Serie A
Milan, il focus tattico della sfida contro il Napoli
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Milan: i rossoneri attesi nel big match a San Siro contro gli imbattuti azzurri di Luciano Spalletti.
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Giocare in casa sarà un vantaggio, ma pesa l’assenza di Rafael Leao.
Questa sera con inizio alle 20.45 si affrontano le due squadre in testa alla classifica ed ancora imbattute. Guidate da allenatori sulla cresta dell’onda. Stefano Pioli ha riportato i rossoneri in alto, Luciano Spalletti è in missione da due anni per riportare quel tricolore che a Napoli manca ormai da una vita, dai tempi di Diego Maradona.
Milan e Napoli arrivano al big match sulle ali dell’entusiasmo per le vittorie in Champions League che vede le due squadre in testa pure nei gironi europei. Il segno di un dominio sul piano del gioco e dei risultati. Del resto si parla di rose importanti, farcite da grandi campioni.
Squadre sottovalutate stranamente: all’inizio della stagione, come sempre (….) gli addetti ai lavori hanno sentenziato che lo scudetto è affare fra Juventus, Inter e Roma in virtù degli acquisti estivi di Mourinho. Milan e Napoli rispondono sul campo a questa sfiducia latente e infondata.
I milanisti competono dall’arrivo di Zlatan Ibrahimovic e Stefano Pioli, mentre gli azzurri con l’avvento di Aurelio De Laurentiis sono tornati competitivi e ogni anno chiudono a ridosso delle prime posizioni il classifica.
L’assenza di Rafael Leao nel Milan, Napoli pronto a scatenare Kvicha Kvaratskhelia
La squalifica (per certi versi assurda) di Rafael Leao priva la squadra rossonera dell’unico giocatore in grado di spostare gli equilibri di una partita.
Stefano Pioli rimedia portando Alexis Saelemaekers al posto del portoghese, con Charles De Ketelaere sulla trequarti e Messias Jr sulla destra. Per il resto giocherà la squadra titolare, sarà chiesta una grande spinta a Davide Calabria e Theo Hernandez.
Il Napoli è al gran completo e sogna il sacco di Milano. La squadra è in forma, ha una fisionomia e delle linee di gioco ben precise. L’assenza di Victor Osimhen pesa, ma Giovanni Simeone è in un buon momento di forma ed è pronto a sfruttare il lavoro degli esterni, in particolare di Kvicha Kvaratskhelia.
Difesa titolare con Kim Min Jae sempre più leader, centrocampo che ruota come un orologio attorno allo slovacco Stanley Lobotka in continua crescita.
La battaglia in mezzo al campo decisiva ? L’importanza di Olivier Giroud e Theo Hernandez. Come fermare Kvicha Kvaratskhelia?
Cominciamo con il dire che stasera si affrontano due squadre molto forti in tutti i reparti. La difesa del Milan è il punto forte con i centrali Fikayo Tomori e Pierre Kalulu giovanissimi, ai cui lati agiscono Davide Calabria e Theo Hernandez.
Giovanni Simeone avrà il compito di giocare addosso ai centrali rossoneri per favorire gli inserimenti della mediana.
Così come Kvicha Kvaratskhelia e Matteo Politano (o Hirving Lozano) avranno il difficile compito di giocare stabilmente alti per non fare partire le scorribande dei terzini milanisti.
Ma la vera battaglia che potrebbe decidere le sorti della partita è in mezzo al campo dove la coppia Tonali-Bennacer avrà a che fare con il trio composto da Stanley Lobotka, Piotr Zielinski e André Anguissa.
Prevarrà la tecnica della mediana rossonera o la spinta fisica degli azzurri ? Ecco perché sarà fondamentale il lavoro in copertura degli esterni Alexis Saelemaekers e Messias Jr che allineandosi ai due centrocampisti portano la mediana milanista in vantaggio numerico. La chiave della partita è qui.
La stanchezza di Olivier Giroud potrebbe creare problemi in attacco, dove la coppia Kim Min Jae-Amir Rrhamani concede le briciole di solito. Sarà molto importante per Stefano Pioli portare il più possibile a ridosso del francese il talento di Charles De Ketelaere.
L’assenza di Rafael Leao rischia di abbassare parecchio il baricentro del gioco rossonero. Mancheranno le sue percussioni e i suoi cross. Proprio l’assenza del portoghese consentirà a Luciano Spalletti di impostare una gara d’attacco, chiedendo all’ala georgiana di fare la differenza e sarà interessante vedere come sarà fronteggiato.
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L’attaccante della Lazio Pedro, dopo la magnifica prestazione di ieri contro il Parma con una doppietta, sale a quota 12 gol, non aveva questi numeri da 6 anni.
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L’attaccante della Lazio Pedro, dopo la fantastica prestazione di ieri contro il Parma che con la sua doppietta ha evitato la sconfitta casalinga ai biancocelesti, sale a quota 12 gol stagionali, numeri che non aveva da 6 anni, cioè dai tempi che militava nel Chelsea.

