Serie A
Milan-Udinese 1-1, ennesimo harakiri del Diavolo: le pagelle
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Milan-Udinese, la squadra di Pioli inciampa per la seconda volta nel giro di 7 giorni dopo essere passata in vantaggio con il solito Leao. Il pareggio di Udogie è viziato da un evidente fallo di mano che il Var non vede, ma le recriminazioni dei rossoneri sono parecchie. Andiamo a vedere le pagelle del Milan.
Maignan 6: praticamente inoperoso, compie un buon intervento nel finale su Deulofeu.
Calabria 6: uno degli ultimi a non accettare il pareggio, ma qualitativamente incide ben poco. Gara come sempre di enorme sacrificio che gli vale una risicata sufficienza.
Tomori 5: rischia il rosso ad inizio secondo tempo ed in più occasioni perde la marcatura su Beto. Deve recuperare la sua firma migliore.
Romagnoli 5,5: compie un solo errore, quello decisivo su Udogie che però si fa aiutare dal braccio per mettere in rete. Le responsabilità comunque restano.
Theo Hernandez 6: cerca di spingere come da par suo, ma viene spesso imbrigliato dall’arcigna difesa friulana.
Tonali 6: nota positiva l’assist per Leao, nel secondo tempo scompare dalla gara insieme al resto della squadra rossonera
Kessie 5: non mette la gamba neppure per sbaglio, appare nervoso nel d’insieme, ma il Milan non è più suo.
Messias 5: lento, macchinoso, fumoso è senza particolare grinta (dal 20’ st Saelemaekers 5: la solita corsa spesso a vuoto, qualche dribbling, molta confusione generale)
Brahim Diaz 4,5: chiedergli un gol equivale ad un miracolo. Lo spagnolo è pressochè inesistente, non tira in porta, non incide. Una sola parola: inutile. (Dal 39’ st Maldini s.v.)
Leao 6,5: ottavo gol in campionato, ancora una volta protegge il pallone con il fisico e batte a rete. Nel secondo tempo scompare dalla gara.
Giroud 4,5: il francese patisce forse i troppi impegni a causa dell’età. Praticamente sembra non scendere in campo (dal 20’ st Rebic 5: idem come sopra, con l’aggravante però di essere fresco)
Pioli 4,5: in campo non scende lui, ma la partita in settimana viene preparata. A vedere i giocatori in campo, con una posta in gioco così alta, sembra non ci sia alcuna convinzione, nè stimoli. Ingiustificato ed incomprensibile.
Serie A
Juventus, Thiago Motta suona la carica per il terzo posto
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Juventus, il tecnico chiede unità e massima concentrazione per il finale di stagione. Con i pareggi di Atalanta, Napoli e Inter bisogna approfittare a qualunque costo.
Dopo la pesante eliminazione dalla Coppa Italia contro l’Empoli, in casa Juventus è tempo di riflessioni. Il tecnico Thiago Motta, consapevole della necessità di una svolta, ha riunito più volte la squadra per un confronto schietto e costruttivo. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, l’allenatore ha chiesto ai giocatori di esprimere apertamente il loro pensiero, eliminando ogni zona d’ombra e risolvendo eventuali incomprensioni. L’obiettivo? Ritrovare coesione e mentalità vincente in vista del rush finale della stagione.
Juventus, non sprecare quest’occasione!
La sfida di lunedì sera contro l’Hellas Verona rappresenta un crocevia fondamentale per i bianconeri. Una vittoria permetterebbe alla Juventus di salire a quota 52 punti, accorciando sull’Atalanta (-3) e mantenendo vive le speranze di un sorprendente ritorno nella lotta per lo scudetto, che sarebbe distante solo sei lunghezze. Un’ipotesi difficile ma non impossibile, soprattutto se la squadra riuscirà a ritrovare continuità e carattere nelle prossime gare.
Thiago Motta, noto per il suo pragmatismo e la sua capacità di gestire il gruppo, sa che la Juventus non può più permettersi passi falsi. Il messaggio è chiaro: serve unità, determinazione e una risposta immediata sul campo. Ora spetta ai giocatori dimostrare di aver recepito la lezione e trasformare le parole in risultati concreti.
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LA DELUSIONE DELLA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Milan, Ancelotti: “Licenziare Maldini significa eliminare una parte importante della storia rossonera”
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Milan, Carlo Ancelotti parla di Paolo Maldini: “Mandarlo via è stato un errore storico per il Milan.”
Durante un’intervista a Rai2, Carlo Ancelotti ha espresso il suo disappunto riguardo alla decisione del Milan di separarsi da Paolo Maldini. Ancelotti ha sottolineato l’importanza storica di Maldini per il club rossonero, definendolo un “uomo di calcio” che rappresenta il Milan in tutta la sua essenza. Secondo Ancelotti, allontanare una figura così iconica equivale a perdere un pezzo di storia del club, nonostante i difetti che ogni persona possa avere.
Milan, il peso delle decisioni dirigenziali
La questione sollevata da Ancelotti non è solo una critica alla gestione del Milan, ma anche un monito sull’importanza di preservare l’integrità storica e culturale di un club attraverso le sue figure simbolo. Il Real Madrid, come sottolineato da Ancelotti, è un esempio di come la storia e le tradizioni siano parte integrante della sua identità. Le parole di Ancelotti arrivano in un momento delicato per il Milan, che deve confrontarsi con le conseguenze delle sue scelte dirigenziali.
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Fonte: l'[account X di Schira](https://x.com/NicoSchira)
Carlo #Ancelotti a Rai2: “Il #RealMadrid è il club più importante al mondo e qui la storia è molto viva. Mandar via #Maldini con tutti i difetti che può avere è mandar via un pezzo di storia. Paolo è un uomo di calcio e rappresenta il #Milan. Hanno fatto un errore a mandarlo via” pic.twitter.com/Fgm2ucqDDN
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 1, 2025
Serie A
Torino, a Monza per blindare la salvezza
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Torino, dopo l’ottima vittoria contro il Milan, la squadra di Vanoli – 11° in classifica a quota 31 punti – sfiderà oggi il Monza per cercare di archiviare la salvezza in A.
Il Torino si prepara a una partita cruciale contro il Monza, fanalino di coda della Serie A. Il tecnico Paolo Vanoli ha caricato la squadra definendola “una finale da sei punti”, evidenziando l’importanza della sfida per chiudere il discorso salvezza e dare continuità alla vittoria contro il Milan.
L’allenatore ha poi sottolineato la necessità di mantenere alta la concentrazione e non sbagliare l’approccio. In attacco resta il ballottaggio tra Adams e Sanabria, con l’obiettivo di stimolare la concorrenza interna. Per il resto, la formazione sarà simile a quella che ha battuto i rossoneri, con Pedersen in vantaggio su Walukiewicz e Casadei confermato accanto a Ricci.
I granata puntano alla seconda vittoria consecutiva, traguardo che manca da agosto, e potranno contare sul supporto di quasi 2500 tifosi a Monza. Un successo potrebbe dare slancio per un finale di stagione in crescita.
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Torino
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