Former Italian football star Roberto Baggio laughs during his visit to the Zhejiang Sports Training Center for The Disabled in Hangzhou city, east China's Zhejiang province, 28 May 2015.
Il CT della Nazionale italiana Campione del Mondo nel 2006, Marcello Lippi, ha parlato ai microfoni in un intervista per Repubblica. Molti i temi toccati.
Eroe con la Nazionale in Germania e vincitore di 5 scudetti e una Champions League con la Juventus, Marcello Lippi, è considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Queste le sue parole.
ALESSANDRO DEL PIERO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
In seguito le parole dell’allenatore italiano:
Il primo scudetto con la Juve
“Eravamo la modernità. Credo che quella squadra rappresentasse già benissimo la mia idea di calcio: aggressiva in ogni zona del campo, organizzata ma senza l’ossessione della tattica che oggi ha contagiato un po’ tutti. Avevo giocatori disposti al sacrificio. La cosa più difficile è capire cos’hanno dentro le persone, e poi allenarle nella testa. Come giocano, quello si comprende al volo”.
Il rapporto con la Vecchia Signora
“Cos’avrà mai di così speciale? La storia, e la competenza delle persone che se ne occupano. La diversità la noti davvero soltanto quando ci sei dentro. Poi, certo, la Juventus non è solo la squadra più amata, è anche la più detestata, è antipatica perché ha vinto tanto. E allora io dico che è proprio bello essere antipatici. Lo scudetto? Non mi stupirei se tornasse in gioco pure la Juve”.
Il più grande allenato
“Mmmm, come faccio? Se dico Del Piero non posso non pensare a Zidane, se dico Zidane non posso non pensare a Del Piero… E poi Vialli che mi manca tanto: generoso, ironico, intelligentissimo, un fuoriclasse e un mattacchione. Ma anche Conte, che era il mio punto di riferimento. E Pirlo, Nedved, Totti, Gattuso, Gigi… E Roberto Baggio, certamente uno dei più grandi della storia”.
Il rapporto con Baggio
“Hanno ricamato tanto su questa cosa: una stupidaggine. I più forti che non ho allenato? Maradona, Messi e Van Basten, direi. Anche se quello immenso, visto solo in televisione, è stato Pelé“.
19 anni dal Mondiale del 2006
“Spero che queste nuove generazioni si facciano un giro su YouTube, ogni tanto, per guardare le partite del nostro mondiale. Avere reso felice tanta gente è la massima soddisfazione della mia carriera. Allenare gli azzurri è un po’ come fare il Presidente della Repubblica: sei di tutti. E io so che non ci dimenticheranno mai”.
Nostalgia del calcio
“Ho smesso ormai da cinque anni, e la panchina sinceramente non mi manca. Cosa facevo nel 1982, la sera del Bernabeu? Guardavo e imparavo. Quella squadra così aggressiva e perfetta è stato uno dei miei modelli assoluti”.
Aggiornato al 05/03/2025 16:10
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