Serie A
Lecce-Venezia, curiosità e statistiche
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Lecce-Venezia, incontro valido per la 31^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma domenica 6 aprile alle 12.30.
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Lecce-Venezia è il lunch match di questa 31^ giornata di Serie A.
La classifica della squadra pugliese sta peggiorando sempre di più, con la zona rossa davvero vicina. Sono 5 le sconfitte consecutive per i ragazzi di Giampaolo, contro il Venezia arriva però un’occasione d’oro.
Gli arancioneroverdi di Di Francesco, nonostante abbiano segnato solamente 1 gol nelle ultime 5 gare, hanno guadagnato 4 punti contro Lazio, Atalanta, Como e Napoli. Arrivano dalla sconfitta contro il Bologna, ma il match contro i giallorossi è praticamente un capolinea.
Sarà dunque un Lecce-Venezia molto importante per la corsa salvezza.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Lecce-Venezia.

Hans Nicolussi Caviglia punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lecce-Venezia: curiosità e statistiche
Il Lecce è imbattuto nelle cinque sfide contro il Venezia in Serie A (3V, 2N) e solo contro il Monza (sei) i salentini hanno disputato più match senza perdere nel massimo campionato.
Il Lecce ha vinto le ultime due partite contro il Venezia in Serie A (lo scorso 25 novembre e il 30 marzo 2002), solo contro Brescia (tra il 2004 e il 2010) e Reggina (tra il 2000 e il 2004) i pugliesi hanno ottenuto almeno tre successi di fila nella loro storia nel massimo campionato (quattro contro entrambi).
Il Lecce ha vinto entrambe le gare al Via del Mare contro il Venezia in Serie A: il 30 marzo 2002 e il 28 novembre 1999 (sempre per 2-1). In più, tra Serie A e Serie B (inclusi playoff) i salentini sono rimasti imbattuti in 12 delle 14 partite casalinghe contro i lagunari (7V, 5N), perdendo infatti solo i primi due confronti interni (tra il 1930 e il 1931 nel campionato cadetto).
Il Venezia ha vinto solo tre delle prime 30 gare in una stagione di Serie A per la seconda volta nella competizione, dopo il 2001/02, quando perse anche il 31° incontro di quel campionato.
Il Lecce è rimasto imbattuto in tutte le ultime 11 sfide di Serie A contro avversarie nelle ultime due posizioni in classifica a inizio giornata (6V, 5N) e in particolare ha vinto quattro delle cinque più recenti (1N).
Il Venezia ha segnato un solo gol in un intervallo di sette partite di Serie A (4N, 3P) per la prima volta dalle prime sette giornate del 1998/99; inoltre, i veneti hanno ottenuto un solo successo in un intervallo di 20 partite nel massimo campionato (9N, 10P) per la prima volta da maggio 2022.
Il Lecce è la squadra attualmente in Serie A che ha la serie in corso di sconfitte consecutive più lunga nel massimo campionato: cinque; l’ultima volta che ha perso sei gare di fila nel torneo risale ad aprile 2023.
Le statistiche
Lecce (5.9%) e Venezia (7.7%) sono le due squadre che hanno registrato la più bassa percentuale realizzativa in questa Serie A: su 653 conclusioni effettuate dalle due formazioni insieme (rispettivamente 354 e 299), solo 44 si sono trasformate in gol (rispettivamente 21 e 23).
Tra gol e assist, Nikola Krstovic è stato coinvolto nel 61% delle reti delle Lecce in questa Serie A (10 reti e tre passaggi vincenti rispetto a 21 centri dei giallorossi): è il dato più alto in percentuale nel torneo in corso.
Tra i giocatori che hanno disputato almeno 40 partite in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria, Christian Gytkjær è quello che ne ha registrate di più in percentuale da subentrato: 89% (39 su 44). Inoltre, le due reti messe a segno in questo campionato dall’attaccante danese sono arrivate entrando a gara in corso e nessun calciatore ha mai realizzato più centri dalla panchina con il Venezia dal 1994/95 in avanti.
Fonte: Opta
Il Venezia di Di Francesco è chiamato all’impresa contro la Fiorentina. Una vittoria permetterebbe di avvicinare un’impresa monumentale dopo le difficoltà.
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I lagunari ospiteranno i toscani nel pre monday night alle 18.30. Gli ultimi risultati hanno riacceso le speranze di salvezza dopo una stagione intera in zona retrocessione. I tifosi ci credono.
