Serie A
Milan, Crespo: “Leao? Il suo è prima di tutto un problema di testa”
Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, Herman Crespo ha analizzato il periodo difficile di Rafael Leao al Milan e il difficile rapporto con Fonseca.
Non ci sono dubbi sul fatto che l’attaccante del Milan Rafael Leao stia attraversando una fase delicata: a digiuno di gol in Serie A, sembra non intrattenere buoni rapporti con il proprio tecnico, il connazionale Paulo Fonseca.
Sul momento che sta attraversando l’attaccante, si è pronunciato l’ex giocatore oggi allenatore dell’Al-Ain Herman Crespo.
Milan, l’intervista a Herman Crespo
Sull’attuale situazione di Leao
“(…) La prima parola che mi viene in mente è confusione. Mi pare che Leao sia confuso. Il suo è prima di tutto un problema di testa, poi vengono le questioni tecniche (…) Lui è un talento, ha notevoli qualità, sia tecniche sia atletiche, ma non ha ancora raggiunto la maturità che deve avere un campione. Insomma, è come se fosse a metà strada. Non basta saper dribblare per poter essere definito un fuoriclasse, e invece con Leao si è esagerato un po’ con i complimenti”.
Sui comportamenti inappropriati
Crespo ha ricordato: “Quando all’Olimpico si è isolato, assieme a Theo Hernandez, durante il cooling break, non è stato un bell’episodio. L’avessi fatto io, quando ero al Milan o all’Inter o alla Lazio o al Parma o al Chelsea, mi sarei preso una multa salatissima e, probabilmente, sarei rimasto in panchina per qualche partita. Sono gesti che rischiano di compromettere l’armonia di un gruppo, e lo dico da allenatore”.
Sul rapporto con Fonseca
Riguardo il rapporto con l’allenatore rossonero, Crespo mette le mani avanti: “Non conosco il loro rapporto personale, e dunque mi è difficile giudicare. Però ripesco un ricordo dalla mia storia personale: quando ero a Parma, nella seconda stagione, il pubblico mi fischiava e l’allenatore, che era Carlo Ancelotti, non mi sostituiva mai per far capire, agli spettatori e a me, che lui credeva nelle mie qualità.
Per me è stata una grande iniezione di fiducia, dato che ero giovane e dovevo ancora completare il percorso di crescita. Nel caso di Leao, invece, mi sembra che Fonseca lo abbia sostituito senza farsi troppi problemi, e poi il Milan ha vinto la partita contro il Bruges. Ecco, questi segnali vanno interpretati con attenzione. E il primo a doverlo fare è proprio Leao”.
Su una possibile separazione tra il Milan e il giocatore
Crespo sottolinea: “Di certo, se va avanti così, Leao non è un valore aggiunto per la squadra. E questo è un peccato perché ha grandi mezzi e grandi potenzialità. Solo che non è ancora riuscito a fare il salto di qualità. E badate che non lo ha fatto con il Milan, ma nemmeno con la Nazionale“.
Serie A
Venezia, Antonelli: “Quello che abbiamo fatto finora non basta. Su Di Francesco…”
Il direttore sportivo del Venezia ha risposto alle domande dei giornalisti in una conferenza stampa. Leggi con noi le parole di Antonelli.
Oggi il direttore sportivo del Venezia ha partecipato a una conferenza stampa per analizzare le difficoltà della squadra. Antonelli si è detto soddisfatto di alcuni aspetti, ma ha ribadito la necessità di ottenere nuovi punti, soffermandosi anche sulla posizione di Di Francesco.
Le parole di Antonelli
La sua stagione.
“Come detto ad inizio stagione, questo mio percorso iniziato 2 anni fa, ci tenevo a dare un segnale di unione sul quale torno da 2 anni. Siamo ancora qui pronti a battagliare“.
Il clima in casa Venezia e la gara contro il Monza.
“Sul clima: dentro la società, fra squadra, allenatore e tutti c’è grande unione, per quella che è la nostra battaglia di quest’anno. Credo che se non devo parlare di risultati, quello che è il nostro percorso continua ad andare avanti, con la massima unione e professionalità. Siamo una società da Serie A, a prescindere dai risultati. Sul Monza: è emozionante tornarci dopo due anni, un percorso di quasi 8 anni. Sono state fatte tante cose positive”.
Gli stessi errori che si ripetono.
“Sulle prestazioni: ci sono state, sia positive che meno. Da cambiare c’è il fatto che rispetto alle prestazioni come contro Roma e Torino, invece ce ne sono meno positive come con il Verona. Quello che manca sono i risultati. Cerchiamo di eliminare quello che facciamo meno bene, la squadra deve capire che non sempre si può giocare bene e vincere, a volte bisogna vincere anche quando si gioca male. Sulla rosa e mercato: qui ci sono 13-14 giocatori che hanno vinto la Serie B, dimostrando attaccamento alla società e tifosi, non ce lo dimentichiamo, in una situazione con delle problematiche.
