Serie A
Monza, tentazione milanista
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Il Monza punta con decisione a un fuoriclasse rossonero che, a dispetto dell’avanzare dell’età, avrebbe ancora molto da dire. Il pressing di Adriano Galliani.
Monza, corteggiamento serrato a Ibrahimovic
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Zlatan Ibrahimovic
Ormai, forse, lo considera uno stalker. Ma a fin di bene. Zlatan Ibrahimovic non conta ormai più le volte in cui, sentendo squillare il suo cellulare, sul display gli appare la scritta “Adriano Galliani”.
Già, perché, per l’amministratore delegato del Monza con cui al Milan fece furore farebbe proprio di tutto per averlo a libro paga dei brianzoli.
Zlatan il corteggiato conferma in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Galliani mi chiama tutti i giorni da tre anni – dice – e mi dice sempre che Monza è bella, che c’è una bella natura, che sul tavolo c’è già il contratto“. Insomma, pensa Galliani, l’oasi felice ideale per una chiusura ( o un semplice proseguimento) di carriera di un giocatore che alla felicità ha già stretto la mano innumerevoli volte nelle sue esperienze sul rettangolo verde.
Ma Ibrahimovic è un sostenitore del “qui e ora” e del “doman non vi è certezza” e tira un momento il freno a mano: “non siamo là- spiega- io sono un giocatore del Milan orgoglioso di esserlo, a una certa età non c’è più l’ego, non hai bisogno di dimostrare, è come Laureus, lo fai per dare, non per ricevere”. Dove per Laureus non si intende una divinità particolare ma un’associazione che promuove il valore educativo dello sport.
Un concetto, quello del rapporto tra sport ed educazione, che Ibrahimovic ha sempre sostenuto. “Sono qua per aiutare il Milan – sono le sue parole di compendio che suonano anche come un messaggio rivolto al suo corteggiatore seriale all’ombra dell’Arengario – non come adesso. Voglio essere in campo, lì posso aiutare molto di più”. Nessuno ne dubita.
Serie A
Milan, Ancelotti: “Licenziare Maldini significa eliminare una parte importante della storia rossonera”
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Milan, Carlo Ancelotti parla di Paolo Maldini: “Mandarlo via è stato un errore storico per il Milan.”
Durante un’intervista a Rai2, Carlo Ancelotti ha espresso il suo disappunto riguardo alla decisione del Milan di separarsi da Paolo Maldini. Ancelotti ha sottolineato l’importanza storica di Maldini per il club rossonero, definendolo un “uomo di calcio” che rappresenta il Milan in tutta la sua essenza. Secondo Ancelotti, allontanare una figura così iconica equivale a perdere un pezzo di storia del club, nonostante i difetti che ogni persona possa avere.
Milan, il peso delle decisioni dirigenziali
La questione sollevata da Ancelotti non è solo una critica alla gestione del Milan, ma anche un monito sull’importanza di preservare l’integrità storica e culturale di un club attraverso le sue figure simbolo. Il Real Madrid, come sottolineato da Ancelotti, è un esempio di come la storia e le tradizioni siano parte integrante della sua identità. Le parole di Ancelotti arrivano in un momento delicato per il Milan, che deve confrontarsi con le conseguenze delle sue scelte dirigenziali.
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Fonte: l'[account X di Schira](https://x.com/NicoSchira)
Carlo #Ancelotti a Rai2: “Il #RealMadrid è il club più importante al mondo e qui la storia è molto viva. Mandar via #Maldini con tutti i difetti che può avere è mandar via un pezzo di storia. Paolo è un uomo di calcio e rappresenta il #Milan. Hanno fatto un errore a mandarlo via” pic.twitter.com/Fgm2ucqDDN
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 1, 2025
Serie A
Torino, a Monza per blindare la salvezza
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Torino, dopo l’ottima vittoria contro il Milan, la squadra di Vanoli – 11° in classifica a quota 31 punti – sfiderà oggi il Monza per cercare di archiviare la salvezza in A.
Il Torino si prepara a una partita cruciale contro il Monza, fanalino di coda della Serie A. Il tecnico Paolo Vanoli ha caricato la squadra definendola “una finale da sei punti”, evidenziando l’importanza della sfida per chiudere il discorso salvezza e dare continuità alla vittoria contro il Milan.
L’allenatore ha poi sottolineato la necessità di mantenere alta la concentrazione e non sbagliare l’approccio. In attacco resta il ballottaggio tra Adams e Sanabria, con l’obiettivo di stimolare la concorrenza interna. Per il resto, la formazione sarà simile a quella che ha battuto i rossoneri, con Pedersen in vantaggio su Walukiewicz e Casadei confermato accanto a Ricci.
I granata puntano alla seconda vittoria consecutiva, traguardo che manca da agosto, e potranno contare sul supporto di quasi 2500 tifosi a Monza. Un successo potrebbe dare slancio per un finale di stagione in crescita.
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Torino
Serie A
Monza-Torino, le ultimissime sulle formazioni
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Monza-Torino, match valido per la 27^ giornata di Serie A, ed è in programma sabato 1 marzo alle 20.45: le probabili scelte di Nesta e Vanoli.
Allo U-Power Stadium sarà lunch match tra Monza–Torino, pronte a sfidarsi per cercare tre punti, sebbene la vittoria sarebbe importante soprattutto per gli ospiti.
I granata, infatti, sono in fiducia dopo aver messo ko il Milan sabato scorso, e vogliono espugnare un campo non proibitivo come quello brianzolo.
I biancorossi di Nesta, infatti, dopo un doppio cambio di allenatore, non hanno invertito il corso di una stagione negativa che si concluderà, a meno di rimonte epiche, con la retrocessione in Serie B.
Di seguito la designazione arbitrale e le probabili formazioni.
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L’URLO DI PAOLO VANOLI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La designazione arbitrale
ARBITRO: RAPUANO
ASSISTENTI: CARBONE – MINIUTTI
IV: BONACINA
VAR: DI BELLO
AVAR: PATERNA
Monza-Torino, le probabili formazioni
Monza (3-4-2-1): Turati; Izzo, Lekovic, Palacios; Pereira, Bianco, Urbanski, Kyriakopoulos; Ciurria, Mota; Ganvoula. Allenatore: Alessandro Nesta.
Torino (4-2-3-1): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Maripan, Coco, Biraghi; Casadei, Ricci; Lazaro, Vlasic, Elmas; Adams. Allenatore: Paolo Vanoli.
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