Le partenze di Donnarumma e Calhanoglu hanno generato un grande equivoco nei tifosi rossoneri, che Elliot dovrà scalfire.
Franck Kessie, dopo Gigio Donnarumma e Hakan Calhanoglu. La questione rinnovi in casa Milan, oltre a tenere in apprensione i tifosi rossoneri, li pone di fronte a svariati dubbi. Il fondo Elliot, sull’altare della sostenibilità, ha rinunciato a due dei pilastri su cui si poggiava il rilancio tecnico di Stefano Pioli.
Pur con motivazioni economiche valide e, per certi versi, condivisibili, il Milan ha posto l’accento su presupposti imprescindibili che, di fatto, hanno condizionato il progetto. L’addio del portiere della nazionale ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi, che si sarebbero aspettati dal giocatore un atto di fede, mai avvenuto nei fatti. La proposta degli sceicchi del Paris Saint Germain, infatti, era troppo ricca e ambiziosa per poter rifiutare.
Discorso diverso è avvenuto con Hakan Calhanoglu. Il turco, che ha solo cambiato sponda del Naviglio, andando a rinforzare i cugini dell’Inter, ha deciso di sposare il progetto nerazzurro a fronte di una proposta economica appena superiore a quella fatta da Maldini e Massara in sede di trattative.
Se nel primo caso le ragioni economiche erano di gran lunga preponderanti, tanto da renderle giustificabili, nel secondo, invece, la situazione è molto diversa. Calhanoglu, infatti, ha deciso di lasciare il Milan per una proposta di appena 500mila euro superiore a quella fatta dalla dirigenza rossonera.
Da alcuni mesi, inoltre, sta tenendo banco la vicenda Kessie, il cui contratto scadrà il prossimo giugno. “Torno e sistemo tutto” disse il giocatore lo scorso agosto, facendo gioire i tifosi rossoneri, convinti che il rinnovo dell’ivoriano fosse solo una formalità. Nei fatti, però, agli annunci di amore, non sono seguiti i fatti.
Il giocatore e il suo storico procuratore, George Atangana, infatti, da alcune settimane hanno adottato la strategia del rilancio, alzando la richiesta di ingaggio da 6,5 milioni a 8, forti anche di un interesse conclamato del Paris Saint Germain, pronto a ricoprire di petroleuro Kessie in caso di addio.
L’impressione ad oggi è che anche l’addio di Kessie sia una ipotesi tutt’altro che remota e che il Milan, con ogni probabilità, dovrà salutare il terzo pilastro da un anno a questa parte. Paolo Maldini, infatti, come già chiarito in numerose interviste e in sintonia con Elliot, non rilancerà su cifre fuori portata che sforerebbero il budget stabilito come linea rossa di sostenibilità.
Il dubbio dei tifosi, a questo punto, è legittimo. Il Milan ritornerà ai fasti di un tempo, allineandosi finanziariamente ai top club europei come livello di ingaggi, oppure è destinato a diventare la boutique di lusso dei prossimi padroni del calcio mondiale?
All’orizzonte c’è una scadenza (non imminente, 2024) di un altro big, Theo Hernandez, da affrontare. Il francese non manca mai di spendere parole al miele per il Milan, come faceva fino a un anno fa Franck Kessie. Solo il tempo darà le dovute risposte ma, oggi, si può dire che quelle più importanti le dovrà dare il fondo Elliot. Il Milan tornerà un top club o è destinato a essere, al massimo, l’Atalanta d’Europa?
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