Serie A
L’enciclopedia della Serie A – Parte seconda

Eccoci al secondo appuntamento dell’Enciclopedia della Serie A, pronti a viaggiare nella storia di altre quattro squadre? Partiamo allora, da Firenze a Milano il viaggio è lungo!
Fiorentina
L’ACF Fiorentina, più nota senza la sigla, è stata fondata nel 1926 dal Marchese Luigi Ridolfi Vay da Vernazzano. Ha assunto l’attuale denominazione nel 2004 dopo il fallimento e la rinascita come Florentia Viola nel 2002-2003.
La maglia è viola con una trama di diagonali gigliate ma in origine era bianca e rossa a strisce. Secondo la tradizione, ma è una leggenda, il colore viola sarebbe il frutto di un’errato lavaggio in un fiume.
Lo stemma della Fiorentina (o della Viola come viene comunemente chiamata) è stato scelto dopo la rifondazione ed è un giglio rosso bottonato stilizzato (simbolo di Firenze) in campo bianco con una V viola sottostante. I simboli sono circoscritti in un rombo viola.
La Fiorentina gioca all'”Artemio Franchi”, intitolato alla memoria di uno dei più grandi dirigenti sportivi italiani, uno stadio con poco più di 43.000 posti di proprietà del Comune di Firenze che però, viste le esigenze del Calcio moderno, risulta obsoleto e da anni si parla di un nuovo impianto, la “Cittadella Viola”, nei piani della nuova società.
Il tifo più caldo della Fiorentina è da sempre la Curva Fiesole, una tifoseria da sempre non politicizzata e quindi apartitica. Al momento non esistono gruppi organizzati ma si parla di un collettivo di tifoso di vario stampo tutti uniti dalla caratteristica succitata.
La Viola è gemellata col Verona (dal 1978) col Catanzaro (dal 1966) e col Torino in chiave antijuventina. Inoltre ci sono legami di amicizia col Modena, a cui è legata dall’astio verso il Bologna, e con la Colligiana, visti i cattivi rapporti col Siena.
Sono tante le canzoni legate alla Viola, come Firenze Santa Maria Novella di Pupo, che suona in casa ad ogni vittoria. Nel 2016 il cantautore Lorenzo Baglioni ha raccontato in musica tutta la storia della Fiorentina in occasione dei 90 anni della squadra. L’inno ufficiale della Fiorentina tuttavia è “Canzone viola”, meglio nota come “O Fiorentina”, di Narciso Parigi. Celeberrima una frase del testo:
“Nell’ora di sconforto e di vittoria ricorda che del Calcio è tua la Storia”
Frosinone
Il Frosinone Calcio, meglio noto come Frosinone, è stato fondato nel 1906 e rifondato più volte, l’ultima nel 1990.
La maglia del Frosinone, in origine biancorossa, è diventata gialloblu riprendendo i colori della società ciociara.
Lo stemma della squadra è uno scudo blu sormontato da una striscia gialla con la scritta “Frosinone Calcio”. Al centro in campo blu campeggia un leone rampante azzurrino attraversato da due bande gialloblu.
La mascotte della squadre è il leone Lillo, che dal 2007 accompagna le uscite casalinghe dei ciociari.
Il Frosinone gioca al “Benito Stirpe”, che ha sostituito il vecchio e storico impianto detto “Matusa”.
La tifoseria organizzata del Frosinone è il gruppo “FRUSINATI” ma dal 2004 c’è anche il collettivo “Curva al Nord”, che riunisce tutti i tifosi ciociari sparsi per l’Italia. La tifoseria gialloblu è gemellata con quelle della Paganese, del Messina e dell’Olbia. Per quanto riguarda le rivalità, la più accesa è quella con gli odiati tifosi del Latina, per il resto il Frosinone ha litigato con mezza Italia da Nord a Sud, da Reggio Calabria fino a Mantova.
L’inno del Frosinone è “Frosinone alé”, scritto dai Rumori di fondo nel 2005:
“Quanti cuori in questo stadio palpitando sotto una bandiera gialloblu.”
