Serie A
Milan, Pioli: “Arriva un difensore e forse un centrocampista. Guardie e ladri? Tana libera tutti”

Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha presentato in conferenza stampa la sfida tra Udinese e Milan, valida per la ventunesima giornata del campionato di Serie A e in programma domani alle 20:45.
Di seguito le sue parole:
Udinese sfida tabù dal passato…
“No, non conta ciò che abbiamo fatto prima, perché conta ciò che faremo domani e solo la partita di domani”.
Ci racconta i sei mesi di Adli?
“La sua testa non è cambiata, è sempre stato molto disponibile, attento e partecipativo, nonostante l’anno scorso giocasse poco. È sempre stato molto convinto delle proprie qualità. È cambiata qualche posizione sul campo e ci poteva essere posto per lui se fosse stato disponibile. Non è ancora finito il suo tempo di adattamento al ruolo, ma le sue ultime prestazioni sono di alto livello. Non c’è più dubbio sulla sua posizione, è un nuovo acquisto per la squadra”.
C’è un Milan col ritmo da campionato?
“Non dobbiamo avere timori, ma la necessaria lucidità di essere sempre performanti al massimo. Vogliamo far meglio del girone d’andata e ogni partita per noi è un’opportunità. Inutile pensare al prima, abbiamo lavorato per domani”.
Milan più in difficoltà domani da San Siro?
“C’è un Milan che deve vincere più partite possibili. Non ci sono partite provincia o di cartello, ma quelle che valgono tre punti”.
Serve ancora il difensore?
“Sì sì, non cambiano le scelte che vorremmo fare. La società ci sta lavorando”.
Non hai mai perso con Mourinho e mai vinto con Cioffi…
“La domanda sarebbe corretta se avessi affrontato Cioffi con altre squadre… Non ho vinto io contro Mourinho, ma il Milan contro la Roma. Contano i numeri da domani in avanti”.
Leao non tira in porta da tanto tempo…
“Sulla precisione si può lavorare. Siamo il secondo miglior attacco. Leao è importante, quando non è incisivo lui ci porta via spazi. Abbiamo più controllo della partita e questo fa sì che ci siano meno spazi, quindi sta a Rafa trovare spazi con le difese basse e con movimenti più accentuati”.
Centrocampo più dedito alla costruzione che alla fase di interdizione?
“Credo che la squadra debba lavorare insieme. Ho rivisto la partita con Reijnders e Adli: hanno fatto una grande partita in fase difensiva; solo nell’occasione del rigore si sono aperti troppo presto. Ma hanno lavorato bene. La fase difensiva va fatta di squadra, dobbiamo essere attenti e disposti a comunicare. È un obiettivo anche per la partita di domani”.
Come stanno Tomori, Thiaw e Kalulu?
“Faremo il punto su tutti a fine mese. Tra 10 giorni faremo un punto con lo staff sanitario per capire quando rientreranno”.
Inzaghi inserisce il Milan nella lotta Scudetto…
“Oggi si guarda la nostra classifica e si tende a migliorarla partita per partita. Obiettivo chiaro: fare meglio del girone di andata e poi tra 3-4 mesi guardare la classifica. Dobbiamo pensare a noi stessi, allungando il più possibile il momento positivo in campionato”.
Che difensore vi serve?
“Difensore completo, in grado di difendere, impostare, partecipare alla manovra offensiva, forte, solido”.
Difensori da mandare in prestito?
“Stiamo valutando. Domani Pellegrino giocherà in Primavera cercando di fare 90 minuti, poi vedremo il da farsi”.
Con Kjaer 5 clean sheet su 8 gare da titolare…
“Conosco bene i suoi numeri perché Kjaer me li ripete spesso. È un leader, parla bene e parla tanto”.
La soddisfa il numero dei centrocampisti?
“Se ci sarà la possibilità si potrebbe far qualcosa sul mercato, abbiamo perso Pobega e Krunic e Bennacer è in Africa. Ci potrebbe essere l’opportunità di un inserimento”.
Guardie e ladri, cacciatori e lepre… E voi?
“A me piaceva molto giocare a nascondino da piccolo e poi fare tana libera tutti”.
State cambiando qualcosa sulla preparazione per arrivare al massimo a febbraio?
“Stiamo programmando allenamenti più specifici. Recupero palla è molto importante, ma possiamo lavorare ancora tanto sulle riaggressioni”.
Adli il Redondo del Milan?
“La velocità non è la sua caratteristica migliore. Conta l’atteggiamento con cui giochi: se è stato lui quello che ha recuperato più palloni conta l’atteggiamento. Lui è uno elegante e pulito. Però è difficile fare confronti”.
Cosa chiedere a Leao?
“Sta giocando molto di più con la squadra, sono aumentati i suoi passaggi chiave e i suoi assist. È chiaro che si aspettano i gol. Poi è determinate sempre per la sua fase offensiva, perché libera spazi per gli altri”.
Cosa cambierebbe rispetto all’andata?
“Sono tante le cose che potevamo fare meglio”
Serie A
Roma, Totti: “Ancelotti non viene. Gasperini e De Zerbi…”

Francesco Totti si esprime sul futuro della sua Roma: “Per vincere servono grandi giocatori e allenatori come Ancelotti”.

