Serie A
Lecce-Napoli 1-2, la papera di Falcone regala tre punti | Le pagelle azzurre
Lecce-Napoli 1-2, dopo il botta e risposta Di Lorenzo-Di Francesco, una papera della premiata ditta Falcone-Gallo regala i tre punti a Spalletti. Le pagelle azzurre.
Meret 6,5: molto bravo a rispondere al pericoloso tiro di Maleh, sul gol salentino e’ esente da colpe.
Di Lorenzo 7: terzino ma non solo, ormai il capitano e’ il valore aggiunto del Napoli. Quando può si inserisce in area di rigore, e lo fa anche in occasione del gol che sblocca la partita.
Rrahmani 6,5: sempre attento, anche in impostazione. Il Lecce ci prova spesso dalle sue parti, ma si difende piuttosto bene.
Kim 6,5: fisicamente e’ dura avere la meglio su di lui, seppur gli attaccanti del Lecce facciano del loro meglio. Crossa per Di Lorenzo in occasione del gol.
Mario Rui 6: partita a livello normale, impreziosita dal cross dal quale scaturisce il combinato Gallo-Falcone che porta al gol (dal 49’st Olivera sv).
Anguissa 5: e’ in evidente flessione fisica e si vede. Dopo il match contro il Milan, conferma le sue difficoltà.
Lobotka 6: fa fatica a destreggiarsi tra le maglie salentine nel primo tempo, meglio nella ripresa.
Elmas 6,5: molto duttile alla causa, svolge diversi ruoli, compreso l’affiancamento a Lobotka in alcuni frangenti.
Lozano 6: sempre pieno di brio per sgasare quando prende il pallone. Bravo a non arrendersi mai (dal 21’st Ndombele 5: non si affaccia al match con la giusta garra).
Raspadori 6: ha le gambe ancora imballate dal lungo infortunio, ma quando riceve palla prova sempre a rendersi pericoloso (dal 20’st Simeone 6: appena 17′ di gioco, prima di uscire per infortunio (dal 37’st Politano sv)).
Kvaratskhelia 5: partita opaca, sembra inceppato. Non gli riescono le giocate che di solito sono il suo pane (dal 49’st Zerbin sv).
Luciano Spalletti 6,5: il Napoli e’ visibilmente meno brillante da almeno 3-4 partite, ma a Lecce la porta a casa con la collaborazione degli avversari.
Serie A
Zambrotta: “Il calcio di oggi è cambiato molto. Mi rivedo in Bellanova”
L’ex terzino bianconero ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla Serie A e su altri temi. Leggi con noi le parole di Zambrotta.
Nell’intervista rilasciata a Radio Serie A, Zambrotta ha parlato di come il calcio sia cambiato rispetto a quando giocava e di un giocatore che, per caratteristiche, gli assomiglia molto.
Le parole di Zambrotta
Il calcio di oggi.
“Il calcio è cambiato oggi, ma non per il numero di gare disputate: 10 anni fa i giocatori giocavano dalle 70/80 partite all’anno, quindi il dato si avvicina molto a quello attuale, è cambiata però l’intensità del gioco, è molto più fisico e il calciatore deve essere un atleta a 360°, curando dall’alimentazione, al riposo, al sonno”.
Il tempo a disposizione.
“Il tempo è una chiave fondamentale per poter preparare le partite dal punto di vista tattico, atletico e mentale. Se vuoi una squadra forte, ti devi allenare forte; se vuoi una squadra intensa i tuoi allenamenti dovranno essere intensi e così via”.
La duttilità.
“Sono stato per una piccola parentesi allenatore. Per un tecnico è importante avere due/tre giocatori che possano ricoprire più ruoli. Nella Primavera del Como giocavo seconda punta. Ho praticamente giocato ovunque. Anche centrocampista a tre con Davids e Tacchinardi alla Juventus. Lippi credo abbia fatto la scelta giusta. Farmi giocare basso nei quattro difensori mi ha cambiato la carriera”.
“Nel 2006 Messi era un talento puro, già di un altro pianeta. Anche gli altri tre extraterrestri, Xavi, Iniesta e Ronaldinho. Sempre allegri, disponibili, ragazzi eccezionali. Le cose più difficili le facevano diventare facili con la palla. Ho avuto la fortuna di vederli tutti i giorni in allenamento. Arrivavo dopo il mondiale, ero forte mentalmente e tecnicamente. Una volta ho provato a marcare Xavi in allenamento, non ho visto una palla. Sono giocatori che farebbero la differenza anche oggi. La qualità supera sempre la fisicità. Con Ronaldinho ci siamo ritrovati anche al Milan”.
Su Bellanova e Spinazzola.
