Serie A
Lecce, Giampaolo: “Bisogna giocare ogni partita come fosse l’ultima e dare il massimo”

Alla vigilia di Lecce-Roma, in programma domani sera al Via del Mare, è intervenuto in conferenza stampa il tecnico dei salentini Marco Giampaolo.
Marco Giampaolo, allenatore del Lecce, ha risposto alle domande dei cronisti presenti in sala stampa alla vigilia della partita contro la Roma. La sfida è valida per la trentesima giornata di Serie A, ed è in programma domani alle 20.45 allo Stadio Via del Mare. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.
Rientro dalla sosta
“L’aspetto più importante è che quando tornano i giocatori dalle Nazionali ritrovino il ritmo del campionato. Nella sosta ci sono modi diversi di vivere le cose, bisogna catapultarsi mentalmente nella partita da giocare. Io devo entrare subito nel merito della gara da giocare, spostando l’attenzione tutta su di essa. I ragazzi devono resettare quanto fatto fino a ieri”.
Scelta degli esterni.
“A Genova ho detto di aver sostituito Pierotti e Morente con altri elementi non abilissimi nel gioco aereo per dare un messaggio, per non giocare più palla alta ma a terra. Ho cinque esterni, quattro su cinque giocheranno. Chi parte dall’inizio dovrà fare il meglio e chi subentrerà ancor di più. L’importante è che chi gioca faccia la prestazione”.
Condizione del gruppo.
“Devo dire che quelli che sono rimasti si sono allenati bene. Hanno fatto una buona settimana e più di uno mi ha dato segnali positivi. Qualcuno, per partecipazione ed impegno, ha fatto meglio di quanto stava facendo. I volumi di lavoro vengono quotidianamente scaricati. Oggi è difficili possa sfuggire qualcosa con i mezzi che ci sono, poi c’è l’aspetto mentale traducibile nella partecipazione”.
Sulle quattro sconfitte di fila.
“Una squadra che non fa prestazione è palesemente morta. Quando fai la prestazione ma non porti a casa il risultato ci sono tanti fattori, tra cui l’avversario, magari si lotta ma si lotta male, facendo fasi ma facendole male. Quando sei al 100% molto probabilmente vinci, è difficile esserlo. Quindi quando non lo sei e perdi non è questione di non aver lottato. A Genova siamo stati disattenti, abbiamo messo l’avversario nelle condizioni di fare quelle cose. Se la squadra non ha gli attributi sarò il primo a dirlo”.
Sulla Roma.
“Ranieri oltre ad essere un fuoriclasse della panchina è un fuoriclasse della comunicazione. È un grande allenatore, di esperienza e abilità. La Roma ha fatto dieci vittorie e tre sconfitte nelle ultime tredici, quindi sa benissimo che, per di più nella settimana post sosta, l’attenzione deve essere mantenuta alta, quindi è giusto lanciare dei segnali Mi sono assunto io la responsabilità della sconfitta dell’andata. Da lì la Roma è migliorata, ha alzato il livello, Ranieri ha fatto giocare giocatori di qualità il più possibile”.

Nikola Krstović e Evan Ndicka in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sul tipo di gara e possibile cambio modulo
“Nella mia esperienza si diceva che quando il campo è pesante devono giocare quelli altri e forti. In passato però ho fatto il contrario. Nel 2005, Ascoli-Milan, venne giù il diluvio ed io giocai con una squadra leggera perché quella avevo. Pareggiammo, quindi non ci credo. Il calcio è cambiato, non si gioca sulla terra. Lo abbiamo già fatto un cambio modulo. A Venezia, a Roma, quando uso una mezzala o un mediano tattico lo facciamo. Voi lo leggete 4-3-3, questa squadra non ha mai giocato con il 4-3-3”.
Sui singoli.
“Gaspar ha giocato due volte 90 minuti, ha fatto un warm-up. Domani vediamo chi giocherà. Intanto è importante che abbia giocato così tanto, abbia dato delle risposte, si sia mostrato pronto per la sua crescita. Rebic in queste due settimane si è allenato molto bene. Nel periodo precedente non posso dire si sia allenato male, ma non si è allenato con la cattiveria in cui lo ha fatto in questi ultimi 15 giorni”.
Lotta salvezza.
“Non faccio nessun tipo di calcolo, bisogna giocare ogni partita come fosse l’ultima. Ai giocatori dico che non bisogna pensare che non bisogna perdere, che bisogna pareggiare. Bisogna scendere in campo per dare il massimo, senza nessun tipo di masturbazione mentale. Non devi avere rimpianti. Poi non sono il profeta del giorno dopo, dopo è facile”.
Sull’atteggiamento.
“La squadra deve mettercela tutta, dare il massimo sempre. Ai tifosi chiedo di sostenerci sempre, fino all’ultimo minuto, poi al 95esimo se ci saremo meritati i fischi è giusto la gente ci fischi. Bisogna essere consapevoli che questa squadra dovrà soffrire fino all’ultimo, se io o la squadra non siamo consapevoli di ciò vuol dire che non siamo qui”.
Serie A
Lazio-Torino, le formazioni ufficiali del monday night

