Serie A
Milan, Theo Hernandez di nuovo escluso
Il giocatore del Milan Theo Hernandez si avvia ad una seconda esclusione dall’undici iniziale. Venerdì contro il Verona il tecnico Fonseca farà giocare Jimenez.
Il giocatore del Milan Theo Hernandez non sarà, per la seconda volta, nell’undici iniziale che giocherà al Bentegodi contro il Verona venerdì. Il tecnico rossonero Fonseca gli preferirà Jimenez.
Il tecnico portoghese vuole spronare il giocatore come ha fatto con Leao, cioè non facendolo giocare dal primo minuto. Problemi anche con il rinnovo contrattuale.

DELUSIONE THEO HERNANDEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Milan, Theo Hernandez di nuovo escluso: difficoltà anche per il rinnovo
Il tecnico del Milan Paulo Fonseca è per i metodi duri. Non ai livelli del mitico tecnico della Dynamo Kiev Lobanovski, ma poco ci manca. Infatti, per spronare i suoi giocatori ad dar il meglio di se, li manda per punizione in panchina, in modo da far uscire la grinta di tornare in campo e fare bene.
Lo ha fatto con Rafael Leao, dove le varie panchine gli hanno fatto uscire una grinta che comunque Leao ha già di suo. Ora il portoghese vuole utilizzare lo stesso metodo con Theo Hernandez. Per la seconda volta il francese non sarà nell’undici iniziale che giocherà venerdì a Verona, ed è la seconda esclusione di fila.
Il carattere del francese però non è lo stesso di quello di Leao e non è escluso che ci possa essere una reazione diversa alla punizione di Fonseca. Basti vedere cosa è successo lunedì sera, in occasione della festa natalizia organizzata dal Milan, dove il giocatore è rimasto deluso dalla contestazioni fatte dai tifosi rossoneri. Anche perché con la maglia rossonera ha dato tutto, soprattutto lo scudetto nel 2022.
Anche la questione rinnovo contrattuale si fa abbastanza complicata. Il blitz milanese dell’agente del giocatore Quilon ha fatto portare avanti la trattativa con la dirigenza rossonera, ma ancora le parti non si accordate per il rinnovo. Bisognerà vedere come Theo Hernandez reagirà alle panchine del tecnico portoghese e allora lì si saprà qualcosa in più del suo futuro.
Serie A
Fiorentina, il 2025 è da dimenticare: peggior annata della storia viola
Il 2025 in casa Fiorentina si è chiuso con l’ennesima sconfitta di questo campionato. Mai così male in tutta la sua storia: un anno da dimenticare.
24 sconfitte complessive. Questo è il dato che contraddistingue la Fiorentina nel 2025: un anno da buttare completamente quello che vedrà chiudersi tra qualche giorno in casa Viola.
Certo le 13 sconfitte complessive, tra Serie A e Conference League, da inizio stagione pesano parecchio sul groppone della banda guidata da Vanoli, ma anche nella stagione passata le cose non sono andate nel migliore dei modi.

