Serie A
Milan, gradita sorpresa per Fikayo Tomori
Milan, è arrivata una bella notizia per Fikayo Tomori. Vediamo cosa fa sorridere il difensore rossonero.
La nazionale torna a chiamare per Fikayo Tomori. Il difensore del Milan ritrova la convocazione con i Tre Leoni in occasione dei prossimi impegni.
Gareth Southgate ha deciso di puntare nuovamente su Tomori per le prossime gare dell’Inghilterra contro Ucraina e Scozia.
La parentesi inglese sarà sicuramente utile all’ex Chelsea per ritrovare smalto. Il calo nelle prestazioni di Tomori non sta dando una mano a Stefano Pioli, più che compensato dal fuoco delle prime giornate della stagione in corso.
L’augurio del mister parmigiano, oltre che di tutti gli addetti ai lavori, è quello di una nuovo fiducia di Tomori, per tornare ai livelli che gli hanno fatto guadagnare la titolarità della retroguardia.
Serie A
Roma, continua la protesta: striscione fuori Trigoria
Non si fermano le critiche alla società da parte del tifo più caldo della Roma. E per la gara contro l’Inter la Curva Sud resterà fuori per i primi 15 minuti.
Si riparte. Dopo la seconda sosta per la pausa delle Nazionali domani la Roma è pronta a riprendere il cammino in Serie A, ma l’avversario non sarà dei più semplici, poiché allo Stadio Olimpico arriva l’Inter di Simone Inzaghi.
Dopo il pareggio contro il Monza, che ha lasciato una scia infinita di polemiche, la banda di Juric vuole provare il colpaccio contro i nerazzurri. Un eventuale successo significherebbe un iniezione di fiducia non indifferente per i giallorossi, che ancora faticano a trovare una continuità di gioco e risultati.
Lo striscione contro la società e la squadra
Fuori dal campo, però, gli animi restano ancora caldi. Gran parte dei tifosi giallorossi non ha ancora digerito l’esonero di Daniele De Rossi, ed è ancora in aperta polemica contro i Friedkin e anche contro la stessa squadra.
Ieri sera è apparso uno striscione molto emblematico: “Siete solo un oltraggio alla nostra passione… squadra e società senza palle e senza onore.”
Lo striscione è stato firmato con la sigla “RV”. Una presa di posizione netta e, almeno al momento, irremovibile. E per domani sera anche la Curva Sud continua la sua protesta: annunciato l’ingresso sugli spalti con 15 minuti di ritardo.
Serie A
Juventus-Lazio, le ultimissime dallo Stadium
La partita tra Juventus e Lazio, in programma sabato 19 ottobre alle ore 20:45, sarà uno degli scontri più attesi della giornata di Serie A.
Dopo la sosta nazionali la Serie A torna protagonista. Questa sera è in programma il match di cartello Juventus-Lazio e all’Allianz Stadium ci sarà il tutto esaurito. Come arbitro è stato scelto il signor Juan Luca Sacchi di Macerata. Il fischietto marchigiano sarà coadiuvato dagli assistenti Bindoni e Tegoni. La squadra di Motta deve dimostrarsi più forte delle assenze. La truppa di Baroni, invece, è in cerca di conferme dopo le recenti vittorie contro le due sorprese di inizio campionato Empoli e Torino.
Juventus-Lazio, probabili formazioni
JUVENTUS: (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Kalulu, Gatti, Cabal; Locatelli, Thuram; Cambiaso, Fagioli, Yildiz; Vlahovic. Allenatore: Motta.
LAZIO: (4-2-3-1): Provedel, Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Zaccagni, Dia, Isaksen; Castellanos. Allenatore: Baroni.
Serie A
Dzeko: “Ecco il mio Roma-Inter preferito. De Rossi? Mi hanno parlato di un grande tecnico”
In vista di Roma-Inter, la Gazzetta dello Sport ha interpellato un ex di entrambe le squadre, Edin Dzeko, che ha parlato delle due squadre di Serie A.
