Serie A
Milan, Pulisic cuore rossonero: “Qui e’ cambiata la mia carriera. Ho sempre voglia di vincere”
Milan, Christian Pulisic e’ il rossonero più continuo in questo primo scorcio di campionato. L’americano si trova benissimo in quel di Milano, e lo ha ribadito nuovamente.
Nel Milan delle incognite e degli equivoci di questo inizio stagione, la sola certezza e’ Christian Pulisic.
L’americano, dopo l’apprendistato dello scorso anno, si sta confermato al grande. Sei gol e due assist, fino a questo momento, fanno di lui il miglior giocatore di questa prima parte di stagione.
Pulisic si e’ adattato benissimo al campionato italiano, nonché alla città di Milano. Le sue parole al canale YouTube Bob Does Sports lo confermano.
“Sono molto innamorato dell’Italia, mi ha cambiato la carriera. E lo stesso ha fatto il Milan. Sto apprezzando molto questra avventura: i tifosi, lo stadio…dovreste venirci a San Siro. Non ho mai visto qualcosa del genere”.
Come tutti i tifosi rossoneri, Pulisic vuole vincere sul campo e regalare gioire a un pubblico che lo ama in modo smisurato.
“Parlo sempre con i miei amici del fatto che, anche se stiamo competendo per piccole cose, voglio vincere talmente tanto che cerco sempre un modo per farlo, in molte situazioni”
Serie A
Lazio, cosa significa essere il presidente? Ce lo dice Lotito
Su DAZN Claudio Lotito ha parlato del cambio di allenatore e di cosa significa essere il presidente della Lazio: ecco che cosa ha detto.
Il presidente della Lazio Claudio Lotito può sorridere: quello che il club biancoceleste sta attraversando è un periodo molto positivo e di risultati positivi.
Prima che il club si accinga a misurarsi sul campo contro la Juventus, Lotito parla ai microfoni di DAZN del club e del suo ruolo istituzionale: ecco le sue parole.
Lazio, le dichiarazioni di Claudio Lotito
Sul rapporto con Sarri
“Con Sarri avevo un buon rapporto. Lui ha le sue idee, sia dal punto di vista politico che comportamentale, ma tra noi si era creata un’alchimia basata sul rispetto reciproco. Dopo una partita all’Olimpico, in cui la squadra non aveva fatto bene, sono andato da lui. Gli ho fatto notare che il gruppo sembrava aver perso l’orgoglio di combattere.
Mi ha dato ragione, e insieme abbiamo deciso di mandare la squadra in ritiro a Formello. Alcuni giocatori non hanno preso bene la decisione, forse perché non si sentivano più coinvolti. Il ritiro, però, ci ha mostrato che il problema era più profondo: c’era un contrasto interno, soprattutto con i giocatori più esperti. Sarri ha capito che non riusciva più a governare lo spogliatoio e ha deciso di dimettersi“.
Sulla gestione Tudor
“Con l’arrivo di Tudor, la squadra ha reagito, ritrovando un po’ di orgoglio. Alla fine della stagione, tuttavia, mi ha fatto presente la necessità di attuare cambiamenti sostanziali, includendo la cessione di alcuni giocatori che creavano delle problematiche. Abbiamo capito che era arrivato il momento di sradicare chi pensava di essere padrone della società. Ora abbiamo Baroni che parla il nostro linguaggio, che ha fame e vuole dimostrare il suo valore. È chiaro che tutti devono essere uniti dietro di lui”.
Sul ruolo da presidente della Lazio
“Essere presidente di una squadra di calcio significa rappresentare una comunità di persone e i loro sentimenti. Abbiamo il dovere di preservare, mantenere e tramandare i loro valori, e questa responsabilità non si limita solo al profitto o all’interesse economico“.
Su Immobile e Klose
“Ho ingaggiato Ciro dopo un’esperienza all’estero che non si era rivelata particolarmente brillante. L’ho trattato come un figlio, ma il merito dei suoi successi è interamente suo. Klose è un grande campione che mi è rimasto scolpito nella memoria”.
Sull’esonero di De Rossi
“Sicuramente De Rossi era legato alla storia della Roma, proprio come Totti, e viveva il suo rapporto con la squadra del cuore in modo viscerale. C’era un’identità, una simbiosi continua tra lui e il club.
Non conosco i dettagli dei suoi rapporti con la proprietà o lo spogliatoio; quindi, non posso esprimere giudizi su questo. Posso solo dire che era una persona profondamente legata ai colori della squadra che allenava”.
Serie A
Genoa, Gollini si è operato: il comunicato
Il portiere del Genoa Pierluigui Gollini ha reso noto che stamattina è stato operato presso l’ospedale San Martino di Genova, per l’asportazione di una neoformazione adiposa in regione peritrocanterica destra.
Il portiere ha comunicato attraverso i suoi canali social che l’operazione è riuscita perfettamente, ma si prevede un lungo periodo di stop prima che possa tornare in campo.
Secondo le prime stime, Gollini potrebbe restare fuori dal campo per almeno un mese.
Genoa, il bollettino medico
A seguire le parole di Gollini:
“Operazione perfettamente riuscita! 💪 Ormai da un mese cercavo di resistere, anche un semplice tuffo era una sofferenza. Nelle ultime partite il dolore era diventato troppo forte, quindi abbiamo deciso che intervenire fosse la scelta migliore. Sono fiducioso che tutto andrà per il meglio ✌️ Non vedo l’ora di tornare in campo! 😉 forza grifone ❤️
Grazie dei messaggi 🙏😘”
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Serie A
Juventus, il ricorso ha una data: CR7 può aspettare
Juventus, il dado è tratto. Il Tribunale del Lavoro ha emesso la sua sentenza riguardo il contenzioso con Cristiano Ronaldo: ecco l’esito.
Il ricorso della Juventus contro l’ex bianconero Cristiano Ronaldo ha la sua prima udienza fissata.
Su la Repubblica si legge che il dibattimento è previsto per marzo. In ballo ci sono 9,8 milioni di euro: la cifra che teoricamente il club bianconero dovrebbe corrispondere all’attaccante in stipendi non corrisposti durante il periodo Covid. Gli stipendi rimasti in sospeso ammontano a un totale di 19,5 milioni.
Juventus, l’udienza
Le tempistiche necessarie alla risoluzione della controversia, quindi, sono destinate ad allungarsi. Da Torino hanno già fatto sapere che si opporranno nelle sedi opportune. Il verdetto non arriverà prima della primavera del 2025 e potrebbe permettere alla Juventus di recuperare circa 10 milioni di euro.
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