FRANCESCO TOTTI PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le dichiarazioni di Totti su Ancelotti e gli allenatori papabili
Francesco Totti, in un’intervista rilasciata a Viva El Futbol, ha espresso la sua opinione sul futuro della Roma, sottolineando l’importanza di avere grandi giocatori e allenatori per vincere. L’ex capitano giallorosso ha dichiarato: “Prenderei Ancelotti, ma tanto non viene”, evidenziando la sua ammirazione per il tecnico italiano attualmente alla guida del Real Madrid. Totti ha poi parlato di Gian Piero Gasperini, definendolo un buon allenatore, ma non tra i suoi preferiti, e ha espresso una preferenza per Roberto De Zerbi, anche se lo considera ancora un punto interrogativo per il futuro della squadra.
Roma, Dybala e le somiglianze con Totti
Totti ha anche commentato il ruolo di Paulo Dybala nella Roma, affermando che il giocatore argentino gli somiglia per stile di gioco e caratteristiche tecniche. Le parole di Totti hanno suscitato interesse tra i tifosi, che vedono in Dybala un potenziale erede del capitano storico. Le dichiarazioni, condivise dall’account X di Nicolò Schira, continuano a alimentare le discussioni sul futuro della Roma e sulla direzione che il club dovrebbe prendere per tornare a competere a livelli più alti.
Per leggere il resto dell’intervista, clicca qui.
Fonte: l’account X di Schira.
Francesco #Totti a Viva El Futbol: “Per vincere a #Roma servono grandi giocatori e grandi allenatori. Prenderei #Ancelotti, ma tanto non viene. #Gasperini buon allenatore, ma non mi fa impazzire: preferisco #DeZerbi anche se sarebbe un punto interrogativo. #Dybala mi somiglia” pic.twitter.com/wnDtCa2z6n
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 3, 2025
Serie A
Totti rivela: “A gennaio contattato da una squadra di A”…

Francesco Totti rivela: “A gennaio mi ha cercato una squadra di Serie A, ma sarei dovuto andare a vivere vicino a Cassano…”
Totti e l’interesse del Genoa
Il mondo del calcio italiano è in fermento dopo le dichiarazioni di Francesco Totti, che ha svelato un curioso retroscena di mercato. Intervistato da Viva El Futbol, l’ex capitano della Roma ha raccontato che a gennaio una squadra di Serie A ha manifestato interesse nei suoi confronti. Totti non ha rivelato direttamente il nome del club, ma ha lasciato intendere che si trattasse del Genoa, facendo riferimento alla vicinanza con Antonio Cassano.
Un ritorno in campo possibile?
Le parole di Totti hanno suscitato grande curiosità tra i tifosi e gli addetti ai lavori. Se da un lato l’idea di rivedere Totti in campo stuzzica la fantasia di molti, dall’altro ci si interroga sulle reali intenzioni del campione romano. L’allusione al Genoa, infatti, apre interessanti scenari di mercato e alimenta le speculazioni su un possibile ritorno di Totti nel calcio giocato.
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Fonte: l’account X di Schira
Francesco #Totti svela a Viva El Futbol: “A gennaio davvero mi ha cercato una squadra in Italia di Serie A, non scherzo. Qual era la squadra? Dico solo che avrei dovuto vivere vicino a #Cassano…”. Chiara l’allusione al #Genoa. #calciomercato https://t.co/IruEMehLQB
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 3, 2025
Serie A
Milan, Abbiati: “Se mi chiamano ci penserei. Su Maignan dico questo…”

Milan, l’ex portiere Cristian Abbiati è stato intervistato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport dove ha commentato le ultime vicende in casa rossonera.
A seguire l’intervista completa
Milan, le parole di Abbiati
Ha fatto un anno da club manager nel Milan cinese
“Già, ma non è andata benissimo. Quando ho comunicato che non avrei fatto un’altra stagione in quel ruolo, dentro di me mi sono detto ‘ma cosa ho fatto… non dovevo fare nemmeno questa”. Capitava che dicessi qualcosa a un giocatore, e dall’altra parte veniva detto il contrario. Per starmene lì a consigliare in quale ristorante mangiare, meglio rimanere a casa. E’ stato brutto, poi le cose sono migliorate quando è arrivato Gattuso”.
Ci dica la verità: se domani riceve una chiamata da Cardinale o da Ibra, che fa?
“Ci parlerei. Ho imparato che non bisogna mai chiudere definitivamente le porte a qualcosa”.

ZLATAN IBRAHIMOVIC SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un Milan a stelle e strisce, come le sue Harley: le piace l’assonanza?
“Io sono affezionato ai Berlusconi e ai Moratti. Insomma alla vecchia scuola, quei proprietari presenti sul territorio e tifosi delle squadre che possedevano”.
Una sola domanda su un singolo giocatore: non possiamo non chiederle di Maignan. Giusto rinnovarlo?
“Lo hanno fatto capitano ed è importante per lo spogliatoio. Quest’anno ha fatto qualche errore in più, ma è come per Donnarumma: quando uno ti abitua bene poi gli sbagli spiccano di più”.
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