Serie A
Lukaku: “Non ho mai odiato l’Inter ma non ho più sentito Lautaro. Conte ti cambia, prima non amavo giocare di spalle alla porta”

Romelu Lukaku racconta la sua carriera, da Inter a Napoli, passando per Conte e Mourinho, e svela il difensore più difficile da affrontare.
Romelu Lukaku ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, ripercorrendo il suo percorso da calciatore. Il centravanti belga ha discusso delle sue esperienze all’Inter e al Napoli, della sua relazione con Antonio Conte e del rapporto speciale con José Mourinho. Nel corso della conversazione, ha anche svelato quale difensore considera il più difficile da affrontare in campo.
Le parole di Lukaku
Dall’Inter al rapporto con Lautaro
Io non ho mai odiato l’Inter, mai. Se qualcuno ha parlato, soprattutto in quel periodo, quel qualcuno non ero io. Non ho più sentito Lautaro, è un ottimo giocatore e si merita tutto ciò che gli sta capitando”.
Romelu ha poi parlato del suo rapporto con Antonio Conte

LA DELUSIONE DI ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Odiavo giocare spalle alla porta. Al Chelsea lui fu molto chiaro: ‘Se non migliori questo aspetto non puoi giocare con me’. Zero alternative. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità. La strada giusta per arrivare in porta si trova sempre. Adesso giochiamo con due punte, ma fino a poco tempo fa ero in mezzo da solo. Io cerco sempre di essere dominante, se sono dominante il gol lo faccio e comunque aiuto i compagni negli inserimenti”.
Su Mourinho
“José è un vincente, l’ho avuto due volte, prima a Manchester e poi alla Roma. Qualcosa è accaduto tra lui e non so chi e non volevo mettermi in mezzo. Di José non parlerò mai male, alla Roma non aveva una squadra top, ma è andato fino in fondo. Gli auguro sempre il meglio, anche in Turchia sta facendo cose fantastiche”.
Sul suo futuro
“L’ambiente è davvero stimolante, qui a Napoli tutto mi riporta alla squadra, alla passione. Il magazziniere tifa Napoli, il cuoco e gli impiegati anche. L’energia che la gente trasmette è incredibile. Non farò l’allenatore dopo, ma chiuderò la carriera all’Anderlecht, la squadra del cuore, l’ho promesso a mio figlio che gioca lì”.
Il difensore più difficile da marcare
“Sono bei duelli. Mi viene da dire Hien. E Bremer, Bremer è un bell’animale”.

GLEISON BREMER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Torino, operazione alla mano per Coco: stagione finita?

Pessima notizia in casa Torino. Per queste ultime due partite Vanoli potrebbe dover fare a meno di Saul Coco, alle prese con un infortunio alla mano.
Saul Coco ha infatti riportato una frattura al metacarpo della mano. La dinamica dell’infortunio non è stata ancora ufficialmente rivelata dal club. Secondo quanto riportato da fonti interne, Coco dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico per riparare il danno subito.
La frattura al metacarpo è un infortunio che, seppur non rarissimo, può essere piuttosto debilitante per un calciatore. Soprattutto per un difensore come Coco, che si trova ad affrontare le sfide fisiche di ogni partita. Il metacarpo è una delle ossa della mano e, quindi, non influisce direttamente sulla mobilità delle gambe.
In ogni caso, la necessità di un recupero completo dalla chirurgia rende improbabile il suo ritorno in campo prima della conclusione del campionato.

COCO E ISAKSEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Duro colpo per il Torino
Coco, arrivato al Torino con grandi aspettative, aveva già mostrato buone prestazioni in diverse occasioni quest’anno. La sua velocità e la sua capacità di adattarsi a più ruoli in difesa lo avevano reso un elemento prezioso per l’allenatore Vanoli, che ora dovrà fare a meno di lui fino al termine del campionato.
Senza la presenza di Coco, la squadra dovrà trovare rapidamente soluzioni alternative per mantenere la solidità difensiva. La speranza è che il difensore possa riprendersi nel miglior modo possibile e tornare più forte nella prossima stagione.
Serie A
Bologna, domani Orsolini può essere il Bulgarelli del 1974

Domani per il Bologna appuntamento con la storia, la finale di Coppa Italia attesa per quasi 50 anni. Domani Orsolini può essere il Bulgarelli del 1974.
La finale di Coppa Italia di domani per il Bologna è un giorno atteso da quasi 50 anni, da quel lontano 1974, sempre all’Olimpico ma contro il Palermo. Domani Riccardo Orsolini può essere decisivo come la fu Giacomo Bulgarelli nel 1974.

