Serie A
Nainggolan: “Totti non credo tornerà alla Roma. Pellegrini può dare tanto”
Queste le parole di Radja Nainggolan rilasciate ai microfoni di Rete Sport dove ha parlato sia di Mourinho che della squadra giallorossa.
Radja Nainggolan è tornato a parlare della Roma, ma anche di un possibile ritorno di Totti nella società, cosa ancora improbabile secondo il centrocampista.
Nainggolan: “Mourinho mi ha chiamato. Tornerei in Italia”
Saresti stato il calciatore perfetto anche per Mourinho?
“Chiediamolo a lui. Un giorno mi ha detto che mi avrebbe chiamato, ti parlo dei tempi del Manchester United, ma in realtà non l’ha mai fatto”.
Recentemente sei stato a Trigoria?
“Ho salutato chi era presente, i calciatori non c’erano. Ho ancora buoni rapporti con tutte”.
Vedi delle similitudini tra la Roma del 2017/2018 e quella attuale?
“Come gruppo sì. Il Feyenoord ha palleggiato maggiormente contro la Roma, però a livello caratteriale ha meritato la Roma”.
Torneresti in Italia?
“Sto bene ad Anversa, però ho passato 17 anni in Italia. Non è una cosa da buttare via, se mi dovesse chiamare qualcuno vuol dire che sarei ancora cercato”.
Cosa è mancato per vincere nella tua Roma?
“Noi abbiamo fatto 87 punti e non abbiamo vinto, oggi come oggi è tutto più equilibrato”.
Cos’è che ti ha dato in più Spalletti?
“Mi ha cambiato la posizione, mi ha fatto lavorare molto e mi ha dato quel qualcosa che mi mancava negli anni precedenti. Si parla di statistiche nel calcio, quell’anno furono ottime”.
Perché Martinez, CT del Belgio, non ti ha mai visto di buon grado?
“Non mi ha mai apprezzato, quando ho giocato la semifinale di Champions League con la Roma non mi ha chiamato per il Mondiale, ha messo di mezzo il ruolo e ha detto che in panchina non ci potevo stare”.
C’è un centrocampista della Roma che ha le tue caratteristiche?
“Nessuno ha le mie stesse caratteristiche. Vedo un Cristante che lavora bene sulla fase difensiva, Pellegrini è un leader, forse Veretout poteva assomigliarmi un po’ per caratteristiche”.
Totti tornerà alla Roma secondo te?
“Non lo so, ti dico la verità”.
Ti aspettavi la crescita di Pellegrini?
“Tempo fa mi fecero una domanda simile, avevo detto che sarebbe stato il capitano giusto per la Roma. Ha vissuto lo spogliatoio con grandi giocatori, è stato un qualcosa che gli è servito tanto per diventare capitano. Nella mia Roma non giocava sempre, però era in un gruppo molto forte dove apprendeva. In quegli anni lì era molto più giovane, veniva dal Sassuolo ma si è inserito bene nello spogliatoio. In campo oggi è un giocatore esperto”.
Serie A
Cagliari-Atalanta, Sorrentino: “Se ti difendi e basta ti esponi al calcio totale della Dea”
L’ex portiere di Cagliari, Napoli e Bologna Roberto Sorrentino ha commentato l’imminente sfida Cagliari-Atalanta: ecco qual è la sua visione.
La partita Cagliari-Atalanta, sebbene giocata in casa, sarà una pratica molto difficile da sbrigare per i rossoblu. Qualche consiglio, però, arriva a loro da un ex: il portiere napoletano Roberto Sorrentino.
Cagliari-Atalanta, l’analisi dell’ex rossoblu Roberto Sorrentino
Sulla stagione del Cagliari
“Il campionato dei sardi rispecchia fedelmente il percorso che la squadra deve fare. Lasciamo perdere l’ultima sconfitta contro la Fiorentina, gara tra l’altro in cui ho visto un Cagliari pimpante e piuttosto in palla che, probabilmente, non avrebbe meritato di portare a casa zero punti.
Ora ci sarà la partita contro l’Atalanta, a cui in questo periodo – come del resto accade anche alla Fiorentina – gira più o meno tutto per il verso giusto. Ora i bergamaschi vanno a mille, per cui il consiglio che mi sento di dare all’amico Davide Nicola è che l’importante, questo pomeriggio, sarà non perdere. Sarebbe fondamentale portare a casa un risultato positivo per proseguire con fiducia il cammino in un campionato che, rispetto agli anni precedenti, si è ulteriormente livellato.”
Sulla strategia per affrontare Cagliari-Atalanta
“Considerando le caratteristiche peculiari delle squadre di Gasperini, credo che la Dea potrebbe soffrire l’aggressività e l’intraprendenza del Cagliari. Per questo motivo eserciterei una pressione alta e toglierei ritmo e respiro ai centrocampisti nerazzurri.
Ma servirà che tutti gli undici rossoblù performino al cento per cento e si muovano all’unisono e armoniosamente. In ogni caso, il pressing offensivo mi sembra la soluzione migliore: se tu fai ragionare liberamente l’Atalanta rischi di finire al manicomio.