“Io correvo, andavo nello spazio, spingevo. Queste caratteristiche le vedo in Bellanova. Ce ne sono pochi così. Un altro potrebbe essere Spinazzola. Loro due si avvicinano molto a come ero io. Oggi però il terzino è molto più tecnico e offensivo. Theo Hernandez e Dimarco sono gli esempi. Mi sono accorto già di questo cambio di interpretazione del ruolo nel Barcellona di Guardiola”.
Il Zambrotta di oggi.
“Lavoro nel Settore Tecnico della FIGC con Demetrio Albertini per affiancare Direttori, Allenatori e Responsabili nella crescita dei nostri giovani. Sono Ambassador di Lega Serie A che rappresento nel mondo. Sono stato un po’ il pioniere insieme ad Albertini e Locatelli della diffusione del Padel in Italia e ho diversi progetti che stanno avanzando nel migliore dei modi, compresi un centro sportivo e una scuola calcio vicino a Como, a casa mia”.
Serie A
Macheda: “Baroni sta facendo un grandissimo lavoro”
La punta dell’Asteras Tripoli ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato della squadra del suo cuore, la Lazio. Leggi con noi le parole di Macheda.
Federico Macheda si è raccontato ai microfono di TuttomercatoWeb, parlando del suo passato e della squadra che lo ha lanciato nel calcio dei grandi, la Lazio. In particolare, elogiando il grande lavoro che sta facendo Baroni.
Le parole di Macheda
Un ritorno alla Lazio.
“Ad oggi sinceramente no. È passato tanto, oggi ho 33 anni, quello è sempre stato un sogno dentro di me ma non è una cosa facile. Non la vedo fattibile come cosa, resterà solo un sogno”.
Sulla Lazio di Baroni.
“Dopo tanti cambiamenti c’era un po’ di scetticismo, nessuno poteva sapere come avrebbe iniziato. Ma è una squadra imprevedibile, che lotta, corre e diverte i tifosi. Baroni sta facendo un lavoro grandissimo e sono molto contento anche di lui, perché appena l’avevano preso c’era stato qualche rumore. A Roma quando le cose vanno bene è bello da sottolineare, Baroni è un allenatore preparato e si vede da come gioca la Lazio”.
Gli obiettivi della Lazio.
“Siamo ancora all’inizio, ma la Lazio sta sorprendendo. Sia in Europa che in campionato, non so quanto potrà durare questo andamento ma spero che col tempo la squadra prenda sempre più forza e fiducia, per arrivare fino in fondo. Però è una squadra di giovani che non si deve porre limiti, continuando a fare ciò che sta facendo partita dopo partita. Alla fine è quello che conta”.
Su Dele-Bashiru.
“L’ho conosciuto giocando contro e mi aveva impressionato. Ma anche lui, come tanti, è un ragazzo giovane che ha a che fare con un campionato importante come la Serie A. Però i giovani che ha preso la Lazio sono tutti preparati, e lo stanno dimostrando. Lui si sta ritagliando il suo spazio nella seconda parte delle partite ma è un prospetto che può crescere molto”.
Serie A
Genoa-Como, le formazioni ufficiali: la scelta su Balotelli
Genoa-Como, match valido per la 12^ giornata di Serie A 2024/25. Le scelte ufficiali di Gilardino e Fabregas per l’anticipo del Ferraris.
La 12^ giornata di Serie A viene inaugurata da Genoa-Como: il Grifone di Alberto Gilardino è ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale in campionato davanti ai propri tifosi. La squadra di Cesc Fàbregas, invece, cerca un successo esterno che non arrriva dal 3-2 contro l’Atalanta del 24 settembre scorso.
La designazione arbitrale
La direzione dell’incontro è stata affidata all’arbitro Antonio Rapuano, appartenente alla sezione A.I.A. di Rimini. Rapuano sarà coadiuvato, nel ruolo di assistenti, da Dario Cecconi e Andrea Zingarelli, in rappresentanza dell’A.I.A. di Empoli e dell’A.I.A. di Siena. L’incarico di quarto ufficiale è stato conferito all’arbitro Luca Massimi della sezione di Termoli. Per le funzioni di video ufficiali sono stati designati l’arbitro Vmo Daniele Paterna, della sezione di Teramo, insieme all’arbitro Matteo Gariglio della sezione di Pinerolo.
Genoa-Como, le formazioni ufficiali
GENOA (3-5-2): Leali; Vogliacco, Vasquez, Matturro; Sabelli, Thorsby, Badelj, Frendrup, Martin; Ekhator, Pinamonti. All. Gilardino
COMO (4-3-3): Reina; Goldaniga, Dossena, Kempf, Moreno; Da Cunha, Engelhardt, Paz; Strefezza, Cutrone, Fadera. All. Fabregas
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