Serie A
Milan, la situazione di Origi resta un rebus

Divock Origi, arrivato al Milan a parametro zero nell’estate 2022, si è rivelato un costoso flop. Il belga ha ancora un anno di contratto in rossonero.
Divock Origi può ritenersi uno dei più grandi flop del Milan degli ultimi anni. Arrivato da svincolato nell’estate 2022 come l’eroe della Champions League vinta nel 2019 dal Liverpool, l’attaccante belga non ha replicato in Italia quanto fatto vedere in Inghilterra. Con la maglia rossonera, Origi ha disputato 36 gare in tutte le competizioni realizzando appena 2 gol, prima di finire fuori dal progetto di Stefano Pioli prima e di Paulo Fonseca poi.
Lasciato Milano nel 2023/2024 per ritrovare continuità in Premier League, andando a giocare in prestito al Nottingham Forest, l’ex Liverpool ha avuto un’altra annata deludente, tanto da decidere di rifiutare ogni altra destinazione e di non spostarsi più dal club rossonero fino alla scadenza del contratto, fissata nel 2026.

ESULTANZA MILAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Milan, i costi di Origi
Il Milan continua ad avere in Divock Origi un problema, e lo sarà anche per la prossima stagione. Il belga ha firmato nell’estate del 2022 un quadriennale da 4 milioni netti all’anno, una cifra alla quale non è intenzionato a rinunciare nonostante i tentativi fatti dalla dirigenza del club per trovare un accordo per la rescissione del contratto.
Origi ha preferito poter continuare a prendere la suddetta cifra da fuori rosa, allenandosi da solo lontano da Milano e, in accordo col club, con un preparatore personale pur di non lasciare l’Italia e perdere la facoltà di usufruire del decreto crescita.
Niente prestiti e niente risoluzione dunque: a meno di clamorosi ripensamenti del classe 1995, al club meneghino non spetta altro che aspettare la fine del contratto per poi salutare quello che è stato di certo un colpo sbagliato. Il clamoroso errore fatto da Maldini e Massara nel 2022 peserà ancora per un anno e tre mesi.
Serie A
Roma, senza Europa prossimi due addii

In caso di mancata qualificazione alla prossima stagione di competizioni europee, la Roma si starebbe preparando a lasciar andar via due giocatori. chi sono?
Dopo un inizio di stagione a dir poco disastroso, la Roma sembrava destinata a una stagione povera di soddisfazioni, ormai rassegnata all’idea di non riuscire a conquistare un posto in alcuna competizione europea. Ma dopo il secondo cambio in panchina, a salvare le sorti di una stagione che sembrava compromessa è arrivato l’uomo dei miracoli: Sir Claudio Ranieri. Colui che, dopo aver risollevato nel giro di un solo anno le sorti di una Fiorentina retrocessa in Serie B, e dopo essere stato artefice di una delle stagioni più memorabili della storia sportiva recente – e non solo – con la vittoria della Premier League ottenuta con il Leicester nel 2016, dopo le innumerevoli imprese è riuscito anche a riportare la nave alla calma dopo la tempesta.
Ranieri mai domo: dopo aver adempiuto, come solo lui avrebbe saputo fare, alle richieste della dirigenza risollevando le sorti della stagione giallorossa, è riuscito anche a trasformare una squadra considerata senza capo né coda – nonostante le ingenti spese e il grande talento tra le sue fila – in una delle formazioni più in forma, se non la più in forma, in tutta Europa.
Roma, i possibili addii
Secondo La Gazzetta dello Sport i nome che sarebbero pronti a fare le valigie e salutare la capitale in caso di mancata qualificazione europea sarebbero quelli di: Mile Svilar e Evan N’Dicka.
La situazione del portiere portoghese, così come quella del difensore arrivato dall’Eintracht Francoforte, ha un aspetto piuttosto particolare: infatti, nonostante l’alto livello mostrato nei loro club precedenti e le ottime prestazioni offerte, i due giocatori sono costati 0 euro alle casse del club capitolino.
Essendo arrivati a parametro zero, al momento rappresentano le cessioni migliori in ottica di bilancio, soprattutto considerando la situazione contabile dei giallorossi che, seppur in miglioramento, non risulta ancora pienamente risanata. Il portiere ex Benfica al momento percepisce ” solamente” 900mila ero di stipendio, e starebbe puntando tramite il suo agente attualmente in sede di negoziazione per il rinnovo contrattuale, di migliorare la propria condizione economica in virtù di un accordo ben più remunerativa che si avvicinerebbe ai 2 milioni di euro netti a stagione.
La Roma, però, non ha di certo il coltello dalla parte del manico: infatti, mentre sul difensore ivoriano si sono fatte avanti squadre di Premier League (Nottingham Forest e Arsenal) , per Svilar si intensificano le voci che lo vedrebbero il prossimo anno al Bayern Monaco o, in alternativa, come l’ennesimo giocatore sotto contratto del Chelsea.

