Milan-Roma, Cafu: “Nessuna può più sbagliare. Su Dybala…”

Il terzino brasiliano, doppio ex di Milan e Roma, ha parlato del momento delle due squadre e della supersfida di questa a San Siro.

Questa sera a San Siro scenderanno in campo Milan e Roma, nel match che vale il diciottesimo turno di Serie A. Una gara che né i rossoneri né i giallorossi vogliono sbagliare per tenere ancora aperta l’ipotesi di una qualificazione alla prossima Champions League.

Proprio di questa supersfida ha parlato a La Gazzetta dello Sport il terzino destro brasiliano Marcos Cafu, indimenticabile doppio ex (alla Roma dal 1997 al 2003, al Milan dal 2003 al 2008).

“Ecco quali sono le gare che ricordo di più con Milan e Roma”

“Quando ero in giallorosso ricordo sicuramente l’1-1 contro il Milan all’Olimpico nel 2001 che ci avvicinò allo scudetto, mentre con i rossoneri scelgo l’1-0 di Shevchenko nel 2004 che ci consegnò il tricolore.”

“Mi aspettavo di più da entrambe”

“E’ ovvio che avevo aspettative più alte sia sul Milan che sulla Roma, ma manca ancora più di metà stagione. I rossoneri possono ancora tornare in corsa, soprattutto se dovessero vincere questa sera. Mi immagino una partita divertente, tutte e due hanno l’obbligo di vincere. Per il mio cuore andrebbe bene un 3-3.”

“De Rossi sarà un allenatore da tener d’occhio in futuro”

“Daniele aveva fatto bene subentrando a Mourinho negli ultimi sei mesi della scorsa stagione. Che senso ha mandarlo via dopo poche partite? Chi conosce il calcio sa della qualità di De Rossi.”

“Normale che regni la confusione quando si cambiano così tanti allenatori”

“La Roma ha una rosa che vale di più di quello che dice la classifica attuale. Ora con Ranieri al comando sembra che la situazione si stia un po’ assestando. Ha recuperato El Shaarawy, Angelino mi piace, e Pisilli è un giovane dal futuro interessante. Le voci su Dybala via dalla Roma? Non capisco. Ha un sinistro di quelli che si vedono poco in giro, fossi nella società giallorossa me lo terrei stretto. Queste continue voci su di lui fanno male soprattutto a lui, che dovrebbe pensare solo al campo.”