Genoa
Il Genoa Cricket and Football Club, meglio noto come Genoa, è una dei due club genovesi, quest’anno l’unico in Serie A, ed è stato fondato nel 1893 è il più longevo del Calcio italiano. Vanta 9 scudetti, tra cui il primo in assoluto nel 1898.
La maglietta attuale genoana è rossoblù a quarti così divisa (rispetto a chi la indossa): rossa a destra e blu a sinistra, schienale invertito e manica con facciata di colore opposto ed è stata ideata dal calciatore Paolo Rossi(Nel novembre del 1900, insieme ai soci Giovanni Bocciardo e Edoardo Pasteur, propose di cambiare i colori delle maglie e scelse il granata ed il blu scuro), coi colori che omaggiano la bandiera dell’Inghilterra, patria del Calcio. In origine fu prima bianca, poi bianca e blu a strisce, quindi rosso granata e blu e, infine, quella nota oggi.
Lo stemma del Genoa è il grifone, creatura mitologica tra l’aquila e il leone, campeggiante in campo rossoblù a quarti sormontato dallo stemma cittadino.
Il Genoa gioca al “Luigi Ferraris”, capitano genoano caduto nella Prima Guerra Mondiale, e lo condivide con la Sampdoria.
Ci sono gruppi organizzati in ogni settore del “Ferraris”, per la Curva Nord citiamo i “Caruggi”, il “Levante rossoblù” e lo storico “Nucleo 1983”. In Gradinata Nord citiamo la presenza del “Gruppo Andrea Verrina”, del “Gruppo Meroni”, del “Sette settembre”, del “Collettivo rossoblù e dei recenti “Figgi do Zena”, nati nel 2007. Dal 2006 nella tribuna settore 5 c’è il “Genoa Club for Children”, che ha ricevuto diversi premi internazionali come miglior tifoseria.
L’inno del Genoa l’avrebbe dovuto scrivere il grande Fabrizio De André il quale, però, disse che per scrivere una canzone d’amore bisognava mantenere un certo distacco da ciò che si scriveva, il Genoa invece lo coinvolgeva troppo. La canzone che risuona allo Stadio è “Un cantico per il mio Grifone” di Gian Piero Reverberi nel 1972. Sostituisce il vecchio inno “Semmo do Zena” degli anni trenta. Nel testo di Reverberi c’è questa frase:
“Coi pantaloni rossi e la maglietta blu è il simbolo del Genoa la nostra gioventù. In dieci o centomila non puoi tenerli più, son sempre più festosi i tifosi rossoblù. […] Tornati al De Ferrari ti fanno un carosello che anche Garibaldi si unisce al ritornello.”
Inter
Il Football Club Internazionale Milano, o semplicemente Inter è uno dei due grandi club del capoluogo meneghino ed è stato fondato nel 1908 dai soci dissidenti del Milan. Ha sempre militato in Serie A, la prima partita ufficiale è del 1909. L’iter non è mai retrocessa, è infatti l’unica squadra ad aver sempre militato in Serie A sin dalla sua fondazione nel 1929.
La maglietta dell’Inter è sempre stata a strisce nerazzurre, tranne una breve parentesi nel 1928 quando fu bianca rossocrociata.
Lo stemma riporta le lettere I e M sovrapposte, riprendendo uno storico disegno dell’illustratore Giorgio Muggiani, in campo azzurro circoscritte in un cerchio nero. I soprannomi dell’Inter sono la Beneamata e il Biscione.
L’Inter gioca nello storico impianto del “Giuseppe Meazza” (dal 1980), attaccante negli anni ’30 sia del Milan che dell’Inter. L’impianto, noto anche come “San Siro”, è stato edificato nel 1947.
La tifoseria interista è la più sostenuta d’Italia (assieme a Milan e Juventus) e conta 17 milioni di sostenitori in Europa e 9 milioni in Sudamerica. Il più grosso tifo nerazzurro è coordinato dal Centro Coordinamento Inter Club (CCIC) , che ha più di 1065 club riconosciuti dall’Inter.
