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Serie A

Lecce-Empoli, D’Aversa: “Abbiamo giocato benissimo per 70 minuti. Avremmo dovuto chiudere la partita”

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Empoli, D'Aversa

Al termine di Lecce-Empoli, l’allenatore degli azzurri, Roberto D’Aversa, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.

Di seguito un estratto delle parole del tecnico dei toscani dopo il pareggio in LecceEmpoli.

Lecce-Empoli, le parole di D’Aversa

L’allenatore ha iniziato commentando il match e il risultato: “Per 60-70 minuti siamo stati noi a fare meglio. Abbiamo anche avuto l’opportunità di segnare il secondo gol. Quando non chiudi le partite, però, rischi di subire episodi come quello che ha portato al loro gol. 

In fin dei conti siamo stati anche fortunati, ma avremmo potuto sfruttare meglio l’occasione di un contropiede 4 contro 2. Con tutte le assenze che avevamo, i ragazzi hanno disputato una partita straordinaria. Qui il pubblico è molto caloroso e abbiamo sofferto per una decina di minuti, ma penso sia del tutto normale”.

Sulla domanda relativa al ritorno a Lecce, ha confessato: “Mi sono venuti in mente tanti bei momenti vissuti qui. Partite come quelle contro Fiorentina, Milan e Lazio resteranno per sempre nel mio cuore. Anche quando non allenavo più il Lecce, ho scelto di rimanere a vivere qui. Ho ricevuto messaggi di solidarietà nonostante ciò che è successo. Ho ricordi positivi legati sia al calcio che alla mia vita personale”.

Infine, in merito alla prestazione complessiva, l’allenatore ha evidenziato: “In fase difensiva stiamo lavorando molto bene. Il rammarico sta nel fatto che per 70 minuti abbiamo espresso un ottimo calcio. I ragazzi credono davvero in ciò che fanno e si impegnano al massimo fin dal primo giorno di ritiro. Oggi in campo c’erano molti giovani del nostro settore giovanile: stiamo facendo un grande lavoro. Vedere i miei ragazzi dispiaciuti mi rende orgoglioso, perché significa che non si accontentano”.

I TIFOSI DELL’EMPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Serie A

Serie A, Giudice Sportivo: gli squalificati per la 13^ giornata

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Serie A, Giudice Sportivo

La Serie A è ferma in vista della sosta per le Nazionali, ma il Giudice Sportivo ha comunque reso note le eventuali squalifiche in vista della 13^ giornata.

Il Giudice Sportivo di Serie A ha reso note le decisioni in merito alla 12^ giornata di Serie A andata in archivio. Nessun squalificato, ma entrano nella lista dei diffidati Maldini (Monza), Cacace (Empoli), Coppola (Hellas Verona), Isaksen (Lazio), Vasquez (Genoa), Moreno (Como). Entra inoltre nella lista dei diffidati il tecnico dell`Inter Simone Inzaghi. Di seguito le ammende ad alcune società.

Serie A, Giudice Sportivo

View of Stadio Giuseppe Meazza also known as San Siro Stadium, is a football stadium of A.C. Milan and Inter Milan in Milan, Italy.

Serie A, le ammende alle società

– Ammenda di € 18.000,00: alla Soc. GENOA per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato due fumogeni sul terreno di giuoco; per avere inoltre, al 12° del secondo tempo, lanciato in direzione di un Assistente alcune monetine, una delle quali lo colpiva all’altezza della spalla, senza conseguenze lesive, costringendolo ad allontanarsi dalla sua posizione, determinando, pertanto, l’interruzione della gara per circa due minuti; per avere infine, al 47° del secondo tempo, attinto con uno sputo la gamba del medesimo Assistente; sanzioni attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) e c) CGS avendo la Società attivato la procedura di non gradimento dei responsabili dell’accaduto ai sensi dell’art. 27 CGS.

– Ammenda di € 13.000,00: alla Soc. LECCE per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nel recinto di giuoco due petardi ed alcuni fumogeni; per avere inoltre, al 18° del secondo tempo, indirizzato un fascio di luce-laser in direzione del portiere della squadra avversaria;
sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS.

– Ammenda di € 5.000,00: alla Soc. INTERNAZIONALE per avere suoi sostenitori, prima dell’inizio della gara e nel corso della stessa, intonato più volte cori insultanti nei confronti di un calciatore della squadra avversaria (Lukaku, ndr).

 

 

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Serie A

Juventus, Perin: “Scudetto? C’è una bella bagarre. Sul ritiro…”

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juventus

Il numero 1 della Juventus Mattia Perin è stato intervistato dai microfoni di Sky Sport, toccando tematiche come la vittoria dello scudetto.

