Serie A
Milan, Gabbia: “La stiamo vivendo male, il clima nello spogliatoio non è sereno”

Il difensore del Milan, Matteo Gabbia, ha parlato nel post-partita al termine della gara persa dai rossoneri (2-1) contro la Lazio.
La Lazio sfata il tabù a San Siro. All’ultimo respiro, un rigore di Pedro (fallo di Maignan su Isaksen) manda all’Inferno il Diavolo. Rossoneri (ancora) sconfitti e contestati, Baroni quarto aspettando la Juventus.
Milan, le parole di Gabbia
Matteo Gabbia ha parlato ai microfoni di DAZN nel post-partita. Di seguito le sue parole.
Momento
“Sicuramente c’è tanta delusione all’interno dello spogliatoio, è normale che sia così. Il momento è ampiamente negativo. Ciò che dobbiamo fare è compattarci il più possibile, lavorando con il massimo dell’orgoglio e con il massimo della forma: mancano undici partite e dobbiamo chiudere la stagione nel migliore dei modi”.
“Il secondo tempo è stato sicuramente meglio del primo: non va bene che ci sia questa soluzione, dobbiamo lavorare con il mister per capire dove abbiamo sbagliato e quali soluzioni non siamo riusciti a cercare. Dipende da noi e da ciò che mettiamo in campo: è un momento difficile, dobbiamo rimanere compatti dopo le difficoltà”.
Allenatore
“Non devo essere io a rispondere ad un’analisi del tecnico. Il mister ha fatto un’analisi ed è giusto che lui faccia le sue scelte, mettendoci il massimo dell’impegno, così come noi. Quando poi non riesce qualcosa, ci sta prendersi le conseguenze: non devo però rispondere alle parole del tecnico, migliorerò come il resto della squadra e remiamo dalla stessa parte”.
A Milan TV.
Frustrazione
“E’ un momento difficile, all’interno dello spogliatoio c’è molta frustrazione e amarezza. Dobbiamo solo cercare di restare uniti e provare a cambiare il nostro destino, oggi non è facile”.
Spogliatoio
“C’è molta rabbia e delusione, ora non è il momento di parlare lo faremo a Milanello. Ci dispiace tanto, te l’ho detto, dobbiamo guardare al futuro e provare a chiudere questa stagione con orgoglio”.
“Si riparte dal gruppo, la classifica è brutta lo sappiamo, dovremo mettere voglia per cambiare la stagione”.
Come la state vivendo?
“Male, ovviamente. È anche difficile parlarne e la situazione non è positiva, difficile trovare risposte. Ovvio che in spogliatoio il clima non sia buono, c’è amarezza, ma dobbiamo cercare di resettare come ogni volta dopo una partita che non va, con fiducia. Sembra una frase fatta, ma dobbiamo far sì che la stagione termini in maniera diversa”.
Cosa ti preoccupa di più?
“Che non stiano arrivando risultati. La cosa che dobbiamo cercare è di rimanere compatti, cercando di terminare questa stagione con orgoglio”.
Tifosi
“Non mi sento di fare proclami. Dobbiamo fare meglio: se i risultati arrivano, il clima a San Siro è diverso. In questa situazione ci siamo arrivati noi e dobbiamo cercare di uscirne”.
Prestazione
“Dipende da come giochiamo il pallone, da come gestiamo il pallone, da come giriamo con compattezza per essere messi bene anche quando perdiamo palla. Quest’anno ci stanno mancando queste cose. Capisco che anche questo sembra banale, ma l’obiettivo nostro è cercare di migliorare i nostri difetti”.
Serie A
Lazio-Roma, il derby si gioca anche in panchina

