Serie A
Milan, Sottil: “Da piccolo ero milanista”

Durante una conferenza stampa, Sottil ha rivelato la sua grande passione per il Milan e per Kakà. Inoltre, si è espresso anche su Conceição. queste le sue parole
Ai microfoni di MilanTv il nuovo esterno d’attacco arrivato al Milan nella scorsa sessione di mercato, ha parlato della sua grande passione per il Milan, che affonda le sue radici fin dalla sua infanzia. “Da piccolo ero milanista e i miei genitori me la compravano quando andavamo nei negozi sportivi”. Tuttavia, oltre alla grande passione per il Milan, il figlio di Andrea, afferma che nonostante abbia avuto un padre calciatore, uno dei suoi giocatori preferiti è sempre stato Kakà. Mio papà, una volta, mi ha portato una maglia del Milan di Kakà. L’aveva fatta anche firmare e ce l’ho ancora a casa. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, chissà che qui non possa capitare qui a Milano”
Il crocifisso e la stella nella sua bio sui social?
“Il crocifisso perchè sono un tipo religioso, tutta la mia famiglia lo è, soprattutto i miei nonni sono molto credenti. La stella è un simbolo luminoso che mi piace e l’ho abbinato alla croce”.
Tuo papà calciatore?
“Da piccolino sono cresciuto con il pallone, volevo andare con lui al campo ad allenarmi. Il mio obiettivo è sempre stato di diventare un calciatore professionista“.
Chi è l tuo idolo?
“Da piccolo, quando ho iniziato a guardare le partite, mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, soprattutto quando era al Manchester United mi faceva impazzire, faceva cose incredibili. E’ un grande atleta e un grande professionista. E’ un esempio per il calcio. Sono cresciuto con lui”.

Milan
Cosa pensi di Conceiçao?
“Mi ha fatto fin da subito una bella impressione. E’ molto diretto, sa quello che vuole e da calciatore lo apprezzo molto“.
Il tuo punto di forza e cosa migliorare?
“Il mio punto di forza è l’uno contro uno, mentre vorrei migliorare nel colpo di testa e il mio piede debole“.
Le tue passioni fuori dal campo?
“Ho una grande passione per la musica. Durante le giornata ne ascolto tanto. Sono un ragazzo tranquillo a cui piace stare in famiglia e con gli amici. Nel tempo libero cerco di godermi questi momenti con loro. Sono cose semplici, ma per me molto importanti perchè mi permettono anche di staccare un po’ da calcio. A Empoli sono venuti alcuni amici a trovarmi. La mia famiglia vive a Torino, quindi ora che io sono a Milano siamo più vicini. Non vedono l’ora di venire a San Siro a vedermi con la maglia rossonera”.
Serie A
Genoa, Vieira: “Punto prezioso per noi. Sul futuro…”

Al termine di Hellas Verona-Genoa, l’allenatore del Grifone, Patrick Vieira, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Genoa dopo il pareggio in casa dell’Hellas Verona. Con questo risultato, il Grifone raggiunge quota 39 punti: ormai per la salvezza manca solo l’aritmetica.
Genoa, le parole di Vieira
Come giudica questo pareggio? Il Genoa ha forse già raggiunto la tranquillità?
“È stata una gara molto complicata, tra due squadre con lo stesso obiettivo: restare in Serie A facendo punti. Nel secondo tempo loro sono cresciuti fisicamente, sono stati più aggressivi, quindi vanno fatti i complimenti. Ma per noi è un punto prezioso: non perdere su un campo così difficile era importante”.
Cosa non ha funzionato oggi, soprattutto sugli esterni, come Messias?
“In generale ci è mancata intensità e non siamo riusciti a trovare bene i giocatori tra le linee. Il Verona ha fatto una buona partita e ci ha messo in difficoltà nella ripresa. Ma con lo spirito che abbiamo mostrato nell’ultimo mese possiamo toglierci ancora delle soddisfazioni e raccogliere punti pesanti”.
Conferma la sua volontà di restare al Genoa anche in futuro?
“La cosa fondamentale adesso è raggiungere la salvezza. Non abbiamo ancora la certezza matematica, quindi non dobbiamo distrarci. Fino a quel momento, non voglio parlare di altro”.

