Categorie: Serie A

Lotito: “Lazio patrimonio di tutti i tifosi. Quest’anno spesi 101 milioni”

Il presidente della Lazio ha parlato durante la serata in onore dei 40 anni dell’inno biancoceleste soffermandosi sui valori del club capitolino.

Claudio Lotito, presidente del club biancoceleste, è intervenuto durante la serata in onore dei 40 anni dell’inno “Vola Lazio Vola” presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Di seguito le sue parole: “Quando sono diventato presidente ho sposato subito questo inno, perché lo ritenevo un inno che incarnasse proprio i valori della Lazio. Noi abbiamo sempre volteggiato nell’empireo, purtroppo in passato abbiamo avuto dei tracolli dal punto di vista sportivo.

Oggi invece da presidente e da laziale rivendico la certezza di un futuro roseo e soprattutto di una stabilità. Nonostante ci siano dei meccanismi normativi che implichino grande difficoltà per la loro applicazione, oggi la Lazio è un’entità riconosciuta a livello nazionale e internazionale, ha riconquistato un ruolo di credibilità, di peso nelle istituzioni sportive. Questo lo dobbiamo soprattutto ai tifosi, che ci hanno sostenuto anche nei momenti di difficoltà. Io sono il proprietario della Lazio dal punto di vista civilistico, sono un gestore di passione e sentimenti comuni che rappresentano la storia di questo club. Io ho l’obbligo di preservare e mantenere il futuro, perché la Lazio è un patrimonio di tutti”.

Sui valori della Lazio
“Attraverso la nostra azione dobbiamo incarnare quei valori che incarnano la storia del nostro club. La nostra azione si deve distinguere: il risultato sportivo è fondamentale. Dipende però anche da come si raggiungono gli obiettivi. E noi li raggiungiamo mettendoci a disposizione della gente, delle persone meno fortunate il nostro valore, che è il valore di essere laziali, che è un modo di essere completamente diverso dagli altri. Noi siamo un popolo di persone riservate e soffriamo in silenzio, ma quando c’è bisogno di essere presenti testimoniamo tutto il nostro affetto per questo club. È anche vero che se lavoriamo tutti insieme per raggiungere gli obiettivi, poi gli obiettivi arrivano, soprattutto se c’è una gestione all’insegna dell’interesse comune.
La società gode di buona salute, ha tutta una serie di organizzazioni che ci rende un club forte. Siamo un punto di riferimenti nei fatti. Parliamo poco ma cerchiamo di fare i fatti. Non c’è stato mai un riferimento certo nella società, il padrone che dice io ci metto la faccia e combatto per la Lazio. Faccio un esempio pratico. Noi eravamo un feudo della Juve, prima prendevano i giocatori da noi, adesso succede il contrario. Oggi la Lazio non deve chiedere niente a nessuno, anzi. Cercano di toglierci quello che ci compete e che ci spetta, però io la difendo con i denti. Perché non è giusto: noi spendiamo tanti soldi, tante risorse ed energie. Io rappresento la volontà di un tifoso. Io non sarei nessuno se non ci fosse un popolo dietro, quindi ho l’obbligo di tutelarlo.
Sui prezzi dei biglietti
“Per essere chiari. Lazio quest’anno ha speso 101 milioni per i calciatori e ha venduto Milinkovic per 40 milioni. Ora spiego anche questa cosa dei biglietti. La Lazio non gestisce più direttamente la biglietteria, perché società ha ceduto a un’azienda, così come ha ceduto la pubblicità… Quando vedete una pubblicità allo stadio, quella non entra nelle casse del club. La Lazio ha ceduto quella pubblicità a una società che si chiama Infront.
Noi abbiamo voluto salvaguardare gli abbonati. Sugli abbonamenti noi abbiamo fatto dei prezzi che sono mediamente giusti, cosa che abbiamo ribadito anche nella competizione UEFA, in questo caso la Champions League. Noi abbiamo dato questa possibilità ai tifosi, ma se poi non viene sfruttata… È come quando vai al supermercato: prendi tre e paghi uno, ma se poi non ci vai, che pretendi? Voi pensate che sono io che decido. Io posso soltanto dare delle indicazioni, ci sto mettendo una buona parola. C’è però da rispettare un importo annuo, altrimenti il resto dei soldi li dovrei mettere io e questo diventa un problema. Non c’è più l’organizzazione che c’era una volta, non si pagavano tutte le tasse che ci sono oggi. Adesso invece ci sono degli indici da rispettare, tra costi e ricavi, che valgono soprattutto per le competizioni europee. Se superi determinate soglie, che quest’anno solo del 70 e dell’80% non ti puoi iscrivere alle competizioni europee”.

Aggiornato al 19/11/2023 15:56

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Pubblicato da
Pietro Sciamplicotti
Tag: Lazio

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