L’Inter è gemellata con la tifoseria varesotta per il comune astio col Como, gemellato col Milan. Storico poi è il gemellaggio con la Lazio in risposta al gemellaggio (poi rotto) tra Roma e Milan. All’estero l’Inter è gemellata con Nizza e Valencia. L’astio più forte è riservato al Milan (derby della Madonnina) e alla Juventus (derby d’Italia), oltre che al Napoli, alla Roma e all’Atalanta.
L’inno ufficiale non è, come comunemente si crede, “Pazza Inter”, ch’è del 2003, ma “C’è solo l’Inter”, del 2002, scritta da Elio e interpretata da Graziano Romani. Nel 2021 Max Pezzali ha composto, in occasione del diciannovesimo scudetto, I M Inter (Yes I M), cantata da Mirko Mengozzi e Caterina Mastaglio. La canzone di Elio è la prima ad essere eseguita nelle partite casalinghe, questa la frase più significativa:
“A me che sono innamorato
Non venite a raccontare Quello che l’Inter deve fare Perché per noi niente mai è normale Né sconfitta né vittoria Che tanto è sempre la stessa storia Un’ora e mezza senza fiato Perché c’è solo l’Inter.”Appuntamento con la terza puntata dell’enciclopedia della Serie A, a presto!
Serie A
Atalanta-Lecce, curiosità e statistiche

Atalanta-Lecce, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma venerdì 25 aprile alle 20.45.
Atalanta-Lecce vale punti pesanti in ottica Champions e salvezza in questa 34^ giornata del campionato di Serie A.
La Dea insegue il terzo successo consecutivo, per difendere la terza piazza e il pass per la prossima UEFA Champions League. I nerazzurri di Gasperini devono però fare i conti con un Lecce alla disperata ricerca di un risultato positivo.
La truppa di Giampaolo è ad un solo punto dalla zona retrocessione e sembrano quelli messi peggio tra i club ancora in corsa per la permanenza in Serie A.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Atalanta-Lecce.

L’URLO DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Atalanta-Lecce: curiosità e statistiche
L’Atalanta ha vinto le ultime tre sfide contro il Lecce in campionato senza subire gol (score complessivo di 7-0), dopo che aveva perso le due precedenti nel 2022/23; solo una volta la Dea ha ottenuto quattro successi di fila contro i salentini in Serie A: tra il 2000 e il 2002.
L’Atalanta potrebbe registrare quattro clean sheet consecutivi contro il Lecce per la prima volta in Serie A: tre ne aveva registrati anche tra il 2000 e il 2001.
L’Atalanta è rimasta imbattuta in 12 delle 14 gare casalinghe contro il Lecce in Serie A (7V, 5N); gli unici due successi fuori casa dei pugliesi sono arrivati il 19 febbraio 2023 (2-1) e il 13 marzo 1994 (4-3).
L’Atalanta ha mantenuto la porta inviolata in 14 dei 33 match di questo campionato, nell’intera scorsa stagione di Serie A aveva registrato 15 clean sheet in 38 giornate. Nel caso non subisse gol in questa partita salirebbe nuovamente a quota 15, e solo una volta ha fatto meglio in una singola stagione nel massimo campionato (16 clean sheet nel 2016/17).
Nelle ultime 10 partite dell’Atalanta in Serie A non si è mai verificato che entrambe le squadre abbiano trovato il gol: sette clean sheet della Dea ma con cinque gare a secco di gol per i lombardi.
Da inizio febbraio 2025 solo il Monza (due) ha guadagnato meno punti del Lecce in Serie A (tre in 10 match); i pugliesi potrebbero infatti registrare una striscia di almeno 11 partite senza vittoria nel massimo campionato per la prima volta dal periodo tra ottobre e dicembre 2008 (12 in quel caso).
Da una parte nessuna squadra ha segnato più gol dell’Atalanta negli ultimi 15 minuti del 1° tempo in questo campionato (14, al pari dell’Inter), dall’altra il Lecce è la formazione che ha subito più reti in questo periodo di gioco (16).