Il derby Lazio-Roma, che andrà in scena stasera all’Olimpico, non è solo per chi è nell’undici iniziale, ma anche per chi siederà in panchina.
Il derby Lazio-Roma, che si giocherà stasera allo Stadio Olimpico, non è solo per chi scenderà in campo dal primo minuto, ma anche per chi siederà in panchina, pronto ad entrare in campo sotto indicazione di Baroni o Ranieri.
Lazio-Roma, Baroni e Ranieri pronti a pescare dalla panchina: ecco chi possono essere i jolly del derby capitolino
Il derby di stasera allo Stadio Olimpico Lazio-Roma è davvero molto importante per entrambe le squadre, visto che vale una fetta per l’accesso alla Champions League del prossimo anno. Una partita, come ogni derby capitolino, che si gioca di tattica e pretattica, sul filo dei nervi per giocatori e tecnici, quest’ultimi che seconda i casi di come si mette la gara cercheranno di pescare dalla panchina, vediamo ora chi possono essere i jolly su cui potrebbero fare affidamento stasera Baroni e Ranieri.
Due sono molto attenzionati dagli addetti ai lavori, Matias Vecino e Eldor Shomurodov: secondo una speciale classifica di Sky Sport, sono i giocatori che hanno inciso a gara in corso nelle ultime 2 stagioni di Serie A, ben 7 tra gol e assist. Ma i biancocelesti sono quelli che hanno più giocatori che hanno segnato a gara in corso: ben 16 sono le reti in questa stagione da giocatori che hanno iniziato la partita in panchina, l’ultimo Isaksen domenica contro l’Atalanta. Ma proprio su Vecino è il giocatore su cui Baroni conta stasera, dipende come si metterà il match, visto che ha dimostrato di incidere a gara in corso.
Mentre la Roma punta Eldor Shomurodov, l’attaccante uzbeko decisivo contro la Juventus per 1-1 finale, diventato un arma tattica per Claudio Ranieri. Insomma, due giocatori a modo loro decisivi per le loro squadre partita iniziata. Vedremo stasera come e quando i rispettivi li utilizzeranno.
Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Pizzico di rammarico: ci è mancato solo il gol”

Al termine di Hellas Verona-Genoa, l’allenatore degli scaligeri, Paolo Zanetti, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dell’Hellas Verona dopo il pareggio contro il Genoa, che vede gli scaligeri guadagnare un altro punto preziosissimo in ottica salvezza.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
Un po’ di rammarico per com’è finito il secondo tempo? Cosa resta di questa gara?
“I punti vanno sempre accolti con gioia. Era una partita complicata contro un avversario tosto. Non abbiamo concesso praticamente nulla, nessun tiro davvero pericoloso, e creato 4-5 occasioni nitide. È mancato solo il gol. Un pizzico di rammarico c’è, ma sono contento di aver portato a casa punti importanti”.
Come stanno gli infortunati?
“Ho dovuto togliere anche Sarr per un problema al ginocchio, domani farà gli accertamenti e speriamo non sia nulla di grave. Anche lì ero un po’ in emergenza, ma ho provato comunque a vincerla. Chi è entrato lo ha fatto bene. La prossima settimana recuperiamo Suslov e Niasse. Dawidowicz oggi è stato straordinario. Ragioniamo da squadra, la mentalità è quella giusta. L’obiettivo è vicino e dobbiamo crederci”.
Marchetti ha un po’ acceso la partita. E vi manca forse un attaccante in più dal mercato?
“Non voglio aggiungere troppo, ma la gestione dei cartellini non mi è sembrata equilibrata e ha acceso un po’ gli animi. Lasciamo perdere. L’attaccante da doppia cifra ce l’abbiamo, è Tengstedt. Poi segnano anche altri e portano il loro contributo. Se siamo lì, è perché i gol li facciamo. È mancata un po’ di concretezza oggi rispetto alle occasioni create, ma dobbiamo continuare ad avere fiducia nei nostri giocatori”.
Bradaric e Tchatchoua: che giudizio dai? E 34-35 punti bastano per salvarsi? Non essere diplomatico…
“Ma invece lo sarò (ride, n.d.r.). Abbiamo costruito il nostro destino, dobbiamo pensare solo a noi e continuare a fare punti. Bradaric è tra quelli che è cresciuto di più: ha sempre avuto una buona fase offensiva, ma ora è migliorato molto anche difensivamente. È diventato un giocatore equilibrato. Tchatchoua? Se avesse anche la precisione nei passaggi sarebbe al Manchester City. Ha un motore incredibile, e lo vedono tutti”.

