Serie A
Milan-Genoa: le probabili formazioni e dove vederla
Domenica 18 aprile alle ore 12:30 andrà in scena la sfida tra Milan e Genoa nel palcoscenico dello stadio San Siro di Milano. Andiamo a vedere le scelte tecniche dei due allenatori che daranno vita al lunch match domenicale.
Milan-Genoa, una partita ricca di storia calcistica, due squadre con importantissimi obiettivi da raggiungere seppure differenti. I padroni di casa sono infatti secondi in classifica a meno 11 punti dalla capolista Inter, ma soprattutto dovranno tenere gli occhi vigili sulle inseguitrici che non sembrano volere mollare il loro cammino, al momento i rossoneri sono a più quattro punti dal Napoli che staziona in quinta posizione. Il Genoa invece staziona in una zona relativamente tranquilla della classica, 10 punti separano i liguri dalla zona retrocessione, la matematica però non recita ancora la parola salvezza pertanto l’attenzione continuerà ad essere massima.
Ibrahimovic squalificato
Mister Pioli dovrà fare a meno dell’assenza di Ibrahimovic per squalifica, al suo posto il portoghese Leao supportato da Rebic e Saelemaekers sulle fasce e Calhanoglu sulla trequarti. La linea mediana sarà composta dal duo Bennacer e Kessie, difesa schierata a quattro con Kalulu al posto dell’infortunato Calabria, centrali Kjaer e Tomori e largo sulla fascia sinistra il francese Theo Hernandez.
Parecchie assenze per Ballardini
Il tecnico Ballardini non potrà contare sugli infortunati Zappacosta, Pellegrini, Czyborra e Criscito, assenze di certo non di poco conto per l’economia dei liguri. In porta Perin a guidare la difesa a tre schierata con Goldaniga, Radovanovic e Masiello. A centrocampo spazio a Ghiglione e Biraschi esterni sulle fasce, in mezzo Strootman, Badelj e Zajc. Grande ballottaggio in attacco dove i titolari dovrebbero però essere Scamacca e Pandev.
Le probabili formazioni
Milan (4-2-3-1): Donnarumma, Kalulu, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez, Bennacer, Kessie, Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic, Leao. Allenatore: Pioli
Genoa (3-5-2): Perin, Goldaniga, Radovanovic, Masiello, Biraschi, Zajc, Badelj, Strootman, Ghiglione, Pandev, Scamacca. Allenatore: Ballardini.
I precedenti
Milan e Genoa possono contare 105 precedenti in Serie A, 20 vittorie per il genoa, 51 per i padroni di casa e ben 34 i pareggi. I rossoneri vincono anche il computo delle reti segnate, 162 contro le 101 dei liguri. L’ultima gara tra Milan e Genoa è terminata con il risultato di 1-0 per i grifoni lo scorso 8 marzo 2019.
Dove vederla
La gara tra Milan e Genoa sarà trasmessa a partire dalle ore 12,30 di domenica 18 aprile in diretta esclusiva su Dazn. Come di consueto sarà possibile seguire il match in streaming tramite pc, smartphone e tablet sull’applicazione dedicata. Per coloro che volessero seguire la partita direttamente da Facebook segnaliamo la pagina ufficiale di Calcio Style che effettuerà la radiocronaca minuto per minuto del match.
Serie A
Inter-Bologna 2-2, Lautaro e Dumfries non bastano: Italiano silenzia San Siro I Le pagelle nerazzurre
Inter-Bologna 2-2, i felsinei fermano la corsa nerazzurra e trovano un pareggio d’oro a San Siro. Le reti di Dumfries e Lautaro non bastano per portare a casa la vittoria. Le pagelle degli uomini di Inzaghi.
Sommer 7: finché può tiene in piedi la baracca, ma a tradirlo sono due deviazioni decisive. Impegnato più del solito, dimostra di essere un valore aggiunto per i nerazzurri.
Darmian 5: chiedergli un impiego a tempo pieno per due match di fila alla fine non giova alle sue forze. Ndoye ha decisamente un’altra gamba (dal 70′ Pavard 6: porta fiato in difesa dove Darmian non ne aveva proprio più).
De Vrij 6: tenere a bada Castro è un lavoraccio, ma l’olandese di questi tempi riesce in questo e in altro.
Bastoni 6: non sfigura, ma ha vissuto partite decisamente più brillanti. Entra, suo malgrado, nell’azione del gol del Bologna con una deviazione sfortunata (dall’83’ Buchanan sv).
Dumfries 6,5: è in una condizione di forma strepitosa, e lo dimostra anche dalla puntualità, con la quale, ultimamente vede la porta. Ottima la spinta sulla destra.
