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Milan – Empoli: scontro tra ex
Il Milan di Pioli ospiterà a San Siro l’Empoli di Andreazzoli, sono tre gli ex della partita che si troveranno di fronte la squadra che li ha visti sbocciare.
Il Milan, dopo la vittoria di misura rimediata nell’importantissima piazza di Napoli, cercherà di replicare nelle prossime giornate per non lasciare punti in giro.
I rossoneri difatti hanno sempre faticato molto con le squadre di media e bassa classifica, perdendo spesso punti fondamentali per la lotta scudetto.
L’Empoli, che ha dimostrato di poter mettere in difficoltà anche le compagini più forti del campionato, proverà a fermare il cammino della squadra milanese.
Entrambe le squadre hanno bisogno della vittoria, il Milan per mantenere la corsa scudetto assieme ai cugini ed i toscani per continuare a mantenere distante la zona retrocessione.
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La gara del ex Milan
L’attaccante dell’Empoli Patrick Cutrone, dopo aver fatto il suo esordio in serie A proprio con la maglia rossonera tornerà a calcare il campo di San Siro.
L’ultima volta che era tornato in terra milanese era il novembre del 2020 e vestiva i colori viola della Fiorentina, dove ha passato due stagioni non brillanti.
Il ventiquattrenne originario di Como, lontano dal Milan non è mai riuscito a dare continuità alle proprie prestazioni ed anche in toscana l’apporto in zona goal non è dei migliori.
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I due ex formati dall’Empoli
In casa rossonera sono ben due i giocatori passati dall’Empoli, parliamo di Ismaël Bennacer e Rade Krunic.
L’algerino, arrivato al Milan dopo la retrocessione dell’Empoli in serie B nell’estate del 2019, adesso è un perno fondamentale del centrocampo.
Le sue geometrie, la sua visione di gioco e la capacità di intuire le mosse dell’avversario lo hanno reso un elemento imprescindibile per il gioco di Pioli.
L’avvio di stagione non è stato dei migliori ma adesso ha ritrovato lo smalto e la lucidità che lo contraddistinguono facendolo riappropriare della titolarità in campo.
Il Bosniaco, arrivato in rossonero lo stesso anno del compagno di squadra, è molto apprezzato da Pioli per la sua duttilità.
Difatti, nonostante non sia considerato un titolare inamovibile o un perno fondamentale, ha giocato 19 partite delle 23 in cui è stato disponibile.
La sua capacità di adattamento è stata importantissima per i rossoneri, soprattutto nei periodi che vedevano l’infermeria del Milan piena.
Adesso non ci resta che attendere Sabato prossimo per vedere come andrà il secondo scontro di Campionato, dove questi tre giocatori riaffronteranno le loro ex squadre.
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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Piqué: “Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite”
L’ex centrale del Barcellona Gerard Piqué ha parlato del problema delle troppe partite che portano poi a troppi infortuni, proponendo una sua soluzione.
Il tema delle troppe partite è ormai al centro della critica sportiva: sono tanti gli allenatori, i presidenti e gli addetti ai lavori in generale che si lamentano dei troppi incontri ravvicinati. Questi sono la principale causa dei tanti infortuni, poiché il fisico dei calciatori è sottoposto ad un forte stress circa una volta ogni 3 giorni e sono più esposti a problemi fisici.
Di questo delicato argomento ha parlato anche l’ex difensore del Barcellona Gerard Piqué, il quale ha delle idee molto chiare in merito. Lo spagnolo è sempre stato un personaggio di spicco sia dentro che fuori dal campo, dicendo sempre la sua opinione e mettendoci la faccia anche nei momenti o su argomenti più delicati.
Le parole di Piqué
La principale soluzione al problema delle tante partite secondo Piqué, è quella di ridurre i campionati a 16 squadre, in modo tale da avere meno giornate da disputare.
Le sue parole: “Credo che ridurre il numero delle partite aiuterebbe i giocatori a riposarsi di più, quindi a meno infortuni, e non arriverebbero così stanchi alle partite importanti. Dobbiamo fare in modo che questi incontri siano unici, speciali.
Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite. Questa è una delle proposte che, dopo il dibattito, è stata adottata da dirigenti e giocatori. È complicato da organizzare perché le organizzazioni vogliono che ci siano molte partite. UEFA, FIFA… nel mondo del calcio ci sono diverse organizzazioni e ognuna guarda ai propri interessi. È complicato trovare un accordo comune“.
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Milan, esclusione di Leao: scelta tecnica o reale infortunio?
Milan, la gara di questa sera rappresenta uno snodo importante, si cercano obbligatoriamente i tre punti contro una squadra non irresistibile.
Il Milan questa sera cerca la vittoria a Bratislava contro lo Slovan. Non sono più permessi passi falsi, Paulo Fonseca per mangiare il panettone a Natale dovrà vincere e convincere durante le prossime due gare.
In queste ultime ore si è parlato di un Rafael Leao il quale partirà dalla panchina. In effetti il portoghese è uscito malconcio dalla gara contro la Juventus in evidenti difficoltà ad appoggiare a terra il piede destro.
Tuttavia, voci che ci arrivano direttamente dal campo, Leao sembra essere recuperato, ma Fonseca, forse in via precauzionale, opterà per Noah Okafor dal primo minuto inserendo magari il portoghese in un secondo momento qualora le cose non dovessero prendere la giusta piega.
Pare piuttosto curioso che Fonseca in conferenza stampa non abbia fatto menzione dell’infortunio, quindi l’esclusione di Leao può essere catalogata alla voce scelta tecnica.
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