Venezia, ultimi posti al Penzo: può realizzarsi un’impresa
Zerbin e compagni hanno l’occasione di stupire ancora contro una delle grandi del nostro campionato, dopo i pareggi contro Lazio, Napoli e Atalanta. In più la vittoria obbligata contro il Monza ha dato quella spinta necessaria per agganciare l’ultimo vagone del treno salvezza.
Ora contro la Fiorentina si presenta una possibilità monumentale visto che al Penzo si presenta una squadra ferita e stanca dopo i 120 minuti contro il Betis in Conference League. La grinta e la freschezza dei ragazzi di Di Francesco possono risultare così decisive per eventualmente, in caso il Lecce non andasse a punti, volare a quota 29 punti al quartultimo posto.
L’addio di Pohjanpalo a gennaio ha portato negatività attorno all’ambiente dato che si trattava dell’unico giocatore capace di “buttarla dentro”, tuttavia c’è stata una crescita soprattutto in fase difensiva che ha portato a diversi punti molto pesanti.
Il suo sostituto, Fila, è riuscito a timbrare il cartellino e il lavoro spalle alla porta sta diventando imprevedibile per le difese avversarie. Per affrontare avversari come Kean e Gudmundsson sarà fondamentale non dare profondità e opzioni a un centrocampo di qualità come quello viola. L’atteggiamento iniziale sarà fondamentale per imporre subito il proprio gioco e la voglia di portare a casa il risultato.
In questo senso i tifosi hanno già lanciato il loro segnale, riempiendo il Penzo quasi in ogni ordine di posto (restano poco meno di 1000 tagliandi) per spingere la squadra nell’arco di tutti e 90 i minuti.

Il tecnico del Como, Cesc Fabregas, ha parlato al termine della vittoria casalinga contro il Cagliari di Nicola per 3-1. Sesta vittoria di fila per i lariani.
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Cesc Fabregas, allenatore del Como, è intervenuto in conferenza stampa al termine del successo casalingo contro il Cagliari di Nicola. Un secco 3-1 inflitto ai sardi che permette ai lariani di prendersi il decimo posto in classifica e la sesta vittoria consecutiva in campionato.
Lo spagnolo è stato un pò vago sul suo futuro. Ricordiamo infatti che sulle tracce dell’ex Barcellona c’è il Bayer Leverkusen, che a fine stagione saluterà Xabi Alonso in direzione Real Madrid.

CESC FABREGAS LANCIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Como, le parole di Fabregas
L’aspetto che risalta più della squadra è la mentalità mostrata, nonostante a salvezza raggiunta.
“Penso che questo è un po’ la continuità della nostra stagione. Avere più forza per alzarsi dal letto il giorno dopo, dopo una sconfitta e una sconfitta ancora. Con coraggio, rispetto per il compagno, creando forza nella nostra famiglia. la nostra mentalità è cresciuta, i giocatori hanno capito il nostro gioco e il nostro stile. Ora il più è mostrare il nostro impatto mentale. Dobbiamo vincere la prossima. Quando trovi tanti complimenti pensi di essere più bravo di quello che sei, lo sprint non lo fai, molli e arriva una squadra che ti mangia e vince. Ma questo è il mio lavoro, di far capire che per vincere e arrivare al top bisogna sempre andare a 100. Noi lo abbiamo capito e sono contento. Pensiamo alla prossima a Verona, partita difficile, dobbiamo vincere”.
Quando ha capito che la squadra avrebbe potuto fare un grande campionato?
“Noi stiamo facendo il campionato che dovevamo fare. Sono arrivati giocatori che hanno fatto alzare il livello, Goldaniga ha giocato otto partite da terzino destro, Kempf a sinistra… facile dire tutto questo ma io ricordo tutta la strada fatta, la stagione, ma i ragazzi non hanno mollato. I ragazzi mi hanno seguito e questo per me è fondamentale”.
L’anno prossimo si può puntare all’Europa? Con o senza di lei?
“Se dico sì o no è uguale. Se vinco e poi le perdo tutte dicono che sono scarso, conosco tutto. Io sono tranquillo. Oggi sei bravo e se fai la stessa cosa poi non è così. Io sono tranquillo”.
Del futuro ha già parlato. Ma il lato emotivo con giornate come queste? Avranno un peso nella decisione finale?