STEFANO PIOLI PENSIEROSO ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )
Dopo una prima parte di stagione con Palladino in cui i tifosi viola hanno potuto sognare di ambire a piazzamenti europei migliori rispetto alla Conference, da inizio 2025 la Viola ha perso smalto e le diatribe tra tifosi e società non hanno fatto altro che ingigantire i problemi di fine stagione. Palladino se ne è andato e al suo posto è stato chiamato Pioli.
Per l’ex Milan è stato un ritorno traumatico. Neanche una vittoria e ultimo posto in classifica. Un problema che si è pensato di poter risolvere con il suo esonero e l’arrivo di Vanoli, ma anche con l’ex Torino la musica non è cambiata. Adesso, dopo 17 giornate di Serie A la Fiorentina si ritrova ultima in classifica con 9 punti realizzati, a fronte di 1 vittoria e 6 pareggi.
Una situazione molto pericolosa che vede già adesso la Viola a rischio retrocessione. Per evitare ciò la società deve cancellare questo 2025 orrendo e sperare in un nuovo anno che porti energie fresche e una serie di risultati che possano evitare il peggio.
Serie A
Atalanta, si chiude con un ko il 2025 dei cambiamenti
Atalanta, l’ultima partita dell’anno e’ un deja-vu dei trascorsi contro l’Inter. L’inizio dell’era post Gasperini parte in salita.
Alla fine, in quella che e’ stata l’ultima contesa del 2025, l’Atalanta ha stabilito un record, purtroppo negativo.
Erano tre anni, infatti, che la Dea non usciva dal campo senza nemmeno concludere in porta una sola volta.
Alla New Balance Arena, i nerazzurri hanno subito gli strascichi di una tradizione che li vuole soccombere all’Inter spesso e volentieri da cinque anni.
Una abitudine, dunque, che ha caratterizzato anche il primo scontro tutto nerazzurro con in panchina Raffaele Palladino.
L’ex Monza ha provato invano, e per poco non ci riusciva, a spingere i suoi verso il colpo di coda, che alla fine non e’ arrivato.
Negativo, quindi, e’ stato il sipario su un 2025 che ha portato con sé una svolta dopo nove anni di regno ininterrotto firmato Gianpiero Gasperini.
L’ultimo regalo, l’ennesima qualificazione in Champions League, ha fatto da porta per il nuovo corso, che i Percassi avevano disegnato su misura di Ivan Juric.
Una fiducia mal riposta, se si pensa a quanto poco ha impiegato il tecnico croato a entrare in conflitto con l’ambiente.
Il simbolo delle discordie e’ stato, non a casa, Ademola Lookman, ovvero chi si vedeva ormai da giugno lontano da Zingonia.
Veleni, mancanza di feeling, nonché una certa dose di avversione da parte dell’ambiente, hanno fatto si che si spingesse, ben presto, per il cambio.
A uno dei (pochissimi) errori compiuti dalla dirigenza atalantina negli ultimi anni, dunque, si e’ deciso di porre rimedio ben presto, consapevoli che traccheggiare a lungo avrebbe compromesso definitivamente la rincorsa al treno Europa.
Fino ad ora la scelta appare corretta, con Palladino che sta dimostrando di saper essere un buon condottiero per una Dea che non vuole uscire dal circolo delle grandi.
Un posto in Champions League sarà arduo da raggiungere, ma una chance per quanto riguarda l’Europa League sembra esserci.
Se perdere contro l’Inter può essere messo agli atti come un incidente di percorso, e’ assolutamente sicuro che, da gennaio a maggio, gli scivoloni saranno banditi dal vocabolario di Bergamo.
Soprattutto contro quelle grandi che rappresentano le vere contendenti per regalarsi, per l’ennesima volta, il biglietto con destinazione una nuova campagna europea.
Serie A
Milan, il tabù è spezzato: ora Allegri vince anche con le “piccole”
Milan – Il 3-0 al Verona certifica la crescita rossonera. Ora ci sono solidità, maturità e segnali concreti in chiave Scudetto.
Il Milan supera un limite che aveva frenato la sua corsa e lancia un messaggio forte al campionato. Il netto 3-0 rifilato al Verona a San Siro non vale solo tre punti, ma rappresenta una svolta stagionale: i rossoneri di Massimiliano Allegri iniziano finalmente a vincere con continuità anche contro le squadre di medio-bassa classifica.
Fin qui la classifica del Diavolo era stata costruita soprattutto negli scontri diretti, mentre contro le “piccole” erano arrivati passi falsi pesanti. La prova contro il Verona, invece, racconta una squadra matura, compatta e concentrata, capace di controllare la partita e chiuderla senza affanni.
Milan, inizia una nuova fase della stagione?
Protagonista assoluto del match è stato Christopher Nkunku, autore della sua prima doppietta in Serie A: il rigore che sblocca il match e il gol in campo aperto che lo chiude sono il simbolo della fiducia ritrovata e della gestione lucida di Allegri, supportato anche da leader come Modric. La porta inviolata completa una prestazione convincente, arrivata dopo settimane di dubbi e risultati altalenanti.

Christopher Nkunku in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il successo certifica una crescita mentale prima ancora che tattica e rafforza le ambizioni rossonere. Con il mercato invernale pronto a offrire nuove soluzioni, il Milan ha iniziato a colmare le proprie lacune strutturali. Vincere queste partite è il passaggio decisivo per trasformare una stagione solida in qualcosa di molto più ambizioso.
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