Serie A
Milan-Parma: le probabili formazioni e dove vederla
Mercoledì 15 luglio allo stadio San Siro di Milano andrà in scena la gara tra Milan e Parma, fischio d’inizio alle ore 19,30. I rossoneri arrivano all’impegno dopo il buon pareggio rimediato ieri sera in casa del Napoli per 2-2 e galvanizzati da un momento di forma eccezionale che li ha visti trionfare contro Roma, Lazio e Juventus. A Milano arriva un Parma tonico, senza ambizioni europee, ma forte della clamorosa rimonta ottenuta contro il Bologna a tempo ormai scaduto che ha scongiurato la quinta sconfitta consecutiva.
Pioli non cambia
Il tecnico Pioli manderà in campo praticamente la stessa formazione di ieri sera confermando ulteriormente Paquetà al posto di Saelemaekers squalificato. In difesa, davanti a Donnarumma, possibile ballottaggio tra Calabria e Conti, per il resto tutto invariato coi centrali a Kjaer e Romagnoli ed a sinistra uno sfavillante Theo Hernandez. Mediana composta dal consolidato duo Bennacer e Kessiè. Oltre al brasiliano, Calhanoglu e Rebic supporteranno il terminale offensivo Zlatan Ibrahimovic.
Tridente per D’Aversa
Il tecnico del Parma D’Aversa arriverà a Milano senza alcun timore reverenziale schierando un 4-3-3 offensivo con il ritorno di Kulusevski in attacco a supportare la velocità di Gervinho ed il buono stato di forma di Inglese. Difesa schierata a quattro con Sepe in porta dietro a Darmian e Gagliolo che agiranno sulle fasce coi centrali Iacoponi e Bruno Alves. Centrocampo a tre con Hernani, Kucka e Kurtic.
Le probabili formazioni
Milan (4-2-3-1): Donnarumma, Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez, Kessiè, Bennacer, Paquetà, Calhanoglu, Rebic, Ibrahimovic. Allenatore: Pioli.
Parma (4-3-3): Sepe, Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo, Kucka, Hernani, Kurtic, Kulusevski, Inglese, Gervinho. Allenatore: D’Aversa.
I precedenti
Sono 48 i precedenti tra il Milan ed il Parma con i rossoneri che conducono nettamente con 25 vittorie contro 11, ben 12 i pareggi. A San Siro la situazione prende una piega ulteriormente a favore dei rossoneri con il Parma che si impone in sole 3 occasioni. I ducali hanno mai vinto contro i rossoneri nelle ultime 5 sfide, gli ultimi 3 punti risalgono alla stagione 2014 con il risultato di 4-2. I risultati più frequenti sono l’1-1 ed il 2-1 a favore del Milan verificatisi entrambi per ben 5 volte.
Dove vederla
L’incontro tra Milan e Parma andrà in scena mercoledì sera alle ore 19,30 a porte chiuse per il proseguio delle restrizioni dovute al coronavirus. La gara sarà trasmessa da Sky sui canali Sky Sport Serie A e Sky Sport Hd. Come di consueto sarà possibile seguire il match in streaming su pc, smartphone e tablet attraverso le piattaforme SkyGo e Now Tv.
Serie A
Inter, Inzaghi aggiunge tre posti in panchina: I’infermeria si svuota
Inter, per la gara contro il Venezia Inzaghi recupera per la panchina. Vediamo, qui di seguito, chi sono.
Si avvicina per l’Inter la gara di campionato contro il Venezia, la prima dopo la finale di Supercoppa persa contro il Milan.
Quella di Riyadh, oltre ad aver detto male sul campo, e’ stata una tappa non positiva anche dal punto di vista dell’infermeria.
Si sono fermati, infatti, Thuram e Calhanoglu, oltre a Correa, ma la convalescenza, quantomeno dei primi due, potrebbe essere più breve del previsto.
In Veneto, infatti, il francese e il turco dovrebbero essere in panchina, anche se con poche chance di disputare una frazione di gara.
Chi ci sarà al Penzo sarà, infine, anche Benjamin Pavard, che comparirà nella lista dei convocati da più di due mesi dall’ultima volta.
Serie A
Atalanta, quando torna Scamacca? Gasperini ha bisogno di lui per allungare la coperta in attacco
Atalanta, siamo ormai alle ultime settimane prima del rientro di Gianluca Scamacca, out per la rottura del crociato. Gian Piero Gasperini conta di riaverlo il prima possibile per opere un turnover più efficace possibile in vista del finale di stagione.
L’estate è ormai lontana, ma sempre più vicino è il rientro di Gianluca Scamacca, fuori da cinque mesi a causa della rottura del crociato.
Nell’amichevole di agosto contro il Parma, infatti, l’infortunio dell’attaccante della nazionale risultò decisivo per far accelerare la dirigenza dell’Atalanta nell’acquisto di Mateo Retegui.
Una mossa di necessità, ma che alla fine si rivelò un vero affare per i nerazzurri, che trovarono l’attuale capocannoniere (insieme a Marcus Thuram) della serie A.
A distanza siderale da quel momento drammatico, però, è ormai tempo di conto alla rovescia per il suo ritorno in campo. Con una Dea sempre efficace, ma meno brillante sul piano del gioco a causa della stanchezza, le rotazioni saranno fondamentali di qui a maggio.
Per questo, Scamacca potrebbe rientrare tra fine febbraio e inizio marzo, in tempo per aiutare il treno orobico a rimanere sui binari dello scudetto.
Serie A
Inter, addio a Frattesi? Il club può considerarlo a una condizione
Inter, sono ormai sempre più insistenti le voci che vorrebbero Davide Frattesi lontano dai nerazzurri. Ma a che condizione la dirigenza considererebbe una cessione? Vediamo qui di seguito.
L’Inter non è più un’isola felice per Davide Frattesi, che reclama più spazio in squadra. Simone Inzaghi, dal canto suo, gli riserva regolarmente almeno un certo minutaggio, ma appare chiaro che i titolari nel suo ruolo siano altri.
Le 21 presenze stagionali, corredate da 3 gol e un assist, stanno strette al numero 16 nerazzurro, che desidera essere un pilastro della sua squadra, un uomo sul quale fare affidamento, un titolarissimo, in parole povere.
Una condizione che, al momento, il tecnico piacentino non sembra disposto a concedere. Di qui la voglia di Frattesi di guardarsi altrove, nella fattispecie a Roma, dove ritroverebbe casa sua.
Già, ma l’Inter fino a che punto potrebbe acconsentire a un suo addio? Partendo da presupposto che andrebbe sostituito, il tutto è da ricollegarsi (soprattutto) a una questione di bilancio.
Frattesi, infatti, è attualmente a bilancio per 22 milioni di euro (dati di Tribuna.com), che scenderanno a 19 a giugno. Per poter realizzare una plusvalenza, dunque, la società meneghina dovrebbe incassare, da una sua cessione, almeno superiore alle due appena citate.
Logico è anche che, vista la cifra investita due anni fa per portarlo a Milano, è difficile pensare a un prezzo inferiore ai 30-35 milioni di euro.
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