Il Milan prende il Toro per le corna e dimostra che la sconfitta contro la Juve è stata solamente un incidente di percorso fisiologico, a tratti inevitabile viste le numerose assenze. Gli uomini di Giampaolo non sono la Juventus, è bastato quindi un Milan altrettanto rimaneggiato per battere agilmente i granata che hanno avuto il merito tuttavia di vendere cara la loro pelle. Prima Leao e poi Kessiè su rigore archiviano la pratica, anche per questa domenica il primato in classifica è salvo.
Donnarumma 7: novanta minuti da spettatore non pagante, poi nel recupero si supera su conclusione di Segre. Sempre attento e nuovamente determinante.
Calabria 7: conferma un periodo di forma eccelsa che va avanti ormai da un bel pò di mesi, inizia la gara da terzino, la conclude da mediano, ma il risultato è lo stesso, un cuore enorme ed uno spirito di sacrificio altrettanto grande.
Kjaer 7: altra gara impeccabile per il danese che al 40’ fa venire alla mente una di quelle scivolate alla Franco Baresi fermando Verdi lanciato a rete. Comanda la difesa da vero leader, ma ormai non è più una novità.
Romagnoli 6: Verdi capisce che contro il capitano ci sono più margini e quindi lo punta spesso, qualche incertezza ma nel complesso una gara abbastanza attenta, imperioso nel gioco aereo.
Theo Hernandez 6: decisamente meglio rispetto alla gara contro la Juventus, ci voleva poco. Lo spagnolo però gioca ad intermittenza favorendo da una sua progressione la prima rete rossonera.
Kessiè 7: sembra di vedere in campo 2 o 3 Kessiè, è praticamente ovunque, instancabile. Rigore impeccabile, palla da una parte, Sirigu dall’altra.
Tonali 5: gara assolutamente incolore, spesso in ritardo in fase di copertura, del tutto inesistente quando si tratta di iniziare ed impostare l’azione. Esce dal campo per una forte botta alla caviglia (dall’ 8 st Dalot 5: non riesce a contenere Murray, sempre in difficoltà).
Castillejo 5: sembra sempre che dai suoi piedi possa venire fuori qualcosa di interessante, ma purtroppo pasticcia come di consueto con il pallone. Aspettiamo il recupero di Saelemaekers, ce n’è bisogno.
Brahim Diaz 7: impiegato al posto di Calhanoglu lo spagnolo parte decisamente bene dimostrando di essere in palla, regala l’assist a Leao ed in seguito si procura il calcio di rigore trasformato poi da Kessiè. Finalmente decisivo (dal 15 st Calhanoglu 6: ancora non al meglio e senza allenamento il turco aiuta la sua squadra a mantenere il risultato).
Hauge 5: inserito da inizio partita non riesce quasi mai ad incidere, troppo timido in parecchie occasioni, anche se i numeri li ha, eccome se li ha. Il tempo aiuterà l’esterno norvegese a ritagliarsi spazi importanti, al momento c’è ancora parecchio su cui lavorare (dal 40 st Maldini s.v.)
Leao 7: spesso criticato – a ragione – per la sua indolenza, il portoghese risponde con 3 gol nelle ultime 4 gare dimostrando che la rotta probabilmente è stata invertita è tutto è partito dalla sua testa. Nel primo tempo è imprendibile, cala nella ripresa, ma la strada è finalmente quella giusta.
Pioli 7: il tecnico ha più volte ribadito che era essenziale dimenticare la sconfitta contro la Juve, così è stato. Un Milan ordinato seppure rimaneggiato riesce ad avere la meglio sul Torino e si gode il primato in classifica in solitaria.
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