LA GRINTA DI EVAN NDICKA CHE STACCA DI TESTA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Juventus, Tudor: spunta una clausola per la separazione

Il nuovo allenatore della Juventus, Igor Tudor, ha firmato un contratto che lo legherà alla Vecchia Signora, ma spunta una clausola per la separazione.
Igor Tudor alla Juventus almeno fino…alla Champions League. L’allenatore croato ha firmato un contratto da 500mila euro, che prevede il rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Coppa dei Campioni.
Tudor: la situazione
Quella della Champions sembra essere la scelta preferita, anche perchè per la Juve la qualificazione è una necessità. Tudor, l’allenatore della Vecchia Signora anche per il Mondiale per Club. Tuttavia, senza Champions e con il Mondiale per Club che si svolgerà da metà giugno a metà luglio, ci sarebbe da prendere una decisione prima del suo inizio.
In ogni caso, con la qualificazione alla Champions, il rinnovo automatico potrebbe non bastare a far rimanere l’ex allenatore del Verona sulla panchina della Juventus anche nella prossima stagione.
Anzi: il contratto prevede una clausola che consente alla società bianconera di risolvere l’accordo pur se prolungato automaticamente, con il pagamento di una penale. Il modo di tutelarsi, perché la sensazione continua a essere che a Torino vogliano avere le mani libere in vista della prossima scelta: dopo che è deragliata l’avventura targata Motta, non si potrà sbagliare.
Serie A
Vendita San Siro: aperta inchiesta dalla procura di Milano

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine per Milan e Inter sulla vendita dell’attuale Giuseppe Meazza e dei terreni adiacenti.
Milan e Inter hanno avviato quello che, nella mente dei dirigenti dei due club e delle due proprietà, sarà il percorso definitivo per il nuovo stadio di proprietà. Le due Dirigenze hanno infatti depositato al Comune di Milano la proposta di acquisto dell’area del Giuseppe Meazza e i terreni adiacenti con il progetto che prevede la costruzione del nuovo impianto. Tuttavia, nella giornata di ieri, tuttavia, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine sulla vendita.
Le indagini sulla vendita
Cosa riguarda l’indagine?. In primis le cifre della vendita dei terreni e dello stadio messa nero su bianco dal Comune. Un atto dovuto ed esplorativo che fa seguito ad un esposto da parte di Luigi Corbani, ex-vicesindaco della città di Milano e attuale presidente del comitato “Si Meazza”.
L’obiettivo di questo esposto è quello di far verificare la cifra di vendita per possibili “danni erariali”. L’indagine è coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e dal procuratore Marcello Viola. Questa inchiesta mira a verificare che San Siro non venga venduto a meno di quanto valga, evitando così di creare una perdita di entrate per Palazzo Marino.
Come conferma Calcio e Finanza, poi, Luigi Corbani presenterà un nuovo esposto anche alla Corte dei Cont. L’obiettivo di questo esposto è fare luce sulla valutazione fatta dall’Agenzia delle Entrate per la vendita dello Stadio e spingere verso l’apertura di un bando pubblico da parte del Comune.
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