Serie A
Monza, sconfitta con onore

Raffaele Palladino, tecnico del Monza, è soddisfatto della prova dei suoi contro il Milan. Ed esprime rammarico per il palo di Ciurria.
Monza, nessun punto ma tanto carattere
“Prendila così, non dobbiamo farne un dramma”. Non si sa se Raffaele Palladino, tecnico del Monza, abbia tra le sue conoscenze musicali l’incipit del noto brano di Lucio Battisti ma di certo le sue convinzioni post sconfitta con il Milan vanno in questa direzione.
E ne ha ben donde, perchè , nonostante la sconfitta che costituisce la prima del 2023 ed è la prima lacrima dopo otto turni di fila di sorrisi, il suo Monza ha sfoderato contro la squadra di Stefano Pioli una prova di buona fattura.
“Nel primo tempo- spiega Palladino nella conferenza stampa- siamo stati bravi in fase di non possesso palla concedendo poco a una grande squadra come il Milan; il rammarico sta nella fase di possesso palla dove siamo stati troppo leggeri, abbiamo perso troppo velocemente il pallone in più occasioni, ci è mancato un pizzico di coraggio e intraprendenza”. Altro copione è invece quello che si è visto nella ripresa dove, a suo avviso, la squadra ha preso maggiormente le misure al diavolo: “abbiamo provato a giocare- aggiunge Palladino- bene la fase difensiva, anche se c’è stata qualche loro ripartenza, ci è mancato il guizzo finale anche perchè il Milan poteva fisicamente calare”. I complimenti collettivi rivolti alla squadra, però, nel complesso, ci stanno tutti.
Palladino si rivolge poi alla dea Eupalla per chiederle perchè mai abbia deciso di restare al di qua della linea bianca in occasione del tiro di Ciurria finito sul palo: “mai visto nella mia carriera- puntualizza Palladino- palo e schiena del portiere, Ciurria è un giocatore per il quale stravedo , con grandi qualità fisiche e tecniche e sta crescendo”. E si domanda, simultaneamente, come mai l’ex Pordenone “non abbia fatto una carriera importantissima perché per me può giocare ovunque in campo”.
Silvio Berlusconi non lo ha sentito. Palladino, per la partita disputata dai suoi, ha però incassato il placet di Adriano Galliani:”ha detto che era contento e di essere orgogliosi per come giochiamo a calcio”. Il finale di disamina è un messaggio preciso: avanti il prossimo (la Salernitana) con la consapevolezza che anche le sconfitte aprono la strada per un’ulteriore crescita.
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Serie A
Serie A, allenatori dopo 150 panchine: Inzaghi secondo

Il tecnico dell’Inter, seppur con una squadra “d’emergenza”, contro il Torino ha centrato la centesima vittoria -in 150 partite- in Serie A.
Un dato, senza ombra di dubbio, all’insegna della continuità di un progetto (solo 4 allenatori prima di lui avevano raggiunto quel numero di panchine minimo in nerazzurro), complesso per certi versi ma sicuramente tracciato all’insegna della competitività, che lo colloca al secondo posto di questa speciale statistica.