Sulla gestione di Lookman
Per carità, è vero che lasciare potenzialmente spazio e campo a Lookman sarebbe un rischio enorme, visto che il ragazzo in questo periodo è una vera e propria furia. Ma del resto la coperta è corta: il rischio deve essere accettato e calcolato, al limite premurandosi di raddoppiare costantemente sul nigeriano. Quel che è certo è che se ti difendi e basta ti esponi al calcio totale dell’Atalanta, che sa sempre trovare una soluzione per farti male. A mio parere sarebbe un suicidio.
Inoltre questo sport è strano: se per caso dovesse andare in vantaggio il Cagliari la partita potrebbe cambiare anche radicalmente. Se invece segnasse per prima l’Atalanta diventerebbe particolarmente faticoso, per gli isolani, rimontare contro un simile avversario”.
Serie A
Empoli-Torino 0-1, Vanoli: “Il Toro inizia ad avere uno spirito, ma ci siamo sciolti con il tempo. Sul tridente..”
Empoli-Torino 0-1, grazie a un gol di Adams i granata tornano alla vittoria dopo un digiuno di più di un mese. Paolo Vanoli, nel post partita, ha analizzato la partita dei suoi. Di seguito le sue dichiarazioni in conferenza stampa.
Alla fine il Torino ritrova la vittoria e il sorriso in quel di Empoli. I granata, al termine di una gara combattuta, hanno la maglio grazie a un gran gol dalla distanza di Che Adams.
Per gli uomini di Vanoli è la fine di un digiuno che durava dal 25 ottobre, giorno della vittoria (1-0) sul Como dell’ex Belotti.
In conferenza stampa il mister granata non ha nascosto la sua gioia, ma ha anche analizzato le cose su cui è necessario migliorare, al di là del risultato.
La partita
“Mi è piaciuto perché cominciamo ad avere uno spirito di squadra, e questo è più importante di tutto. Quando cerchi a tutti i costi i tre punti rischi di essere frenetico, ci siamo sciolti col tempo, anche dopo l’entrata di Vlasic. Quando vieni da periodi lunghi in cui non vengono le cose nonostante le prestazioni, la testa è fondamentale. Io stimolo e aspetto tutti, l’esempio di stasera è stato Karamoh. Oggi incontravamo una squadra che stava bene, la partita è stata aperta e di sacrificio. Sono partito con un centrocampista in più per frenare i primi tempi dell’Empoli, che è forte nelle prime frazioni”.
Tridente opzione per il futuro
“Questa può essere la strada ma prima di percorrerla bisogna crescere di mentalità. Siamo diventati più equilibrati, più compatti anche con la linea difensiva. Nel calcio di oggi è bellissimo giocare con tanti attaccanti, ma devono sacrificarsi. Se lo fanno, ben venga. Questi ragazzi devono riflettere sul periodo e sapere che la strada è lunga e abbiamo bisogno di punti. Anche Dembelé ci ha dato un apporto importante”.
Intensità
“Secondo me l’intensità non l’abbiamo calata. Qui non era semplice, il Torino non vinceva da tempo qui. Ho visto tante squadre a parte l’Inter che hanno fatto fatica, l’Empoli è una squadra giovane e costruita bene, hanno un centrocampo fisico e tecnico. Ho la fortuna che se capiamo di diventare squadra, possiamo fare arrivare i risultati”.
Serie A
Empoli-Torino 0-1, D’Aversa: “Complimenti agli avversari, ma meritavamo almeno il pari
Empoli-Torino 0-1, il tecnico dei toscani Roberto D’Aversa ha parlato ai margini della partita persa dai toscani tra le mura amiche. Vediamo, qui di seguito, le sue parole in conferenza stampa.
C’è sicuramente grande rammarico in casa Empoli dopo la sconfitta a domicilio contro il Torino. Il tiro dalla distanza di Adams condanna i toscani, che subiscono una doccia fredda dopo il largo successo in casa dell’Hellas Verona.
Nel post partita, il tecnico dei toscani Roberto D’Aversa ha parlato in conferenza stampa, mostrando la delusione e il rammarico per il risultato.
Qui di seguito le sue parole, riprese da Tuttomercatoweb.
La partita
“C’è rammarico, i ragazzi avrebbero meritato almeno un punto ma bisogna fare i complimenti agli avversari. Adams ha sfruttato una nostra disattenzione, potevamo segnare con Cacace un’occasione clamorosa ma stasera gli episodi ci hanno condannato. Sapevo che il Torino ha giocatori di qualità, ma credo che il pareggio fosse giusto. Inutile recriminare, bisogna solo guardare avanti e quindi alla prossima. Pensiamo al numero dei calci d’angolo battuti. C’è stato un dominio del gioco da parte nostra, la partita l’abbiamo fatta quasi sempre noi. Poi quel gol che nasce da un doppio rimpallo e dalla bravura del loro giocatore nello sfruttare il nostro errore”.
Squadra giovane
“Avere una squadra molto giovane porta dei vantaggi nel lavoro quotidiano, ovviamente paghi qualcosa dal punto di vista dell’esperienza ma questa la si acquisisce solo col tempo”.
Difficoltà nel secondo tempo
“Non c’entra l’aspetto fisico, i dati scientifici ci dicono molto. A volte dipende dai cambi, oggi avevo tre ragazzi della Primavera che si aggiungono agli altri tre che sono con noi dall’inizio, è chiaro che così a volte paghi qualcosa. Se Cacace avesse segnato avremmo fatto valutazioni diverse. Poi a centrocampo siamo numericamente contati, anche se oggi è recuperato Grassi”.
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