Milan, Italy, July 2022: The flag of A.C. Milan waving. Milan is a professional football club based in Milan, Italy. Fabric textured background. Selective focus. 3D illustration
Il Milan sta affrontando un periodo difficile, tra difficoltà in campo e la perdita di identità. L’ex giocatore Ruud Gullit ne parla a La Gazzetta dello Sport.
In previsione del match Napoli-Milan di domani sera 30 Marzo alle 20:45, l’ex calciatore olandese Ruud Gullit ha sentenziato, con parole dure, il club rossonero, al momento situato sull’orlo di un precipizio.
Ha difatti analizzato, in un’intervista con La Gazzetta dello Sport, la nuova rosa milanista, ora decisamente in gravi condizioni rispetto a quella dei tempi d’oro dell’omonima partita – scudetto Napoli-Milan del 1988.
Le sue parole sono state:
“Niente Champions? Sarebbe un disastro. Il Milan è indietro e la rincorsa sarà dura, ma ce la può ancora fare”.
Gullit ha poi continuato l’intervista, tra una domanda e l’altra, sia ad analizzare la situazione attuale del mercato calcistico, sia a rivivere, con parole nostalgiche, il passato glorioso della sua ex squadra rossonera.
Ecco le dichiarazioni:
“Questa stagione mi ricorda quella del Chelsea, un’altra squadra che in questo momento è un enigma. Non ho capito che calcio vogliano fare. Non ha trovato la direzione giusta: la rosa è forte, soprattutto dopo il mercato di gennaio. La Supercoppa sembrava aver risolto i problemi, ma non ha trasmesso una reale sicurezza al gruppo”.
“La ricetta per uscire da questa situazione, per Gullit, va presa dal PSG: “Ha smesso di comprare stelle e ha preso Luis Enrique, che ha una filosofia di gioco brillante, valorizzando il settore giovanile. Anche il Livepool ha sostituito Klopp con Slot che ha la stessa filosofia. Il Milan deve ritrovare il proprio dna. Il successo non si può comprare, ma va cercato con il lavoro e le scelte giuste”.
“Non so quale sia la scelta giusta. Conta prendere un allenatore che si adatti all’identità, come l’Inter che ha Inzaghi che ha un sistema chiaro. Il Milan deve riscoprire il dna e trovare un indirizzo in dirigenza prima ancora di pensare all’allenatore”.
“Le ultime stagioni sono state incredibili, ci sta esaltando. Lo conosco dai tempi delle giovanili all’Az Alkmaar. Sono molto orgoglioso dei progressi che ha fatto. È diventato un top a livello mondiale segnando tanti gol e giocando alla grande con continuità”.
“Non ero mai stato a Napoli. Sabato, prima della partenza, ero perplesso perché noi giocatori e lo staff tecnico eravamo su un aereo, mentre su un altro più piccolo c’erano diversi addetti alla sicurezza e… il cibo. Occupammo tutto l’ultimo piano, blindato dalle nostre guardie del corpo e solo loro potevano avvicinarsi al cibo che veniva cucinato dai cuochi che erano partiti con noi. C’era la paura che qualcuno potesse mangiare qualcosa di non buono e poi non potesse giocare. Allo stadio ci hanno tirato qualsiasi oggetto. Maradona? Era un campione pazzesco. Fu eccezionale anche il pubblico che dopo quel successo ci applaudì. Indimenticabile. Un’altra impresa domenica? Spero finisca allo stesso modo, ma non sarà facile”.
“Per anni ho sostenuto in modo silenzioso il partito sudafricano che lottava contro l’apartheid. Quando vinsi lo dedicai a Mandela che era in carcere. In Italia la sua vicenda non era conosciuta e molti non sapevano chi fosse. Quando l’ho incontrato in Sudafrica, mi disse che aveva temuto che sarei stato punito. Le sue parole sono state emozionanti”.
Aggiornato al 29/03/2025 12:37
Secondo quanto emerso nelle ultime ore due club di Serie A avrebbero messo nel mirino…
L'arrivo di Fabio Paratici al Milan sembra ormai imminente, con le ultime trattative a Londra…
La Figc ha pubblicato i dati nei confronti degli agenti sportivi, cioè il dato predisposto…
Il terzino turco della Roma Zeki Celik è tornato a lavorare in gruppo, il tecnico…
La Juventus sta attraversando un momento di transizione significativo, con decisioni cruciali prese direttamente da…
La Juventus comincia già a guardarsi intorno per la prossima stagione, visto il futuro incerto…