Serie A
Monza, Nesta: “Ho lavorato tanto per arrivare in Serie A, è l’occasione della vita”
Le dichiarazioni rilasciate dal nuovo allenatore del Monza Alessandro Nesta, nella conferenza stampa di presentazione con il club brianzolo.
Monza, le parole di Nesta
Di seguito le dichiarazione del nuovo allenatore del Monza Alessandro Nesta, rilasciate ai microfoni del club nella conferenza stampa di presentazione con il club brianzolo dove sarà presente anche Adriano Galliani.
Che emozioni la accompagnano in questa sua prima panchina in Serie A, nel Monza di Berlusconi e con Galliani?
“Credo che per me significhi molto, è la prima volta che faccio la Serie A da allenatore, ho lavorato tanto per arrivare a questo livello e spero di arrivarci preparato. Ho studiato molto, col mio staff. Lavorare con Galliani è un piacere ma anche una responsabilità, che sento doppia.
Ho visto il centro sportivo e vedo la mano del presidente, che dove è passato ha lasciato qualcosa di veramente importante. Il centro sportivo che ho visto non ce l’hanno tutti, lo stadio è molto diverso da quello che ricordavo”.
Cosa le ha chiesto Galliani?
“È un rapporto strano, vent’anni dopo facciamo un’altra conferenza stampa di presentazione. Abbiamo vinto tanto e perso tanto, siamo caduti e ci siamo rialzati, è stato un percorso stupendo: ritrovarsi da allenatore dopo vent’anni è strano, ma non mi ha chiesto niente”.
Galliani ha detto che è stata una trattativa diversa rispetto al 2002. Dal suo punto di vista?
“È stato diversissimo, da giocatore fu un giorno particolare: quel giorno andammo a Controcampo mi pare, iniziata la trasmissione non sorridevo molto perché andare via da Roma era complicato per me. Io mi ricordo che dopo la pubblicità Galliani mi disse che al Milan c’erano solo giocatori felici.
Stavolta è molto diverso, ci facciamo grandi risate ed è durata due secondi: quando mi ha chiamato non mi sembrava vero.
La gavetta l’ho fatta, sono stato in B a sudare e quando arriva una chiamata dal Monza non devi dire niente. Pensi che è vero e ci vai”.
Cosa si porta dietro del suo bagaglio?
“Lo studio. Fare il calciatore ti porta dei vantaggi, ma se non studi, non guardi e non provi non cresci. Mi porto dietro un grande entusiasmo: è l’occasione della mia vita, ho lavorato per arrivare in queste condizioni e sfruttarla al massimo.
Ho parlato con Palladino, perché l’ho chiamato: la prima cosa che gli ho detto è che ha fatto troppi punti… È stato carinissimo, ha lavorato benissimo qui e so che dopo di lui è dura: ha fatto talmente bene che è tosta”.
Sarà una squadra rigida o malleabile in base al momento?
“Io ho un’idea, che la squadra abbia giocato al meglio col 3-5-2. Però la prima cosa che faremo col mio staff è cercare di capire dove può fare meglio ciascun giocatore.
Lo capiremo meglio durante il ritiro: tutti a inizio anno, a luglio, parlano di dominio e di giocare uomo su uomo. Poi magari alla quarta giornata si tirano indietro e fanno un altro calcio. Noi non facciamo proclami”.
Ha già sentito Maldini per intercedere per il passaggio di Daniel a Monza?
“No, ci siamo sentiti un mese fa. Abbiamo parlato di altro, ma anche di Monza e gli avevo chiesto qualcosa. No, Paolo fa il papà: i procuratori, i presidenti, i direttori fanno altro”.
Undici mesi fa ha eliminato il Monza dalla Coppa Italia. Quanto da allora ha potuto valutare il suo percorso da allenatore e quali sono gli obiettivi ora?
“Era calcio d’agosto, abbiamo vinto ma il calcio d’agosto ti frega. Non ti devi mai far ingannare da quelle partite. Se posso stare in Serie A lo dirà il tempo: so che c’è dello scetticismo perché non ci ho mai allenato, è normale e lo potete dire perché non sono permaloso.
Cerco la pressione da quando sono arrivato, altrimenti sarei rimasto a Miami. So che c’è e sono abituato alle critiche, da calciatore e da allenatore: me la suderò come ho fatto gli altri anni”.
C’è un giocatore che la stuzzica più di altri?
“No, ho studiato la rosa. Ci sono tanti giocatori di talento, poi c’è quello più giovane che ti dà più gusto allenare, ma il Monza è fatto di un gruppo di esperti e di bravi giovani.
Non ho chiesto nulla, so che Galliani farà di tutto per mettere il Monza nelle migliori condizioni. Abbiamo parlato di cosa potremmo migliorare, ma faremo in base a quello che possiamo”.
