Serie A
Lotito si illude, Luis Alberto è invendibile: dovrà accettare la rescissione

Lotito s’illude: non può vendere Luis Alberto. Quantomeno alle sue condizioni. Dovrà accettare la rescissione se vuole evitare lo scontro.
Quando, lo scorso Ottobre, la Lazio ha rinnovato il contratto di Luis Alberto (scadenza naturale prolungata di due anni, sino al 30 Giugno del 2027, e ingaggio ritoccato sino a superare i 4 milioni netti l’anno) era consapevole di avere in casa una serpe in seno. Un calciatore lunatico. Una mina vagante, pronta a esplodere in qualsiasi momento e senza preavviso alcuno. Una scheggia impazzita di cui è impossibile contenere l’esuberanza.
Nonostante questa consapevolezza di fondo, Lotito, nell’ennesima scelta lungimirante della sua illuminata gestione e spero si colga l’ironia dietro le mie parole, ha deciso si legarsi mani e piedi a un 31enne (32 a Settembre) che in questo momento non ha mercato praticamente da nessuna parte.
Luis Alberto-Lazio, la situazione
Luis Alberto è sotto contratto con la Lazio per i prossimi tre anni. A lordo lo spagnolo pesa sulle casse laziali per quasi 7,5 milioni l’anno. L’ammortamento rimanente del suo contratto, quantomeno stando all’ultimo esercizio reso pubblico dalla società capitolina, ha i contorni dell’epitaffio funebre e ammonta a circa 30 milioni.
Nel modus agendi della Lazio si registra un problema gestionale sistemico da anni ed è la totale assenza di un business plan concernente il player trading. Il modo che ha Lotito di gestire la Lazio è anacronistico, ai limiti del vetusto. Oltreché egocentrico e personalistico, ma quello è scontato. Uno dei principali motivi per cui la Lazio non riesce a dare continuità al proprio progetto, incappando ogni due o tre anni nei consueti problemi di spogliatoio, è proprio la mancanza di un fisiologico e costante riciclo di uomini della squadra.
La Lazio non sa vendere. O per meglio dire non riesce a vendere, poiché chiede cifre esorbitanti e totalmente fuori mercato per i propri giocatori. Lo scorso Gennaio, per esempio, Lotito ha risposto picche alle avance della Fiorentina per Zaccagni (legittimo) che aveva presentato una (altrettanto legittima) offerta di circa 15 milioni di euro per l’ex-Verona. Lotito ne ha chiesti più del doppio, incatenando il giocatore a Formello (salvo rinnovo del contratto) sino alla scadenza naturale dell’accordo e privando la Lazio di un’iniezione vitale di capitali freschi.

December 01 2019 – LPS/Renato Olimpio
Errare humanum est, perseverare autem latium
Evidentemente il caso Milinkovic, trascinato a un anno dalla scadenza del contratto e da cui la Lazio è riuscita a racimolare una somma soddisfacente solo grazie all’imprevedibile esplosione del mercato arabo, non ha fatto giurisprudenza in quel di Formello. Per una società che non impara mai dai propri errori non servono da lezione neppure i reiterati tentativi di liberarsi dello spagnolo, conclusosi sempre in un nulla di fatto.
Luis Alberto è un ultra trentenne che, quantomeno negli ultimi anni, non è mai stato cercato da nessun club importante. Al di là della scarsa stima che nutro nei confronti dell’iberico, da derubricare nell’ottica della soggettività di un’opinione che non trova riscontri in un’analisi lucida e professionale, il modus agendi delle principali squadre europee (quelle a cui Lotito, indirettamente, si rivolge quando pone sulla testa dei propri tesserati delle taglie da capogiro) è lapalissiano: non s’investe cifre importanti su asset non futuribili.
Chi compra Luis Alberto, oltre a ritrovarsi in casa una mela marcia le cui mancanze professionali sono reiterate oltreché comprovate, registra a bilancio un giocatore che, data l’età avanzata, non potrà garantire una futura plusvalenza al suo nuovo club e che quindi rappresenterebbe di fatto un investimento a perdere.
In un periodo storico dove il calcio è prossimo all’implosione economica e dove i vari paesi si stanno ingegnando alla pervicace ricerca di un metodo che renda il calcio uno sport sostenibile, scelte di questo tipo assumono i connotati della lotta per la sopravvivenza più che di una ragionata politica aziendale.
Non so a chi Lotito creda di poter vendere il giocatore a queste condizioni, per di più con i potenziali club interessati perfettamente consapevoli che l’iberico si è tirato fuori dalla causa auto-infliggendosi lo status di separato in casa. Probabilmente Lotito, che ha mille difetti ma stupido non è, sa benissimo che non può vendere il giocatore alle sue condizioni, ma arriverà comunque allo scontro per orgoglio. Non sarebbe certo la prima scelta suicida che il vulcanico patron bianco celeste prende nell’ottica di salvaguardare il proprio ego. E chi se ne importa se questa scelta, come spesso accade, danneggerà la Lazio e i laziali.
Serie A
Atalanta-Lecce, curiosità e statistiche

