Milan-Venezia è il posticipo del Saturday Night della quarta giornata della Serie A 2024/2025. I rossoneri ospitano i lagunari a San Siro.
“Sono sempre sotto pressione” e “non cambio le mie idee“. Sono i momenti salienti della conferenza stampa che Paulo Fonseca ha rilasciato prima di Milan-Venezia. Il tecnico portoghese ha glissato, affermando che la pressione sia “normale” poiché “ogni allenatore è costantemente sotto esame“.
Se questo è vero, è altrettanto vero che c’è una grossa differenza fra l’essere sotto esame e l’esser stati delegittimati da buona parte dell’ambiente rossonero. Uno scetticismo aprioristico, basato su preconcetti (sedimentati nell’inconscio collettivo rossonero ancor prima del suo arrivo) e corroborato dai risultati.
Risultati che, però, sono paradossalmente quasi secondari rispetto all’espressione corale della squadra. E qui arriviamo al secondo main topic della conferenza. Fonseca non ha intenzione di cambiare il proprio modo di lavorare. Questo perché è arrivato al Milan per farlo giocare in un certo modo e soprattutto è stato assunto proprio affinché facesse giocare il Milan in un certo modo.
La dirigenza rossonera voleva un allenatore come lui, ma probabilmente non lui. Il portoghese è un ripiego e lo spogliatoio lo ha percepito, ancor prima delle discrepanze tecnico-tattiche. E’ fisiologico per un nuovo allenatore chiedere tempo, ma la legittima richiesta deve essere supportata dalla visione di un qualcosa
.Se una squadra fa intravedere la mano dell’allenatore, anche solo a tratti, allora la richiesta di maggiore tempo diventa legittima, altrimenti è mero oltranzismo. La sensazione è che questo Milan e Fonseca non siano compatibili e anche la proprietà sembra averlo capito, tanto da aver appiccicato già una data di scadenza sulla sua esperienza meneghina. Le prossime tre partite saranno decisive e due di queste sono contro Liverpool e Inter.
Se non è una condanna a morte questa, poco ci manca. Tradotto: se Fonseca fa un miracolo allora lo teniamo, altrimenti per noi è già fuori. Un matrimonio, parso sin da subito innaturale, nato male e destinato a finire peggio. Un successo stasera contro il Venezia servirebbe solo ad allungare inutilmente l’agonia, a meno ché il Milan targato Fonseca non si ritrovi tutto assieme e all’improvviso: ipotesi abbastanza irrealistica.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Gabbia, Pavlovic, Theo Hernandez; Fofana, Reijnders; Pulisic, Loftus-Cheek, Leao; Abraham. Allenatore: Fonseca.
VENEZIA (3-4-2-1): Joronen; Idzes, Svoboda, Schingtienne; Candela, Duncan, Nicolussi Caviglia, Zampano; Oristanio, Busio; Pohjanpalo. Allenatore: Di Francesco.
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