Rafa Leao si è raccontato in una lunga intervista rilasciato al Corriere della Sera, soffermandosi sul futuro al Milan.
Rafael Leao of Ac Milan during the Uefa Champions League match beetween Ac Milan and the Paris Saint-Germain.
Milan, le parole di Leao
Di seguito l’intervista completa dell’attaccante del Milan:
Sul presente.
“Per crescere devo vincere cose importanti, come la Champions o l’Europa League. Le cose belle si dimenticano troppo velocemente, quindi bisogna vincere ogni anno, il più possibile. Quando sei al Milan devi farlo, non è una scelta, è un dovere. Per lasciare il tuo nome nella storia”.
Sul futuro.
“Il mio futuro è al Milan. Sono qui e ho ancora un contratto di quattro anni. Il Milan mi ha aiutato quando ero in una situazione difficilissima, mi è stato vicino. Io non dimentico, sono leale. Sono arrivato da ragazzino, qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Voglio vincere ancora, la mia testa è qui”.
Su Ibra.
“Non sono un genio. Però lui ha fatto alzare tanto il mio livello. Mi parla di tutto, non solo del calcio. Avevo bisogno di lui: mi ha aiutato nelle partite e nella vita personale. È molto importante per me. Lo era quando giocava, lo è anche adesso”.
Sui Social.
“I social sono pericolosi, non è un mondo positivo. Troppo odio, troppe cattiverie. Le cose che so non le ho imparate lì. Li uso perché devo averli per il mio lavoro, però non mi piacciono. Si sorride poco sui social. Sui social e non solo esiste gente così (tifosi che insultano, ndr), purtroppo. Manca spesso l’educazione in famiglia, a scuola. Lui non sa nemmeno cosa ha fatto. E questo è un problema: i razzisti spesso non si rendono conto di come sono”.
Su Milano
“Ora è casa mia. Mi piace tutto: lo shopping, la moda, anche il clima, perché sembra di stare in Portogallo. Se pensate che Milano sia fredda, provate a passare un inverno a Lille. E poi il cibo! Mi piace tutto della cucina italiana: la pasta, i risotti, il pesce”.
“Amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di più. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi è solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio è magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono così. Perché la gente deve divertirsi e mi devo divertire anch’io. Sono per la bellezza.
Nel calcio, come nella moda e nella musica. Come nell’amore. Le critiche mi caricano. A volte mi arrabbio, se non sono costruttive. Mi dispiace se sono fatte per provocarmi. Mi chiedo: ma questo capisce di calcio? Sono emotivo, anche se non lo do a vedere. Comunque queste cose mi rendono più forte. Io so dove posso arrivare”.
Sul club
Su Pioli.
“Cosa mi ripete? Che sono sempre l’ultimo ed è vero”.
Su Cardinale.
“Non ci vediamo spesso, ma mi vuole bene, mi aiuta. Mi ha pure dato il suo numero di telefono, ma non chiamo, non vorrei disturbare. Anche l’ad Giorgio Furlani mi è molto vicino: mi parla in portoghese, gran persona”.
Europa League.
Ci sono molte squadre forti, ma abbiamo un’idea chiara: arrivare in finale e vincere”
Il numero scelto.
“Se è un peso? No, mi dà più forza. Il 10 è il calcio”.
Aggiornato al 04/03/2024 12:05