Serie A
Milan, Okafor: “Forse ci ritroveremo. Porto con me un ricordo eterno”
Il Milan saluta Okafor: il calciatore svizzero lascia i rossoneri con un messaggio emozionante ai tifosi e un arrivederci speciale.
L’addio di Noah Okafor al Milan
Il calciomercato invernale porta con sé una notizia che scuote i tifosi del Milan: Noah Okafor ha ufficialmente lasciato il club rossonero. L’attaccante svizzero, che era arrivato a Milano con grandi aspettative, ha annunciato il suo addio con un messaggio toccante, esprimendo il suo affetto per la squadra e la città. “Milan, magari ci rivedremo. Lascio un posto che sarà per sempre nel mio cuore” ha dichiarato il giocatore elvetico: promettendo che un giorno potrebbe ritornare.
Il suo periodo al Milan è stato caratterizzato da alti e bassi, ma il giocatore ha lasciato una forte impressione nei cuori dei tifosi grazie alla sua determinazione e al suo talento in campo. La sua partenza segna la fine di un capitolo, ma anche l’inizio di nuove opportunità per entrambi le parti.
Le prospettive future per lui e il Milan
Con il suo addio, il Milan si trova ora di fronte alla sfida di trovare un sostituto all’altezza. Il mercato offre diverse opzioni e il club sta valutando attentamente le mosse future per rafforzare la rosa. Parallelamente Okafor avrà l’opportunità di esplorare nuove sfide e dimostrare il suo valore in un altro contesto, portando con sé l’esperienza acquisita in Serie A.
Questa separazione potrebbe risultare vantaggiosa per entrambi, con il Milan che potrà rinnovarsi e Okafor che potrà crescere ulteriormente come calciatore. I tifosi rossoneri, nel frattempo, attendono con impazienza le prossime evoluzioni del calciomercato.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
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— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) January 13, 2025
Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Meritavamo di più, ma abbiamo reagito bene”
Paolo Zanetti, allenatore dell’Hellas Verona, ha analizzato la prestazione dei suoi nella partita pareggiata 1-1 in casa del Venezia.
Venezia ed Hellas Verona si dividono la posta in palio nel derby salvezza: finisce 1-1 al Pierluigi Penzo, con i lagunari in vantaggio nel primo tempo grazie a Zerbin, e il pareggio degli scaligeri con Tchatchoua nella ripresa. Questo risultato permette ai gialloblù di raggiungere il Parma e il Lecce a quota 20 punti in classifica. Al momento il Verona sarebbe salvo grazie a una miglior differenza reti.
Venezia-Hellas Verona 1-1: l’analisi di Zanetti nel postpartita
Il tecnico dell’Hellas Paolo Zanetti ha allenato il Venezia tra il 2020 e il 2022 e nella conferenza stampa postpartita non ha nascosto le emozioni del ritorno nel suo vecchio stadio: “Tornare qui è sempre emozionante, abbiamo scritto insieme pagine di storia. Ho dato e ricevuto tanto qui, rimane un’emozione di un passato importante insieme“.
L’analisi dell’incontro
“E’ stata una partita combattuta, ai punti avremmo meritato qualcosa in più dal punto di vista del gioco, dei tiri e del possesso nonostante si fosse messa male. Abbiamo lavorato tutta la partita per rimetterla in piedi, non abbiamo avuto la qualità né trovato la zampata giusta per vincerla. In un momento di mercato, squalifiche e infortuni, era una partita dall’alto coefficiente di difficoltà“.
L’atteggiamento della squadra e l’infortunio di Tengstedt
“Non era semplice venire qui, anche per il Venezia contava solo vincere. Questo ha complicato tutto, è stata una partita dura. Su Tengstedt l’avversario tocca la palla, ma poi anche entra con il piede a martello, sono cose di campo e al di là del giallo spero che il ragazzo stia bene“.
Sulla reazione
“Abbiamo reagito bene, anche per il periodo di mercato. Questo porta via attenzioni. Il lavoro che ho dovuto fare è stato quello di cercare di tenere i ragazzi concentrati. Dawidowicz era fuori: è un altro giocatore con già un accordo con un’altra squadra in quel ruolo, dunque era inutile portarlo. Molto bene i ragazzi, come Daniliuc e Serdar“.
C’era la possibilità di vincerla nel finale?
“Oggi è stata una partita importante da tanti punti di vista, del gioco, dell’intensità, del carattere, della voglia di vincerla fin da subito. Non era facile, l’abbiamo un po’ persa per come abbiamo pareggiato. Ci siamo abbassati molto nella fine, non abbiamo avuto la forza e la rabbia per cercare di vincerla alla fine, ci siamo accontentati e non dovevamo farlo“.
Sul mercato
“Sicuramente qualcosa sarà fatto. Io mi occupo del campo. Sono usciti due calciatori, non è entrato nessuno, ma non vuol dire che non arriverà nessuno. Siamo pronti a rischiare di perdere qualche calciatore, ma con l’intento di rimanere a livello e magari migliorarlo“.