L’ESULTANZA RABBIOSA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A: allenatori con la miglior media punti
Nel panorama del campionato italiano, alcuni allenatori si sono distinti non solo per la longevità con un determinato club, ma anche per l’efficacia con cui lo hanno guidato. Questo studio va ad analizzare proprio i tecnici con almeno 150 presenze in Serie A. Ad emergere, CT carismatici che hanno lasciato un segno significativo dal punto di vista dei 3 punti prima, e da quello per media punti poi.
Simone Inzaghi, nonostante le fresche 150 partite con i nerazzurri, si colloca medaglia d’argento. Il tecnico di Piacenza vanta una media punti superiore a 2 (solo altri 5 possono dire lo stesso). A fare compagnia al tecnico dell’Inter, Massimiliano Allegri (8 stagioni con la Juventus) con 2.20, che lo porta in testa. A chiudere il podio, un altro allenatore con alle spalle 6 stagioni alla guida nerazzurra: Roberto Mancini. L’ex giocatore di Sampdoria e Lazio vanta una MPP di 2.01.
A poter partecipare al “club dei 2 punti” anche Stefano Pioli (2.01 in 5 stagioni al Milan), Marcello Lippi (8 stagioni con la Juventus) con 2 e Luciano Spalletti. Per l’allenatore toscano 2 punti di media a incontro nelle 7 stagioni con la Roma.
Diversi, e importanti, gli allenatori fuori da questo club. Come, ad esempio: Carlo Ancelotti, Arrigo Sacchi o Giovanni Trapattoni. I due ex allenatori rossoneri vantano le medie di 1.97 il primo e 1.85 il secondo. Per l’ex tecnico del Biscione e della Vecchia Signora va fatto un distinguo.
Il Trap è l’unico, insieme all’attuale tecnico dell’Inter, a comparire in top20 per due volte. Infatti Simone Inzaghi vanta con la Lazio una meda di 1.82 in 6 stagioni. L’86enne di Cusano di Milano invece nelle 13 stagioni bianconere ha ottenuto 1.92 di media, mentre con i nerazzurri l’1.88 in 5.
Gare vinte: the winner is…
Nel computo totale delle gare vinte il tecnico piacentino si prende la 14esima piazza. Per lui 208 vittorie in 347 partite disputate. Un gap molto ampio con le 352 gare vinte da Giovanni Trapattoni, primo della lista. A favore del Trap, però, ci sono 689 gare giocate. Quasi il doppio di quelle di Inzaghi.
Il mister nerazzurro però può ancora guadagnare posizioni in questo finale di serie A. Battendo Lazio e Como, salirebbe a 210 ed eguaglierebbe Claudio Ranieri e Francesco Guidolin con molte gare giocate in meno ovviamente (498 per il giallorosso e 555 per l’ex Palermo).
A prescindere da ogni statistica Simone Inzaghi, nonostante tutto questo, potrebbe non tenersi lo scudetto cucito al petto. Tutto è nelle mani di Antonio Conte. Il tecnico del Napoli ha all’attivo 150 vittorie totali in Serie A. Con altre due arriverebbe a 152, stesso numero di successi di Cesare Prandelli, oggi 21esimo.
Non metterà il naso in top20, ma sicuramente Conte non ci penserà più di tanto. Due menzioni da fare. La prima: Allegri e Nereo Rocco sul podio. Per il toscano 506 match con 302 vittorie. Per il triestino invece 300 gare vinte a fronte di 748 match disputati.
La seconda: Carlo Carletto Mazzone recordman per match da allenatore: 792 con 227 successi.
Serie A
Bologna, Fabbian cambia entourage: indizio sul futuro?

Giovanni Fabbian, talentuoso centrocampista del Bologna, è al centro dell’attenzione per un nuovo accordo con l’agenzia CAA Stellar.
Il giovane centrocampista del Bologna, Giovanni Fabbian, sta attirando l’interesse di diverse agenzie sportive, ma sembra che la CAA Stellar Agency sia in pole position per assicurarsi il suo talento. Secondo le ultime indiscrezioni, l’agenzia starebbe guidando la corsa per rappresentare il promettente giocatore come nuovo cliente. La notizia, riportata in esclusiva dall’esperto di mercato Nicolò Schira, sottolinea l’importanza di Fabbian nel panorama calcistico attuale, e la mossa potrebbe rappresentare un passo significativo nella sua carriera.
Futuro lontano da Bologna per Fabbian?
La decisione di Fabbian di affiliarsi con un’agenzia come CAA Stellar potrebbe influenzare notevolmente il suo futuro. Con la loro esperienza e la vasta rete di contatti, la CAA Stellar è in grado di offrire opportunità uniche e potenzialmente trasformative per il giovane talento. Questo accordo non solo potrebbe portare a nuove opportunità di trasferimento, ma anche a un miglioramento del suo profilo internazionale.
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Fonte: l’account X di Schira
🚨 Excl. – CAA Stellar Agency leading the race to sign #Bologna’s midfielder Giovanni #Fabbian as new client. #transfers https://t.co/vR7l03tx3x
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 13, 2025
Serie A
Torino, operazione alla mano per Coco: stagione finita?

Pessima notizia in casa Torino. Per queste ultime due partite Vanoli potrebbe dover fare a meno di Saul Coco, alle prese con un infortunio alla mano.
Saul Coco ha infatti riportato una frattura al metacarpo della mano. La dinamica dell’infortunio non è stata ancora ufficialmente rivelata dal club. Secondo quanto riportato da fonti interne, Coco dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico per riparare il danno subito.
La frattura al metacarpo è un infortunio che, seppur non rarissimo, può essere piuttosto debilitante per un calciatore. Soprattutto per un difensore come Coco, che si trova ad affrontare le sfide fisiche di ogni partita. Il metacarpo è una delle ossa della mano e, quindi, non influisce direttamente sulla mobilità delle gambe.
In ogni caso, la necessità di un recupero completo dalla chirurgia rende improbabile il suo ritorno in campo prima della conclusione del campionato.

COCO E ISAKSEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Duro colpo per il Torino
Coco, arrivato al Torino con grandi aspettative, aveva già mostrato buone prestazioni in diverse occasioni quest’anno. La sua velocità e la sua capacità di adattarsi a più ruoli in difesa lo avevano reso un elemento prezioso per l’allenatore Vanoli, che ora dovrà fare a meno di lui fino al termine del campionato.
Senza la presenza di Coco, la squadra dovrà trovare rapidamente soluzioni alternative per mantenere la solidità difensiva. La speranza è che il difensore possa riprendersi nel miglior modo possibile e tornare più forte nella prossima stagione.
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