Il Lecce ha interrotto con la sconfitta casalinga contro il Sassuolo per 0-1 una serie utile di tre turni. Ma il tecnico Marco Baroni non perde il sorriso.
Il calcio è come la vita. Si vince e si perde. E Marco Baroni, da uomo di calcio navigato che poi un pizzico di filosofia ce la sa sempre mettere per insaporire il piatto, lo sa molto bene. La sconfitta del suo Lecce contro il Sassuolo non gli fa certo suonare le campane a festa. Ma , per non darle un peso spropositato, ha almeno due buone ragioni in tasca: il buon gioco espresso dal suo undici e una classifica che continua a sfoderare il suo sorriso più bello.
Dopo lo stop che ha interrotto tre turni di buona vendemmia, quindi, testa all’Inter. Un’altra nerazzurra dopo l’Atalanta. E nel Salento si sogna di bersi un altro buon bicchiere di vino per un’altra possibile vittoria contro i milanesi.
“Ci è mancata un po’ di qualità negli ultimi metri- esordisce Baroni ai microfoni di Dazn – nel secondo tempo abbiamo avuto diverse occasioni, su certi tiri bisogna prendere la porta. La prestazione mi è piaciuta, anche se la situazione dell’angolo potevamo gestirla meglio , conoscevamo le traiettorie di Berardi sul primo palo”.
Dopo avere definito “doloroso” il gol subito perché, aggiunge, “avevamo preparato quella situazione”
, Baroni afferma che, nel complesso, la sua squadra ha retto bene e “ha fatto un’ottima prestazione”. E aggiunge: “sono capitate occasioni ai giocatori più qualitativi che abbiamo, Oudin ha calciato tre o quattro volte e, per la qualità che ha, lui solitamente prende la porta, ci sono mancate lucidità e qualità, abbiamo calciato quattordici volte verso la porta senza mai prenderla”.Ecco spiegato perché Baroni non ha alcuna voglia di ingigantire il problema; la questione non è la carenza di tiri, ma quella di precisione. Lui, però, è fiducioso sul fatto che la quantità tornerà a nozze con la qualità. E si lancia poi in un fausto vaticinio nei confronti di Maleh che “viene da un anno in cui ha giocato pochissimo ma ci darà grandi soddisfazioni”. Di Banda afferma che “deve trovare un po’ più di serenità”.
Ognuno ha le sue doti e il tecnico dei leccesi vuole sfruttarle fino in fondo, dalla “qualità della profondità ” di Ceesay alla capacità di legare il gioco di Colombo”. Insomma, un Lecce rosso come il suo cuore e giallo come il sole che splende sul suo campionato. Domani è un altro avversario, si vedrà.
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