Juventus, le parole di Mattia Perin

Scudetto?
C’è una bella bagarre. Stando all’interno e vedendo come lavoriamo, per qualità e non solo quantità, mi aspettavo che ce la saremmo giocata con chiunque. E’ un momento di crescita per tutti, stiamo costruendo qualcosa di nuovo e dobbiamo metabolizzare un cambiamento. Ci sono zone grigie, ma sono proprio quei momenti che, affrontati in modo giusto, ti fanno uscire più forte come collettivo. Noi siamo pronti a tutto, a metterci in gioco ed avere chissà anche un periodo no, dal quale sono sicuro usciremo più forti. Potevamo fare anche meglio. ma siamo contenti

Locatelli?
“Siamo molto amici con Manuel, ci diamo mano a vicenda nello spogliatoio. Nazionale? La meritava già prima, sta giocando a un livello molto alto, in tutte e due le fasi ma anche emotivamente e sui comportamenti. Lo merita, le cose non capitano a caso” 

Juventus

MANUEL LOCATELLI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Leader? 
Non mi piace darmi di leader da solo, anche se sono uno dei più grandi. In quello spogliatoio ho sempre imparato da gente che ha una struttura emotiva da brividi, a ripensarci. ho cercato di essere una spugna e imparare più possibile, prima di tutto a livello umano. E sono felice di quanto riesco a dare oggi ai giovani. Nella vita c’è un momento in cui devi assorbire il più possibile per poi ridarlo indietro. Probabilmente è il tempo della mia carriera in cui devo restituire agli altri ciò che mi hanno dato. E ne sono felice

I portieri di Motta?
“Si dice che nel calcio si giochi tanto e da un certo punto di vista è anche vero. Ma se riesci ad avere una rosa altamente competitiva, con ventitré giocatori intercambiabili, non avrai più chi fa cinquanta partite e altri dieci. Si deve andare, parere mio, verso massimo trentacinque per uno e venticinque per l’altro. E si crea uno spirito competitivo che, se pulito e leale, alza il livello di tutto

Se penso al ritiro?
No, in questo momento no. Cerco di vivere molto il presente, per essere la migliore versione di me stesso. Sul futuro ancora non ci penso, ma ho tante passioni e quando smetterò cercherò di portarne avanti una.  Ma non mi sono ancora prefisso un lavoro: amo giocare a calcio e lo spogliatoio, la sfida quotidiana”

Matteo Di Tria 

 

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Serie A

Ibrahimovic: “Non mollo finché non vinco. Reijnders e Pulisic…”

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Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic, consulente di RedBird e del Milan, ha parlato del suo nuovo ruolo in una lunga intervista al magazine Champions.

Zlatan Ibrahimovic, dirigente del Milan, ha parlato al magazine Champions. L’ex attaccante rossonero ha toccato vari temi, dal futuro della squadra, dei giocatori e sul suo nuovo ruolo. Di seguito le sue dichiarazioni.

Ibrahimovic, Milan

ZLATAN IBRAHIMOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ibrahimovic, le parole sul futuro della squadra

“Faremo grandi cose per il 125° anniversario e abbiamo qualche sorpresa in programma. Il Milan fa parte della storia del calcio. Noi siamo solo una nuova generazione in questa storia. E andiamo indietro nel tempo, portiamo il passato al presente, e lo mescoliamo. E mentre sono qui, voglio ringraziare Berlusconi e Galliani, perché siamo tutti qui grazie a loro. Credo nel progetto, credo in ciò che rappresenta il Milan, e penso di condividere la stessa visione delle persone che ci lavorano e della proprietà perché vogliono fare cose straordinarie. Vogliono fare la storia, vincere: farò qualsiasi cosa, non mollo finché non vinco. Entro in questa nuova situazione con umiltà, passo dopo passo, e sto imparando molto”.

Su Pulisic

“Penso che Christian sia il nostro “Captain America”. Sta facendo cose straordinarie, si vede che è felice; essere al Milan rende felice ogni giocatore. Questa non è solo una mia opinione; ogni giocatore ti direbbe la stessa cosa. Hanno un contesto ottimale per concentrarsi solo sul calcio e sul rendimento in campo. Per quanto riguarda Pulisic, lo abbiamo rivitalizzato e ora si vede che è davvero felice in campo, e per questo sta rendendo ad alto livello. Anche fuori dal campo è fondamentale per noi”.

Su Reijnders

“Penso sia il giocatore che è cresciuto di più in breve tempo. È arrivato dall’Olanda, dal grande lavoro fatto all’AZ, e sta facendo un lavoro eccezionale. È diventato un giocatore importante per la squadra, per il club e per la sua nazionale, dimostrando di essere un profilo di alto livello. I giocatori olandesi hanno un bel curriculum nel club, e Reijnders sente un po’ la pressione di essere olandese e dover dimostrare il suo valore. Ma sta facendo un ottimo lavoro. Siamo molto soddisfatti di lui, e deve continuare così. Come ogni giocatore del Milan, però, verrà ricordato per ciò che vince. Se non vinci, non vieni ricordato”.

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