Mateo Retegui ha realizzato tre gol in tre sfide contro il Lecce in campionato, tra cui una doppietta all’esordio con la Dea lo scorso 19 agosto al Via del Mare. Il classe ’99 (23 reti in questo campionato, esattamente quante l’intera squadra del Lecce) è ad una sola rete di distanza dall’eguagliare Filippo Inzaghi (24 gol nel 1996/97) come miglior marcatore dell’Atalanta in una singola stagione nella storia della Serie A.
Solo Romelu Lukaku (10) ha fornito più assist di Raoul Bellanova in questa Serie A: otto per lui, come Rafael Leão, Christian Pulisic e Nuno Tavares; l’ultimo difensore ad aver servito più passaggi vincenti in una stagione nel torneo è stato Pablo Armero (10 nel 2011/12).
Federico Baschirotto e Wladimiro Falcone sono due dei soli quattro giocatori, insieme a Evan Ndicka e Mile Svilar, a non aver ancora saltato un minuto in questo campionato (2970’ giocati). Il primo dei cinque gol del difensore italiano in Serie A è arrivato proprio contro l’Atalanta il 9 novembre 2022 (anche se al Via del Mare).
Fonte: Opta
Serie A
Napoli-Torino, curiosità e statistiche

Napoli-Torino, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma domenica 27 aprile alle 20.45.
Napoli–Torino chiuderà la domenica di Serie A.
Azzurri primi in classifica da settimana scorsa: la vittoria sul Monza unita al ko dell’Inter a Bologna, ha permesso agli uomini di Antonio Conte di agganciare la vetta.
Dall’altra parte, invece, c’è un Toro che punta a un finale di stagione positivo: il successo sull’Udinese ha proiettato i granata al decimo posto, con Vanoli che punta a chiudere nel lato sinistro della classifica.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Napoli-Torino.

ROMELU LUKAKU E MATTEO POLITANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli-Torino: curiosità e statistiche
Il Napoli ha vinto sei delle ultime otto gare contro il Torino in Serie A (1N, 1P), mantenendo cinque volte la porta inviolata nel parziale; nel periodo, le due gare in cui i granata sono rimasti imbattuti risalgono alla scorsa stagione: 3-0 in casa e 1-1 al Maradona.
Il Napoli è imbattuto da 12 gare casalinghe di fila in Serie A contro il Torino (7V, 5N); tuttavia, i partenopei hanno pareggiato quattro delle ultime sette sfide in casa contro i granata, inclusa la più recente (1-1, 8 marzo 2024).
Il Napoli è la squadra che ha ottenuto più punti in questo campionato contro squadre attualmente nella parte alta della classifica di Serie A (prime 10 posizioni): 33, almeno sei in più rispetto a qualsiasi altra formazione.
Il Torino ha vinto due delle ultime tre sfide contro squadre che iniziavano la giornata nelle prime due posizioni in classifica in Serie A (1P), gli stessi successi ottenuti dai granata nelle precedenti 33 gare di questo tipo nella competizione (9N, 22P).
Il Napoli ha vinto le ultime due gare in Serie A (3-0 vs Empoli, 1-0 vs Monza) e non arriva a tre dalla serie di sette successi di fila registrata tra dicembre e gennaio scorsi; a quella striscia risale anche l’ultima volta in cui i partenopei hanno vinto tre match di fila con annesso clean sheet in campionato (vs Venezia, Fiorentina e Hellas Verona).
Nelle ultime 10 trasferte in Serie A, il Torino ha perso solo due volte, ottenendo ben sei pareggi (2V); nel periodo (da inizio dicembre), nessuna squadra ha pareggiato più gare esterne dei granata nel torneo (sei anche per il Venezia).
Il Napoli è la formazione che ha subito meno gol nei maggiori cinque campionati europei in corso (25); solo due volte i partenopei hanno incassato meno reti dopo 33 gare stagionali in Serie A nei tornei ad almeno 20 squadre (23 nel 2017/18 e nel 2022/23).