“Ovviamente c’è un lato emotivo, non lo posso negare. Succeda quel che succeda io ringrazierò per sempre quello che mi ha dato la società, sono orgoglioso di quello che si sta creando intorno a Como. Questa energia al Sinigaglia, una cosa diversa da quando sono arrivato da giocatore. Io voglio andar via di qui lasciando un’eredità, l’importante è che chi viene dopo di me ritrova una grande società, con ragazzi preparatissimi. Una cultura del lavoro spettacolare. Voglio lasciare questo al Como poi io sono molto contento e legato a tutti, molto coinvolto anche sul futuro. Quando arriverà il momento si dirà qualcosa”.
Come la sta dicendo sembra un passo d’addio…
“No, l’ho detto sempre questo. Quando andrò via, spero che dicano: ‘Wow’. Il mio lavoro è preparare tutto, anche dopo 10-5 anni. La cosa più difficile è quanto fatto fino ad adesso. Ora bisogna alzare il livello”.
Sesta vittoria di fila, un solo gol subito. Difesa che regge bene… cosa è cambiato?
“Quello che vedete voi è sbagliato. Siamo stati forti difensivamente tutta la stagione, ma singolarmente ti hanno fatto gol che oggi non avrebbero dovuto arrivare. Come Pepe oggi. Nella prima parte 32 gol presi, oggi 17. Nel singolo la squadra è migliorata, ma con i dati, se potete vederli… questo è calcio. L’atteggiamento della squadra in tutta la stagione è stato molto forte”.
Oggi qualche novità. Pensa di ripeterlo nelle ultime due giornate?
“È presto, devo vedere la settimana, come ritornano i ragazzi. Ma abbiamo trovato una continuità, una squadra che gioca bene, questo è il più importante. Devo andare con i giocatori che sento possano vincere la partita. Oggi l’ho sentito. Con Pepe è stato un regalo meritato, non voglio dire la cosa sbagliata. Mi ha aiutato durante la stagione, Valle mi ha dato qualcosa in più, ma andiamo a vincere le partite che mancano. Per dare continuità a una squadra che sta crescendo per un calcio che a me piace”.

La 36° giornata della Serie A tra le sfide in programma c’è Torino-Inter: i nerazzurri dopo la Champions League vogliono i 3 punti per lo scudetto.
La 36° giornata della Serie A tra le sfide in programma c’è Torino-Inter: i nerazzurri, dopo aver centrato la finale della Champions League, vogliono i 3 punti per lo scudetto contro i granata che non hanno ormai nulla da chiedere questo campionato.
Qui Torino
Il Torino è reduce dal pareggio contro il Venezia per 1 a 1, ormai i granata sono salvi da tempo e non hanno più nulla da chiedere questo campionato. Comunque la squadra di Vanoli vuole togliersi qualche soddisfazione, magari contro uno squadrone come l’Inter. Il tecnico granata chiede ancora concentrazione per gli ultimi impegni stagionali.
Il tecnico Vanoli non avrà disponibili Schuurs, Zapata, Ilkhan e Salama, schiererà un 4-3-2-1 con difesa composta da Walukiewicz, Maripan, Saul Coco e Biraghi; centrocampo formato da Gineitis, Ilic e Casadei; unica punta sarà Sanabria su cui aggireranno Vlasic e Elmas.
Qui Inter
L’Inter è reduce dalla vittoria sul Verona per 1 a 0, ma dalla splendida impresa con il Barcellona che ha permesso di centrare la finale della Champions League, con i nerazzurri che possono riuscire nell’accoppiata scudetto-Champions League. La squadra di Inzaghi vuole contro i granata i 3 punti per agganciare in vetta il Napoli.
Il tecnico nerazzurro non avrà con sè Pavard e soprattutto Lautaro Martinez, assenza decisamente pesante. Lo schieramento nerazzurro sarà un 3-5-2 con difesa composta da Bisseck, De Vrij e Carlos Augusto; centrocampo formato da Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski e Zalewski; attacco formato da Taremi e Correa.
Torino-Inter probabili formazioni
Torino (4-3-2-1): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Maripan, Saul Coco, Biraghi; Gineitis, Ilic, Casadei; Vlasic, Elmas; Sanabria. All: Vanoli.
Inter (3-5-2): Martinez; Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski, Zalewski; Taremi, Correa. All: Inzaghi.
Torino-Inter dove vederla
La partita Torino-Inter, valida per la 36° giornata della Serie A che si giocherà domani alle ore 18, sarà visibile su DAZN e su Sky Sport 251 e Sky Sport Calcio.
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