Fans of Verona during Italian football Serie A match Hellas Verona FC vs AS Roma at the Marcantonio Bentegodi stadium in Verona, Italy, September 19, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
L’inizio stagione è stato complicato sul piano difensivo. I dati ora dicono altro: che significato hanno?
“Vuol dire che è cambiata la mentalità, la squadra sta in campo in modo diverso. Qualche problema lo abbiamo avuto, è vero, ma ora lo abbiamo sistemato. Abbiamo trovato un equilibrio, il nostro girone di ritorno è positivo e stiamo dimostrando continuità. Non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo, ma siamo sulla strada giusta”.
Mosquera dà la sensazione di essere vicino all’esplosione, ma gli manca sempre qualcosa. Che ne pensi?
“Mi piace tantissimo. Sono innamorato calcisticamente di lui, perché ha margini enormi. Sta migliorando nelle prestazioni e nei dialoghi con i compagni. I gol che ha fatto non sono pochi e sono stati pesanti. Dobbiamo solo continuare a credere in lui: è al primo anno e sta seguendo un percorso di crescita”.
Un altro piccolo passo, senza subire gol. È questa la chiave?
“La cosa importante non è solo non prendere gol, ma anche non concedere vere occasioni. I gol li puoi subire per un episodio, ma se non concedi opportunità vere contro una squadra come il Genoa vuol dire che hai costruito una struttura solida. Segnare è fondamentale, ma bisogna anche essere umili e accogliere ogni punto come prezioso. Ci servono per continuare il nostro cammino”.
Serie A
Fiorentina-Parma 0-0, Chivu ferma anche Palladino

Termina 0-0 Fiorentina-Parma. I viola non tengono il passo delle avversarie in zona Champions, mentre i ducali conquistano un altro punto prezioso.
L’odierno Fiorentina–Parma conferma il trend estremamente equilibrato delle ultime sfide tra le due squadre. Nelle ultime 15 partite, infatti, si contano 3 vittorie per parte e ben 9 pareggi, incluso quello maturato oggi.
Palladino, nonostante l’impegno in Conference League in programma giovedì, decide di affidarsi agli uomini migliori e all’11 tipo. Chivu, dal canto suo, conferma l’assetto che ha dato ottimi segnali nel secondo tempo contro l’Inter, optando così per il 3-5-2 con Pellegrino al fianco di Bonny in attacco.

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Fiorentina-Parma, un primo tempo senza particolari emozioni
La gara si accende subito con una grande occasione per il Parma dopo appena due minuti e mezzo. Valeri mette dentro un cross preciso dalla sinistra e Bernabé colpisce bene di testa, ma trova la super risposta del solito De Gea, sempre decisivo.
Dopo questo lampo iniziale, il ritmo cala. La Fiorentina tiene il possesso e prova a fare la partita, ma fatica a trovare varchi contro un Parma ben organizzato e più reattivo nei duelli. Nessun’altra vera emozione fino al duplice fischio.

I TIFOSI DEL PARMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nel secondo tempo una Viola più vivace, ma il Parma resiste
Nella ripresa la Fiorentina cambia atteggiamento e si fa subito più aggressiva. Al minuto 54 arriva una clamorosa occasione per il vantaggio: Kean si ritrova solo davanti a Suzuki dopo una splendida imbucata di Mandragora, ma spreca tutto calciando fuori di poco.
Tre minuti dopo è Fagioli a rendersi pericoloso con una punizione da posizione defilata che sorprende tutti, ma Suzuki è attento e devia in angolo. La squadra di Palladino insiste e al 68’ ci prova anche Dodò: grande corsa e tiro potente col destro, ma ancora una volta l’estremo difensore gialloblù si fa trovare pronto.
L’episodio arriva al 74’, quando Richardson sfrutta un ottimo inserimento per superare Suzuki e segnare il gol del vantaggio. La gioia, però, dura pochissimo: il guardalinee segnale fuorigioco, confermato poi dal VAR.
Fiorentina-Parma: un punto a testa, ma sensazioni diverse
Si chiude così un match combattuto ma povero di reti. La Fiorentina rallenta ancora e perde terreno nella corsa alla zona Champions. Il Parma, invece, conquista il quinto pareggio consecutivo e fa un altro piccolo passo verso la salvezza.
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