Scott McTominay ha segnato nove gol in questo campionato, di cui uno decisivo nel match di andata (1-0, 1° dicembre 2024); nell’era De Laurentiis nessun centrocampista del Napoli ha mai raggiunto la doppia cifra realizzativa nella sua stagione di esordio in Serie A.
Romelu Lukaku ha preso parte a sei gol (tre reti, tre assist) nelle ultime tre presenze al Maradona in campionato, segnando in ciascun match; solo una volta il belga ha trovato la rete in più gare interne di fila in Serie A, arrivando a sette con l’Inter tra settembre 2020 e gennaio 2021.
Le prime 143 presenze di Eljif Elmas in Serie A, arricchite da 14 gol tra il 2019 e il 2023, sono arrivate con il Napoli; tra i centrocampisti a segno in ciascuna delle ultime sei stagioni nella competizione (18 gol totali nel periodo), il macedone è il più giovane (classe 1999).
Fonte: Opta per le statistiche di Napoli-Torino
Serie A
Fiorentina, l’ex Comotto: “Palladino andrebbe riconfermato, tutto è ancora aperto”

Secondo l’ex difensore della Fiorentina Gianluca Comotto, l’allenatore Raffaele Palladino meriterebbe la conferma per quanto dimostrato in questa stagione.
La Fiorentina è ancora in corsa in campionato per la qualificazione in Champions League, dove è a -4 dal Bologna quarto, e in Conference League, dove sfiderà il Betis Siviglia in semifinale. Prima della gara d’andata con gli spagnoli, al Franchi arriva un Empoli in netta crisi nel 2025, poiché non ha ancora vinto: l’ultimo successo risale a inizio dicembre con l’Hellas Verona. I viola sono stati eliminati proprio dagli azzurri agli ottavi di Coppa Italia, e non li battono dal 3 aprile 2022.

RAFFAELE PALLADINO E MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’ex Fiorentina Comotto vota per la riconferma di Palladino
Intervenuto a Radio Firenze Viola, Gianluca Comotto ha parlato della stagione corrente della Fiorentina, ancora in lotta su due fronti. Di seguito le parole dell’ex difensore che ha vestito la maglia viola dal 2008 al 2011.
Il campionato della Fiorentina
“In generale il campionato è avvincente, propone lotte in tutte le zone, perciò è interessante. La Fiorentina sta facendo un bel campionato ma la ciliegina è il trofeo ma non sarà facile viste le ultime due avversarie che trova in Conference. Però mi piace Palladino e come abbia valorizzato i giocatori, va anche visto il lato aziendale“.
Su Palladino
“Ribadisco che per me ha fatto un buon lavoro ed andrebbe confermato, anche se mi sembra che non sia scoppiato grandissimo feeling con Pradè. Sulla dinamica non entro, mi attengo alle dichiarazioni lette, ma capita spesso nelle società. A volte si crea un grande legame altre volte meno, ma io da esterno, anche se la rosa è forte e questo va detto, vedo che ha valorizzato tanto alcuni giocatori, ad esempio Kean che veniva da zero gol“.
Come gestire le forze in questo finale di stagione?
“Le energie sono quelle che sono e vanno aiutare con quelle mentali e l’entusiasmo e la spinta che dà lo stadio. La Fiorentina deve avere una visione positiva in questo momento perché ha ancora tutto aperto“.
Sull’imminente partita contro l’Empoli
“È una gara che deve tenere di conto delle fatiche della Conference, ma è una partita da non sottovalutare, anche perché l’Empoli non può sbagliare“.
Come sostituire l’infortunato Dodo?
“Dodo ha fatto una stagione incredibile, tra i migliori della Fiorentina. L’esperimento è stato fatto con Folorunsho e gli darà continuità, anche se non è il suo ruolo. Parisi a destra ad esempio non aveva fatto granché, quindi penso metta Folorunsho che sa adattarsi meglio“.
L’obiettivo della squadra
“Se ritorna in Europa magari con un gradino in più e andando in finale di Conference al di là del risultato per dare continuità quest’anno e fare un salto di qualità nella prossima stagione“.
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