RICCARDO ORSOLINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Bologna, domani la finale di Coppa Italia dopo circa 50 anni: Orsolini può essere decisivo come lo fu Bulgarelli nel 1974
Per il Bologna domani è il grande giorno, atteso dalla tifoseria rossoblù da 50 lunghi anni, la finale di Coppa Italia contro il Milan. L’ultima vittoriosa finale che disputarono i rossoblù fu quella del 23 maggio 1974 sempre all’Olimpico contro il sorprendente Palermo di Corrado Viciani, che i felsinei vinsero solo ai calci di rigore. E’ anche l’ultimo trofeo alzato in cielo dalla bandiera rossoblù per antonomasia, Giacomo Bulgarelli che fu decisivo realizzando uno dei rigori che diedero il trofeo ai felsinei. Domani il suo erede Riccardo Orsolini può essere decisivo contro il Milan di Sergio Conceicao.
Se vogliamo fare un paragone, entrambi erano e sono i leader delle loro squadre, hanno un ruolo abbastanza analogo, dalle loro giocate possono nascere azioni pericolose. Bulgarelli fu quello che in quella finale contro il sorprendente Palermo di Viciani innescò l’azione che portò il fallo da rigore di Arcoleo su Savoldi, giudicato dai rosanero assolutamente inesistente, che poi il centravanti rossoblù realizzò proprio nei minuti di recupero. Così Orsolini in 3 partite di Coppa Italia ha fatto due gol contro Monza ed Empoli, può innescare gli attaccanti rossoblù o concludere direttamente lui a rete.
Entrambi hanno ed avevano qualità tecniche e tattiche di primissimo livello, anche se Bulgarelli era vicino alla fine della carriera mentre Orsolini ne è al pieno. Questo può essere l’unica differenza che per domani può essere molto importante per i rossoblù di Italiano, che vogliono ripetere l’impresa della squadra di Bruno Pesaola sempre nella grande cornice dell’Olimpico.
Serie A
Lecce, il report sulle condizioni di Gaspar

Il Lecce ha comunicato le condizioni di salute di Kialonda Gaspar. Il difensore angolano è uscito a seguito di un infortunio alla spalla rimediato contro l’Hellas Verona.
Il Lecce è atteso da due sfide cruciali per la permanenza della Serie A. A seguito della vittoria del Venezia, i pugliesi sono piombati nella zona retrocessione. I giallorossi non possono permettersi ulteriori passi falsi e troppi calcoli da qui in avanti, serve tornare alla vittoria per sperare di salvarsi. Il prossimo appuntamento della squadra dio Giampaolo sarà domenica sera al Via del Mare contro il Torino. nella giornata di oggi la squadra è tornata ad allenarsi per preparare la delicata sfida, e nel frattempo si attendevano gli esami strumentali di Kialonda Gaspar.
Il centrale angolano, perno difensivo della squadra di Giampaolo, è dovuto uscire nel corso del secondo tempo della gara contro l’Hellas Verona per un problema alla spalla. Gli esami a cui è stato sottoposto hanno evidenziato un trauma contusivo alla spalla destra. Il giocatore ha svolto un allenamento differenziato. Ancora da capire se riuscirà a stringere i denti e a scendere in campo nelle ultime due giornate di campionato.

Nikola Krstović ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lecce, il comunicato sulle condizioni di Gaspar
Il Lecce, sul proprio sito ufficiale, ha comunicato il report sulla ripresa degli allenamenti e sulle condizioni di Kialonda Gaspar. Di seguito quanto si legge sulla bacheca del club:
“Il lavoro dei giallorossi è ripreso oggi pomeriggio con una seduta di allenamento all’Acaya Golf Resort & SPA in vista della gara di domenica sera con il Torino. Assenti Jean e Marchwiński. Gaspar, uscito anzitempo nella gara di Verona, ha svolto un lavoro personalizzato a causa del forte trauma contusivo alla spalla destra. La squadra proseguirà la preparazione nella giornata di domani con una doppia seduta ad Acaya.“
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