PEDRO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, Pedro numeri straordinari: con la doppietta di ieri contro il Parma raggiunge quota 12 gol, numeri che non aveva dai tempi del Chelsea
L’eroe della serata di ieri all’Olimpico nel pareggio tra Lazio e Parma per 2 a 2 c’è un solo nome, Pedro. L’attaccante spagnolo, entrato nella ripresa con la solita mossa di Baroni di pescare dalla panchina per ribaltare il risultato, con la sua doppietta ha evitato la sconfitta ai biancocelesti, che sono in corsa per un posto in Champions League. Intanto, Pedro con questa doppietta ai ducali sale quota 12 gol stagionali, numeri che non aveva da circa 6 anni, ai tempi di quando militava con la maglia del Chelsea.
Il tecnico Baroni ha lodato l’attaccante spagnolo per la prestazione di ieri, dicendo che nonostante l’età avanzata, rimane un campione da valere il prezzo del biglietto in allenamento e in campo. Una sorta di Altafini dei tempi moderni, come il mitico Josè che negli anni ’70 con la maglia della Juventus entrava in gara in corso e ribaltava con i suoi gol i risultati, anche Pedro riesce fare lo stesso, come ieri sera all’Olimpico.
Mettendo confronto le precedenti stagioni in maglia biancoceleste, i numeri parlano chiaro: solo nella stagione 2021/22 ebbe un discreto bottino, 10 reti, ma poi le successive stagioni solo 7 e 3 gol. Con la maglia della Roma fece solo 6 gol, mentre per avere numeri simili a quelli dell’attuale stagione bisogna andare al 2018/19, quando militava con il Chelsea, con 13 gol in 52 presenze.
Numeri quindi da top player, pensare che ancora la stagione non si è conclusa per i biancocelesti, che possono contare su un Pedro in ottima forma.
Serie A
Procura FIGC per blasfemie: indagati Bisseck e Pellegrini
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38 minuti fail
29/04/2025
Dopo il vecchio caso Lautaro Martinez, la Procura della FIGC indaga sul giocatore dell’Inter Yann Bisseck e il laziale Luca Pellegrini, accusati di blasfemie.
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Ebbene si, la FIGC ha scatenato un po’ di scompiglio in casa Inter e in casa Lazio, accusando i rispettivi difensori Yann Bisseck e Luca Pellegrini di aver proferito espressioni blasfeme in campo.
Due nuove indagini aperte quasi simultaneamente, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, dopo le partite di Inter-Roma (27/04) e Genoa-Lazio (23/04).
Per quanto riguarda Bisseck, la Procura FIGC ha avanzato la prima inchiesta di indagine, che vede coinvolta come prova essenziale, riportata anche da Il Corriere dello Sport, un replay alquanto esplicativo, che vede il difensore tedesco esternare una blasfemia guardando il cielo.
Un caso non dissimile, come si evince sul CorSport, a quello del capitano neroazzurro Lautaro Martinez, che però al momento vede necessario, per essere proseguito dal procuratore Giuseppe Chinè, il supporto dell’audio, che confermi o meno la colpevolezza del giocatore.
Una colpevolezza che, comunque, potrebbe non far scattare alcuna squalifica dalla squadra.
Casi della Procura FIGC: Come si risolveranno?
Il secondo caso FIGC invece, avvenuto come detto prima nella casa laziale, coinvolge il 26enne Luca Pellegrini che, mentre era a terra a bordo campo in un momento di agitazione, ha urlato anch’esso una bestemmia.
Un avvenimento a cui, però, la Procura non può intervenire con il riscontro televisivo, in quanto non riportato nel comunicato ufficiale del Giudice Sportivo di giornata.
Di conseguenza entrambi gli episodi, al momento sotto indagine dalla Procura Federale, verranno con molta probabilità archiviati grazie ad un patteggiamento di entrambi i difensori Bisseck e Pellegrini, unitamente al pagamento di un’ingente multa di 5mila euro (esattamente come fu per Martinez).

LUCA PELLEGRINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Hellas Verona, al Bentegodi porte stregate: il dato negativo
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29/04/2025
L’Hellas Verona ha gettato alle ortiche l’ennesima occasione per chiudere il discorso salvezza. Al Bentegodi il fattore campo non incide e l’attacco ne risente.
I gialloblu di Zanetti escono sconfitti dalla 34esima giornata per mano del Cagliari che con Pavoletti e Deiola mette un altro mattone sulla salvezza targata Davide Nicola.
Hellas Verona, il problema del gol: l’astinenza in casa dura da quasi due mesi
Con la sconfitta rimediata per mano dei sardi, il club scaligero ha chiuso la terza partita consecutiva davanti al proprio pubblico senza gonfiare la rete. A differenza degli scorsi due match contro Parma e Genoa però, non sono arrivati punti (in quei casi due pareggi).
La situazione di classifica resta abbastanza favorevole ma con il sorpasso da parte della squadra di Nicola, le altre pretendenti iniziano a mettere fiato sul collo alla compagine gialloblu.
Il dato che fa più preoccupare di questo momento della stagione riguarda i gol segnati dall’attacco di Zanetti. Dall’infortunio di Tengstedt, bomber della rosa con 6 gol, l’Hellas ha segnato solo 6 gol nei successivi 13 match (tra casa e trasferta). In particolare, la tendenza più negativa riguarda la media realizzativa davanti al proprio pubblico.

I TIFOSI DEL VERONA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Se il fattore campo di norma rappresenta un vantaggio, soprattutto per quelle squadre che lottano per non retrocedere, in questo caso l’effetto è pressoché contrario. Infatti, in 17 giornate, il Verona ha segnato solo 13 gol tra le mura amiche e nell’ultimo periodo la media si è abbassata parecchio.
Il problema legato a questo dato, ed emerso soprattutto nelle ultime uscite, riguarda principalmente la mancanza di freddezza negli ultimi 30 metri nonché la qualità per concludere a rete. Contro il Cagliari sono state solo 2 le conclusioni verso la porta, di cui una su calcio di punizione, a testimonianza della fatica nel costruire azioni pericolose.
Nelle prossime giornata (4 restanti) il club veneto ospiterà ancora Lecce e Como, con l’unico obiettivo di strappare gli ultimi 3 punti decisivi per la conquista di un’altra clamorosa salvezza. Tengstedt rientrerà a Milano e una volta recuperata totalmente la condizione dovrà farsi carico di questo “problema del gol”.
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