono molto libero di stare largo e di venire dentro a giocare, questa cosa mi piace molto. Poi ci sono Guendouzi e Rovella che stanno facendo una stagione fantastica. Quando faccio gol soprattutto all’Olimpico mi viene d’istinto andare sotto la Curva e sotto i tifosi, perché ti danno un qualcosa che è raro percepire tutti i giorni. È molto bello ricevere quest’affetto. Anche in trasferta cerco sempre il settore ospiti, è bello sentire la loro vicinanza”.
La spiegazione dell’esultanza: “Il gesto delle orecchie mi viene istintivo. L’arciere è nato quando sono arrivato alla Lazio, mi piace e lo porto avanti. Sto sicuramente facendo una bella stagione, il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi a livello di numeri e di prestazioni. Mio padre mi ha sempre trasmesso la sua passione per il calcio, anche se non ce n’è stato bisogno. Ce l’avevo dentro, la sentivo già mia a quattro anni quando mi hanno iscritto a scuola calcio. Poi sono nato sulla spiaggia e lì mi divertivo con il pallone sempre”.
L’idolo Del Piero: “E’ sempre stato così, sin da piccolo, quando studiavo i suoi gol e le sue giocate. Mi ha scritto dopo Monza, ma ci siamo sentiti spesso anche dopo la mia rete in Nazionale. Abbiamo un bel rapporto. Far parte della Nazionale italiana è sempre un qualcosa di fantastico. Il mio obiettivo è sempre quello di essere nel gruppo rispettando le scelte del mister, io lavoro ogni giorno per questo”.
Serie A
Khephren Thuram: “Non so quando sarà superato il problema del razzismo e sulla Juventus…”

Il calciatore della Juventus Khephren Thuram ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Stampa su varie tematiche
Juventus, le parole di Thuram
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista francese della Juventus Khephren Thuram ai microfoni de La Stampa su diverse tematiche tra cui il razzismo:
“Non so quando sarà superato il razzismo, so che è necessario non fare finta di nulla. Sono felice di portare la mia voce tra i giovanissimi per sensibilizzarli su questo. Sono rimasto in Italia fino a 4 anni e di quel periodo non ricordo bene, ma in Francia il razzismo l’ho incrociato. Temo non ci sia un posto specifico in cui incontrarlo, è un atteggiamento. Anche io ho avuto le mie brutte esperienze”.
Khephren Thuram entra quindi più nello specifico:
“Avevo 13 anni, circa, e mio padre mi ha lasciato davanti a casa, ero senza chiavi e aspettavo mia mamma facendo avanti e indietro di fronte al portone. Una donna mi ha fissato dicendomi di tornare da dove vengo.
Io ci pensavo e mi chiedevo dove dovessi tornare… In Italia? Poi quella sensazione, la fitta. Mio padre mi aveva spiegato come mi sarei sentito ed è andata proprio così. Non dovrebbe succedere, capiterà ancora. Papà ha aiutato me, spero di averlo fatto con qualcun altro”.
Prosegue e conclude parlando ancora di razzismo, Thuram junior:
“Il pensiero bianco esiste ancora, pure certi afrodiscendenti lo seguono. Ed è ancora più triste: è un retaggio colonialista che buca il tempo. La nostra società ne è intrisa, il pregiudizio della superiorità a prescindere è durissimo a morire.
Siamo comunque distanti da quando non si potevano usare gli stessi bagni o sedersi sul bus. Evolviamo e questo conta”. Il calcio fa abbastanza per combattere il razzismo? Prosegue e conclude così Thuram: “La volontà c’è. Alla Juve si parla spesso di come combattere il razzismo, bisogna trovare una comunicazione efficace e reazioni forti”.
Serie A
Milan, Joao Felix troppo egoista in campo: Walker lo bacchetta: “Non sei Messi!”

La situazione in casa Milan non è delle migliori. Nell’intervallo del Maradona Kyle Walker ha dovuto riprendere Joao Felix sul suo eccessivo egoismo.
A due giorni dalla super sfida del Maradona tra Napoli e Milan, terminata 2-1 a favore della banda di Conte, emergono diversi retroscena inquietanti in casa rossonera. Uno di questi, filmato dalla televisioni internazionali, riguarda un siparietto tra Kyle Walker e Joao Felix.
I due acquisti, arrivati nel mercato di gennaio, durante l’intervallo del match contro i partenopei, si confrontati in maniera dura con l’ex Manchester City che ha dovuto riprendere il portoghese, sempre più egoista in campo.
L’esperienza del classe ’99, acquistato nel lontano 2019 dall’Atletico Madrid per la cifra monstre di 127 milioni di euro, a Milanello non è mai sbocciata. Infatti, oltre alla rete all’esordio in Coppa Italia contro la Roma, il portoghese non si è mai reso protagonista nelle altre 10 presenze fatte con la maglia del Diavolo.
Walker, nel tunnel del Maradona, ha ripreso Joao Felix, reo di essere troppo egoista: “Passa la palla. Non siamo Messi, passa la palla!”.
“𝑷𝒂𝒔𝒔𝒂 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒍𝒍𝒂, 𝒒𝒖𝒊 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒐 𝒆’ 𝑴𝒆𝒔𝒔𝒊” 🙅♂️
Il confronto Walker-Joao Felix all’intervallo di #NapoliMilan 🗣️#Walker #JoaoFelix #DAZN pic.twitter.com/2fw2xQ7pzE— DAZN Italia (@DAZN_IT) April 1, 2025
Serie A
Napoli, Conte deluso dal mercato: futuro lontano?

Napoli, il mancato rafforzamento della rosa potrebbe spingere l’allenatore all’addio a fine stagione.
Antonio Conte non ha mai nascosto la sua insoddisfazione per il mercato invernale del Napoli. L’addio di Khvicha Kvaratskhelia, diventato inevitabile per la volontà del giocatore, avrebbe dovuto portare tre rinforzi. Tuttavia, la lunga attesa per Garnacho ha complicato le trattative, costringendo il club a ripiegare su Okafor dal Milan, che finora ha avuto un impatto minimo con soli 33 minuti giocati in 7 partite.
Oltre all’attacco, Conte chiedeva un esterno difensivo duttile, viste le fragilità di Spinazzola e le alternative limitate a sinistra. Inoltre, serviva un centrale per competere con Rrahmani, anche alla luce della permanenza forzata di Rafa Marín, mai realmente impiegato nonostante l’interesse di Villarreal e Betis.
Napoli, anche con Scudetto sarà addio?
Le tensioni interne sono state in parte mitigate dai recenti risultati positivi, con il Napoli a -3 dall’Inter capolista e a +6 sull’Atalanta, garantendo di fatto la qualificazione in Champions. Tuttavia, il malcontento sul mercato potrebbe spingere Conte a lasciare a fine stagione.
Le voci su un possibile futuro su panchine prestigiose come Milan e Juventus continuano a rincorrersi…

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