Diciotto anni fa campioni del mondo, ora fuori agli ottavi. Non è arrivato il momento di cambiare qualcosa nel rapporto tra italiani e stranieri in A? Il Monza è un riferimento…
Interviene Galliani: ‘Non parliamo di Nazionale, parliamo di Monza‘.
Nesta: “Ho parlato con i giocatori del Monza vicini alla Nazionale e sono un po’ delusi, faranno di tutto per riconquistarsi il posto. Della Nazionale dico solo che è un peccato, spero non sia data solo la colpa a Spalletti perché il problema mi pare grande”.
Ha avuto grandissimi allenatori con cui ha vinto. A chi si ispira?
“No, sotto l’aspetto tattico no. Sulla gestione, come sul cercare di tirare fuori il meglio dai giocatori, credo di sì. Prendo spunto da Ancelotti, da Eriksson, da Zeman: tutte persone che mi hanno trattato bene e hanno tirato fuori il meglio da me per questo.
Io ho imparato questo da questi allenatori: mi hanno capito nei momenti difficili e spero di portare lo stesso approccio anche qui”.
Avete parlato della possibile permanenza di Colpani?
“L’ho seguito l’anno scorso, oggi è un giocatore importante che ha fatto vedere di poter fare la differenza. Il mercato lo fanno il direttore, ogni giocatore ha le sue ambizioni: per adesso è un giocatore nostro e lo alleno”.
I primi contatti?
“Quando Palladino è andato via”.
Ha detto che con lei i giocatori forti giocano…
“Quelli forti con me giocano, nessun dubbio. Al di là dell’età: i giovani italiani spero si tirino fuori e non tirino più scuse.
AI miei tempi gli stranieri erano Montero, Stam, eccetera: oggi ci sono meno stranieri forti che vengono e non voglio più dare alibi ai nostri ragazzi”.
La differenza tra A e B è così ampia come in passato?
“Per me la Serie B è cresciuta tantissimo. Le proprietà straniere hanno portato tanti soldi, io l’ho fatta anni fa e il livello era diverso.
L’anno scorso avevamo giovani molto interessanti alla Reggiana, abbiamo rimandato alla Fiorentina, al Genoa o al Sassuolo giocatori pronti. La B forma, sta ai procuratori e ai ragazzi di avere un po’ di umiltà, andare in B per un anno e farsi le ossa per giocarsi in A”.
La sua Reggiana ha chiuso il campionato come settima miglior difesa e sesta per clean sheet. È deformazione personale?
“No, guarda: i primi anni dicevano che non sapevo difendere, è la prima cosa che mi hanno detto. Poi mi ci sono dedicato, perché non mi piaceva fare la fase difensiva: l’ho fatta per una vita da calciatore e mi sono stufato”.
Quanto conta la fortuna, quanto il lavoro?
“Conta tutto, creare un calciatore completo non è facile. Credo che il grande lavoro sia dare libertà ai ragazzini sin dall’inizio: io credo la testa faccia la differenza, l’allenatore oltre a fare tattica deve creare un ambiente in cui i giocatori si devono sentire forti.
Il cervello condiziona tutto, ho avuto compagni di squadra che tecnicamente magari non erano fortissimi ma stratosferici a livello di testa. Creare giocatori solo con la tecnica o la tattica credo sia un po’ naif: bisogna creare uomini forti, che non si spaventano”.
Quanto può migliorare un singolo come Andrea Carboni? Si è parlato tanto di Calafiori….
“Andrea l’ho seguito, l’anno scorso ha fatto una grande stagione e credo tantissimo in lui”.
Galliani ha detto di averla scelta perché simile a Palladino. Cosa c’è di simile?
“Mi pare non le piaccia la costruzione dal basso: si metta l’anima in pace, la faremo anche quest’anno. Io credo che non vada estremizzato nulla, che i giocatori non vadano messi in difficoltà.
Poi se si può fare si fa: la costruzione dal basso non si fa per risultare belli, ma perché dev’essere efficace. Se non è il caso non si fa. Ma occhio che potremmo farla”.
Si sta presentando con tanta umiltà nonostante un grande palmares. Qual è il valore primario che vuole portare?
“Io voglio portare il mio modo di essere, sono sempre stato la stessa persona e penso di essere una brava persona, chi ha seguito il Milan lo sa. Spero che da domani si parli del mio futuro e del mio presente, non del mio passato anche perché purtroppo non posso più giocare”.
Serie A
Bologna, UFFICIALE Aebischer rinnova fino al 2027
Nelle ultime ore è arrivata l’ufficialità de rinnovo del centrocampista Michel Aebischer che si legherà al club rossoblù fino al 2027.