I TIFOSI DEL GENOA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La solidità difensiva è diventata un vostro punto di forza?
“Sì, è il frutto del lavoro di tutta la squadra, undici giocatori che si sacrificano. Oggi ad esempio non è stata una gara semplice per Pinamonti, ma il lavoro che ha fatto per il gruppo è stato enorme. Se subiamo pochi gol, è anche merito degli attaccanti. E poi in porta abbiamo Nico, che sta facendo cose davvero importanti”.
Quanto sarà decisivo ritrovare la miglior versione di Vitinha e Messias?
“È stata una settimana complicata a livello di preparazione, diversi giocatori hanno lavorato poco e sapevamo che il Verona era un avversario tosto. Alla fine è arrivato un punto importante”.
C’è qualcuno del Verona che l’ha particolarmente colpita?
“Oggi il Verona ha fatto una prestazione molto solida di squadra. Sono stati compatti, ci hanno lasciato poco spazio tra le linee e ci hanno messo addosso tanta intensità. È stata dura, ma sono soddisfatto della prestazione dei miei. Portare via un punto oggi non era affatto scontato”.
Come sta Malinovskyi?
“Ha subito un colpo in allenamento, per ora non sappiamo se potrà rientrare nella prossima partita”.
Serie A
Lazio-Roma, il derby si gioca anche in panchina

Il derby Lazio-Roma, che andrà in scena stasera all’Olimpico, non è solo per chi è nell’undici iniziale, ma anche per chi siederà in panchina.
Il derby Lazio-Roma, che si giocherà stasera allo Stadio Olimpico, non è solo per chi scenderà in campo dal primo minuto, ma anche per chi siederà in panchina, pronto ad entrare in campo sotto indicazione di Baroni o Ranieri.
Lazio-Roma, Baroni e Ranieri pronti a pescare dalla panchina: ecco chi possono essere i jolly del derby capitolino
Il derby di stasera allo Stadio Olimpico Lazio-Roma è davvero molto importante per entrambe le squadre, visto che vale una fetta per l’accesso alla Champions League del prossimo anno. Una partita, come ogni derby capitolino, che si gioca di tattica e pretattica, sul filo dei nervi per giocatori e tecnici, quest’ultimi che seconda i casi di come si mette la gara cercheranno di pescare dalla panchina, vediamo ora chi possono essere i jolly su cui potrebbero fare affidamento stasera Baroni e Ranieri.
Due sono molto attenzionati dagli addetti ai lavori, Matias Vecino e Eldor Shomurodov: secondo una speciale classifica di Sky Sport, sono i giocatori che hanno inciso a gara in corso nelle ultime 2 stagioni di Serie A, ben 7 tra gol e assist. Ma i biancocelesti sono quelli che hanno più giocatori che hanno segnato a gara in corso: ben 16 sono le reti in questa stagione da giocatori che hanno iniziato la partita in panchina, l’ultimo Isaksen domenica contro l’Atalanta. Ma proprio su Vecino è il giocatore su cui Baroni conta stasera, dipende come si metterà il match, visto che ha dimostrato di incidere a gara in corso.
Mentre la Roma punta Eldor Shomurodov, l’attaccante uzbeko decisivo contro la Juventus per 1-1 finale, diventato un arma tattica per Claudio Ranieri. Insomma, due giocatori a modo loro decisivi per le loro squadre partita iniziata. Vedremo stasera come e quando i rispettivi li utilizzeranno.
Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Pizzico di rammarico: ci è mancato solo il gol”