Lazio-Torino, incontro valido per la 30^ giornata del campionato di Serie A 2024/2025: le scelte ufficiali di Marco Baroni e Paolo Vanoli.
Lazio-Torino è il monday night di questa 30^ giornata del campionato di Serie A.
I biancocelesti non intendono arrendersi nella corsa per il quarto posto che significherebbe qualificazione alla prossima edizione della UEFA Champions League.
Il Torino è in serie positiva grazie agli innesti di gennaio che hanno dato nuova verve alla compagine piemontese. Tre successi e un pareggio negli ultimi quattro turni.
Di seguito la designazione arbitrale e le ultimissime sulle formazioni.

L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La designazione arbitrale
ARBITRO: MASSA
ASSISTENTI: VECCHI – RICCI
IV: MASSIMI
VAR: PEZZUTO
AVAR: MARINI
Lazio-Torino, le formazioni ufficiali
Serie A
Atalanta, crisi in attacco: cosa succede?

L’Atalanta, sconfitta ieri dalla Fiorentina, non ha tirato un solo tiro nello specchio della porta. Vediamo i perché di questi problemi in attacco.
L’Atalanta, sconfitta ieri dalla Fiorentina, non ha mai praticamente tirato un solo tiro nello specchio della porta: vediamo cosa sta succedendo nell’attacco orobico, tanto che da tempo non si vedeva una situazione simile.

Rome, Italy 28.12.2024 : Zappacosta of Atalanta during Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match SS Lazio vs Atalanta Bergamasca Calcio at Stadio Olimpico in Rome.
Atalanta, nessun tiro nello specchio della porta ieri contro la Fiorentina: cosa succede all’attacco orobico?
La sconfitta dell’Atalanta di ieri contro la Fiorentina per 1 a 0, non è solo una semplice sconfitta che riduce le ambizioni di scudetto degli orobici, ma anche il segno che c’è una vera e propria crisi nell’attacco della squadra di Gasperini: ieri, su 9 conclusioni in porta, nessuna nello specchio della porta difesa da gigliato De Gea. Bisogna veramente andare a ritroso per una simile situazione, al 7 aprile 2019 contro l’Inter.
Per una squadra che vanta il secondo miglior attacco della Serie A con ben 60 gol, questa recente crisi di astinenza è davvero sorprendente. Ben 4 gare senza segnare nelle ultime 6 disputate, un chiaro campanello d’allarme per Gasperini, che mostra un Atalanta confusa ed imprecisa in attacco, ma ora vediamo quali possono essere le possibili motivazioni.
La prima è i continui e poco comprensibili cambi in attacco, con Retegui, Lookman e De Ketelaere che partono titolari dall’inizio, poi magari non brillano però neanche sfigurano ed ecco che il tecnico orobico provvede per qualche sostituzione, con dentro Maldini e Samardzic, poi Brescianini, infine Cuadrado, con il risultato che in avanti regna la confusione più totale.
La seconda motivazione è la scelta di togliere chi in attacco può essere pericoloso, anche se in quel momento in campo non è particolarmente brillante, tipo Retegui e Lookman, con l’azzurro che si è arrabbiato parecchio dopo la sostituzione di ieri: quale può essere il motivo di togliere chi è comunque sempre pericoloso in attacco? Magari lo stesso tecnico orobico ha i suoi motivi, tipo magari che non è al top della condizione fisica oppure che si è al rientro dagli impegni con le Nazionali.
Insomma, la squadra di Gasperini deve ritrovare immediatamente la sua anima soprattutto in attacco, magari ripensando ad alcune scelte dalla panchina.
Serie A
Napoli, Neres è l’uomo in più di Conte: i numeri degli azzurri con il brasiliano in campo

L’esterno brasiliano del Napoli, David Neres, è tornato in campo contro il Milan dopo l’infortunio. Questi i numeri degli azzurri con lui in campo.
Il Napoli di Antonio Conte è tornato alla vittoria in campionato, uno dei punti fondamentali degli azzurri nella vittoria di ieri al Maradona contro il Milan è sicuramente il rientro dall’infortunio di David Neres.

L’ESULTANZA DI DAVID NERES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, i numeri dei partenopei con Neres in campo
Il rientro del brasiliano è stato fondamentale anche in chiave tattica, infatti il Napoli è tornato a “vestire” il 4-3-3 che tanto bene aveva fatto nella prima parte di campionato. Gli azzurri infatti hanno faticato con la difesa a 3 e il rientro di Neres ha portato al ritorno del modulo perfetto. Inoltre le statistiche dicono che i partenopei con Neres in campo hanno vinto 18 partite su 23 con 3 pareggi e 2 sconfitte, una media di 2,47 punti per partita. Senza il brasiliano in campo invece il bilancio è di 1 vittoria su 7 partite con 4 pareggi e 2 sconfitte e appena il 14% di vittoria.
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