Bologna, il rinnovo di Aebischer
Nelle ultime ore è arrivata l’ufficialità, il centrocampista svizzero classe classe 1997 Michael Aebischer ha rinnovato il contratto con il Bologna fino al 2027, con opzione per la stagione successiva.
Il classe 1997 arrivato in rossoblù nella stagione 2021-2022 ha collezionato con la maglia rossoblù un totale di di 87 presenze trovando anche un gola e 2 assist ha deciso di prolungare la sua avventura nel club emiliano almeno fino al 2027.
Di seguito il comunicato del club:
Il Bologna Fc 1909 comunica di aver raggiunto l’accordo con il centrocampista Michel Aebischer per il prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2027, con opzione per un’ulteriore stagione.
Michel is here to stay! 🫶#WeAreOne
— Bologna FC 1909 (@BolognaFC1909en) November 29, 2024
Serie A
Causio su Conceiçao: “Vederlo giocare è uno spettacolo”
L’ex giocatore della Juventus Franco Causio in un’intervista ha elogiato le qualità tecniche di Coneiçao: “assomiglia a me e a Bruno conti. È uno spettacolo”.
Ha parlato ai microfoni di Tuttosport l’ex calciatore italiano Franco Causio, il quale ha trascorso ben 11 anni della sua carriera nella Juventus.
Causio riempie di complimenti Francisco Conceiçao, esterno portoghese che al momento sta trascinando la sua squadra a suon di giocate. Il figlio d’arte è arrivato in silenzio tra i rumorosi acquisti di Koopmeiners, Douglas Luiz o Nico Gonzalez, ma al momento è lui che si sta prendendo maggiormente l’amore della tifoseria bianconera.
Juventus, le Parole di Causio su Conceiçao
Inizialmente, elogia l’operazione di Giuntoli, il quale ha scovato un attaccante esterno talentuosissimo ed è riuscito a portarlo alla Juventus in estate: “Conceiçao mi piace tantissimo e sta facendo grandi cose. Mi auguro continui così perché ha tutto per essere un top player.
La Juve con Chico ha fatto un grande colpo. Per rendimento è il migliore tra gli acquisti estivi. Non era un nome rinomato, perciò vanno dati i giusti meriti a Giuntoli: ci ha visto lungo”.
Poi elogia le grandi qualità tecniche del portoghese: “È impressionante quando ti punta palla al piede: salta sempre l’avversario ed è tra i pochi in circolazione che sa dribblare, creando superiorità numerica”.
Il paragone con lui e Bruno Conti
Infine, lo paragona con grandi ali del passato come sé stesso o il mitico Bruno Conti: “Ha tanta qualità e le caratteristiche dell’ala vecchia maniera tutta velocità e dribbling. Fa la differenza e per la Juve è già diventato un punto di riferimento.
Vederlo giocare è uno spettacolo: grazie a Conceiçao e ai suoi dribbling ci si risveglia dalla noia di certe partite”.
Serie A
Lazio, Dia e Vecino a rischio per la sfida contro il Parma
Sia Dia che Vecino sono usciti acciaccati dalla sfida di Europa League contro il Ludogorets. I due giocatori della Lazio sono a rischio per il Parma.
Baroni e la sua Lazio escono amareggiati dalla sfida di Europa League contro il Ludogorets. Una partita che si è rivelata più ostica del previsto, si è conclusa con un pareggio tra le mille polemiche arbitrali per un rigore apparentemente netto non concesso ai biancocelesti.
Per alimentare la serata storta, la Lazio ha dovuto sostituire per infortunio sia Boulaye Dia che Vecino. Le condizioni dei due calciatori sono costantemente monitorate, ma molto probabilmente non saranno presenti al Tardini per la sfida contro il Parma.
Lazio, le condizioni di Dia e Vecino
L’attaccante senegalese è stato costretto ad abbandonare il campo al 46′ minuto della sfida contro il Ludogorets, a causa di un duro colpo subito alla caviglia ricevuto da Chochev. La botta è stata piuttosto intensa e per questo Baroni ha preferito sostituire il suo attaccante che è uscito zoppicando. Staremo a vedere se si tratta solamente di una piccola contusione oppure se si tratta di qualcosa di più grave, ma in entrambe i casi sarà molto difficile vedere Buolaye Dia presente nelle sfida del Tardini.
Discorso analogo per Vecino: l’uruguaiano è stato sostituito al 60′ minuto a causa di un infortunio muscolare. La speranza di Baroni è che il calciatore si sia fermato in tempo e che il fastidio rimanga tale senza trasformarsi in lesione o altro. Anche per lui però, la convocazione per la sfida di domenica appare molto lontana ed in seguito ad esami strumentali, si capirà quando potrà tornare a disposizione dell’allenatore.
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