Al termine di Hellas Verona-Genoa, l’allenatore degli scaligeri, Paolo Zanetti, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dell’Hellas Verona dopo il pareggio contro il Genoa, che vede gli scaligeri guadagnare un altro punto preziosissimo in ottica salvezza.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
Un po’ di rammarico per com’è finito il secondo tempo? Cosa resta di questa gara?
“I punti vanno sempre accolti con gioia. Era una partita complicata contro un avversario tosto. Non abbiamo concesso praticamente nulla, nessun tiro davvero pericoloso, e creato 4-5 occasioni nitide. È mancato solo il gol. Un pizzico di rammarico c’è, ma sono contento di aver portato a casa punti importanti”.
Come stanno gli infortunati?
“Ho dovuto togliere anche Sarr per un problema al ginocchio, domani farà gli accertamenti e speriamo non sia nulla di grave. Anche lì ero un po’ in emergenza, ma ho provato comunque a vincerla. Chi è entrato lo ha fatto bene. La prossima settimana recuperiamo Suslov e Niasse. Dawidowicz oggi è stato straordinario. Ragioniamo da squadra, la mentalità è quella giusta. L’obiettivo è vicino e dobbiamo crederci”.
Marchetti ha un po’ acceso la partita. E vi manca forse un attaccante in più dal mercato?
“Non voglio aggiungere troppo, ma la gestione dei cartellini non mi è sembrata equilibrata e ha acceso un po’ gli animi. Lasciamo perdere. L’attaccante da doppia cifra ce l’abbiamo, è Tengstedt. Poi segnano anche altri e portano il loro contributo. Se siamo lì, è perché i gol li facciamo. È mancata un po’ di concretezza oggi rispetto alle occasioni create, ma dobbiamo continuare ad avere fiducia nei nostri giocatori”.
Bradaric e Tchatchoua: che giudizio dai? E 34-35 punti bastano per salvarsi? Non essere diplomatico…
“Ma invece lo sarò (ride, n.d.r.). Abbiamo costruito il nostro destino, dobbiamo pensare solo a noi e continuare a fare punti. Bradaric è tra quelli che è cresciuto di più: ha sempre avuto una buona fase offensiva, ma ora è migliorato molto anche difensivamente. È diventato un giocatore equilibrato. Tchatchoua? Se avesse anche la precisione nei passaggi sarebbe al Manchester City. Ha un motore incredibile, e lo vedono tutti”.

Fans of Verona during Italian football Serie A match Hellas Verona FC vs AS Roma at the Marcantonio Bentegodi stadium in Verona, Italy, September 19, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
L’inizio stagione è stato complicato sul piano difensivo. I dati ora dicono altro: che significato hanno?
“Vuol dire che è cambiata la mentalità, la squadra sta in campo in modo diverso. Qualche problema lo abbiamo avuto, è vero, ma ora lo abbiamo sistemato. Abbiamo trovato un equilibrio, il nostro girone di ritorno è positivo e stiamo dimostrando continuità. Non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo, ma siamo sulla strada giusta”.
Mosquera dà la sensazione di essere vicino all’esplosione, ma gli manca sempre qualcosa. Che ne pensi?
“Mi piace tantissimo. Sono innamorato calcisticamente di lui, perché ha margini enormi. Sta migliorando nelle prestazioni e nei dialoghi con i compagni. I gol che ha fatto non sono pochi e sono stati pesanti. Dobbiamo solo continuare a credere in lui: è al primo anno e sta seguendo un percorso di crescita”.
Un altro piccolo passo, senza subire gol. È questa la chiave?
“La cosa importante non è solo non prendere gol, ma anche non concedere vere occasioni. I gol li puoi subire per un episodio, ma se non concedi opportunità vere contro una squadra come il Genoa vuol dire che hai costruito una struttura solida. Segnare è fondamentale, ma bisogna anche essere umili e accogliere ogni punto come prezioso. Ci servono per continuare il nostro cammino”.
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