Atalanta-Lecce, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma venerdì 25 aprile alle 20.45.
Atalanta-Lecce vale punti pesanti in ottica Champions e salvezza in questa 34^ giornata del campionato di Serie A.
La Dea insegue il terzo successo consecutivo, per difendere la terza piazza e il pass per la prossima UEFA Champions League. I nerazzurri di Gasperini devono però fare i conti con un Lecce alla disperata ricerca di un risultato positivo.
La truppa di Giampaolo è ad un solo punto dalla zona retrocessione e sembrano quelli messi peggio tra i club ancora in corsa per la permanenza in Serie A.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Atalanta-Lecce.

L’URLO DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Atalanta-Lecce: curiosità e statistiche
L’Atalanta ha vinto le ultime tre sfide contro il Lecce in campionato senza subire gol (score complessivo di 7-0), dopo che aveva perso le due precedenti nel 2022/23; solo una volta la Dea ha ottenuto quattro successi di fila contro i salentini in Serie A: tra il 2000 e il 2002.
L’Atalanta potrebbe registrare quattro clean sheet consecutivi contro il Lecce per la prima volta in Serie A: tre ne aveva registrati anche tra il 2000 e il 2001.
L’Atalanta è rimasta imbattuta in 12 delle 14 gare casalinghe contro il Lecce in Serie A (7V, 5N); gli unici due successi fuori casa dei pugliesi sono arrivati il 19 febbraio 2023 (2-1) e il 13 marzo 1994 (4-3).
L’Atalanta ha mantenuto la porta inviolata in 14 dei 33 match di questo campionato, nell’intera scorsa stagione di Serie A aveva registrato 15 clean sheet in 38 giornate. Nel caso non subisse gol in questa partita salirebbe nuovamente a quota 15, e solo una volta ha fatto meglio in una singola stagione nel massimo campionato (16 clean sheet nel 2016/17).
Nelle ultime 10 partite dell’Atalanta in Serie A non si è mai verificato che entrambe le squadre abbiano trovato il gol: sette clean sheet della Dea ma con cinque gare a secco di gol per i lombardi.
Da inizio febbraio 2025 solo il Monza (due) ha guadagnato meno punti del Lecce in Serie A (tre in 10 match); i pugliesi potrebbero infatti registrare una striscia di almeno 11 partite senza vittoria nel massimo campionato per la prima volta dal periodo tra ottobre e dicembre 2008 (12 in quel caso).
Da una parte nessuna squadra ha segnato più gol dell’Atalanta negli ultimi 15 minuti del 1° tempo in questo campionato (14, al pari dell’Inter), dall’altra il Lecce è la formazione che ha subito più reti in questo periodo di gioco (16).
Mateo Retegui ha realizzato tre gol in tre sfide contro il Lecce in campionato, tra cui una doppietta all’esordio con la Dea lo scorso 19 agosto al Via del Mare. Il classe ’99 (23 reti in questo campionato, esattamente quante l’intera squadra del Lecce) è ad una sola rete di distanza dall’eguagliare Filippo Inzaghi (24 gol nel 1996/97) come miglior marcatore dell’Atalanta in una singola stagione nella storia della Serie A.
Solo Romelu Lukaku (10) ha fornito più assist di Raoul Bellanova in questa Serie A: otto per lui, come Rafael Leão, Christian Pulisic e Nuno Tavares; l’ultimo difensore ad aver servito più passaggi vincenti in una stagione nel torneo è stato Pablo Armero (10 nel 2011/12).
Federico Baschirotto e Wladimiro Falcone sono due dei soli quattro giocatori, insieme a Evan Ndicka e Mile Svilar, a non aver ancora saltato un minuto in questo campionato (2970’ giocati). Il primo dei cinque gol del difensore italiano in Serie A è arrivato proprio contro l’Atalanta il 9 novembre 2022 (anche se al Via del Mare).
Fonte: Opta
Serie A
Napoli-Torino, curiosità e statistiche