Barella 7: Inzaghi gli chiede gli straordinari, consapevole di quanto le forze, in mezzo al campo, siano contate.
Asllani 5: ripiomba nel suo standard, decisamente tre scalini sotto Calhanoglu, che fa un altro mestiere. Perde palloni sanguinosi, fa rimpiangere il turco (dal 70′ Frattesi 5: decisamente evanescente. Dovrebbe dimostrare di essere all’altezza dei titolari, ma il campo continua a dire altro).
Zielinski 5,5: pascola in mezzo al campo con un andamento troppo lento. Sembra spaesato, da lui si chiede molto più carattere, ma puntualmente non fa quel salto in avanti che gli si chiede. Meglio nella ripresa, ma il saldo è comunque negativo.
Dimarco 6: viene chiamato poco in causa, ma fa la sua parte in modo egregio quando i compagni scaricano la palla su di lui per accendere il motore sulla sinistra (dal 70′ Carlos Augusto 6: porta generosità al gioco).
Thuram 7: da solo tiene in apprensione la difesa del Bologna, con la sua fisicità funzionale che costringe gli avversari a raddoppiarlo.
Lautaro 6,5: è evidente che abbia ritrovato la vena realizzativa perduta, e lo conferma con il gol dell’illusorio 2-1. Una nota positiva per Inzaghi (dal 75′ Taremi 5: ha le movenze di un ballerino del Teatro San Carlo, quando ci sarebbe bisogno dei cingoli di un carrarmato. Bravo nei movimenti, ma sempre troppo lento).
Simone Inzaghi 6: le assenze pesano, ma non sono le sole a incidere sul risultato finale. A lungo il Bologna tiene il pallino, generando difficoltà. Alla fine il blitz non riesce, ma il pareggio finale è sostanzialmente giusto.
Serie A
Danilo risponde ai tifosi al J|Hotel: “Dispiace anche a me”
Danilo risponde ai tifosi al J|Hotel: “Dispiace anche a me”. Il difensore della Juventus ha espresso il suo malcontento dopo il recente incontro.
Danilo e il suo rapporto con i tifosi
Durante una recente visita al J|Hotel, Danilo, il difensore della Juventus, ha avuto l’opportunità di interagire direttamente con alcuni tifosi del club. L’incontro si è svolto in un clima di grande partecipazione, ma non sono mancate le domande scomode da parte dei sostenitori bianconeri. Danilo, sempre disponibile e sincero, non ha esitato a rispondere, esprimendo il suo dispiacere per alcune recenti prestazioni della squadra.
Il difensore brasiliano ha sottolineato quanto sia importante per lui il supporto dei tifosi e quanto senta la responsabilità di rappresentare al meglio i colori della Juventus. “Dispiace anche a me” ha dichiarato il sudamericano ammettendo che le aspettative del club e dei suoi fan sono sempre molto alte. Le sue parole hanno trovato riscontro tra i tifosi presenti, che hanno apprezzato la sua onestà e il suo impegno costante.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
.@juventusfc |#Danilo risponde ad alcuni tifosi presenti al J|Hotel: “Dispiace anche a me”https://t.co/r4P5dsyNP2
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) January 15, 2025
Serie A
Napoli, De Laurentiis esce con il massimo dall’affaire Kvaratskhelia: casse piene e occasione per Neres
Napoli, l’imminente addio di Khvicha Kvaratskhelia chiude il sipario su uno degli affari più remunerativi dell’era De Laurentiis. Disinnescato sul nascere un caso che si spegne con il benestare di tutti.
L’insofferenza è rimasta celata a lungo, ma alla fine è esplosa. Khvicha Kvaratskhelia considera da tempo concluso il suo rapporto con il Napoli e, a ore, si consumerà l’addio e l’approdo al Paris Saint Germain.
Dopo lo strepitoso anno dello scudetto, per il georgiano è iniziato un anno e mezzo complicato, che lo ha portato, prima con Calzona, e poi con Conte, nell’insolita ombra di un giocatore straordinario palla al piede.
Nasser Al Khelaifi, nel frattempo, ha servito un assist ad Aurelio De Laurentiis e alla luna storta del numero 77, con il club che incasserà tra i 70 e i 75 milioni dalla cessione più remunerativa degli ultimi anni.
Il patron azzurro, così, accontenta Kvara, attirato dai milioni degli sceicchi e, nel contempo, serve un assist ad Antonio Conte, che da tempo ha investito David Neres dell’eredità lasciata libera là davanti.
L’ex Benfica potrà ora ripagare la fiducia estiva della società, che in lui vede quella spina nel fianco che Kvara fu con Luciano Spalletti.
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