Domani sera si gioca quello che è un big match decisivo, anche per il destino di Ivan Juric sulla panchina giallorossa. In vista di Roma-Inter, ecco qual è il punto di vista dell’attaccante bosniaco Edin Dzeko, oggi in forza al Fenerbahçe.
Dzeko è un ex giocatore di entrambe le compagini in campo domani sera all’Olimpico e della Roma è stato anche capitano.
Roma-Inter, l’intervista a Edin Dzeko
Scegli un Roma-Inter.
“Il primo dopo il passaggio all’Inter, vittoria per 3-0 e un mio gol. Ma no, non per quello. Da fuori magari non s’è visto, ma avevo il fuoco dentro, sentivo i tifosi di entrambe le squadre dalla mia parte. Tornavo nel mio stadio, l’Olimpico è stato il mio stadio: un’emozione fortissima, mai provata”.
Lei ha sfiorato scudetto e Champions con l’Inter. E con la Roma non è riuscito ad alzare trofei. Ci spiega qual è la differenza fra vincere e non riuscirci?
“Sicuramente alla Roma sentivo che sarebbe stato più difficile vincere rispetto a quel che invece ho avvertito nell’Inter. Sullo scudetto sfumato in nerazzurro, dico che è mancata un po’ di convinzione, arrivata dopo Istanbul. E poi quell’anno abbiamo deciso di tenere in piedi tutte e due le competizioni, Champions e campionato. mi riferisco alla gara di Liverpool, ci portò via tante energie per il mese successivo: avessimo dato più attenzione alla Serie A, sarebbe andata diversamente. Potevo festeggiare pure io, la seconda stella…”
Risposta secca: meglio la coppia Dzeko-Salah o Lautaro-Thuram?
(Ride) “Eh…mica posso dire che io sono più forte di un altro, non va bene. Io e Salah abbiamo avuto un grande feeling, che qualcosa di mio lo abbia anche aiutato per arrivare ai livelli poi dimostrati. La ThuLa? I migliori in Italia. E Thuram mi ha sorpreso tantissimo”
Cosa pensa di Dovbyk?
“Io più di tutti so quanto sia complicata la Serie A. Lui lo scorso anno è stato capocannoniere in Spagna, all’inizio ha avuto un po’ di difficoltà, ma ha fatto come me, non ha mollato e ora gli viene tutto più facile. Sono felice per lui”.
Quanto la ferirono quelle critiche a Roma del primo anno?
“Per fortuna, non mi sono mai fermato a pensare. E non ho mollato. Avrei potuto, lo sa? Sarei potuto andar via, sarebbe stata la scelta più semplice, altri al posto mio l’avrebbero fatto. Ma io volevo dimostrare alla gente che non era Edin, quello lì. Mi sono detto ‘Resto, non voglio finire la mia esperienza in Italia così, sono meglio di quel che avete visto”.
Infatti l’anno dopo è diventato capocannoniere.
“Beh, con Spalletti fu facile”.
(…)
Proseguiamo con gli allenatori? Mancava Mourinho, alla sua lista di grandi maestri.
“Per la verità, l’ho avuto anche alla Roma per un mese, prima di andare all’Inter. Non fu felice della mia partenza e me lo fece ‘sentire’. Ci sono state cose che non dipesero né da lui, né da me, all’epoca. José è un uomo e un grandissimo allenatore da carisma incredibile. Anche da avversario, quando lui parlava, io ero lì ad ascoltarlo. La sua parola ha un valore enorme. E sono molto orgoglioso di essere allenato da lui qui al Fenerbahce”.
(…)
Ha idee di cosa sia successo a Roma con De Rossi?
“Eh Daniele…parlare di lui è facile, ma in questo momento no, è difficile. Per me è soprattutto un amico. Sono stato molto sorpreso dal suo esonero, come per la verità lui anche dell’addio di Mourinho. Io non ho avuto De Rossi come allenatore, ma ho parlato con i miei ex compagni a Roma, ho sentito cose non positive, ma di più, mi hanno parlato di un grande tecnico. E se tu dici queste cose dopo solo due mesi di lavoro, vuol dire che la stoffa c’è. Tornerà a lavorare presto”.
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