Abbiamo deciso di andare avanti con gran parte di loro. Il percorso dice che ora siamo indietro, ma penso che bisogna andare avanti. Parlare di mercato oggi è troppo presto, durante il mercato se ci saranno delle correzioni battaglierò per fare del mio meglio per intervenire se ci fosse da farlo. Serve tempo. Società, mister e giocatori devono fare di più“.
Le prossime gare sono decisive?
“Tutte sono decisive, dobbiamo battagliare per fare punti. Qualche partita è stata più positiva altre meno, ma dobbiamo capire che i punti sono importanti”.
In cosa può migliorare Di Francesco?
“Migliorare non è riferito all’allenatore, ma a tutti: quello che abbiamo fatto fino ad ora non basta. Il mister fa parte del gruppo, i giocatori devono fare di più per diventare un gruppo fatto di leader”.
L’atteggiamento in campo.
“Sono valutazioni del tecnico queste. Io parlo della volontà di fare di più rispetto a quanto è richiesto dal livello in Serie A. Il nostro percorso è all’insegna dell’equilibrio, della condivisione dell’idea con l’allenatore. Non è cambiato niente rispetto a due mesi fa. Di Francesco blindato? Assolutamente sì“.
Serie A
Parma, Krause: “Pecchia ha rinnovato, a breve l’annuncio”
Kyle J. Krause, presidente del Parma, ha ufficiosamente annunciato il rinnovo di Fabio Pecchia ai microfoni di CBS Sports Golazo.
La notizia era nell’aria, ma adesso arriva anche una conferma estremamente importante. Quasi un’ufficialità, che viene attesa nei prossimi giorni. Fabio Pecchia rinnoverà il suo contratto con il Parma fino al 2027.
Parma, le parole di Krause
Ad annunciarlo è stato lo stesso Presidente Krause, che, intervistato ai microfoni di CBS Sports Golazo ha rilasciato delle dichiarazioni molto importanti un momento estremamente delicato per il tecnico italiano.
Di seguito le sue parole.
“Abbiamo rinnovato il contratto del nostro allenatore. Fabio Pecchia è stato una risorsa fantastica per il club, un partner importante per costruire ciò che vogliamo fare. Resterà con noi fino al 2027″.
BREAKING: @ParmaCalcio_en have extended head coach Fabio Pecchia’s contract until 2027 in an exclusive announcement by President @Kyle_J_Krause 🟡🔵 pic.twitter.com/7JwjWPgCam
— CBS Sports Golazo ⚽️ (@CBSSportsGolazo) October 24, 2024
Serie A
Zauli: “Soulé supererà questo momento, ha la testa per farlo”
L’ex allenatore di Soulè che l’ha lanciato tra i professionisti ha commentato il momento dell’argentino. Leggi con noi le parole di Zauli.
Lamberto Zauli, allenatore della Juventus Next Gen quando venne lanciato Soulé, ha commentato il momento difficile dell’argentino. L’ex tecnico di Soulé è convinto che si tratti solo di una fase temporanea e che presto le qualità del giovane argentino emergeranno.
Le parole di Zauli
La scelta in estate.
“Il salto è grosso. Non sto dicendo che lui non sia all’altezza, perché ha ha qualità importanti, ma dal punto di vista delle aspettative il salto è grosso. A Roma Matias sta giocando con continuità, entra ed esce in tutte le partite, però da lui tutti si aspettano sempre il colpo. Se questo non arriva, il giudizio della gente diventa poi negativo”.
Lei l’ha fatto esordire, un ricordo che le è rimasto?
“Ricordo un ragazzo che voleva arrivare a tutti i costi. Un ragazzo che accettava tutti i miglioramenti che gli venivano proposti dallo staff. Soulé all’epoca aveva appena 16-17 anni, ma aveva già la testa sulle spalle. Penso che anche al suo primo anno in Serie A abbia dimostrato non solo le sue qualità tecniche, ma il suo approccio mentale. Quest’ultimo aspetto gli permetterà di superare il momento di normalità che vive oggi”.
Il ruolo di Soulé.
“Soulé è un esterno d’attacco che parte da destra e ama convergere. Spesso fa la giocata importante. Nell’Under 23 ha giocato anche a centrocampo, ma il ruolo migliore è proprio in attacco come esterno”.
Riuscirà ad emergere alla Roma?
“Non dimentichiamoci l’accoglienza da star riservatagli a Fiumicino. Il ragazzo ha la testa sulle spalle, fin da giovanissimo si allenava con Messi e Dybala in Nazionale argentina. È è abituato a stare tra stelle e pressioni, quindi sono straconvinto che il suo modo di essere gli permetterà di fare bellissime partite e riguadagnarsi la fiducia persino a Roma”.
Le seconde squadre in Italia.
“Molto. I ragazzi hanno la fortuna di allenarsi in strutture strepitose, penso alla Juve Next Gen così come al Milan Futuro del giovane bomber Camarda. Cambia tutto. Parlando proprio dei bianconeri, penso che la società sia stata bravissima. Ogni volta che vedo una partita di Serie A o B ormai vedo sempre un ragazzo che ho vissuto in quei 3 anni di Juve. Ciò significa che è stato fatto un lavoro incredibile dal punto di vista dello scouting”.
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