Napoli-Torino, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma domenica 27 aprile alle 20.45.
Napoli–Torino chiuderà la domenica di Serie A.
Azzurri primi in classifica da settimana scorsa: la vittoria sul Monza unita al ko dell’Inter a Bologna, ha permesso agli uomini di Antonio Conte di agganciare la vetta.
Dall’altra parte, invece, c’è un Toro che punta a un finale di stagione positivo: il successo sull’Udinese ha proiettato i granata al decimo posto, con Vanoli che punta a chiudere nel lato sinistro della classifica.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Napoli-Torino.

ROMELU LUKAKU E MATTEO POLITANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli-Torino: curiosità e statistiche
Il Napoli ha vinto sei delle ultime otto gare contro il Torino in Serie A (1N, 1P), mantenendo cinque volte la porta inviolata nel parziale; nel periodo, le due gare in cui i granata sono rimasti imbattuti risalgono alla scorsa stagione: 3-0 in casa e 1-1 al Maradona.
Il Napoli è imbattuto da 12 gare casalinghe di fila in Serie A contro il Torino (7V, 5N); tuttavia, i partenopei hanno pareggiato quattro delle ultime sette sfide in casa contro i granata, inclusa la più recente (1-1, 8 marzo 2024).
Il Napoli è la squadra che ha ottenuto più punti in questo campionato contro squadre attualmente nella parte alta della classifica di Serie A (prime 10 posizioni): 33, almeno sei in più rispetto a qualsiasi altra formazione.
Il Torino ha vinto due delle ultime tre sfide contro squadre che iniziavano la giornata nelle prime due posizioni in classifica in Serie A (1P), gli stessi successi ottenuti dai granata nelle precedenti 33 gare di questo tipo nella competizione (9N, 22P).
Il Napoli ha vinto le ultime due gare in Serie A (3-0 vs Empoli, 1-0 vs Monza) e non arriva a tre dalla serie di sette successi di fila registrata tra dicembre e gennaio scorsi; a quella striscia risale anche l’ultima volta in cui i partenopei hanno vinto tre match di fila con annesso clean sheet in campionato (vs Venezia, Fiorentina e Hellas Verona).
Nelle ultime 10 trasferte in Serie A, il Torino ha perso solo due volte, ottenendo ben sei pareggi (2V); nel periodo (da inizio dicembre), nessuna squadra ha pareggiato più gare esterne dei granata nel torneo (sei anche per il Venezia).
Il Napoli è la formazione che ha subito meno gol nei maggiori cinque campionati europei in corso (25); solo due volte i partenopei hanno incassato meno reti dopo 33 gare stagionali in Serie A nei tornei ad almeno 20 squadre (23 nel 2017/18 e nel 2022/23).
Scott McTominay ha segnato nove gol in questo campionato, di cui uno decisivo nel match di andata (1-0, 1° dicembre 2024); nell’era De Laurentiis nessun centrocampista del Napoli ha mai raggiunto la doppia cifra realizzativa nella sua stagione di esordio in Serie A.
Romelu Lukaku ha preso parte a sei gol (tre reti, tre assist) nelle ultime tre presenze al Maradona in campionato, segnando in ciascun match; solo una volta il belga ha trovato la rete in più gare interne di fila in Serie A, arrivando a sette con l’Inter tra settembre 2020 e gennaio 2021.
Le prime 143 presenze di Eljif Elmas in Serie A, arricchite da 14 gol tra il 2019 e il 2023, sono arrivate con il Napoli; tra i centrocampisti a segno in ciascuna delle ultime sei stagioni nella competizione (18 gol totali nel periodo), il macedone è il più giovane (classe 1999).
Fonte: Opta per le statistiche di Napoli-Torino
Serie A
Fiorentina, l’ex Comotto: “Palladino andrebbe riconfermato, tutto è ancora aperto”