Serie A
Venezia, Di Francesco: “Ci siamo persi nella ripresa. Mercato? Servono le pedine giuste”
La conferenza stampa di Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia, al termine dell’incontro pareggiato 1-1 in casa contro l’Hellas Verona.
Il Venezia pareggia 1-1 contro l’Hellas Verona in uno dei due posticipi del 22° turno di Serie A. Al gol di Zerbin nel primo tempo, risponde Tchatchoua nella ripresa. Un pari che serve a poco ai lagunari, poiché restano al penultimo posto in classifica con 16 punti, a -4 dalla zona salvezza occupata proprio dal Verona a pari merito con Parma e Lecce (questi ultimi penalizzati dalla differenza reti).
Venezia-Hellas Verona 1-1: le parole di Di Francesco nel postpartita
Eusebio Di Francesco, tecnico del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa dopo la partita. Di seguito le sue parole.
Cosa non ha funzionato nel secondo tempo
“Siamo mancati nella capacità di tenere qualche pallone in più, nel far salire la squadra, nel palleggio. Il Verona è una squadra fisica, dovevamo cercare di più delle trame di gioco, dove ci siamo persi un pochino nella ripresa. Secondo me ci eravamo anche difesi bene, poi abbiamo preso gol in contropiede sbagliando un raddoppio anziché andare a difendere la porta. In queste cose dobbiamo alzare l’asticella“.
Su Pohjanpalo
“Ne sapete più di me. Al momento è nostro, quello che sarà non dipende da me, Pohjanpalo è un grande professionista. Quello che dipende da noi è migliorarci, ci vogliono determinate caratteristiche, come quelle che porta Zerbin. Ora faccio fatica ad avere delle scelte per cambiare“.
Sul mercato in entrata
“Vivo questo mercato con serenità, perché se dovessi pensare a cosa serve non ne usciremmo. Amo questi ragazzi, guardate Haps che partita ha fatto in quel ruolo. Ho messo in campo giocatori che dovevano uscire. Ho visto una squadra che voleva comunque portare a casa il risultato. Poi a questo livello i dettagli fanno la differenza, con un po’ più d’attenzione potevamo avere magari un terzo dei punti in più. Vedi sul raddoppio di cui parlavo prima, che è mancato“.
Sul gol subito
“Me lo aspettavo di più prima rispetto a quando lo abbiamo preso, perché avevamo ripreso campo in quel momento. Questa squadra non deve mollare niente, deve uscire dal campo avendo dato tutto, questo dobbiamo fare, ma a volte non basta“.
Su Candé
“E’ un giocatore interessante e lo avevo visto prima della partita, per quello poi l’ho schierato titolare, intravedevo delle potenzialità, è un ragazzo sveglio. E’ passato un mese dove potevamo approfittare meglio delle partite che avevamo in casa, ma guardiamo alle prossime con ottimismo. In questo momento serve mantenere viva la positività che nella squadra è viva“.
Le promesse della società: un Venezia più forte aldilà di Pohjanpalo
“Penso che questo debba essere sempre l’obiettivo, indebolire la rosa non sarebbe l’ideale. Ovviamente serve l’intelligenza di scegliere le pedine giuste che ci servono. Poi c’è il discorso del budget, farete le domande alle persone più indicate anche perché poi il portafoglio non è il mio. Sicuramente tutti avremmo preferito avere subito delle soluzioni in più, ma il mercato dura tanti giorni“.
La scelta di Zampano
“E’ legata alle qualità dei giocatori che avevo in campo. Volevo un giocatore più di spinta e qualità come Zerbin, Zampano è più terzino. Lui ha qualità nell’uno contro uno. Poi l’ho inserito nel finale per contenere Tchatchoua, che reputo un giocatore con una fisicità e la capacità di attaccare gli spazi davvero importante, non a caso leggo che le squadre interessate a lui non manchino“.
Serie A
Napoli, l’imbarazzante confronto tra la gestione Conte e quella dello scorso anno
Un altro Napoli quello di Antonio Conte rispetto a quello di solamente un anno fa. Il tecnico leccese ha cambiato completamente rotta ai partenopei.
Vola il Napoli di Antonio Conte. La vittoria sentita contro la Juventus, ha confermato la formazione del tecnico leccese al primo posto in Serie A, davanti all’Inter, che ha però una gara in meno.
Il club partenopeo è tornato a combattere per i primi posti dopo lo scudetto arrivato solamente due anni fa con Spalletti in panchina e soprattutto dopo la pessima stagione dello scorso anno con tre cambi allenatori.
Il Napoli dello scorso anno con la gestione del trio Garcia–Mazzarri–Calzona collezionò in 38 giornate di campionato 53 punti, uno dei punteggi più bassi della storia della Serie A per una squadra campione in carica. Gli stessi punti conquistati dalla formazione allenata da Conte in 22 giornate. Un’abisso la differenza tra le due stagioni del club di De Laurentiis e una statistica che conferma ancora una volta quanto Antonio Conte sia in grado di stravolgere completamente una squadra.
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