Secondo l’ex difensore della Fiorentina Gianluca Comotto, l’allenatore Raffaele Palladino meriterebbe la conferma per quanto dimostrato in questa stagione.
La Fiorentina è ancora in corsa in campionato per la qualificazione in Champions League, dove è a -4 dal Bologna quarto, e in Conference League, dove sfiderà il Betis Siviglia in semifinale. Prima della gara d’andata con gli spagnoli, al Franchi arriva un Empoli in netta crisi nel 2025, poiché non ha ancora vinto: l’ultimo successo risale a inizio dicembre con l’Hellas Verona. I viola sono stati eliminati proprio dagli azzurri agli ottavi di Coppa Italia, e non li battono dal 3 aprile 2022.

RAFFAELE PALLADINO E MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’ex Fiorentina Comotto vota per la riconferma di Palladino
Intervenuto a Radio Firenze Viola, Gianluca Comotto ha parlato della stagione corrente della Fiorentina, ancora in lotta su due fronti. Di seguito le parole dell’ex difensore che ha vestito la maglia viola dal 2008 al 2011.
Il campionato della Fiorentina
“In generale il campionato è avvincente, propone lotte in tutte le zone, perciò è interessante. La Fiorentina sta facendo un bel campionato ma la ciliegina è il trofeo ma non sarà facile viste le ultime due avversarie che trova in Conference. Però mi piace Palladino e come abbia valorizzato i giocatori, va anche visto il lato aziendale“.
Su Palladino
“Ribadisco che per me ha fatto un buon lavoro ed andrebbe confermato, anche se mi sembra che non sia scoppiato grandissimo feeling con Pradè. Sulla dinamica non entro, mi attengo alle dichiarazioni lette, ma capita spesso nelle società. A volte si crea un grande legame altre volte meno, ma io da esterno, anche se la rosa è forte e questo va detto, vedo che ha valorizzato tanto alcuni giocatori, ad esempio Kean che veniva da zero gol“.
Come gestire le forze in questo finale di stagione?
“Le energie sono quelle che sono e vanno aiutare con quelle mentali e l’entusiasmo e la spinta che dà lo stadio. La Fiorentina deve avere una visione positiva in questo momento perché ha ancora tutto aperto“.
Sull’imminente partita contro l’Empoli
“È una gara che deve tenere di conto delle fatiche della Conference, ma è una partita da non sottovalutare, anche perché l’Empoli non può sbagliare“.
Come sostituire l’infortunato Dodo?
“Dodo ha fatto una stagione incredibile, tra i migliori della Fiorentina. L’esperimento è stato fatto con Folorunsho e gli darà continuità, anche se non è il suo ruolo. Parisi a destra ad esempio non aveva fatto granché, quindi penso metta Folorunsho che sa adattarsi meglio“.
L’obiettivo della squadra
“Se ritorna in Europa magari con un gradino in più e andando in finale di Conference al di là del risultato per dare continuità quest’anno e fare un salto di qualità nella prossima stagione“.
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